Foggia: in galera il “Clan del papa”

da Polizia di Stato

Estorcevano denaro  ai negozianti nel centro di Foggia con minacce e percosse, ma stamattina i criminali sono stati fermati dalla Squadra mobile di Foggia che ha  arrestato 7 persone responsabili di estorsione aggravata in concorso.

Si tratta di un’operazione che ha colpito due gruppi distinti: uno riconducibile a Giosuè Rizzi detto il “Papa di Foggia”, ucciso il 10  gennaio scorso, e l’altro che conta tra gli esponenti principali Rossana Trisciuoglio, figlia del noto boss Federico, attualmente agli arresti  domiciliari.

Il “Papa di Foggia”, così definito da un noto collaboratore di giustizia, è stato l’indiscusso capo della mafia foggiana sin dagli  anni 80 ed era tornato in libertà nel novembre 2010, dopo aver scontato una pena a 26 anni di detenzione perché ritenuto l’autore  della cosiddetta strage del Bacardi; riacquistata la libertà, il boss aveva immediatamente chiamato al suo fianco alcuni fedelissimi per  gestire in autonomia il racket delle estorsioni.

Proprio da un episodio in cui è stato protagonista è scaturita l’indagine, con l’acquisizione di immagini video, riprese all’esterno  di un noto negozio di abbigliamento del centro di Foggia, in cui venivano registrate le percosse inferte da Rizzi e dai suoi fiancheggiatori, nei  confronti del titolare dell’attività commerciale.

Ad una delle vittime era stato quasi completamente devastato il locale con alcuni ordigni esplosivi. Le somme richieste alle vittime si aggiravano  dai 50 mila ai 100 mila euro, per la cosiddetta protezione da parte del gruppo malavitoso.

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