Lavoro: stranieri contro stranieri. Sfruttati e sfruttatori

di Corriere della Sera

Nell’Italia che arranca nel tentativo di lasciarsi alle spalle Pil poco competitivi, indici da recessione e scenari a tinte fosche, arrivano notizie tra luci e ombre sui lavoratori stranieri . Due le storie emblematiche. La prima vicenda racconta di «caporali» indiani che nel Padovano sfruttano in nero e brutalmente dei connazionali irregolari. La seconda storia invece, rivela una truffa da 3 milioni di euro all’Inps: lavoratori stagionali bengalesi del settore turistico alberghiero a Jesolo e dintorni, percepivano indennità di disoccupazione non dovute. I carabinieri del comando provinciale di Padova hanno eseguito quattro arresti a Correzzola dopo un’indagine denominata «Baba» sullo sfruttamento del lavoro nero. L’organizzazione composta da cittadini indiani, responsabili a vario titolo di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, estorsione e sfruttamento della manodopera nel settore agricolo, era in grado di far entrare clandestinamente in Italia decine di cittadini indiani. Le tariffe sborsate, oscillavano dai 6.500 agli 8.000 euro a testa e il lavoro procurato in un’azienda agricola veniva pagato 4 euro l’ora.

Non finisce qui. In cambio di un tetto fatiscente, i «caporali» indiani chiedevano anche una percentuale sui guadagni e una quota per vitto e alloggio. Vita da sfruttati. E guai a protestare. Un bracciante che si era lamentato, è stato ferito a colpi di machete. L’altra vicenda significativa arriva dal Veneziano. Oltre 330 lavoratori bengalesi, impiegati negli alberghi per la stagione estiva dal 2005 al 2013, incassavano un’indennità di disoccupazione da 1.200 euro al mese per 8 mesi dopo averne lavorato 4. Poi si facevano riassumere per la stagione e ricominciavano il giro. Ecco i «furbetti» stranieri. Ora l’Inps vuole recuperare le indennità illegali con l’aggiunta di una sanzione da 2,5 milioni di euro. Obiettivo: pignorare gli stipendi di chi ha raggirato il nostro sistema previdenziale. Le due vicende confermano lo scenario di crisi che investe anche gli stranieri, costretti da un lato a lavorare a 4 euro l’ora, dall’altro, pur di guadagnare le cifre di qualche anno fa, a truffare l’Inps. Non a caso Bankitalia fornisce un dato che fa riflettere: nel 2013 ammontano a 5,5 miliardi di euro le somme che gli immigrati stranieri in Italia hanno inviato alle loro famiglie d’origine. E’ il dato più basso degli ultimi sette anni e corrisponde a poco più della stessa cifra, attualizzata, che gli emigranti italiani inviavano nel nostro Paese nel 1968 (5,1 miliardi di lire). Dunque, lo stesso importo. Con un dettaglio: sono trascorsi 46 anni.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

I commenti sono chiusi