Salerno, nuovo arresto per monsignor Scarano. Sequestri per milioni di euro

scaranoda ADNKronos

La Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito una misura cautelare nei confronti di monsignor Nunzio Scarano e di un altro sacerdote. Sono stati inoltre sequestrati beni immobili e disponibilità finanziarie per milioni di euro.

Mons. Scarano, ex contabile dell’Aspa, Amministrazione patrimonio Sede Apostolica, è già imputato di corruzione e di calunnia nel processo con rito abbreviato in corso a Roma sulla vicenda del mancato rientro dalla Svizzera in Italia di 20 milioni di euro che erano stati esportati illecitamente. Al processo si sono costituiti parti civili anche la presidenza del Consiglio e l’Aisi su richiesta per il danno all’immagine subito per la presenza dell’ex 007 Giovanni Zito, che avrebbe dovuto pilotare l’aereo privato per riportare in Italia 20 milioni di euro. Il piano poi non ebbe successo perché il terzo imputato, il broker Giovanni Carenzio, nel momento in cui avrebbe dovuto consegnare il denaro per trasferirlo in Italia non si presentò all’imbarco con la somma.

BOTTI DI FINE D’ANNO: SEQUESTRI IN CAMPANIA ED IN PUGLIA

pomiglianodi Petula Brafa

Anche nel 2013, l’attesa dei festeggiamenti del nuovo anno prelude all’intensa attività delle Forze dell’Ordine nella prevenzione dei tragici incidenti sottesi al commercio ed alla diffusione degli esplosivi illegali, quali i gravi episodi registrati, tra le festività di Natale e Santo Stefano, nelle province di Avellino e di Catania, ai danni di due giovani, entrambi vittime dei botti e amputati di una mano.

I Carabinieri sono intervenuti, infatti, a Pomigliano d’Arco, sequestrando 2,4 tonnellate di fuochi illegali ed altri esplosivi all’interno di un laboratorio ed arrestando tre uomini sorpresi nell’atto del confezionamento;  ed a Baiano, teatro della Festa del Maio, – celebrata con il trasporto di un albero in processione, tra salve e fuochi d’artificio – , asportando circa ottocento botti e buste di polvere pirica fuori legge.

Parimenti, a Taranto, all’esito di un pedinamento, la Polizia ha sequestrato 145 chilogrammi di giochi esplosivi ed altri fuochi artigianali all’interno di un deposito,  da cui un soggetto si era allontanato portando con sé materiale pirotecnico sospetto, rivelatosi illegale. L’uomo è stato tratto in arresto e sottoposto ai domiciliari.

CRIMINE E PROVENTI: SEQUESTRO DI OPERE D’ARTE A ROMA

Sequestro beni Diotallevi:anche opere d'arte per un mln eurodi Petula Brafa

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ed i Carabinieri del ROS di Roma hanno eseguito l’ordine di sequestro emesso dal Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di Ernesto Diotallevi, ex esponente della Banda della Magliana, nell’ambito di una “complessa ed insidiosa realtà economico criminale, caratterizzata dall’illecita accumulazione di utilitas in valore sproporzionato rispetto ai redditi lecitamente dichiarati”.

Il provvedimento riguarda una collezione pittorica di ben ventisette opere d’arte, stimabili per circa un milione di euro, a firma di Giacomo Balla, Mario Schifano e altri noti autori, reperite nell’abitazione in piazza Fontana di Trevi unitamente ad arredi e mobili d’antiquariato e ad altri dipinti di scuola romana, campana e francese dell’Ottocento e del Novecento; nonché le quote di due compagini societarie, con sede a Rimini ed a Fiumicino.

L’episodio attesta come il mercato dell’arte attragga non solo estimatori esperti del settore, ma anche imprenditori pronti ad investire ingenti liquidità disponibili.

Nel dispositivo, infatti, si legge come, nella fattispecie, le immobilizzazioni di carattere artistico siano state indotte “non tanto da esigenze estetiche, quanto soprattutto perché le opere d’arte, non essendo soggette a particolari registrazioni, in molteplici casi sfuggono ai provvedimenti ablativi emessi dall’Autorità Giudiziaria, rilevando la loro presenza solo in una fase successiva, all’atto dell’emissione di specifici provvedimenti che colpiscono l’indiziato di appartenere ad associazioni mafiose, ovvero che risulti vivere abitualmente con proventi illeciti”.

 

(fonte: huffington post)

Finanza sequestra beni per 210.000 euro

finanzada ansa.it

La GdF di Modena ha sequestrato beni per 210.000 euro a un calabrese 40enne residente a Montecchio (Reggio Emilia) ritenuto la mente dell’organizzazione ’10 e lotto’. In febbraio erano state arrestate 4 persone: fingendosi manutentori della Lottomatica simulavano prove tecniche in alcune tabaccherie e facevano scommesse al ’10 e lotto’ utilizzando le credenziali di accesso del gestore, poi riscuotevano le somme dei tagliandi vincenti. A loro erano stati sequestrati beni per 130.000 euro.

Mafia: Dia sequestra beni per un milione

diada Ansa.it

Beni per un milione di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Catania a Roberto Russo, 48 anni, ritenuto elemento di spicco della cosca Cintorino, legata al clan Cappello-Bonaccorsi.

Arrestato nel gennaio scorso nell’operazione Nuova Ionia, Russo e’ accusato di avere favorito l’infiltrazione mafiosa nel settore della raccolta dei rifiuti, nella zona dell’alto Jonio etneo.

Il sequestro e’ stato disposto del Tribunale su richiesta della Dda della Procura di Catania.

Polstrada sequestra 15mila auto fantasma

poliziada TGcom24

Oltre 15mila veicoli intestati a persone inesistenti o prestanome e utilizzati dalla criminalità per commettere reati sono stati sequestrati nel corso di una maxi operazione della polizia stradale in tutta Italia. Le auto di grossa e piccola cilindrata, tra cui Rolls Royce e Ferrari, oltre a mezzi commerciali, sono state radiate dal pubblico registro automobilistico.

I veicoli “fantasma” potevano circolare senza pagare i pedaggi autostradali, le contravvenzioni e soprattutto potevano eludere i controlli delle forze dell’ordine quando venivano utilizzati per commettere gravi reati. L’operazione denominata “ghost car” ha mostrato come nel 2012 oltre il 70% dei veicoli intestati a prestanome fosse privo di copertura assicurativa.Auto intestate a morti e clochard – Alcuni dei veicoli in questione risultano coinvolti in gravissimi incidenti stradali avvenuti in passato, come quello dell’ottobre 2011 in cui tre giovani persero la vita schiacciati contro il pullman del Torino calcio. Tra gli intestatari, figurano nomadi, persone morte o senzatetto. Altri intestatari sono pregiudicati e affiliati alla criminalità organizzata. Sugli 855 veicoli fantasma scoperti in Piemonte e Valle d’Aosta dalla polizia stradale, 35 appartenevano fittiziamente a persone indigenti e disoccupati. Questi avevano accettato per pochi euro di intestarsi auto e moto utilizzate quasi sempre da stranieri per commettere reati.

Colpo alla mafia: maxi-sequestro da 1, 3 mld al “re dell’eolico”

vito_nicastrida Agi – Agenzia di Stampa

Beni per un miliardo e trecento milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia a un soggetto ritenuto contiguo a Cosa nostra.

I beni, che erano stati precentemente sequestrati, passano ora definitivamente allo Stato.

Secondo la Dia, si tratta della confisca di importo piu’ elevato in assoluto mai eseguita in Italia nei confronti di un unica persona.

La confisca ha colpito Vito Nicastri, 57 anni, imprenditore di Alcamo (Trapani), attivo nel settore dell’energia rinnovabile e in particolare dei parchi eolici. All’uomo e’ stata imposta la sorveglianza speciale per tre anni, con obbligo di soggiorno ad Alcamo.

Il patrimonio che gli e’ stato confiscato comprende 40 societa’, immobili e disponibilita’ finanziarie. Secondo gli inquirenti, Nicastri era vicino a diversi personaggi mafiosi.

Mafia, sequestro beni a Messina Denaro

da tgcom24

Gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo e Trapani sono impegnati, in territorio di Castelvetrano, nel sequestro di beni riconducibili al capomafia latitante Matteo Messina Denaro. Si stringe sempre di più il cerchio attorno al capomafia, ultimo padrino della Cupola ancora in libertà.

Il sequestro ordinato dal tribunale di Trapani riguarda le aziende e i capitali sociali di alcune aziende del territorio di Castelvetrano sarebbero riconducibili al boss latitante Matteo Messina Denaro in quanto intestati alla sorella Anna Patrizia e a suo marito, detenuto per mafia, Vincenzo Panicola, 43 anni.I beni, per un valore complessivo di di diverse centinaia di migliaia di euro, sarebbero costituiti da aziende e capitali sociali di alcune aziende: la Vieffegi service, la Vieffegi impianti srl, la So.ro.pa. costruzioni arl, e il compendio aziendale della ditta individuale della sorella del boss, Anna Patrizia Messina Denaro, che si occupa di attività di colture olivicole. Ci sarebbero anche un fabbricato, automobili e rapporti bancari.Pochi mesi fa un altro sequestro di beni sempre riconducibili al boss latitante erano stati bloccati ad un altro cognato di Messina Denaro, Gaspare Como.

Sequestrato arsenale della camorra

da Polizia di Stato

Scoperto a Giugliano in Campania, a pochi chilometri dal quartiere Scampia di Napoli, un deposito di armi illegali. Gli  agenti del commissariato Giugliano-Villaricca hanno trovato l’arsenale in una villetta in costruzione.

Sequestrati 18 fucili tra i quali tre Kalashnikov, dieci fucili da guerra provenienti dalla ex Jugoslavia, quattro dei quali completi di ottica di  precisione, e cinque fucili da caccia.

Il proprietario della villetta, un pregiudicato di Melito, un comune del napoletano, è attualmente ricercato.

Le armi erano nascoste nel sottotetto dell’abitazione e la polizia scientifica le sta analizzando per stabilire se siano state usate recentemente durante la sanguinosa faida di Scampia e negli agguati degli ultimi giorni.

Sequestro Equitalia, il vice brigadiere: “Martinelli è una persona normale, arrabbiata”

di Grazia De Marco

Si è arreso il sequestratore che si era barricato per ore all’interno della sede dell’Agenzia delle Entrate a Romano di Lombardia.

Luigi Martinelli, di 54 anni, minacciava di togliersi la vita, a causa un debito conlo Stato di circa 2000 euro, dovuto a cartelle del canone RAI non pagate  e ad imposte del consorzio di bonifica della media pianura bergamasca.

Ha fatto irruzione nella sede di Equitalia armato di due pistole ed un fucile a pompa, ed ha preso in ostaggio 15 persone.

Il vice brigadiere Roberto Lorini, che ha fatto da mediatore nel sequestro, ha affermato “Martinelli è una persona normale, arrabbiata e basta“.

Martinelli rischia 8 anni per un debito di 2000 euro