Dramma familiare in Svizzera: a Grabs, nel canton San Gallo, la polizia ha rinvenuto domenica sera i corpi carbonizzati di due bimbe – una di 2, l’altra di 5 anni – in un’automobile distrutta dalle fiamme. Il padre, uno svizzero di 44 anni, è stato ritrovato poco lontano gravemente ferito. È deceduto dopo il ricovero in ospedale, in seguito alle gravi ustioni. La storia ricorda da vicino quella delle gemelline Alessia e Livia, le bambine svizzere di 6 anni fatte sparire due anni fa dal padre, suicidia, sempre in Svizzera.
OMICIDIO-SUICIDIO – Per gli inquirenti di San Gallo che indagano sull tragedia potrebbe trattarsi di omicidio-suicidio. Come riporta l’Agenzia telegrafica svizzera, la madre delle piccole aveva allertato la polizia poco prima delle 15. Agli agenti la 34enne aveva raccontato che l’uomo, da cui era separata da qualche mese, si era recato senza avvertire da alcuni parenti per prendere le due bimbe ed era poi ripartito con la sua vettura. Immediatamente è scattata un’operazione di ricerca.
CADAVERI CARBONIZZATI – Poco più tardi, la centrale d’allarme è stata informata dell’incendio di una macchina in una radura della regione di Grabs. Una volta arrivati sul posto i vigili del fuoco e le forze dell’ordine hanno fatto la scoperta: all’interno del veicolo c’erano i cadaveri carbonizzati di due bambine. Qualche dozzina di metri più in là c’era un uomo, gravemente ferito. Trasportato d’urgenza all’ospedale in elicottero è morto in serata. In seguito, è stato confermato che era il padre delle bambine. Resta da chiarire se le sorelline siano state uccise, e come, prima di essere bruciate o se invece siano state arse vive. Per gli investigatori il responsabile del delitto sarebbe comunque il 44enne che, con tutta probabilità, non sarebbe riuscito ad accettare la separazione. «Secondo una prima ricostruzione l’uomo – già noto alle forze dell’ordine – ha incendiato l’auto», ha spiegato lunedì mattina il portavoce della polizia Hanspeter Krüsi. Aggiungendo: «Possiamo escludere un incidente».