Droga: 18 arresti in Campania, scoperto arsenale armi da guerra

diada Agi

Salerno – I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli e Salerno hanno eseguito all’alba 18 ordinanze di custodia cautelare tra le province di Salerno e di Napoli, in particolare nell’area vesuviana. Le persone arrestate sono accusate di spaccio di droga e detenzione di armi, anche da guerra. L’operazione vede impegnati 120 militari in collaborazione con le unita’ cinofile. Le ordinanze cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda di Napoli. Le 18 persone arrestate sono ritenute responsabili di spaccio di droga, del tipo cocaina e hashish, e cessione di armi e munizioni. Nel corso del blitz dei militari sono state rinvenute diverse armi da guerra.

USA: dopo la strage si riaccende il dibattito sulle armi

da Ansa.it

Adam, il killer della scuola di Newtown, aveva tentato di acquistare armi alcuni giorni or sono in Connecticut, lo Stato della strage: ma non gliele hanno vendute. Le armi, le ha rubate alla madre Nancy, uccisa da lui prima della mattanza, che regolarmente portava i figli al poligono. L’atroce eccidio in Connecticut ha riacceso negli Usa ancora una volta il dibattito sul controllo delle armi. Questa volta però ci sono di mezzo 20 bambini, e la cosa potrebbe fare la differenza, affermano alcuni, ma non necessariamente nella direzione di un giro di vite nelle norme che regolano la materia. Anzi, non di rado, proprio in direzione opposta.

“Dobbiamo unirci e decidere misure significative per evitare che tragedie come questa si ripetano, al di là della politica”, ha affermato il presidente Barack Obama, trattenendo a stento le lacrime. Appena poche parole, in una dichiarazione incentrata in massima parte sugli aspetti emotivi della tragedia. Ma si tratta di parole di certo non scelte a caso, afferma il New York Times, ricordando che il presidente già da tempo, pur ribadendo di non voler mettere in discussione il diritto costituzionale di detenere armi, auspica nuove norme basate sul “buon senso”.