Clinica degli orrori, ergastolo all’ex primario di chirurgia Brega Massone

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E’ stato condannato all’ergastolo dalla prima Corte d’Assise l’ex primario di Chirurgia toracica della clinica Santa Rita di Milano, Pier Paolo Brega Massone. L’accusa per lui era di omicidio volontario per la morte di quattro pazienti e di lesioni per altri quaranta ricoverati. Dopo la sentenza, l’ex primario è stato arrestato “per pericolo di fuga”. Nel primo filone del processo Brega Massone è stato condannato a 15 anni, e si attende la Cassazione.

Brega Massone era stato scarcerato a gennaio grazie all’annullamento della misura cautelare, per una complicata questione procedurale legata al ricalcolo della pena, da parte dei giudici della Corte suprema..

“Monetizzava eseguendo interventi inutili” – Secondo l’accusa l’ex primario per “monetizzare” i rimborsi dal sistema sanitario nazionale avrebbe eseguito interventi inutili nei confronti di 4 pazienti di età compresa fra i 65 e gli 89 anni, fino ad ucciderli. Brega Massone era imputato anche per una quarantina di episodi di lesioni aggravate nei confronti di altrettanti pazienti, per truffa e falso. I giudici della prima Corte d’Assise di Milano lo hanno prosciolto solo per alcuni capi di imputazione (alcuni sono caduti in prescrizione) e lo hanno condannato all’ergastolo con 3 anni di isolamento diurno. La Corte ha fatto cadere l’aggravante della crudeltà che era stata contestata dalla Procura per l’ex chirurgo.

Interdetto a vita dai pubblici uffici – Brega Massone, già condannato a 15 anni e mezzo di carcere per truffa e per un’ottantina di casi di lesioni (si è in attesa della Cassazione) nel primo filone processuale, è stato anche dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e interdetto dall’esercizio della professione medica per 5 anni. I giudici hanno disposto anche la pubblicazione della sentenza a spese di Brega Massone e altri imputati tramite affissione pubblica, su alcuni quotidiani e sul sito del ministero della Giustizia. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni.

I pm: “C’era pericolo di fuga” –
“C’era la possibilità concreta che fuggisse”. Così i pm di Milano, Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, hanno spiegato il motivo per cui hanno chiesto e ottenuto dalla Corte d’Assise l’arresto dell’ex primario della Clinica Santa Rita.

Le altre condanne della Corte d’Assise – 
Fabio Presicci e Marco Panzera, i due ex “aiutanti” del primario sono stati condannati rispettivamente a 30 anni di carcere e a 26 anni di reclusione. La Corte d’Assise di Milano, inoltre, ha condannato altri 4 imputati, tra cui 2 anestesisti, a pene comprese tra 1 anno e 2 mesi e 2 anni e 3 mesi. Per Presicci, che rispondeva di due omicidi in concorso con Brega Massone, i pm avevano chiesto la condanna all’ergastolo con un anno di isolamento diurno, ma la Corte ha fatto cadere per lui l’aggravante della crudeltà e gli ha riconosciuto le attenuanti generiche, portando la pena a 30 anni. Per Panzera, anche lui nell’equipe di chirurgia toracica e accusato di un omicidio in concorso con l’ex primario, l’accusa aveva chiesto 18 anni di carcere, ma la Corte lo ha condannato a 26 anni, facendo cadere anche per lui l’aggravante della crudeltà e riconoscendogli le attenuanti generiche. A 2 anni e 3 mesi, invece, è stato condannato l’ex responsabile del reparto di riabilitazione della Santa Rita, Renato Scarponi, mentre 2 anestesisti sono stati condannati a pene fino a 1 anno e 6 mesi e un’infermiera a 1 anno e 2 mesi. Per altri 2 imputati, invece, è stata dichiarata la prescrizione dei reati contestati.

I risarcimenti – I giudici, inoltre, hanno riconosciuto risarcimenti da quantificarsi in sede civile per la Regione Lombardia, la Asl di Milano, l’Ordine provinciale milanese dei medici, Medicina Democratica e per i familiari dei pazienti e i pazienti che si erano costituiti parti civili. Per tutte queste parti civili i giudici hanno disposto, però, provvisionali immediatamente esecutive a carico di Brega Massone e di altri imputati che vanno dai 10.000 euro fino ai 100.000 euro.

La moglie: “E’ innocente” – “A Milano non ci sono speranze, hanno deciso di condannarlo e l’hanno condannato, ma lui ha la dignità e mantiene il controllo”. Così Barbara, la moglie di Pier Paolo Brega Massone, ha commentato la condanna all’ergastolo per 4 omicidi volontari contro suo marito. Mentre la donna parlava coi giornalisti, i carabinieri stavano eseguendo l’arresto dell’ex primario, subito dopo la lettura della sentenza.

Terrorismo, condannato Abu Omar Sei anni per l’ex imam milanese

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L’ex imam della moschea milanese di viale Jenner, Abu Omar, è stato condannato dal gup di Milano Stefania Donadeo a sei anni di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere con finalità di terrorismo internazionale. La sentenza di condanna arriva a quasi 11 anni di distanza dal rapimento dell’ex imam ad opera della Cia.

Abu Omar ha sempre respinto l’accusa di terrorismo internazionale e ha sempre detto di essersi “limitato ad aderire ad un percorso politico-ideologico per professare il proprio credo e la propria fede”. Lo ha spiegato il suo legale, l’avvocato Carmelo Scambia, parlando con i cronisti dopo la sentenza.

L’avvocato Scambia ha chiarito che il suo assistito si trova ad Alessandria d’Egitto, in teoria libero “ma ha tanti occhi che lo seguono e deve dimorare nel paesino in cui è senza poter andarsene”. “Davo per scontato l’esito di questo processo – ha spiegato il legale – c’era da stabilire solo la quantificazione della pena che in linea teorica poteva arrivare anche a 10 anni.Ora vedremo le motivazioni e vedremo anche se ci saranno riferimenti al rapimento che ha subito”. L’avvocato ha chiarito inoltre che Abu Omar “aspettava tranquillo di capire cosa sarebbe successo in questo processo, ma lui ha sempre respinto le accuse”. Le motivazioni della sentenza arriveranno tra quaranta giorni.