Sicilia, sbarcano altri 529 migranti Al collasso i centri d’accoglienza

accoglienzada TGCOM24

Il mercantile panamense “City of Sidon” ha sbarcato a Palermo 529 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia: tra loro vi sono anche 120 donne e 19 minorenni. I profughi saranno ospitati, oltre che nei locali della Caritas diocesana, anche in alcune parrocchie messe a disposizione dalla Curia: i centri di accoglienza, al collasso dopo l’ondata di sbarchi degli ultimi giorni, non hanno infatti posti sufficienti per accogliere tutti.

Tra le parrocchie candidate a ospitare i nuovi arrivati c’è anche quella di San Gaetano a Brancaccio, nella quale operò don Pino Puglisi, ucciso da Cosa Nostra nel settembre del 1993.

I profughi saranno assegnati alle loro destinazioni al termine delle operazioni di identificazione e di controllo sanitario. Tra le 120 donne sbarcate dieci sono incinte. A coordinare l’intervento c’è il prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, e con lei sono al lavoro i sanitari dell’Azienda sanitaria di Palermo, la Croce rossa, la Protezione civile e le forze di polizia.

 

Etna: la Protezione Civile vigila sulla corrente attività stromboliana

etnadi Petula Brafa

La Protezione Civile ha diramato un comunicato per segnalare i fenomeni eruttivi in corso  nella Sicilia orientale, dove l’Etna si appresta all’ultimo spettacolo di fine d’anno.

Già nei giorni scorsi, in prossimità del nuovo cratere di sud est, il Centro Funzionale Centrale, – in coordinamento con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con le unità di competenza locale, con il supporto operativo del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale della Regione Siciliana – , ha registrato un’attività stromboliana, cui hanno fatto seguito i visibili effluvi di cenere e la successiva colata lavica verso la Valle del Bove.

Alla luce degli eventi correnti, è stato emesso “ un avviso di “criticità elevata” per l’area sommitale del vulcano e di “criticità ordinaria” per le aree del medio versante, pedemontana e urbana”, in ragione tanto dell’espulsione dei lapilli e della fuoriuscita magmatica quanto della pioggia di ceneri vulcaniche, ben nota alle comunità etnee e verosimilmente tradotta dai venti previsti verso nord est.

Allo stato, il fenomeno non ha causato disagi all’Aeroporto Fontanarossa di Catania, dove, – benchè in via preventiva siano stati chiusi due settori esterni – il traffico aereo prosegue regolarmente.

(fonte: Protezione Civile)

L’urlo di Crocetta: la mafia mi vuole morto

crocettada Corriere.it

«Sono un presidente condannato a morte. Un pentito ha riferito che la condanna può essere cancellata solo da chi l’ha emessa, ma chi l’ha emessa è deceduto, il boss Daniele Emanuello, ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia sei anni fa; dunque la mafia mi sta addosso». L’ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, intervenendo a Gela alla festa del «Megafono», il movimento ispirato proprio dal governatore.

SCHIAFFO AL PD – Crocetta non parteciperà oggi, lunedì, alla direzione regionale del Pd. «Non vado al teatrino della politica quando c’è un servitore dello Stato che rischia la vita», ha detto Crocetta, che oggi pomeriggio si recherà nell’ospedale Cannizzaro, a Catania, per stare a fianco di Tony Gricoli, 45 anni, ed Enzo Zerbo, 50 anni, feriti nel grave incidente della sua scorta lungo l’autostrada Siracusa-Gela.

LA SOLITUDINE DI SCILABRA – Il governatore difende il lavoro della sua giunta e legge dal suo telefono cellulare un sms inviatogli dall’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra. «Solo tu puoi capire e darmi risposte, lotto per questa nostra rivoluzione. Vorrei non sbagliare e non farti sbagliare – scrive l’assessore – Ma ormai da mesi provo solo la solitudine. Scusa lo sfogo, ma lo posso fare solo con te. Non fa niente anche se non rispondi, notte presidente». Crocetta quindi legge la risposte che le ha inviato sempre per sms. «Fregatene, ti voglio bene. Notte». «Dopo le sue denunce, non può più condurre una vita normale – dice Crocetta – Nelli lo urla. Ma perchè i giovani non dobbiamo metterli alla prova? Così non avranno mai un’esperienza». Poi l’affondo: «Invece di fare fregare i soldi a Genovese (il deputato nazionale del Pd indagato a Messina nell’inchiesta sulla formazione professionale), perchè non li investiamo sui giovani?».

Episodi criminosi contro beni e terreni confiscati alle mafie

Dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria al Lazio. Cancellieri: «Sono vicina alle donne e agli uomini che con coraggio e determinazione fanno rivivere le terre e le aziende confiscate alla criminalità organizzata»

Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha espresso la sua più ferma condanna per la serie di episodi criminosi che, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria al Lazio, hanno colpito beni e terreni confiscati alle mafie e ha manifestato la sua solidarietà alle associazioni che gestiscono tali beni. Il Ministro ha impartito precise direttive ai Prefetti perché pongano in essere tutte le opportune iniziative volte a evitare il ripetersi di questi atti intimidatori e intensifichino l’attività di controllo e prevenzione.
«Sono vicina alle donne e agli uomini che con coraggio e determinazione fanno rivivere le terre e le aziende confiscate alla criminalità organizzata – ha sottolineato il ministro Cancellieri – e faremo di tutto per stroncare questo odioso fenomeno e per consentire a tutte le associazioni di continuare questa preziosa attività di valorizzazione dei prodotti che sono il simbolo del riscatto della legalità nei confronti delle mafie».