Tre giovani studenti di un istituto superiore di Ancona hanno messo in scena una vera e propria irruzione all’interno dell’aula con tanto di capriola e pistola (giocattolo) in pugno al grido di ‘fermi tutti questa e’ una rapina’, interrompendo il regolare svolgimento delle lezioni, con grande paura dell’insegnante che in quel momento si trovava in cattedra. Il tutto e’ stato ripreso da un telefonino e il video e’ poi stato caricato su Facebook facendo cosi’ il giro della rete e finendo in mano ai carabinieri della Stazione di Collemarino di Ancona che hanno provveduto a denunciare i tre per concorso in interruzione di un ufficio o servizio pubblico.
I ragazzi, tutti di 17 anni e incensurati, dovranno ora rispondere all’autorita’ giudiziaria della loro bravata. (AGI) .
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FACEBOOK: Si inventano figlia 13enne e ricattano impiegato, arrestati
Si sarebbero inventati l’esistenza di una figlia 13enne iniziando a chattare tramite Facebook con un impiegato per poi ricattarlo con la minaccia di rivelare che era un pedofilo. E’ la drammatica esperienza vissuta da un 40enne, separato, che nel dicembre scorso aveva iniziato un fitto scambio di messaggi tramite il popolare social network con quella che credeva essere una piacente donna. Con il passare dei giorni fra i due la confidenza ha preso piede, lo scambio dei numeri di telefonino con un fitto scambio di sms, anche particolarmente intimi. Nessun incontro invece. Dopo un certo periodo l’impiegato ha ricevuto una telefonata dal numero di quella che credeva la sua amica. Invece era la voce di un uomo ad annunciargli che non aveva chattato con una donna ma con una ragazzina di appena 13 anni. Il misterioso interlocutore avrebbe poi aggiunto che era sua figlia per passare quindi alle minacce e alla richiesta di 30mila euro per non ‘rovinarlo’. Il 40enne ha acconsentito di versare la somma ma successivamente si e’ rivolto anche ai carabinieri di Arluno che con si sono presentati al momento di versare l’ultima tranche da mille euro. Cosi’ si e’ scoperta l’inesistenza della minorenne. I due coniugi (lui 42, lei 50anni), entrambi disoccupati, sono finiti in carcere.
Posta su Fb schede votate, denunciato
Un quarantenne di San Giorgio di Pesaro e’ stato denunciato dai carabinieri di Fano per violazione della legge elettorale dopo che l’uomo, nella cabina elettorale, aveva fotografato le schede votate per poi pubblicare le foto sul suo profilo Facebook. Il presidente del seggio non si era accorto di nulla, ma i militari hanno raccolto le voci che circolavano in paese sulla bravata del quarantenne e hanno scoperto che effettivamente le aveva pubblicate sul social network.
Adescava ragazzine su Facebook, arrestato
Lunigiana (Massa Carrara) – Adescava le ragazzine su facebook proponendo rapporti sessuali, in cambio di ricariche telefoniche. Con l’accusa di stalking e’ finito in carcere un trentasettenne italiano in Lunigiana. E’ stata una delle sue vittime, una ragazzina, a smascherarlo raccontando alla madre quel che le stava accadendo. L’uomo le aveva fatto proposte di rapporti sessuali tramite webcam e l’aveva fatta oggetto di conversazioni riguardanti pratiche di autoerotismo.
Immediata la denuncia ai Carabinieri
Alessandria: minacce via Facebook, arrestati
Ingiurie e diffamazioni, attraverso Facebook, inneggianti alla violenza e all’odio. E’ bastata una denuncia fatta da una persona negli uffici della polizia Postale per far scattare le indagini: padre e figlio sono stati arrestati dalla Digos di Alessandria per detenzione abusiva di armi comuni da sparo.
Dal controllo dei profili Facebook, riconducibili ai due, gli agenti hanno trovato fotografie ed inserzioni varie che incitavano alla violenza.
Nella perquisizione domiciliari, invece, i poliziotti hanno sequestrato due pistole, di cui una a rotazione ed una a doppia canna, un elevato quantitativo di munizioni alterate, un bastone in legno riportante il volto di Benito Mussolini, un tirapugni, una spada e un pugnale accuratamente affilati dai due uomini.
L’Agente Lisa della Polizia risolve il giallo della bambina in pericolo
Sono bastati pochi clic indirizzati all’Agente Lisa, il poliziotto virtuale presente su Facebook , per permettere ad una madre di avere notizie della figlia.
Detta così sembrerebbe poca cosa se non si valutasse che la madre era in Canada e che la figlia, otto anni, le aveva appena fatto una telefonata da La Spezia dicendo che degli uomini erano entrati in casa e stavano picchiando suo padre.
La donna non si è persa d’animo e cercando su Internet si è imbattuta nella pagina della Polizia di Stato sul social network più famoso del mondo.
La pagina, va detto, non funziona da servizio di pronto intervento ma solo da vetrina per la presentazione di iniziative e notizie legate all’Istituzione.
Ma anche così il grido di allarme è arrivato tant’è che alla mattina, all’apertura degli uffici, gli operatori che lavorano dietro all’Agente Lisa tra i tanti messaggi di complimenti e di richieste di informazioni, si sono trovati questa segnalazione di pericolo.
Immediatamente la notizia è stata trasmessa agli uffici di polizia liguri che hanno potuto ricostruire quanto accaduto (rissa tra algerini e tunisini seguita da violazioni di domicilio e aggressioni ) e rincuorare la donna; Le forze dell’ordine infatti erano già intervenute e avevano portato in ospedale il padre della bimba e affidato la ragazzina a dei parenti.
La notizia è stata molto seguita dagli organi di stampa locali che ne hanno dato un ampio risalto sulle pagine dei quotidiani.