21 arresti a Bologna per droga.

 Era iniziata nel 2020 l’indagine condotta dai poliziotti della squadra mobile di Bologna portata avanti con accuratezza e grande professionalità e che oggi ha portato all’arresto di 21 persone nell’ambito dello spaccio di droga.  Le segnalazioni partirono come detto circa tre anni fa. C’erano dei soggetti che praticavano attività di spaccio soprattutto nella zona della stazione di Bologna all’interno del parco delle “Caserme rosse, ex campo di concentramento nazista, oggi noto perché spesso ospita eventi musicali importanti. Sono stati individuati i principali canali di approvvigionamento della droga e tutti i percorsi che la stessa faceva prima di essere venduta dagli spacciatori.

Ci sono stati 21 arresti come detto in precedenza e per 6 persone c’è stata l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e hashish. Le dosi da mezzo grammo venivano vendute al prezzo di 50 euro e i malviventi arrivavano ad eseguire circa 100 consegne al giorno per un giro di affari stimato intorno alle 5000 euro giornaliere. Gli spacciator lavoravano anche dietro prenotazione telefonica che si concludevo poi con lo scambio nel parco o nelle strade limitrofe. La polizia ha provveduto a sequestrare durante tutta l’indagine circa 2 chili di cocaina, circa 90 chili di hashish e anche denaro contante per un valore di 150.000 euro.

Direttore Umberto Buzzoni

Tribunale di Milano accoglie decreto di sequestro antimafia di mezzo milione di euro per due truffatori.

La sezione anticrimine della questura di Monza e della Brianza in collaborazione con la guardia di finanza di Monza hanno messo in atto un ingente sequestro antimafia di beni ad una coppia di coniugi serbi che erano già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e contro la persona (reati che sarebbero iniziati addirittura intorno al 1978) . Le indagini fatte scattare dai poliziotti della città lombarda che hanno effettuato una serie di accertamenti e portato alla luce una forte incongruenza tra il tenore di vita della coppia e i redditi dichiarati (praticamente pari a zero).

All’interno della coppia il marito era un vero esperto del “rip deal”, che consiste in un’operazione di cambio fraudolenta. I colpi sono messi a segno attraverso la consegna di falsa moneta o addirittura carta straccia la maggior parte delle volte camuffata in superficie da banconote vere. L’uomo era diventato talmente bravo che era stato soprannominato nell’ambiente il dottore. Nel 2012 è riuscito a sottrarre uno yacht di lusso ad un cittadino russo attraverso lo scambio di una ingente somma di danaro pari a 3 milioni di euro avvenuta in un prestigioso hotel di Monza. Nel 2015 però era stato arrestato durante il tentativo di truffare il proprietario di un brillante del valore dichiarato di 150.000 euro. In quella occasione le forze dell’ordine avevano sequestrato 500.000 euro false. Con l’ottenimento del sequestro antimafia sono state sequestrate un’auto di lusso, un appartamento, una villa con annesso terreno e due cassette di sicurezza.

Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

 

La sensibilità e la coscienza del sig. Fabio Ricciardi.

Si può pensare di tutto ma di sicuro l’altruismo e la cortesia sono, per fortuna, ancora vivi nelle persone. Vi voglio raccontare, a suffragio di quanto detto, una vicenda che mi è accaduta di recente. Mi chiamo Buzzoni Umberto e sono il direttore del  Mensile Polizia di Stato Recentemente ho avuto bisogno della Sanità Pubblica in quanto molte vicende della vita non mi sono state favorevoli ovvero, dopo alcun patologie serie, sono stato vittima di un disastroso incidente stradale causato da un maldestro e distratto automobilista. A causa dell’urto mi è stata ricostruita la parte inferiore della gamba sinistra fino al ginocchio, e da quel momento porto perennemente un tutore e deambulo con una stampella o con l’aiuto di un accompagnatore. In seguito, per poter usufruire degli aiuti e dell’assistenza della Sanità Nazionale ( invalidità ecc.) e dopo aver svolto tutte le analisi, visite specialistiche e ricerche diagnostiche, come ultima fase, il tutto doveva essere convalidato dal medico legale che si trova in via Cartagine, ASL di mia appartenenza.

Quindi mi sono recato in questa sede e vi  posso garantire che per accedere negli uffici è stata per me una enorme sofferenza e benché avessi la stampella ed un sostenitore. Arrivato sul posto mi sono immediatamente attivato chiedendo agli impiegati presenti quanto mi necessitava e dove dovevo rivolgermi ma burocraticamente mi dicevano che c’era un iter da seguire e che non potevano esimersi dal farlo rispettare. Col passare del tempo la situazione si faceva sempre più pesante fintanto, ultima risorsa, e dopo aver palesato la mia evidente indigenza, mi sono rivolto alla Guardia Giurata che era di servizio. Non so se per sensibilità personale o per la responsabilità dovuta al suo incarico di pubblico ufficiale e dopo aver ascoltato quanto da me esposto, mi accompagnava di persona dal medico legale il quale acconsentiva ad accogliermi ed aiutarmi e risolvere quella mia situazione.

Tutto questo da me raccontato, sottolineando la veridicità dell’accaduto, e che non conoscevo affatto la Guardia Giurata in servizio e che ora so che si chiama Fabio Ricciardi. Altresì ho voluto testimoniare che ancora oggi si possono incontrare persone capaci di superare con la loro sensibilità ed esperienza,  rendendo le soluzioni più semplici e rapide. In seguito  sentendomi  in dovere di ringraziare il sig. Ricciardi, sono ritornato nella sede della ASL  e per  riconoscenza morale e vivo ringraziamento espongo  la sua foto onorando anche la divisa che porta con dignità ed orgoglio.   Chiudendo, come si suol dire, non servono doti particolari per aiutare il prossimo ma sensibilità e coscienza.

Direttore Umberto Buzzoni

Napoli. I “Falchi” arrestano due rapinatori

Riportato il sorriso sul volto di una donna colpito da un rapinatore grazie ai servizi di controllo del territorio e l’esperienza su strada dei poliziotti di Napoli.

Ieri sera i Falchi della Squadra Mobile, durante un servizio di contrasto ai reati predatori, hanno controllato in via Roma a Frattaminore due persone a bordo di uno scooter trovandole in possesso di una pistola replica modello Beretta FS92 priva del tappo rosso, di 100 euro e di diversi documenti e di una carta di debito intestati ad una signora.

L’accertamento degli agenti ha consentito di scoprire che l’intestataria dei documenti, dopo aver prelevato 100 euro allo sportello ATM di viale Kennedy ad Aversa, era stata avvicinata da un uomo che con la minaccia di un’arma le aveva intimato di consegnargli il borsello e, al suo rifiuto, l’aveva colpita al volto con il calcio della pistola per poi allontanarsi a bordo di uno scooter con un complice.

La vittima dopo aver ricevuto le cure sanitarie ha denunciato l’accaduto e riconosciuto i rapinatori.

A finire in manette per rapina aggravata in concorso sono stati un 18enne di Cardito con precedenti di polizia ed un 16enne di Frattamaggiore.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Arrestato a Colleferro spacciatore con 95 chili di hashish.

Un ragazzo 23 enne è stato arrestato dalla polizia della città di Colleferro in provincia di Roma per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L’arresto ha concluso un’intensa attività di investigazione. Dopo aver ricevuto una segnalazione che riguardava la possibil implicazione dell’uomo in attività illecite il commissariato ha iniziato monitorare i comportamenti dello stesso.

Ecco che nell’osservazione dei vari spostamenti del giovane lo stesso è stato visto cedere un involucro al conducente di un’auto che poi si allontanava velocemente. Le scene hanno fatto scattare la perquisizione in casa nella quale sono stati rinvenuti 2 etti di cocaina e 95 chili di hashish che erano stati sistemati in un armadio nella camera da letto e all’interno del frigorifero. Le sostanze stupefacenti erano ben impacchettate e pronte per essere vendute.

Inoltre, in un garage di pertinenza dell’abitazione, gli agenti hanno trovato 5 kg di marijuana. Alla fine delle indagini, come detto in precedenza il 23 enne è stato arrestato. Tutti i materiali rinvenuti sono stati sequestrati e l’Autorità Giudiziaria ha disposto, per il presunto spacciatore la misura cautelare del carcere.

Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

Vercelli, tentato sequestro di persona

La Polizia di Stato di Vercelli ha tratto in arresto una trentenne gravemente indiziata del reato di tentato sequestro di persona, sottrazione di persone incapaci e violenza privata.

La donna è stata raggiunta dalla misura cautelare in carcere eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Vercelli in quanto avrebbe tentato, in data 31 maggio u.s., di sottrarre una neonata di 4 mesi alla madre mentre entrambe si trovavano in chiesa, non riuscendo nel suo tentativo solo per la decisa resistenza opposta dalla donna.

Riuscita a divincolarsi dalla presa, la donna guadagnava l’uscita inseguita dall’odierna arrestata che non desisteva dal suo proposito, costringendo la madre a rifugiarsi in un cortile condominiale fino all’arrivo provvidenziale di una Volante della Polizia di Stato.

I poliziotti, in base alle descrizioni ricevute dalla madre e da alcuni testimoni, sono riusciti successivamente ad individuare la presunta autrice mentre i successivi accertamenti posti in essere dalla Squadra Mobile hanno permesso di ricostruire i vari tentativi di sottrarre la neonata alla madre e di consolidare un robusto impianto accusatorio a carico dell’indagata, nei cui confronti è scattata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Vercelli.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Denunciati 8 truffatori che chiedevano finanziamenti con dati rubati.

La polizia postale di Bologna ha denunciato otto persone che facevano credere alle vittime di far parte degli uffici investigativi dell’Arma dei carabinieri di Parma e Torino. Il tutto avveniva attraverso delle mail false ricostruite in maniera simile a quelle degli uffici investigativi dell’Arma dei carabinieri. L’intento di questa mistificazione era ottenere i dati anagrafici delle persone con i quali avviare pratiche di finanziamento in diversi istituti. Gli otto truffatori erano tutti pregiudicati e risiedevano a Castelfranco Emilia in provincia di Modena e Afragola in provincia di Napoli.

Si tratta di una indagine nata nel 2020 dopo la segnalazione dell’Ufficio di stato civile del comune di Bologna che aveva preso conoscenza delle mail false. A questo punto sono scattati tutti i meccanismi di ricerca della polizia postale che attraverso le mail è risalita ai numeri di telefono dei truffatori anche se erano stati intestati a delle teste di legno. La truffa si concludeva con l’ottenimento del prestito che veniva fatto inviare tramite bonifico su dei conti inglesi. A supporto delle indagini vi è stata la collaborazione degli istituti di credito del Regno Unito che a permesso una velocizzazione dell’operazione. Vi sono state anche delle perquisizioni domiciliari che hanno fornito numerose e importantissime prove.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

DonatoriNati a Tor Bella Monaca nella Giornata Mondiale del Donatore

Chi Dona il Sangue, Dona la Vita: anche quest’ anno DonatoriNati Polizia di Stato scende in campo il 14 giugno nella Giornata Mondiale del Donatore di Sangue (World Blood Donor Day), un evento designato dall’Assemblea Mondiale della sanità nel 2005.

La giornata è un’occasione per ringraziare i donatori volontari di sangue di tutto il mondo e per la diffusione della cultura della donazione di sangue. Un impegno quotidiano quello di DonatoriNati che da 20 anni è presente sul territorio nazionale ed ha sedi  in 15 regioni d’Italia,quello di promuovere, incoraggiare e sensibilizzare i cittadini verso la donazione di sangue.

“Il nostro obiettivo è quello di diffondere tra i giovani l’importanza delle  donazioni periodiche di sangue e plasma. Lo slogan di quest’anno Dona il sangue , dona il plasma, condividi la vita , condividi spesso” racchiude il nostro operato ed il nostro messaggio: la generosità è un valore inestimabile che dobbiamo trasmettere alle future generazioni attraverso l’esempio, partendo dalle piazze, per arrivare nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle scuole di Polizia, dei Vigili del Fuoco,  nelle università e nelle Istituzioni.”- afferma il Presidente Nazionale DonatoriNati Claudio Saltari.

E proprio grazie alle attività nelle scuole di Polizia , dei Vigili del Fuoco, delle Università e ogni altro ordine e grado, l’Associazione DonatoriNati ha  conquistato 1000 nuovi e giovani donatori, rispetto allo scorso giugno 2022.

DonatoriNati  mercoledi 14 giugno dalle ore 8.00 alle ore 12.00 a Roma nel quartiere di Tor Bella Monaca, con il supporto di personale medico specializzato a bordo di un’autoemoteca dell’Ospedale Sant’Eugenio-Asl Roma 2, i donatori potranno compiere un gesto di grande solidarietà.

Ad accompagnare le iniziative di DonatoriNati Polizia di Stato, come main sponsor Intesa Sanpaolo che ha rinnovato il suo prezioso sostegno.

Testimonial d’eccezione Don Antonio Coluccia Poliziotto ad Honorem, da sempre accanto a DonatoriNati. Contemporaneamente alle iniziative previste nella Capitale, DonatoriNati, in linea con le direttive del CNS( Centro Nazionale Sangue), del Ministero della Salute e con l’inconfondibile  ’Esserci Sempre’ della Polizia di Stato sarà presente con donazioni di sangue nelle seguenti città:  Agrigento, Imperia, Milano, Brescia, Cesena, Firenze, Roma, Napoli, Salerno, Lecce, Reggio Calabria e Lamezia Terme.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Arrestato a Civitavecchia il 41enne tunisino sospettato di omicidio.

Un cittadino tunisino è stato arrestato presso la stazione di Civitavecchia in quanto era ricercato di aver ucciso la fidanzata e aver rapito la figlia. Il tunisino era in fuga poiché’ ricercato in Francia. Il 41enne segnalato dall’Interpol ha Civitavecchia tentato la fuga ma si è dovuto arrendere alle forze dell’ordine. Ad intervenire è stata la polizia ferroviaria, quella di frontiera e il commissariato di Civitavecchia che l’ha intercettato mentre era proprio con la bimba di otto anni che è stata portata al sicuro.

Le prime tracce del 41enne si erano trovate  ad Imperia dove in fuga aveva smarito i documenti recuperati dalle forze dell’ordine. Le ricerche sono quindi state attivate dal Centro di cooperazione di polizia di Ventimiglia (in provincia di Imperia), che ha potuto diffondere le descrizioni dell’uomo e della piccolina. Dopo essersi spostato dapprima ad Albenga, e poi a Genova si era recato a Civitavecchia probabilmente per prendere il traghetto per Tunisi. L’uomo ha confessato l’omicidio della donna con cui aveva dei pessimi rapporti e ha detto di averlo fatto per difendersi da una aggressione con coltello perpetrata dalla stessa vittima. E’ stato quindi portato nel carcere di Aurelia a Civitavecchia, a disposizione della Corte d’Appello di Roma, anche se sicuramente dalla Francia arriverà una richiesta di estradizione.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

ARRESTI NEI QUARTIERI SPAGNOLI

La Polizia di Stato di Napoli ed i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia Napoli Centro, su delega del Procuratore della Repubblica f.f. di Napoli, hanno eseguito,  nella mattinata odierna, nella zona dei Quartieri Spagnoli del Capoluogo partenopeo, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta dei magistrati della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 53 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.

Il provvedimento in parola compendia gli esiti di diverse indagini esperite dalla Squadra Mobile, dal Comando Provinciale di Napoli e dalla Compagnia Carabinieri Napoli Centro, tra il 2018 e il 2020, che hanno documentato l’esistenza e l’operatività di un’associazione di tipo mafioso, armata, strutturata in alcuni gruppi criminali operativi nella zona centrale del capoluogo e, in particolare, nei cosiddetti Quartieri Spagnoli di Napoli, avente rapporti di cooperazione con i più potenti sodalizi dei Mazzarella e dei Contini.

Il primo dei sodalizi investigati e colpiti dall’odierno provvedimento è quello capeggiato da Saltalamacchia Eduardo, Masiello Vincenzo ed Esposito Antonio, dedito ad attività estorsive, soprattutto ai danni di commercianti e gestori di piazze di spaccio, al controllo e alla gestione della vendita al dettaglio dello stupefacente, in particolar modo nelle zone denominate della Pignasecca, di Largo Baracche e della Speranzella, e ad ogni atra attività finalizzata al controllo del territorio. In particolare Saltalamacchia Eduardo ha ripreso il controllo della zona della Pignasecca, unitamente ad Esposito Antonio e Masiello Vincenzo, operativi nelle zone della Speranzella e di Largo Baracche dopo la sua scarcerazione avvenuta nel dicembre 2019.

L’attività di indagine, ancora, ha documentato l’esistenza e l’operatività di un gruppo criminale facente capo al pregiudicato Furgiero Carmine, alias “o’pop”, e al figlio Luigi,  dedito ad un fiorente traffico di stupefacenti nella zona di vico Canale a Taverna Penta, che da anni sovvenziona i clan malavitosi dei Quartieri, ricevendo all’occorrenza da questi ultimi sostegno ed ausilio.

Le indagini hanno ricostruito anche attraverso le immagini di sistemi di videosorveglianza la frenetica attività di vendita al dettaglio della droga posta in essere presso la famigerata piazza di spaccio della sposa, coincidente proprio con i luoghi nei quali insistono le abitazioni della famiglia Furgiero. Ancora è stato dimostrato come lo stesso gruppo criminale si avvalesse di numerosi pusher che, a seguito di contatti telefonici, provvedevano a recapitare le dosi di stupefacente a domicilio, direttamente presso le abitazioni dei clienti o in luoghi convenuti con gli stessi.

Proprio in quel vico Taverna Penta, il 18.5.2020 gli spacciatori lì presenti furono raggiunti da colpi di arma da fuoco e risposero ad appartenenti ad un gruppo criminale contrapposto che intendeva affermare il predominio sull’area, imponendo il pagamento della tangente estorsiva.

Lo spessore criminale del sodalizio in parola è stato comprovato dalla ricostruzione del citato episodio in occasione del quale, a seguito di un diverbio, alcuni degli indagati, sostenuti dal gruppo criminale diretto da Saltalamcchia Eduardo, Esposito Antonio e Masiello Vincenzo, ingaggiarono uno scontro a fuoco con pistole e mitragliette, a seguito del quale alcuni di loro riportarono anche ferite.

Sono emersi, inoltre, rilevanti elementi indiziari in merito alla esistenza, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, di un altro sodalizio facente capo alla famiglia Masiello, con al vertice Antonio, alias “o’nu”, e suo figlio Vincenzo, alias “o’cucù”, parimenti in grado di gestire una fiorente attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre ad avere la disponibilità di armi da fuoco.

La piazza era militarmente presidiata h24 da vedette, che si alternavano in base a turni prestabiliti. Lo stupefacente era detenuto e confezionato all’interno di un immobile sito in Vico Teatro nuovo.

Le cessioni avvenivano attraverso panieri calati dalle finestre o consentendo l’accesso all’acquirente accompagnato dal pusher: in quest’ultimo caso, essendo la porta di accesso chiusa dall’interno, le chiavi venivano lanciate all’esterno.

Inoltre, in caso di sequestro di stupefacente da parte delle FF.OO., il cliente, previa esibizione del verbale di sequestro e della conseguente contestazione amministrativa, otteneva a titolo gratuito una ulteriore dose di stupefacente: così operando, l’organizzazione comprava l’omertà dell’acquirente fidelizzandolo.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

 di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato