Presi a Salerno due truffatori seriali con 1.100 anziani nel mirino

Li seguivano da settimane e finalmente li hanno presi, subito dopo aver messo a segno l’ennesima truffa ai danni di persone anziane.

Si tratta di due uomini, G.R. di 48 anni e R.B. di 50, entrambi di origine campana, bloccati dagli agenti della Squadra mobile di Salerno mentre uscivano da un condominio di via Vernieri. Avevano appena truffato una signora anziana dopo averle riferito telefonicamente che il figlio aveva urgentemente bisogno di soldi. Risultato del raggiro circa mille euro in contanti e gioielli per un valore approssimativo di 2mila euro.

Nell’auto dei truffatori i poliziotti hanno trovato una valigetta dentro la quale c’erano nomi, indirizzi e numeri di telefono di 1.100 persone anziane residenti nella provincia di Salerno e Caserta. Gli investigatori stanno verificando se qualcuno di questi fosse stato già contattato dai malfattori o se si trattava dell’elenco dei futuri probabili obiettivi.

I due pregiudicati erano stati individuati da alcune settimane grazie ai sistemi di videosorveglianza presenti in città e ai riscontri sulle celle telefoniche che avevano agganciato i loro cellulari nelle zone dove negli ultimi tre mesi si erano verificati colpi analoghi, dei quali i truffatori sono sospettati di essere gli autori.

Si presentavano alle vittime come amici o conoscenti di coniugi o parenti e riferivano notizie, positive o negative, in merito a necessità impellenti dei loro figli, ad esempio per problemi di salute o per rimborsi bancari o assicurativi da riscuotere in cambio di denaro.

Spesso le persone truffate non si rendevano subito conto di ciò che avevano subito, come nel caso del colpo messo a segno dagli indagati poco prima di essere arrestati.

Infatti quando gli agenti sono andati dalla vittima per metterla al corrente di ciò che le era realmente accaduto, questa ha stentato a credere addirittura che fossero poliziotti veri, confidando nella telefonata del figlio che avrebbe dovuto chiamarla per ringraziarla dell’aiuto che le aveva dato.

Continuano le indagini per verificare come i malviventi abbiano ottenuto quegli elenchi così particolareggiati, corredati anche di notizie utili per eventuali truffe future.

fonte Polizia di Stato

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