Caserta: lite per il posto auto, agente polizia penitenziaria fa strage: quattro morti. Sterminata un’intera famiglia

Dietro la mattanza l’ennesima discussione per un furgoncino parcheggiato davanti casa. Nella sparatoria avvenuta a Trentola Ducenta uccisi Michele, Enza e Pietro Verde di 61, 58 e 31 anni. L’altra vittima è Francesco Pinestra, dipendente dell’azienda ortofrutticola della famiglia. Salva la fidanzata del ragazzo. Luciano Pezzella si è poi costituito ai carabinieri: “Ho fatto un macello”

Una lite tra vicini. L’ennesima per il posto auto. Un agente della Polizia penitenziaria nel carcere napoletano di Secondigliano, Luciano Pezzella, 50 anni, che apre il fuoco e fa strage: quattro morti. “Ho fatto un macello”, dice ai carabinieri.

E’ successo questa mattina (domenica 12 luglio) a Trentola Ducenta, nel Casertano. Dove in un’abitazione di via Carducci un’intera famiglia è stata sterminata: padre, madre e figlio ammazzati a colpi di pistola. Si chiamavano Michele, Enza e Pietro Verde di 61, 58 e 31 anni. L’altra vittima, il 37enne Francesco Pinestra, è un dipendente della ditta di prodotti ortofrutticoli di proprietà della famiglia.

A innescare la mattanza, la discussione per il furgoncino dell’azienda con le casse di frutta caricate sopra che sostava davanti casa. L’agente Pezzella è sceso in strada e ha iniziato ad alzare la voce. Poi è risalito, ha preso la pistola d’ordinanza e si è diretto dai vicini. E’ iniziato il tiro al bersaglio, dal quale si è salvata la fidanzata di Pietro Verde che non si trovava nell’appartamento ma al piano di sopra del palazzo. Non è scampato, invece, il conducente del furgone. L’agente è sceso nuovamente in strada, Francesco Pinestra allora ha tentato la fuga ma è stato colpito. E’ morto all’arrivo all’ospedale di Aversa. Mentre Pezzella si è presentato poco dopo alla caserma dei carabinieri di Aversa per costituirsi. “Ho fatto un macello, ho ucciso i miei vicini”, ha detto durante l’interrogatorio.

Questo il piano sequenza dell’orrore ricostruito dai militari del comando provinciale di Caserta, coordinati dal procuratore di turno di Napoli Nord. I vicini raccontano che le liti tra Pezzella e i Verde erano frequenti, anche se non sono mai sfociate in denunce.

“Oggi c’è stata una esplosione di follia, perché altro non può essere. Ma credo che l’azione omicida prescinda dalla professione. Come è già successo, chiunque potrebbe provocare una strage”, commenta Eugenio Sarno, segretario del sindacato di polizia penitenziaria Uilpa.

fonte Il Fatto Quotidiano

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