Truffe ad anziani in Lazio, Puglia e Liguria, 8 arresti

truffeda AGI.IT

Erano specializzati in truffe ad anziani e ogni colpo fruttava loro dai 4.500 euro ai 5.000.

I carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma hanno arrestato 8 persone, piu’ una sottoposta all’obbligo di firma, tra Napoli, Caserta, Pozzuoli e Santa Maria Capua Vetere, componenti di una banda specializzata in truffe ad anziani. L’indagine e’ durata due anni. L’organizzazione, interamente sgominata dai carabinieri, colpiva nel Lazio, in Puglia e in Liguria.
  Il modus operandi, spiega una nota dei carabinieri, si avvaleva di un preciso copione, elaborato e collaudato da truffatori veterani e di consolidata esperienza, le vittime prescelte erano perlopiu’ pensionati ultrasessantenni nei confronti dei quali gli indagati hanno dimostrato totale insensibilita’ e particolare spietatezza e accanimento, anche quando queste versavano in precarie condizioni di salute fisica e mentale, con vessazioni di carattere psicologico e verbale.
  Tra gli arrestati c’e’ anche una donna, la moglie del capo, che pur non partecipando di regola alla fase esecutiva aveva un ruolo attivo nell’associazione. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno potuto constatare che gli ampi appartamenti in cui vivevano gli arrestati erano arredati di lusso estremo che stride con la loro condizione ufficiale di disoccupati e nullatenenti.
  Ulteriori particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle 11 in Procura a piazzale Clodio, Palazzina C, primo piano. (AGI) .

Camorra: sequestrati beni per 44 mln a clan tra Lazio e Campania

seqeustroda Agi.it

A pochi mesi dai sequestri eseguiti nei confronti dei fratelli Dell’Aquila prima e dei fratelli Ascione poi, il Gruppo investigazione criminalita’ organizzata (Gico) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma ha posto sotto sequestro beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 44 milioni riconducibili agli ‘imprenditori’ Michele Palumbo, Angela Sequino e Francesco Biagio Russo, stretti fiduciari – si legge in una nota della Gdf – del capoclan Feliciano Mallardo, indiziati di aver organizzato nel territorio del Lazio una cellula camorristica federata col clan di camorra ‘Mallardo’, egemone nel Comune di Giugliano in Campania (Napoli) e nei territori limitrofi, per conto del quale i proposti reimpiegavano i proventi delle molteplici attivita’ delittuose del clan. Le indagini, avviate nel 2013 su delega della Procura della Repubblica di Roma-Ddda, traggono origine dalle investigazioni del Gico, in particolare sotto la direzione della Procura della Repubblica di Napoli, che hanno approfondito le dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia sull’esistenza di una cellula camorristica associata al clan Mallardo, con ramificazioni fino alla Capitale. Secondo gli investigatori, gli accertamenti patrimoniali hanno permesso di ricostruire un vero e proprio gruppo imprenditoriale, composto da diverse societa’, attraverso cui i proposti hanno effettuato investimenti, principalmente nel settore delle costruzioni edilizie – da qui il nome dell’operazione, ‘Domus Aurea’ – nonche’ in quello della distribuzione di combustibile per uso domestico, il tutto per conto dell’organizzazione.
In tale contesto e’ stato svelato il cosiddetto ‘sistema dei mutui’, utilizzato per l’effettuazione degli investimenti camorristici, volto non solo a dare un’apparente liceita’ agli investimenti effettuati e schermarli e giustificarli, preservandoli da eventuali provvedimenti ablativi. Tale operativita’ ha consentito al gruppo di mimetizzarsi con il tessuto sociale ed economico legale, soprattutto in quelle zone dell’area nord-est della Capitale dove non si registravano situazioni di particolare allarme sociale connesse alla criminalita’ organizzata, realizzando una effettiva commistione tra l’economia lecita e quella illecita. Come dimostrato dalle investigazioni delle Fiamme Gialle sono stati effettuati significativi investimenti immobiliari/edilizi, soprattutto nelle aree di Fonte Nuova, Mentana, Guidonia Montecelio, Monterotondo e Sant’Angelo Romano, oltre che in alcuni Comuni della provincia di Napoli, servendosi, per tale scopo, di soggetti giuridici spesso intestati a prestanome. Partendo da qui, il Gico di Roma ha sviluppato 94 accertamenti economico-patrimoniali, nei confronti di altrettante persone fisiche e giuridiche, finalizzati all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati. Il tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha disposto il sequestro di patrimonio aziendale e relativi beni di 8 societa’ con sede nelle province di Roma e Napoli, di cui 4 nel settore delle costruzioni, una in quello della compravendita di immobili, 3 nel commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico. E poi: quote societarie di 4 societa’, con sede nelle provincie di Napoli e Caserta, di cui una del settore delle costruzioni, una in quello della compravendita di immobili, una nel settore della locazione di immobili e una nel commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico; 152 tra fabbricati e terreni a Roma e nelle province di Roma, Napoli e Caserta. Infine, 14 auto e numerosi rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni,per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro pari a oltre 44 milioni. Cento i finanzieri impiegati nell’operazione tra Lazio e Campania. (AGI)

Allarme incendi, 38 roghi nel Lazio

MONTE MARIO, IN FIAMME 1,5 ETTARI VEGETAZIONE: COLLINA INVASA DA FUMO - FOTO 4da TGCOM24

Emergenza incendi in tutto il Lazio, dove i vigili del fuoco sono stati impegnati su 38 roghi: 18 nella provincia di Roma, 11 nella zona di Latina, 5 nel Frusinate, due nel Viterbese, uno nel Reatino.

La più colpita è stata l’area di Latina: l’incendio più grave si è verificato ad Alatri, in località Monte Reo, dove sono intervenuti un elicottero regionale, un aeromobile del corpo forestale e due Canadair.

Episodi criminosi contro beni e terreni confiscati alle mafie

Dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria al Lazio. Cancellieri: «Sono vicina alle donne e agli uomini che con coraggio e determinazione fanno rivivere le terre e le aziende confiscate alla criminalità organizzata»

Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha espresso la sua più ferma condanna per la serie di episodi criminosi che, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria al Lazio, hanno colpito beni e terreni confiscati alle mafie e ha manifestato la sua solidarietà alle associazioni che gestiscono tali beni. Il Ministro ha impartito precise direttive ai Prefetti perché pongano in essere tutte le opportune iniziative volte a evitare il ripetersi di questi atti intimidatori e intensifichino l’attività di controllo e prevenzione.
«Sono vicina alle donne e agli uomini che con coraggio e determinazione fanno rivivere le terre e le aziende confiscate alla criminalità organizzata – ha sottolineato il ministro Cancellieri – e faremo di tutto per stroncare questo odioso fenomeno e per consentire a tutte le associazioni di continuare questa preziosa attività di valorizzazione dei prodotti che sono il simbolo del riscatto della legalità nei confronti delle mafie».