“Value the experience: a lab for future”: il primo simposio internazionale sulle tecniche d’intervento dei reparti mobili

E’ iniziato lunedì 22 maggio e si concluderà venerdì 26  maggio p.v., presso il Centro di formazione per la tutela dell’ordine pubblico di Nettuno, il Simposio internazionale “Value the experience: a lab for future”, organizzato dalla Direzione Centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato, in collaborazione con l’Ispettorato delle scuole della Polizia di Sato.

Si tratta del primo seminario, a livello europeo, focalizzato esclusivamente sulle tecniche e tattiche d’intervento dei reparti mobili ed i loro equipaggiamenti.

Sono presenti rappresentanti di 11 Polizie continentali: Croazia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Belgio, Svezia, Olanda, Germania, Francia, Portogallo, Spagna e Serbia e istruttori dei Reparti mobili della Polizia di Stato di tutta Italia.

L’obiettivo è valorizzare e condividere le esperienze maturate in materia di ordine pubblico e riflettere insieme su possibili terreni comuni di miglioramento, attraverso workshop e sessioni plenarie, tra cui quella realizzata, in collaborazione con il Dipartimento di psicologia della Sapienza Università di Roma, sugli aspetti psico-fisici connessi ai servizi di ordine pubblico.

Completa l’architettura del simposio l’applicazione operativa realizzata da alcune squadre dei Reparti mobili italiani a cui prendono parte anche i delegati stranieri, con la possibilità di osservare, mettere in pratica e sperimentare in prima persona le nostre tecniche operative.

Un convegno completamente interattivo, i cui risultati potranno restituire agli Stati partecipanti un quadro conoscitivo arricchito per affrontare in modo più consapevole le difficili sfide che attendono quotidianamente questo settore.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

PALERMO: OPERAZIONE BAG DELLA POLIZIA DI STATO

La Polizia di Stato, su delega della Direzione Distrettuale di Palermo, ha eseguito un’Ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Palermo, a carico di 17 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di vendita e cessione di sostanza stupefacente.

In particolare, la Squadra Mobile ha eseguito una misura di custodia cautelare in carcere a carico di indagati, ritenuti gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (art. 74 legge sugli stupefacenti.

Inoltre la medesima ordinanza ha disposto la sottoposizione a misure cautelari a carico di soggetti ritenuti gravemente indiziati di vendita di sostanze stupefacenti (art. 73 legge sugli stupefacenti):

L’operazione scaturisce da un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo –Direzione Distrettuale Antimafia ed avviata tra il 2018 ed il 2020, su un contesto criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti e particolarmente attivo nell’area mandamentale di Brancaccio – storica enclave di cosa nostra.

Infatti, il percorso investigativo avviato dalla narcotici ha seguito il solco della precedente indagine antimafia, culminata nel maggio dello scorso anno con l’arresto di 31 soggetti indagati di appartenenza alla famiglia mafiosa del mandamento di Brancaccio, nonché di traffico di sostanze stupefacenti (cd. Operazioni Tentacoli).

Nell’articolato contesto investigativo, realizzato mediante attività d’intercettazione e tradizionali servizi di osservazione, si delineava l’operatività di un’associazione che operava trasversalmente sul territorio cittadino ed in provincia, impegnata quotidianamente nella ricerca e gestione di più fonti di approvvigionamento di hashish e cocaina, anche con canali di acquisto calabresi, oltre che una costante attività di cessione di stupefacenti.

Nella programmazione dei ruoli e degli incarichi è emerso che alcuni dei componenti erano attivi sul fronte dell’approvvigionamento, mentre altri, con funzioni più prettamente esecutive ed anche separatamente tra loro si prodigavano nello smercio al dettaglio.

In effetti come ha illustrato il Giudice per le Indagini Preliminari nel corpo del provvedimento restrittivo il vincolo che legava alcuni associati era analogo a quello di una società consortile con un programma criminale condiviso e temporalmente indeterminato con forniture reiterate e stabili, anche in via di esclusività e con prezzi di favore.

Le indagini hanno anche disvelato il carattere violento di alcuni componenti del gruppo criminale, infatti nel corso delle attività si ricostruiva un violento episodio avvenuto a Carini., in cui un sodale, pressato nel riscuotere somme di denaro che erano urgentemente destinate ai fornitori calabresi, incontrava per strada un suo acquirente di stupefacente nonché suo debitore e, per tale motivo, armato di una “cazzottiera”, lo picchiava violentemente anche alla presenza di un bambino e di altri 2 sodali che assistevano all’aggressione.

Nel corso delle indagini sono stati eseguiti diversi sequestri di sostanza stupefacente a titolo di riscontro, per un quantitativo complessivo di diversi chili di hashish importati dalla Campania e dalla Calabria, con arresti in flagranza dei corrieri incaricati al trasporto dello stupefacente.

Un indagato, destinatario del provvedimento restrittivo in carcere, risulta al momento irreperibile ma è attivamente ricercato.

L’odierna operazione è stata eseguita con la collaborazioni di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo e delle Unità cinofile della Polizia di Stato.

L’odierno provvedimento, emesso dal G.I.P. di Palermo sulla base delle risultanze investigative condotte da questo Ufficio e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, si basa, allo stato, sui gravi indizi di colpevolezza, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertati in sede di giudizio e che pertanto al momento tutti gli indagati devono considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Salcito Elezioni Comunali 2023

I cittadini di Salcito hanno premiato l’impegno di Giovanni Galli, il quale, nella tornata elettorale del 14 e 15 maggio 2023, è stato riconfermato sindaco. La lista civica “Cambiare Salcito”, da lui capeggiata, ha infatti conquistato il 62,92% delle preferenze, con 280 voti, mentre Simone Di Claudio, della lista civica “Per il bene comune”, si è fermato al 37,08%, conquistando 165 voti. Nessun voto per le altre sette liste civiche.

Dopo i festeggiamenti di rito, Giovanni Galli ha parlato di una vittoria di tutti e bisogna dargli ragione, perché la sua netta affermazione è figlia dell’ottimo lavoro svolto dall’Amministrazione Comunale da lui guidata nei cinque anni precedenti, durante i quali Salcito ha vissuto una vera e propria primavera di rinascita.

Come già segnalammo in un articolo dell’agosto dello scorso anno, numerose sono state le iniziative e le opere realizzate. E’ doveroso ricordarne alcune delle più significative: risanamento del bilancio comunale; rifacimento dell’asfalto, con apposizione di dossi artificiali nelle aree urbane; pavimentazione della piazza;

installazione di un sistema di videosorveglianza per il controllo del territorio; collocazione di defibrillatori; adeguamento della rete idrica; restaurazione di monumenti ed edifici; cura del verde pubblico; candidatura al PNRR del progetto di recupero dell’area urbana e dell’ex sede comunale, per attività sportive e culturali;

realizzazione di un’innovativa app, “Aldilàpp”, finalizzata a digitalizzare i principali servizi cimiteriali, come l’archivio e la ricerca di informazioni sui cari defunti (Salcito è stato il primo comune molisano a dotarsi di tale app, suscitando notevole interesse nei sindaci di tutta l’Italia).

Tra i primi obiettivi del nuovo mandato, figurano strade, viabilità e la mitigazione del dissesto idrogeologico, utilizzando fondi ministeriali per la progettazione, pari a poco meno di un milione di euro, necessari per il rifacimento della pavimentazione e della rete fognante, senza dimenticare il pressing sulla

Provincia di Campobasso per la prossima riapertura del ponte di collegamento con Bagnoli del Trigno e Civitanova del Sannio, chiuso dal 2004 e per il quale i lavori inizieranno nel giro di un mese.

Giovanni Galli, inoltre, ha tenuto a sottolineare che, come sempre, curerà con caparbietà i rapporti con la Regione Molise e con la Provincia di Campobasso, affinché continuino ad essere ottimi, con notevoli benefici per la comunità.

Avendo il nostro mensile particolarmente a cuore la sicurezza dei cittadini, è con grande soddisfazione che registriamo il rinnovato ed ancor più pressante impegno da parte del sindaco anche con riferimento a questo delicatissimo settore.

Come già evidenziammo nel richiamato articolo dello scorso agosto, Salcito ha visto uno straordinario sforzo sinergico di controllo del territorio attuato da Amministrazione Comunale, Carabinieri della Stazione di Trivento e Carabinieri Forestali, con il supporto del sistema di videosorveglianza di cui sopra è cenno, che

sarà potenziato con altre due telecamere di prossima installazione. Tale attività, che ha consentito di ridurre al minimo i fenomeni delinquenziali (non è mai superfluo ricordare, a tal riguardo, che, nonostante le esigue unità a disposizione, i Carabinieri di detta Stazione e i Carabinieri Forestali sono forza attiva sul territorio, dando il massimo in una terra che richiede sorveglianza 24 ore su 24), ha interessato anche il sociale, venendo incontro alle esigenze dei più bisognosi, soprattutto anziani e disabili.

Al sindaco Giovanni Galli e a tutta la nuova Amministrazione Comunale giungano i migliori auguri di buon lavoro da parte del mensile Polizia di Stato, affinché la primavera che Salcito ha vissuto nei cinque anni appena trascorsi, continui a germogliare sempre più esuberante, facendolo diventare uno dei borghi più belli e caratteristici d’Italia.
Ad maiora.

di Umberto Buzzoni

Polizia di Stato e Snam rinnovano gli accordi finalizzati ad aumentare il livello di protezione delle infrastrutture fisiche e critiche informatiche per il trasporto, lo stoccaggio e rigassificazione di gas naturale

Sono stati rinnovati oggi a Roma due accordi tra Polizia di Stato e Snam volti all’innalzamento della protezione fisica e per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici che hanno per oggetto i sistemi e servizi informativi di particolare rilievo per il Paese.

Le convenzioni, firmate dal Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini e dall’Amministratore Delegato di Snam Stefano Venier, rientrano nell’ambito delle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali e nel più generale quadro di tutela degli asset strategici per il sistema paese.

Sul piano della prevenzione della minaccia cibernetica, per la Polizia di Stato, tale compito è assicurato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e, in particolare, dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche che, con una sala operativa disponibile h24, rappresenta il punto di contatto per la gestione degli eventi critici delle infrastrutture di rilievo nazionale operanti in settori sensibili e di importanza strategica per il Paese. Il sistema si avvarrà di una piattaforma distribuita che metterà in comunicazione i Nuclei Operativi Sicurezza Cibernetica (NOSC) ed il CNAIPIC.

Snam è il principale operatore europeo nel trasporto e nello stoccaggio e nella rigassificazione di gas naturale, con un’infrastruttura in grado di abilitare la transizione energetica ed è tra le principali società italiane quotate per capitalizzazione di mercato; si avvale di sistemi informatici e reti telematiche per la gestione di infrastrutture, ritenute strategiche per il Sistema Paese, in rapporto al correlato interesse della comunità nazionale.

I sistemi informatici e le reti telematiche di supporto alle funzioni istituzionali di Snam sono da considerare infrastrutture critiche di interesse nazionale. Risulta, pertanto, necessario prevenire e contrastare ogni forma di accesso illecito, anche tentato, con finalità di interruzione dei servizi di pubblica utilità, indebita sottrazione di informazioni e attacchi cibernetici e fisici su vasta scala volti a compromettere la sicurezza dell’Azienda.

L’accordo rappresenta una tappa significativa nel processo di costruzione di una fattiva collaborazione tra pubblico e privato: un progetto che, in considerazione dell’insidiosità delle minacce fisiche e informatiche e della mutevolezza con la quale esse si realizzano, risulta essere strumento essenziale per la realizzazione di un efficace sistema di contrasto al crimine organizzato con particolare riferimento al cybercrime, basato quindi sulla condivisione informativa e sulla cooperazione operativa, nell’intento di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse disponibili a vantaggio dell’intera collettività, contribuendo al contenimento dei costi operativi derivanti da interruzioni dei servizi erogati attraverso sistemi informatici e di telecomunicazioni.

Alla firma della convenzione erano altresì presenti per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, Daniela Stradiotto, il Dirigente Generale Antonio Borrelli e il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Ivano Gabrielli.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Nasce Hugs not Drugs, l’app di MOIGE e DCSA contro l’uso di droga tra i minori

Combattere e prevenire l’uso di droghe tra i minori anche grazie alla tecnologia. E’ questo l’obiettivo dell’app Hugs not Drugs, lanciata dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori e realizzata in collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, nell’ambito dell’Accordo di collaborazione interistituzionale, e relativo progetto esecutivo ICARUS, sottoscritto tra la stessa Direzione Antidroga e il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Secondo i dati della Relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze del DPA, in Italia, nel 2021, sono stati 621 mila i ragazzi tra i 15 e i 19 anni ad aver utilizzato almeno una volta, nel corso della propria vita, una sostanza illegale tra cannabis, cocaina, stimolanti, allucinogeni e oppiacei.

L’app Hugs not Drugs punta in primis contrastare la diffusione dell’uso delle sostanze stupefacenti attraverso un’informazione autorevole, che – con dati scientifici – sia capace di contrastare i luoghi comuni e i tanti messaggi fuorvianti ed infondati presenti oggigiorno sulla rete.

Uno strumento digitale, familiare ai giovani, che potrà essere utilizzato sia dai ragazzi che dagli adulti (docenti e genitori) per approfondire l’argomento con l’ausilio di contenuti e video informativi e un test di autovalutazione finale.

L’app offre inoltre la opportunità di consultare un elenco aggiornato e geolocalizzato, su tutto il territorio nazionale, delle comunità terapeutiche e dei SerD (Servizi per le Dipendenze) e la possibilità di inviare, in caso di necessità, una richiesta di aiuto che sarà gestita da personale esperto.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

SOTTOSCRITTO PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE ANTIDROGA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E IL DIPARTIMENTO PER LA PUBBLICA SICUREZZA

Il Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri Cons. Paolo Molinari e il Direttore Centrale per i servizi antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, hanno sottoscritto oggi a Roma un protocollo d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra le due Amministrazioni.

Il protocollo risponde all’esigenza di potenziare l’efficacia e l’efficienza operativa del sistema nazionale di allerta precoce. Quest’ultimo, istituito nel 2009 dal Dipartimento per le politiche antidroga, ha tra i suoi compiti principali quello di identificare nuove droghe potenzialmente dannose per la salute pubblica circolanti sul territorio nazionale e nuove modalità di consumo di sostanze stupefacenti già vietate.

Con la firma del protocollo, dopo una pluriennale fase di collaborazione in via sperimentale, viene sancita formalmente la partecipazione al Sistema del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, attraverso la Direzione Centrale per i servizi antidroga, anche in considerazione del ruolo decisivo che svolgono, in tale strumento, le informazioni provenienti dai circuiti di polizia.

L’implementazione dello SNAP, anche attraverso i dati e le informazioni relative ai sequestri di droga, consente alle Autorità sanitarie competenti di avviare con tempestività le procedure di individuazione di nuove droghe – indispensabile passaggio per l’attivazione di un’effettiva risposta sanzionatoria – e permette di diffondere in tempo reale informazioni e alert indispensabili per salvaguardare la salute dei cittadini.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

LA POLIZIA DI STATO ACCOMPAGNA LA 106^ EDIZIONE DEL GIRO D’ITALIA

Parte oggi da Fossacesia in provincia di Chieti, il 106° Giro d’Italia e come ogni anno, la Polizia Stradale, accompagna i ciclisti per tutti i 3.489 km della competizione che attraverserà 17 regioni e 41 province, con un breve sconfinamento in Svizzera, e terminerà  a Roma il prossimo 28 maggio.

30 motociclisti e 16 operatori in auto della Polizia Stradale scorteranno quest’anno il Giro dei professionisti per le 21 tappe che attraverseranno il nostro Paese.

Altri 18 operatori, di cui 10 motociclisti  e 8 operatori in auto seguiranno gli atleti impegnati nelle 20 tappe del Giro E-bike.

Altre 16 unità si alterneranno in campo dalla Polizia Stradale per curare i rapporti con le Autorità di tutte le province che saranno attraversate dalle due competizioni, nonché con i mass media.

Dopo l’emergenza epidemiologica, il progetto “Biciscuola” è tornato ad essere “in presenza”. I poliziotti della Stradale, accompagnati da referenti di RCS, incontreranno quindi nelle tappe di arrivo e di partenza, le classi vincitrici delle scuole primarie che hanno partecipato al concorso, per condividere un momento di festa e, al tempo stesso, di formazione. Costante delle tappe di partenza, inoltre, sarà il Pullman Azzurro della Polizia di Stato, l’aula multimediale con cui i poliziotti della Stradale promuovono tra le giovani generazioni, la cultura della guida responsabile e consapevole.

Saranno poi 7 le tappe nel corso delle quali saranno premiati gli operatori della Specialità nell’ambito della 12° edizione degli “Eroi della Sicurezza”, il riconoscimento di  Autostrade per l’Italia S.p.A, dedicato a coloro che si sono distinti per dedizione e professionalità nelle attività di soccorso e nei compiti istituzionali. I poliziotti saranno premiati nelle tappe di Vasto (CH) dell’8 maggio, Napoli dell’11 maggio, Capua (CE) del 12 maggio, Terni del 13 maggio, Savignano sul Rubicone (FC) del 14 maggio, Seregno (MB) del 21 maggio, Tarvisio (UD) del 27 maggio.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
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La Polizia di Stato in visita a Melbourne per la cooperazione internazionale contro la ndrangheta

Una delegazione della Polizia di Stato, guidata dal Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine, accompagnato dal Direttore del Servizio Centrale Operativo, Dott. Fausto Lamparelli, e dall’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Canberra, dott. Mario Argenio, si è recata a Melbourne, in Australia, per incontrare i vertici dell’AFP (Australian Federal Police) per lo Stato del Victoria e per partecipare alla “Echo Task Force Gangs Conference”, con oltre 300 delegati delle Forze di polizia statali e federali australiane, americane, inglesi e neozelandesi.

Nel corso della visita la delegazione ha partecipato a vari meeting operativi con gli organismi australiani deputati al contrasto della ndrangheta che è stabilmente presente ed attiva in territorio australiano da oltre 50 anni, in stretto collegamento con la Calabria. La Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, da tempo mantiene rapporti di cooperazione con la Polizia Federale del Victoria e con l’Australian Criminal Intelligence Commission, struttura composta da magistrati e agenti federali; con essi sono state messe a punto iniziative – sia di tipo preventivo che repressivo – riguardanti lo sviluppo delle indagini su appartenenti a cosche di ndrangheta operanti in territorio australiano, ma strettamente in contatto con la casa madre reggina.

Il tema del contrasto alla ndrangheta è stato altresì oggetto di una dettagliata relazione tenuta dal Prefetto Francesco Messina alla “Echo Task Force Gangs Conference”, dove sono state illustrate le principali modalità operative della criminalità organizzata di matrice calabrese all’estero, specialmente negli stati interessati – storicamente – dai flussi migratori provenienti dal sud-Italia, dove queste organizzazioni criminali sono riuscite anche ad infiltrarsi nell’economia locale riciclando e reinvestendo i proventi dei loro traffici illeciti, realizzando un fenomeno di c.d “delocalizzazione delle mafie”.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
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PISA. LA POLIZIA FERMA UN 35ENNE PER IL TENTATO OMICIDIO DELLA DOTT.SSA CAPOVANI

La Polizia di Stato di Pisa, alle ore 4 di questa notte, ha eseguito un fermo disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, a seguito di serrate indagini condotta dalla Squadra Mobile, nei confronti di un italiano 35 enne, ritenuto il presunto autore del tentato omicidio premeditato della dottoressa Barbara Capovani.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
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Livorno, la Polizia di Stato di ha eseguito cinque misure cautelari

Sono questi  i risultati di un’articolata attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Livorno e condotta dai poliziotti della Squadra Mobile, avviata nell’estate scorsa e le cui risultanze hanno determinato il G.I.P. presso il Tribunale di Livorno ad emettere un’ordinanza con l’applicazione di misure cautelari coercitive ed interdittive nei confronti di alcuni medici ed infermieri in servizio presso la sede livornese del S.A.S.N. (“Servizio Assistenza Sanitaria Naviganti”), organo sanitario dell’U.S.M.A.F. (“Ufficio di Assistenza Sanitaria al personale navigante, marittimo e di frontiera”).

I reati contestati ad alcuni medici e infermieri in servizio presso il S.A.S.N. di Livorno, alla luce di quanto emerso dalle indagini, sono quelli di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa, aggravata ai danni di enti pubblici, falsità in atti e false attestazioni o certificazioni.

In particolare, con riferimento ai reati di “corruzione”, un infermiere è gravemente indiziato di una serie di episodi corruttivi: secondo la tesi accusatoria, avrebbe ricevuto da marittimi, somme di denaro, ogni volta comprese tra i 50 ed i 100 Euro, o altre utilità, per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio; atti consistiti nella redazione di false certificazioni mediche, che non poteva rilasciare in quanto infermiere, utilizzando le credenziali di medici del S.A.S.N. e falsificandone altresì la firma. Solo da novembre 2022 a gennaio 2023 sono contestati nr. 27 episodi.

Anche un medico è gravemente indiziato di alcuni episodi corruttivi: sempre secondo la tesi accusatoria avrebbe ricevuto, in qualità di pubblico ufficiale, per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio – consistiti nella redazione di certificazioni mediche per malattie non accertate – una somma di denaro ed altre utilità. Da dicembre 2022 a gennaio 2023 sono contestati nr. 5 episodi da parte di nr. 3 marittimi.

Con riferimento ai reati di “falsità in atti”, poi, l’infermiere accusato di corruzione e due medici, sono indagati per avere, in concorso tra loro, a favore di diversi marittimi, falsificato numerosi certificati di malattia. In particolare, i due medici, in qualità di pubblici ufficiali, avrebbero formato certificati di malattia falsi in quanto attestanti visite mediche in realtà non effettuate e attestato, conseguentemente, malattie non verificate; mentre l’infermiere avrebbe redatto materialmente le certificazioni. Con tali condotte, secondo la contestazione preliminare, sarebbe stato anche commesso il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il reato di truffa è ipotizzato anche con riferimento a vari episodi di cosiddetto assenteismo, riguardanti alcuni medici e alcuni infermieri. In particolare gli indagati avrebbero fatto ricorso a vari artifici consistenti nell’inserire manualmente, nel portale di rilevamento della presenza, un orario di entrata e di uscita diverso da quello effettivo; nel consegnare il proprio “badge” a colleghi per far risultare falsamente in servizio soggetti che invece erano assenti; nello scambiarsi reciprocamente i propri badge personali, di talché ciascuno avrebbe registrato in ingresso o in uscita non solo il proprio badge, ma anche quello di altri colleghi. Per tali condotte viene anche prospettata la violazione dell’art. 55 quinquies D. Lgs. 165/2001 (Testo Unico sul Pubblico Impiego).

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Livorno, ritenendo sussistenti gravi indizi dei reati  contestati e per i quali il Pubblico Ministero aveva richiesto l’applicazione di misure cautelari, nonché il pericolo di reiterazione dei reati, ha emesso, l’ordinanza cautelare  con cui ha disposto nei confronti di un infermiere, le cui condotte sono state ritenute dal G.I.P. espressione di una “prassi illecita ormai consolidata”, la misura coercitiva degli arresti domiciliari e la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio e del divieto di esercitare l’attività professionale di infermiere, per la durata di 12 mesi. Inoltre, il Gip ha disposto la misura coercitiva dell’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. per altri infermieri.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato