Sesso in cambio di aiuto agli esami, due anni e sei mesi al prof catanese

da Corrire.it

Aveva chiesto ad alcune studentesse prestazioni sessuali in cambio di un aiutino agli esami, ma due di loro l’hanno denunciato. Si conclude con la condanna del prof. catanese Elio Rossitto il primo grado di giudizio del processo che ha scosso l’università etnea. Due anni e sei mesi di reclusione, pena sospesa, e un risarcimento di 5mila euro ciascuno per le cinque parti offese. La sentenza è stata emessa con l’accesso al rito del patteggiamento, dal gup Giuliana Sammartino: l’ex docente di Economia politica dell’università di Catania era imputato di tentate concussione e violenza sessuale.

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LA DENUNCIA – Il professore nell’ottobre del 2009 era stato denunciato da due studentesse che lo accusarono di aver chiesto loro prestazioni sessuali in cambio del superamento dell’esame. Il processo era stato incardinato davanti la quarta sezione penale del Tribunale etneo, che ha però poi ritenuto legittima un’eccezione presentata dalla difesa, su una mancata notifica in sede di indagini preliminari e rinviato gli atti alla Procura. I sostituti procuratori Marisa Scavo e Lina Trovato hanno chiesto, dopo avere interrogato Rossitto, nuovamente il suo rinvio a giudizio. La Procura ha condiviso la richiesta di patteggiamento, presentata dai legali dell’imputato, il professore Angelo Pennisi e l’avvocato Attilio Floresta, che è stata accettata dal Gip. Nell’udienza di oggi era stata ammessa come parte civile anche l’associazione Thamaia.

LE IENE – Della vicenda si occupò anche la trasmissione Le Iene di Italia 1 che aveva ripreso il professore in un albergo assieme a una studentessa che aveva rifiutato le avances. La disponibilità di un risarcimento danni è stata presentata in sede di patteggiamento dal professore Rossitto, i cui legali avevano presentato anche una proposta di transazione alle cinque ragazze che erano parti lese nel procedimento. Secondo quanto si è appreso, due di loro avrebbero accettato, le altre avrebbero rifiutato e stanno valutando l’ipotesi di ricorrere in sede civile.

Metti la “Maturità al sicuro” con il video anti bufale

da Polizia di Stato

Gli esami di maturità sono alle porte e, come ogni anno,  impazzano le voci sui modi per arrivare a conoscere in anticipo le tracce dei compiti, che da quest’anno saranno diffuse per via  telematica. Il passaparola su Internet è veloce e trasforma le voci in vere e proprie leggende metropolitane.

La maggior parte dei maturandi è consapevole che non esiste alcun modo per conoscere le tracce prima del tempo, ma per altri (circa il 40  per cento nel 2011 secondo Skuola.net), si tratta di verità assoluta.

Per garantire una corretta informazione agli studenti è nato un progetto di comunicazione congiunto di ministero della  Pubblica istruzione, polizia Postale e delle comunicazioni e Skuola.net.

La campagna, denominata “Maturità al sicuro”, è basata su un video attraverso il quale, in maniera ironica, si vuole spiegare ai giovani il “mistero” del  plico telematico e della macchina organizzativa che c’è dietro le tracce di maturità. Saranno proprio i responsabili delle procedure  ministeriali, intervistati nel video, a “smontare” le bufale.

L’iniziativa si concluderà il 19 giugno, quando un rappresentante della polizia Postale e delle comunicazioni sarà  ospite della “Notte prima degli esami”, la trasmissione in web-tv realizzata da Skuola.net (in onda alle ore 21), nella quale si risponderà  a tutti i quesiti dei maturandi relativi alle informazioni sulle prove d’esame che circolano in Rete.

“L’iniziativa – ha dichiarato Antonio Apruzzese, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni – è  finalizzata ad aiutare i ragazzi ad affrontare l’esame con maggiore serenità, confidando nei propri mezzi e nella preparazione che hanno  ricevuto durante gli anni passati a scuola, senza cercare scorciatoie truffaldine che comporterebbero solo l’esclusione dalla prova d’esame”.