Poliziotti feriti in una sparatoria dopo un inseguimento a Napoli

poliziada TGCOM 24

Due poliziotti sono rimasti feriti in un conflitto a fuoco avvenuto nella notte a Napoli, dopo aver fermato uno scooter sul quale viaggiavano tre persone. Uno degli agenti è stato ricoverato nell’ospedale Loreto Mare, mentre l’altro è rimasto ferito di striscio a un braccio. Lo scooter è stato trovato poco lontano dal luogo della sparatoria. Sono in corso le ricerche delle tre persone coinvolte.

L’agente ricoverato in ospedale è stato raggiunto da un colpo di pistola al torace ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile: la prognosi è riservata, ma il poliziotto è cosciente e ha ricevuto la visita del questore di Napoli, Guido Maria Marino.

La sparatoria è scoppiata al termine di un inseguimento, cominciato quando la pattuglia del commissariato di Poggioreale ha intimato l’alt alle tre persone che viaggiavano a bordo di uno scooter Yamaha. Inizialmente è sembrato che i tre si fermassero per farsi controllare, ma subito dopo hanno estratto le armi ed è iniziato il conflitto a fuoco.

LUCA TANZI:Un poliziotto morto per essere al servizio di tutti

20131119_ponte-luca-tanzi-21di Grazia De Marco

L’alluvione che ha devastato la Sardegna ha certamente cambiato il destino di molte persone, le quali stanno ora tentando con coraggio e grande forza di volontà di ridare un senso ad una vita che, sicuramente, non sarà più la stessa.

Tra le tante storie che sono state raccontate dai media, ha molto colpito e commosso quella del 44 enne Luca Tanzi, Assistente Capo della Polizia di Stato, morto nel tentativo di prestare soccorso nella sua martoriata regione.

L’Agente, nato  a Urzulei, un piccolo paesino dell’Ogliastra,  era entrato in Polizia circa 15 anni fa ed aveva trascorso molti anni alla Questura di Nuoro: prima alle volanti, poi all’ufficio informatico e, infine, nella Squadriglia Catturandi. L’assistente Capo era fiero ed orgoglioso di essere entrato a far parte di questo corpo definito d’“elite”, proprio perché formato da personale esperto e specializzato, capace di trascorrere molti giorni tra boschi e sentieri impervi. Questi tre anni trascorsi nella Squadriglia gli avevano riservato anche grandi soddisfazioni, come l’arresto, nell’Aprile del 2011, di Angelo Balzano, latitante accusato di aver ucciso con tre colpi di pistola il meccanico Angelo Cannas.

Anche Lunedì 18 Novembre Luca era a lavoro come ogni giorno, ma non potendo camminare tra i sentieri della Barbagia per dare la caccia ai latitanti, a causa del maltempo, aveva comunque deciso di rendersi utile e di aiutare più gente possibile, viste le difficili condizioni che stava vivendo la sua amata regione e, per questo motivo, insieme ad alcuni suoi colleghi ha cominciato a pattugliare le vie di Nuoro e della Provincia. Alle 19.50, Luca ha avvisato il suo responsabile, l’Ispettore Capo Galistu, per informarlo che, insieme all’Assistente Mirko Pellino ed agli Agenti Scelti Gavino Virdis e Gavino Chighine, stava facendo da battistrada ad un’ambulanza con a bordo due persone, sulla provinciale 46, in direzione dell’ospedale di Nuoro, per evitare che potessero avere incidenti o uscire fuori strada.

All’improvviso il ponte sul fiume Cedrino, che la pattuglia stava attraversando, ha ceduto, inghiottendo in una voragine l’auto con a bordo Luca e i suoi colleghi. Un impatto fatale per Tanzi, per il quale purtroppo non c’è  stato nulla da fare e per i suoi compagni di lavoro, rimasti comunque gravemente feriti. I funerali si sono svolti a Nuoro lo scorso 21 Novembre, nella chiesa del S. Cuore, gremita di gente accorsa per dare l’ultimo saluto ad un poliziotto e, soprattutto, ad un uomo e un padre straordinario. Erano tanti i colleghi presenti, oltre a tutti i Questori dell’isola, al Presidente della Regione e al Capo della Polizia Alessandro Pansa, il quale è intervenuto durante la funzione, dicendo: “ oggi piangiamo un uomo, un appartenente alla Polizia di Stato, che con dedizione, grande coraggio e sprezzo del pericolo si è messo a disposizione di tutti e soprattutto della sua terra, perché era un poliziotto che rivendicava la sua appartenenza al territorio”.

Luca lascia sua moglie, Annalisa Lai e i suoi due figli, Daniele e Francesco, di 11 e 7 anni, che sul feretro del loro papà hanno voluto poggiare i suoi guanti da portiere,  il suo cappello ed i gradi, ovvero i simboli delle due più grandi passioni di Luca, il calcio e la Polizia. Nessuno potrà sicuramente restituire quest’uomo esemplare ai suoi cari, ma nel nostro piccolo possiamo prendere comunque esempio da lui, che ha messo da parte la propria paura senza esitazione, per aiutare la gente della sua terra, disperata  e straziata per aver perso in un attimo quello che avevano costruito con i sacrifici di una vita.

Padova: bambino “poliziotto” evita aggressione

da Polizia di Stato

È stato un bambino di 10 anni, col sogno nel  cassetto di diventare poliziotto, ad avvisare tempestivamente la Polizia di Padova e a salvare così da conseguenze più gravi una  donna aggredita dall’ex marito che non voleva rinunciare a lei.

Ieri mattina un moldavo di 39 anni è andato nella casa dove l’ex moglie lavora come bandante colpendola violentemente con delle cesoie.

Ad assistere al fatto il coraggioso ragazzino che con la sua telefonata al 113 ha permesso il pronto intervento delle volanti. I poliziotti hanno  così potuto mettere fine all’aggressione arrestando l’uomo.

Gli agenti quando sono entrati in casa si sono trovati faccia a faccia con l’aggressore ancora armato di cesoie ed in preda all’ira, accanto alla  donna ferita sul volto ed in varie parti del corpo.

Una volta risolta la vicenda il coraggioso ragazzino ha chiesto ai poliziotti di poter visitare la Questura ed è stato immediatamente  accontentato, ricevendo anche in omaggio alcuni gadget della Polizia di Stato che ha subito indossato con orgoglio.