Il mistero di una persona sull’auto del marito. Il supertestimone del caso Ragusa

da Corriere.it

«Sull’auto di Antonio Logli, la notte del delitto, c’era un’altra persona, che però non ho riconosciuto». Parola di supertestimone che, secondo le indiscrezioni filtrate dalle indagini, avrebbe testimoniato (con tanto di firma del verbale davanti al magistrato) di aver visto il marito di Roberta Ragusa, 44 anni, la mamma scomparsa il 13 gennaio a Gello, una frazione di San Giuliano Terme (Pisa), uscire di casa intorno alle 1 di notte, particolare che se accertato smentirebbe il racconto dell’uomo che ha sempre detto di essere andato a dormire e di essersi accordo della sparizione della moglie soltanto la mattina.

 

LE INSIDIE – E’ un sentiero minato quello che stanno percorrendo in questi giorni gli investigatori; pieno d’insidie (i molti millantatori) ma anche capace di portare alla verità e risolvere finalmente un giallo apparentemente inestricabile che dura da più di un anno. La sensazione però è che una svolta sia veramente dietro l’angolo. Il procuratore di Pisa, Ugo Adinolfi, convinto di trovarsi di fronte a un omicidio premeditato e non d’impeto, ha lanciato un appello («Se qualcuno quella notte ha visto qualcosa ce lo faccia sapere») e intanto gli investigatori stanno cercando di ricostruire il mosaico ancora troppo frammentato delle testimonianze a disposizione e dei pochi indizi. Ammesso e non concesso che il supertestimone, un vicino di casa, abbia preso un abbaglio, adesso la domanda sulla quale si concentrano gli investigatori è una sola: chi c’era su quell’auto accanto ad Antonio Logli, 49 anni? L’amante Sara, 29 anni? Un parente?

IL MISTERO – O addirittura Roberta uscita insieme al marito per chiarire una volta per tutte il loro rapporto ormai in crisi e segnato dai continui tradimenti del marito? Altri testimoni, ai quali però i carabinieri danno meno valore, avrebbero visto una donna non identificata dopo le 1 di notte scendere da un’auto e salire su una Citroen C3 grigia. Qualcuno avrebbe poi riportato le parole di un altro ipotetico testimone che per due volte, la notte del 13 gennaio del 2012, avrebbe visto Logli uscire di casa a bordo della sua Escort verde station wagon. L’avvocato di Antonio Logli, Roberto Cavani, ancora una volta parla di fantasie di millantatori e di un’inchiesta a senso unico. «Perché non si è indagato anche su un possibile allontanamento volontario della signora? E soprattutto per quale motivo non si è investigato sull’ipotesi del suicidio?», si chiede il legale.

LA DIFESA – Poi la difesa di Logli svela un po’ della sua eventuale strategia difensiva. «Durante questi mesi abbia raccolto elementi capaci di dimostrare l’eventuale estraneità dei mio assistito al presunto omicidio. Aspettiamo la conclusione delle indagini, ma se il pm vorrà ascoltarci noi siamo pronti». Intanto la prossima settimana dovrebbero ripartire le ricerche del corpo della donna. Sarà scandagliato anche il lago di Massaciuccoli di Puccini, quello di Massaciuccoli a pochi chilometri da Gello.

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