Etna: la Protezione Civile vigila sulla corrente attività stromboliana

etnadi Petula Brafa

La Protezione Civile ha diramato un comunicato per segnalare i fenomeni eruttivi in corso  nella Sicilia orientale, dove l’Etna si appresta all’ultimo spettacolo di fine d’anno.

Già nei giorni scorsi, in prossimità del nuovo cratere di sud est, il Centro Funzionale Centrale, – in coordinamento con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con le unità di competenza locale, con il supporto operativo del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale della Regione Siciliana – , ha registrato un’attività stromboliana, cui hanno fatto seguito i visibili effluvi di cenere e la successiva colata lavica verso la Valle del Bove.

Alla luce degli eventi correnti, è stato emesso “ un avviso di “criticità elevata” per l’area sommitale del vulcano e di “criticità ordinaria” per le aree del medio versante, pedemontana e urbana”, in ragione tanto dell’espulsione dei lapilli e della fuoriuscita magmatica quanto della pioggia di ceneri vulcaniche, ben nota alle comunità etnee e verosimilmente tradotta dai venti previsti verso nord est.

Allo stato, il fenomeno non ha causato disagi all’Aeroporto Fontanarossa di Catania, dove, – benchè in via preventiva siano stati chiusi due settori esterni – il traffico aereo prosegue regolarmente.

(fonte: Protezione Civile)

BOTTI DI FINE D’ANNO: SEQUESTRI IN CAMPANIA ED IN PUGLIA

pomiglianodi Petula Brafa

Anche nel 2013, l’attesa dei festeggiamenti del nuovo anno prelude all’intensa attività delle Forze dell’Ordine nella prevenzione dei tragici incidenti sottesi al commercio ed alla diffusione degli esplosivi illegali, quali i gravi episodi registrati, tra le festività di Natale e Santo Stefano, nelle province di Avellino e di Catania, ai danni di due giovani, entrambi vittime dei botti e amputati di una mano.

I Carabinieri sono intervenuti, infatti, a Pomigliano d’Arco, sequestrando 2,4 tonnellate di fuochi illegali ed altri esplosivi all’interno di un laboratorio ed arrestando tre uomini sorpresi nell’atto del confezionamento;  ed a Baiano, teatro della Festa del Maio, – celebrata con il trasporto di un albero in processione, tra salve e fuochi d’artificio – , asportando circa ottocento botti e buste di polvere pirica fuori legge.

Parimenti, a Taranto, all’esito di un pedinamento, la Polizia ha sequestrato 145 chilogrammi di giochi esplosivi ed altri fuochi artigianali all’interno di un deposito,  da cui un soggetto si era allontanato portando con sé materiale pirotecnico sospetto, rivelatosi illegale. L’uomo è stato tratto in arresto e sottoposto ai domiciliari.

CRIMINE E PROVENTI: SEQUESTRO DI OPERE D’ARTE A ROMA

Sequestro beni Diotallevi:anche opere d'arte per un mln eurodi Petula Brafa

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ed i Carabinieri del ROS di Roma hanno eseguito l’ordine di sequestro emesso dal Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di Ernesto Diotallevi, ex esponente della Banda della Magliana, nell’ambito di una “complessa ed insidiosa realtà economico criminale, caratterizzata dall’illecita accumulazione di utilitas in valore sproporzionato rispetto ai redditi lecitamente dichiarati”.

Il provvedimento riguarda una collezione pittorica di ben ventisette opere d’arte, stimabili per circa un milione di euro, a firma di Giacomo Balla, Mario Schifano e altri noti autori, reperite nell’abitazione in piazza Fontana di Trevi unitamente ad arredi e mobili d’antiquariato e ad altri dipinti di scuola romana, campana e francese dell’Ottocento e del Novecento; nonché le quote di due compagini societarie, con sede a Rimini ed a Fiumicino.

L’episodio attesta come il mercato dell’arte attragga non solo estimatori esperti del settore, ma anche imprenditori pronti ad investire ingenti liquidità disponibili.

Nel dispositivo, infatti, si legge come, nella fattispecie, le immobilizzazioni di carattere artistico siano state indotte “non tanto da esigenze estetiche, quanto soprattutto perché le opere d’arte, non essendo soggette a particolari registrazioni, in molteplici casi sfuggono ai provvedimenti ablativi emessi dall’Autorità Giudiziaria, rilevando la loro presenza solo in una fase successiva, all’atto dell’emissione di specifici provvedimenti che colpiscono l’indiziato di appartenere ad associazioni mafiose, ovvero che risulti vivere abitualmente con proventi illeciti”.

 

(fonte: huffington post)

FALSI D’AUTORE: ARRESTI A GENOVA

Quadri falsidi Petula Brafa

I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Genova, nell’ambito dell’inchiesta volta a smantellare un’organizzazione criminale operante nella falsificazione di dipinti.

Agli indagati la Procura della Repubblica ha contestato l’accusa di associazione  a delinquere finalizzata alla contraffazione di opere d’arte ed alla ricettazione, disponendo il sequestro di ben 181 falsi, – Schifano, De Chirico, Dorazio, Angeli e molti altri contemporanei – , per un valore di circa 10 milioni di euro.

All’esito di un’accurata attività investigativa, gli inquirenti hanno ricostruito le modalità operative del gruppo criminale, composto da esperti d’arte abili nel veicolare su mercato i falsi, mediante l’apposizione di fraudolente certificazioni di autenticità e di autografi ricavati dalla contraffazione del materiale d’archivio (firme, fotografie, copie, articolo giornalistici) o dalla conoscenza delle “cifre” stilistiche per la frequentazione diretta degli autori, – noti ad alcuni indagati -, tanto da ingannare persino le fondazioni vigilanti sull’opera degli artisti.

Allo stato, le indagini hanno comprovato la capillarità dell’organizzazione sul territorio nazionale, attestata altresì dalle perquisizioni e dai controlli effettuati a Torino, Milano e Pavia.

(fonte: Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale)

FRODI ALIMENTARI E CONTRAFFAZIONI: ARRESTI E SEQUESTRI A NAPOLI

falsodi Petula Brafa

Il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri di Napoli ed i militari dell’Arma di Roma hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Napoli a carico di un gruppo criminale specializzato nella produzione, distribuzione e vendita di champagne contraffatto, cui la Procura del capoluogo partenopeo ha contestato, tra le altre, le accuse di ricettazione ed evasione fiscale.

Contestualmente, infatti, le Forze dell’Ordine hanno sequestrato circa 1.200 bottiglie con falsa etichettatura Moet Chandon e Veuve Clicquot Pondsardin, 2.700 di champagne provenienti da Paesi comunitari con codice di sicurezza abraso, per il valore complessivo di 400.000 euro, ed un ingente quantitativo di attrezzature e strumenti utili al confezionamento dei vini, – dalle etichette al materiale da imballaggio – , tali da consentire l’immissione sul mercato di almeno 50.000 pezzi con un guadagno di almeno due milioni di euro.

La banda operava sul territorio nazionale, acquistando le bottiglie in Piemonte, riempiendole con spumante e trasportandole ai Castelli Romani, dove, – lontano da controlli – , la contraffazione veniva perfezionata con l’ausilio di un enologo e di una confezionatura simile all’originale, per agevolarne la commercializzazione in dispregio alla normativa di legge.

(fonti: Ministero della Salute, TMNews)