Roberta Ragusa: chef a Cc Pisa, era le

Roberta Ragusa: chef a Cannes, sono sicuro che fosse leida Ansa.it

”Mi trovavo in Italia per un breve periodo di vacanza e ne ho approfittato per avvertire i carabinieri di Pisa e venirli a trovare per confermare quanto avevo già detto tempo fa ai loro colleghi di Ventimiglia”. Così Pasquale Davi, lo chef italiano che lavora in un ristorante di Cannes dove il 17 maggio 2012 dice di avere visto Roberta Ragusa e di averci parlato. Oggi ha avuto un breve colloquio informale con i carabinieri di Pisa e ha ribadito le sue certezze: “Era lei. Ne sono sicuro”.

Roberta Ragusa,si cerca corpo con super georadar

DONNA SCOMPARSA DA 6 GIORNI, LOCANDINE IN SCALO FIUMICINOda Ansa.it

Sara’ un sistema georadar di ultima generazione a cercare i resti di Roberta Ragusa, la donna scomparsa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, in alcune zone del territorio della provincia di Pisa.

Le ricerche scatteranno nei prossimi giorni e saranno effettuate con uno strumento capace di ”vedere” in profondita’ variabili del sottosuolo fino a oltre 3 metri e con la capacita’ di penetrare qualsiasi terreno e materiali.

CASO ROBERTA RAGUSA: Spuntano nuovi reperti e una testimone

thumbs_milestone_ed_1303075di Grazia De Marco

Sarebbero stati trovati dei nuovi reperti attribuibili a Roberta Ragusa nel pomeriggio del 12 Giugno scorso ma, per non ostacolare il lavoro degli inquirenti che si stanno occupando del caso, ancora non è possibile  sapere né  il luogo del ritrovamento, né cosa sia stato effettivamente rinvenuto.

Questo episodio, tuttavia,  sicuramente dimostra che le ricerche per ritrovare il corpo della donna non si sono mai fermate, come molte volte si è voluto far credere e come aveva smentito recentemente anche lo stesso Ugo Adinolfi, Procuratore Capo di Pisa, il quale, invece, aveva annunciato che sarebbero state avviate nuove battute di ricerca, sul litorale e nell’interno, con l’utilizzo di tecnologie molto sofisticate come il georadar.

Attualmente sono circa una ventina i volontari che, suddivisi in cinque gruppi, stanno setacciando zone ben precise, seguendo le direttive dello stesso Adinolfi.                                                                                                In queste ore, inoltre, gli investigatori stanno anche studiando e analizzando la documentazione relativa agli interrogatori degli utimi giorni, prima di decidere i modi e i tempi delle prossime attività investigative.

Certamente sarà nuovamente sentita anche Sara Calzolaio, amante di Antonio Logli, in merito ad alcune rivelazioni choc rilasciate da una donna, che ha rivelato di aver avuto rapporti sessuali con lo stesso Logli poco prima della scomparsa di Roberta. Una signora versiliese, infatti, lo scorso 11 Giugno, ha rivelato, davanti a Ugo Adinolfi e al Pm Aldo Mantovani, di aver conosciuto il marito di Roberta Ragusa tramite un sito per incontri a luci rosse e di aver avuto con lui un solo rapporto sessuale, tra il giugno e il settembre 2011. Antonio Logli avrebbe anche confidato alla donna di vivere un matrimonio infelice, ma di non potersi separare, per evitare gravi ricadute economiche.

Questa tesi confermerebbe tra l’altro, la pista seguita dagli inquirenti che hanno da subito considerato questa stessa motivazione come il movente dell’omicidio. Le rivelazioni fatte dalla misteriosa donna sarebbero peraltro ritenute credibili, in quanto, la stessa, essendosi presentata spontaneamente ai Magistrati, dopo aver riconosciuto Logli in televisione,  sarebbe considerata attendibile.

A tutt’oggi, l’unico indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere resta il marito di Roberta che, tuttavia, sarà interrogato nuovamente solo il prossimo anno, nel corso dell’Udienza Preliminare, quando si dovrà decidere se chiedere l’archiviazione definitiva oppure il rinvio a giudizio del presunto omicida.

GIALLO DI ROBERTA RAGUSA: Trovati reperti attribuibili alla donna: il giallo finalmente ad una svolta?

robertaragusadi Grazia De Marco

Dopo più di un anno, finalmente, la verità sulla scomparsa di Roberta Ragusa potrebbe essere veramente vicina.  Lo scorso 15 Marzo, infatti, una notizia lanciata da Tgcom 24 rivelava che alcuni reperti, quasi sicuramente appartenuti alla donna, sarebbero stati ritrovati 15 giorni addietro in una località situata tra la zona di confine tra San Giuliano Terme e Calci ed ora sarebbero nelle mani degli inquirenti.

Non sappiamo ancora quale sia la natura di questo ritrovamento: se oggetti appartenuti alla donna, vestiti o altro materiale comunque a lei attribuibile.                                                                                                              I Carabinieri del Reparto Operativo di Pisa, guidati dal Colonnello Gianni Fedeli e dal Capitano Michele Cataneo, mantengono sull’argomento il massimo riserbo non dando né conferme né smentite, mentre il Procuratore Ugo Adinolfi ha dichiarato di “…non avere nulla da dire….”.

Gli unici commenti sull’argomento sono arrivati da Roberto Cavani, difensore del marito di Roberta, Antonio Logli, il quale ha espresso tutto il suo scetticismo riguardo a queste ultime novità che, secondo lui, sarebbero riconducibili ad una  fuga di false notizie. In attesa di possibili nuovi sviluppi, resta comunque la sensazione che l’inchiesta possa condurre, in tempi relativamente brevi, ad una svolta.  Nel frattempo, infatti, si  sarebbero aggiunti nuovi elementi  che gli investigatori stanno valutando, come i particolari forniti da un supertestimone, il quale, la notte della scomparsa, avrebbe visto un uomo ed una donna  litigare violentemente davanti a casa di Antonio e Roberta.

Negli ultimi giorni le ricerche della donna si erano intensificate con battute, sia nella provincia di Pisa, sia in quella di Lucca, soprattutto nella zona del parco di Migliarino-San Rossore e  nel lago di    Massaciuccoli.  Da mesi gli investigatori sono  convinti che la donna sia morta e ormai sperano di ritrovarne solo il corpo o quel che ne resta. L’unico indagato, per omicidio e occultamento di cadavere, rimane il marito della vittima, Antonio Logli, il quale, tuttavia, ha sempre affermato di avere numerosi alibi a suo favore.

Intanto, subito dopo Pasqua, sono previsti moltissimi interrogatori, a cominciare dalla cerchia di amici e parenti della famiglia, che si concluderanno con l’esame dell’indagato.

Giallo:Trovati oggetti appartenuti a Roberta

ragusada Corriere.it

Alcuni oggetti appartenuti a Roberta Ragusa, la mamma di 45 anni scomparsa un anno fa dalla sua abitazioni di Gello (San Giuliano Terme, Pisa) sarebbero stati rinvenuti in una località segreta dagli investigatori. La notizia, anticipata da TgCom24, non è stata né confermata né smentita dalla procura di Pisa e non si sa neppure se si tratti realmente di oggetti appartenuti alla donna o di altri reperti comunque a lei attribuibili. «Non ho assolutamente nulla da dire su questo elemento», si è limitato a dire il pm Ugo Adinolfi, senza per altro smentire l’indiscrezione

Il mistero di una persona sull’auto del marito. Il supertestimone del caso Ragusa

da Corriere.it

«Sull’auto di Antonio Logli, la notte del delitto, c’era un’altra persona, che però non ho riconosciuto». Parola di supertestimone che, secondo le indiscrezioni filtrate dalle indagini, avrebbe testimoniato (con tanto di firma del verbale davanti al magistrato) di aver visto il marito di Roberta Ragusa, 44 anni, la mamma scomparsa il 13 gennaio a Gello, una frazione di San Giuliano Terme (Pisa), uscire di casa intorno alle 1 di notte, particolare che se accertato smentirebbe il racconto dell’uomo che ha sempre detto di essere andato a dormire e di essersi accordo della sparizione della moglie soltanto la mattina.

 

LE INSIDIE – E’ un sentiero minato quello che stanno percorrendo in questi giorni gli investigatori; pieno d’insidie (i molti millantatori) ma anche capace di portare alla verità e risolvere finalmente un giallo apparentemente inestricabile che dura da più di un anno. La sensazione però è che una svolta sia veramente dietro l’angolo. Il procuratore di Pisa, Ugo Adinolfi, convinto di trovarsi di fronte a un omicidio premeditato e non d’impeto, ha lanciato un appello («Se qualcuno quella notte ha visto qualcosa ce lo faccia sapere») e intanto gli investigatori stanno cercando di ricostruire il mosaico ancora troppo frammentato delle testimonianze a disposizione e dei pochi indizi. Ammesso e non concesso che il supertestimone, un vicino di casa, abbia preso un abbaglio, adesso la domanda sulla quale si concentrano gli investigatori è una sola: chi c’era su quell’auto accanto ad Antonio Logli, 49 anni? L’amante Sara, 29 anni? Un parente?

IL MISTERO – O addirittura Roberta uscita insieme al marito per chiarire una volta per tutte il loro rapporto ormai in crisi e segnato dai continui tradimenti del marito? Altri testimoni, ai quali però i carabinieri danno meno valore, avrebbero visto una donna non identificata dopo le 1 di notte scendere da un’auto e salire su una Citroen C3 grigia. Qualcuno avrebbe poi riportato le parole di un altro ipotetico testimone che per due volte, la notte del 13 gennaio del 2012, avrebbe visto Logli uscire di casa a bordo della sua Escort verde station wagon. L’avvocato di Antonio Logli, Roberto Cavani, ancora una volta parla di fantasie di millantatori e di un’inchiesta a senso unico. «Perché non si è indagato anche su un possibile allontanamento volontario della signora? E soprattutto per quale motivo non si è investigato sull’ipotesi del suicidio?», si chiede il legale.

LA DIFESA – Poi la difesa di Logli svela un po’ della sua eventuale strategia difensiva. «Durante questi mesi abbia raccolto elementi capaci di dimostrare l’eventuale estraneità dei mio assistito al presunto omicidio. Aspettiamo la conclusione delle indagini, ma se il pm vorrà ascoltarci noi siamo pronti». Intanto la prossima settimana dovrebbero ripartire le ricerche del corpo della donna. Sarà scandagliato anche il lago di Massaciuccoli di Puccini, quello di Massaciuccoli a pochi chilometri da Gello.