Truffe ad anziani in Lazio, Puglia e Liguria, 8 arresti

truffeda AGI.IT

Erano specializzati in truffe ad anziani e ogni colpo fruttava loro dai 4.500 euro ai 5.000.

I carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma hanno arrestato 8 persone, piu’ una sottoposta all’obbligo di firma, tra Napoli, Caserta, Pozzuoli e Santa Maria Capua Vetere, componenti di una banda specializzata in truffe ad anziani. L’indagine e’ durata due anni. L’organizzazione, interamente sgominata dai carabinieri, colpiva nel Lazio, in Puglia e in Liguria.
  Il modus operandi, spiega una nota dei carabinieri, si avvaleva di un preciso copione, elaborato e collaudato da truffatori veterani e di consolidata esperienza, le vittime prescelte erano perlopiu’ pensionati ultrasessantenni nei confronti dei quali gli indagati hanno dimostrato totale insensibilita’ e particolare spietatezza e accanimento, anche quando queste versavano in precarie condizioni di salute fisica e mentale, con vessazioni di carattere psicologico e verbale.
  Tra gli arrestati c’e’ anche una donna, la moglie del capo, che pur non partecipando di regola alla fase esecutiva aveva un ruolo attivo nell’associazione. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno potuto constatare che gli ampi appartamenti in cui vivevano gli arrestati erano arredati di lusso estremo che stride con la loro condizione ufficiale di disoccupati e nullatenenti.
  Ulteriori particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle 11 in Procura a piazzale Clodio, Palazzina C, primo piano. (AGI) .

Strage di Capaci: 8 nuovi arresti per la morte di Falcone. C’è anche il boss Madonia

corriere della sera 1992da Corriere.it

La Direzione investigativa antimafia (Dia) ha eseguito otto provvedimenti di custodia cautelare, emessi dal gip di Caltanissetta su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) diretta dal procuratore Sergio Lari, nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci. Effettuate anche numerose perquisizioni.

BOSS – Tra gli 8 arrestati c’è il capomafia Salvo Madonia, già detenuto al carcere duro, così come in carcere si trovano le altre 7 persone cui è stato notificato il provvedimento. Tra loro Cosimo D’Amato, un pescatore di Santa Flavia (Palermo), finito in manette nel novembre scorso su ordine dei pm di Firenze che indagano sulle stragi mafiose del ’93. Secondo gli inquirenti, avrebbe fornito l’esplosivo utilizzato per gli attentati di Roma, Firenze e Milano. I pm nisseni gli contestano di avere procurato alle cosche anche il tritolo usato per l’eccidio di Capaci. D’Amato avrebbe recuperato l’esplosivo da residuati bellici che erano in mare. Gli altri arrestati sono Giuseppe Barranca, Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello, tutti in carcere già da tempo, con condanne pesanti per reati di mafia ed omicidio. La nuova inchiesta, che si è basata soprattutto sulle dichiarazioni dei pentiti Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina, ha consentito di fare emergere il ruolo della famiglia mafiosa di Brancaccio nella preparazione e nell’esecuzione dell’attentato.

VELO – Nell’attentato del 23 maggio 1992 furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. L’inchiesta della Dda, che si è basata anche sulle dichiarazioni dei pentiti Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina, ricostruisce i tasselli mancanti relativi alle fasi deliberativa, preparatoria ed esecutiva della strage di Capaci. In particolare gli inquirenti affermano di avere «squarciato il velo d’ombra nel quale erano rimasti alcuni personaggi, mai prima d’ora sfiorati dalle inchieste sull’eccidio di Capaci». (Fonte: Ansa)