Colpo grosso a Venezia: sventato furto di opere d’arte

Dopo un colpo al portavalori nel luglio 2015, con un guadagno di quasi 800 mila euro, una banda di criminali che opera in Veneto aveva pensato di alzare il livello; i rapinatori avevano infatti progettato, per lo scorso autunno, un colpo milionario questa volta a Palazzo Grassi a Venezia, dove sono esposte le opere della Collezione Francois Pinault, il famoso imprenditore del lusso.

Il colpo senza precedenti avrebbe permesso di immettere sul mercato clandestino le opere d’arte di grande valore, esposte nel palazzo settecentesco.

Le indagini sulla rapina al portavalori, avvenuta a Treviso, avevano però fatto desistere i malviventi che, evidentemente, sentivano il fiato degli investigatori sul collo.

La Polizia aveva scoperto questo progetto con delle intercettazioni telefoniche che avevano portato, nello scorso febbraio, all’arresto di una guardia giurata che conduceva il furgone rapinato lo scorso luglio.

Nelle intercettazioni, infatti, appare coinvolta una persona che saltuariamente lavorava dentro il Palazzo veneziano e che avrebbe avuto il ruolo di basista, così come la guardia giurata lo aveva avuto nella rapina al portavalori.

Continuano nel frattempo le indagini per identificare tutti gli altri componenti della banda.

fonte Polizia di Stato

Bari, Alfano sull’emergenza criminalità: “Rafforzeremo le pattuglie di polizia e carabinieri”

Rinforzare i reparti operativi di carabinieri e polizia, ma anche l’invio a Bari di militari dell’Esercito per le strade. E puntare, per i cosiddetti reati predatori, sull’utilizzo di avanzati sistemi di videosorveglianza. Questa la ricetta contro la criminalità elaborata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che lunedì mattina presiederà la conferenza regionale dei prefetti della Puglia. «Faremo un’analisi approfondita del livello di contrasto alla criminalità organizzata e dei sistemi di prevenzione in questo territorio – premette Alfano – Voglio rimarcare che il livello di cooperazione della squadra Stato è già elevato, come dimostrano le attività quotidiane di sinergia fra forze dell’ordine e istituzioni».

I numeri relativi ai reati commessi nell’ultimo anno sono confortanti: «Il trend della delittuosità nel corso del 2015, rispetto all’anno precedente, è decrescente sia nella città di Bari che nella provincia – riassume – In particolare, sono diminuiti gli omicidi volontari, le rapine e i furti». Nell’ultimo mese, però, Bari ha tremato sotto i colpi di pistola, con due omicidi e altri tre ferimenti (in due agguati), mentre sabato mattina a Taranto si è sparato fra la gente. Segnali di allarme, che preoccupano investigatori e istituzioni. «Sul piano operativo, stiamo pensando a un dispositivo di rinforzo dei reparti Prevenzione della polizia di Stato e dei carabinieri da impiegare nel controllo del territorio. Se necessario, siamo pronti all’assegnazione di ulteriori militari in aggiunta alle unità già impiegate nell’ambito dell’operazione “Strade sicure”».

Il piano di intervento riguarda anche il fenomeno di furti e rapine negli esercizi commerciali: «Stiamo lavorando a diversi progetti di sistemi più evoluti di videosorveglianza», annuncia il ministro. Sulla questione immigrazione e sulla nuova emergenza sbarchi che si profila in Salento, Alfano rifiuta l’idea di “muri” per bloccarli: «Come Unione europea dobbiamo realizzare quello che abbiamo già deciso – dice – E cioé costruire i centri di smistamento dove separare i profughi dagli irregolari, ricollocare equamente i richiedenti asilo tra i 28 Paesi, espellere gli irregolari: è un meccanismo che deve attuare l’Europa per salvare se stessa e per salvare l’idea di Europa che altrimenti rischierebbe di tramontare. È una pura illusione pensare di chiudere le frontiere con i muri».

Bisogna evitare che il sistema di accoglienza collassi: «Se un pezzo d’Europa ritiene che tutti quelli che arrivano in Italia o in Grecia possano essere assorbiti dall’Italia o dalla Grecia, si illude, perché il sistema collasserà. Spero che non si arrivi alla chiusura e che si superi il meccanismo del tetto che va contro i principi dell’accoglienza, anche perché parliamo di richiedenti asilo. L’Italia sta facendo la sua parte e ci aspettiamo che gli altri facciano lo stesso. Le dichiarazioni del presidente Juncker ne sono la testimonianza».

fonte La Repubblica

Furti e rapine a Bari, banda incastrata dalle telecamere

Si davano appuntamento nei giardini di piazza Cesare Battisti, davanti all’università di Bari; da lì partivano per le loro scorribande notturne durante le quali depredavano attività commerciali e uffici.

Gli otto malviventi appartenenti al gruppo criminale sono stati fermati questa mattina, al termine dell’operazioneNight crime” (in italiano “Crimini notturni”), dagli agenti della Squadra mobile barese; sei di loro sono finiti in carcere e due, ancora minorenni, sono stati affidati a una comunità.

Tutti gli indagati, pregiudicati di nazionalità italiana, romena e senegalese, devono rispondere, a vario titolo, dei reati di furto, ricettazione, riciclaggio e rapina aggravata.

L’attività investigativa della Mobile è iniziata nel gennaio 2015, subito dopo un furto commesso nel dipartimento di Scienze della formazione dell’Università degli studi di BariAldo Moro“.

Nello stesso periodo era in atto un’altra indagine relativa allo spaccio di droga proprio nella piazza davanti all’Ateneo.

Analizzando le immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza presente nei giardini, gli investigatori hanno scoperto che durante la notte quello era diventato il punto di ritrovo dei rapinatori, una sorta di base operativa all’aperto dove i malviventi, quasi sempre di notte (da qui il nome dell’operazione) si incontravano per dividersi il bottino dei colpi o per pianificarne altri.

Sono almeno dieci i raid messi a segno dal gruppo criminale, anche se si sta ancora indagando su altri reati analoghi.

Molto rilevanti ai fini delle indagini sono stati i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza degli esercizi commerciali depredati nonché l’analisi dei tabulati delle celle telefoniche delle zone dove i banditi hanno agito e le testimonianze di alcune persone informate sui fatti.

fonte Polizia di Stato

Catania: rapina in strada in pieno centro, tre arresti

Avevano rapinato, in strada, il direttore di un negozio di elettrodomestici che stava portando l’incasso in banca ma, grazie alle telecamere di sorveglianza, sono stati individuati ed arrestati dalla Squadra mobile. È successo a Catania, nella centrale piazza Grenoble l’8 febbraio scorso.

La vittima intorno, alle 10,30, si stava recando in banca a versare l’incasso dell’esercizio commerciale. L’uomo veniva avvicinato, alle spalle, da un motorino con a bordo due individui che tentavano di strappargli la busta contenente il denaro.

Il direttore dell’esercizio commerciale, però, schivava lo scippo e, di corsa, si rifugiava dentro una panetteria; l’uomo veniva inseguito da uno dei due a piedi, con la pistola in pugno e dell’altro, alla guida del ciclomotore. Nell’entrare nel negozio, la vittima, perdeva del denaro, circa 7 mila euro, che venivano raccolti dal rapinatore. Ritenutosi soddisfatto, il criminale usciva dalla panetteria e si dava alla fuga con il complice.

Oltre ai due esecutori materiale del fatto, gli investigatori della Mobile, nei giorni seguenti, individuavano anche un terzo complice che aveva fornito il motorino. Oggi, il cerchio si è chiuso intorno ai criminali che sono stati sopposti a fermo e portati in carcere.

fonte Polizia di Stato

Pavia: furti al Policlinico, 13 arresti

Tutto è partito da una denuncia sporta nel 2013 da un ex dipendente di una cooperativa costretto a licenziarsi perché non voleva adeguarsi alle loro ruberie di cibo all’interno dei locali della mensa e cucina del Policlinico. È successo a Pavia dove la Squadra mobile ha arrestato 12 dipendenti del Policlinico San Matteo ed uno di una cooperativa di servizi ausiliari di pulizia per reati di peculato e furto aggravato. Gli arrestati sono responsabili di ben 222 episodi di furto. Le persone indagate sono 48.

Dalle indagini i poliziotti hanno potuto constatare come il reparto mensa e cucina dell’ospedale, negli orari di cambio turno e serali, fosse preso d’assalto come un vero e proprio supermercato, così come le celle frigorifere fossero diventate luoghi di “spesa” dove le persone prendevano e imboscavano la merce.

Anche una guardia giurata, addetta al servizio di vigilanza interno, che avrebbe dovuto vigilare che ciò non accadesse, commetteva furti ed attualmente risulta indagata.

fonte Polizia di Stato

Trieste: rapine in gioielleria con spray urticante

 Stavano tentando un colpo con spray urticante, i tre lituani arrestati ieri dalla Polizia di Stato a Trieste.

Il giorno prima, due componenti della banda, avevano effettuato un sopralluogo all’interno di una gioielleria nel centro città e, con la scusa di guardare oggetti preziosi, avevano in realtà studiato la resistenza delle vetrine antisfondamento e l’interno del negozio.

Il proprietario dell’esercizio commerciale però si era subito insospettito per l’atteggiamento dei tre che non si erano mostrati realmente interessati ad acquisti.

Senza farsi notare, l’uomo ha ripreso con il cellulare i volti dei due, mostrandoli, poco dopo, agli agenti della questura.

Le indagini della Squadra mobile permettevano di verificare che almeno uno dei due si era già reso responsabile di una rapina in una gioielleria di Modena.

Capito cosa stava per accadere, gli agenti, ieri mattina, si sono appostati vicino all’esercizio commerciale ed hanno sorpreso i due che, da direzioni diverse, si stavano avvicinando alla gioielleria.

Dopo essersi scambiati un segnale, i due rapinatori si sono diretti in modo deciso verso l’ingresso del negozio dove, però, sono stati bloccati dagli uomini della Mobile.

Addosso avevano spray urticante, fascette da elettricista per immobilizzare i polsi delle persone all’interno dell’oreficeria, guanti in lattice e nastro da imballaggio.

Poco distante è stato bloccato il terzo complice che, dentro una vettura con targa lituana, attendeva i due rapinatori per la fuga.

fonte Polizia di Stato

Rapine con auto truccate e fucili, 7 arresti in Puglia

Avevano pensato proprio a tutto. Anche difendersi durante un eventuale conflitto a fuoco: infatti la banda di rapinatori arrestati, questa mattina, dagli agenti del Commissariato di Andria (Bari) usava delle auto modificate nel cui bagagliaio aveva fatto montare una lamiera di ferro per proteggersi dai proiettili.

Il gruppo criminale composto da 7 persone, tutte di Andria con un’età compresa tra i 30 ed i 50 anni e con numerosi precedenti di polizia, è ritenuto responsabile dei reati di rapina a mano armata, riciclaggio, ricettazione, detenzione e porto di arma clandestina.

Le indagini hanno permesso di ricostruire almeno una recente rapina, fatta ai danni di un autotrasportatore di olio, per un valore di 200 mila euro.

E, inoltre, durante le perquisizioni gli agenti, all’interno delle auto modificate hanno trovato anche un fucile a canne mozze calibro 12 con matricola abrasa, con 3 cartucce calibro 12 a palla singola, una pistola semiautomatica calibro 40 con marca e matricola abrasa, completa di caricatore rifornito di 5 cartucce calibro 40 marca Winchester, un lampeggiante magnetico di colore blu completo di cavo per alimentazione, simile a quelli usati dalle Forze di polizia.

fonte Polizia di Stato

Il Direttore del nostro Mensile vittima di un furto

fonte Ansa

fonte Ansa

Furto con destrezza subito dal Direttore di MensilePoliziadiStato.it, Umberto Buzzoni. Il “colpo” è stato messo a segno nel primo pomeriggio dell’11 gennaio scorso, all’interno di un bar ubicato sull’Appia Nuova, in Roma, dove il Direttore si era recato con alcuni amici, poggiando il giaccone su una sedia vuota, limitrofa a quella in cui si era seduto lui. Alcuni minuti più tardi, all’atto di lasciare il locale, con enorme sorpresa aveva constatato che dal giaccone erano stati sottratti due cellulari ed il portafogli, contenente numerosi documenti, alcuni dei quali di rilevante importanza.

Comunque, la sorte è stata poi benigna; infatti, alcune ore più tardi, una signora si è presentata presso il Commissariato SezionaleAppio Nuovo” (dove il Direttore aveva sporto immediata denuncia), ed ha consegnato il portafogli oggetto di furto, riferendo di averlo rinvenuto nell’ingresso dello stabile in cui abita, sito in quelle vicinanze. Ad eccezione dei due telefonini, pertanto, tutto è rientrato nella disponibilità del Buzzoni.

Da un primo sommario esame delle riprese di una telecamera a circuito chiuso, installata nel bar in cui si è verificato il furto, si nota un individuo che, con mossa fulminea, approfittando di un attimo di distrazione dei presenti, infila le mani nel giubbotto in questione, sottraendo quanto sopra descritto. Le modalità di consumazione del reato, lasciano presupporre che a commetterlo sia stato un professionista dei cosiddetti “furti con destrezza”. Del caso si sta interessando l’Ispettore Capo Stefano Macchi, in forza al citato Commissariato, il quale, con il consueto acume investigativo, sta già seguendo una pista ben precisa per giungere rapidamente alla identificazione del ladro.

La Redazione

Roma, raffica di rapine: la polizia arresta quattro persone

Quattro arresti sono stati eseguiti dalla polizia a Roma, nell’arco di poche ore, per furti e rapine in quattro distinti episodi. Gli agenti del commissariato Porta Pia, in via del Policlinico, hanno arrestato H.V., 50enne lituano, che aveva appena provato a rubare il navigatore di una piccola vettura, il cui proprietario si era messo all’inseguimento del ladro. I poliziotti, dopo aver fermato il lituano, lo hanno sottoposto a perquisizione e in un borsello hanno trovato e sequestrato diversi arnesi utili per aprire le auto. A finire in manette anche un 30enne ucraino per aver rubato alcuni capi di abbigliamento in un negozio di via Appia.

Quando i dipendenti dell’esercizio commerciale si sono accorti del furto hanno provato a fermarlo, ma l’ucraino si è opposto con violenza e solo gli agenti del Reparto Volanti, intervenuti, sono riusciti a bloccarlo. L’uomo dovrà ora rispondere del reato di rapina impropria. Stesso reato che è stato contestato a un 53enne originario della Basilicata, per aver tentato di rubare un cellulare a un paziente ricoverato in un ospedale di Roma-Nord. Anche in questo caso l’intervento tempestivo degli agenti del Reparto Volanti ha permesso l’arresto dell’uomo che, scoperto da una giovane infermiera, stava tentando la fuga. È furto aggravato il reato di cui deve rispondere invece un 19enne romeno, per aver tentato di rubare dagli scaffali di un supermercato cinque bottiglie di un costoso rum. Gli agenti del Reparto Volanti, in servizio nella zona Eur-Laurentina, lo hanno sorpreso mentre toglieva le placche antitaccheggio dalle bottiglie.

fonte Il Messaggero

Traffico di rame a Catania, guadagni illegali per migliaia di euro

In un solo anno riuscivano a riciclare tonnellate di rame e materiale ferroso di ogni genere guadagnando fino a 250 mila euro.

È quanto avevano organizzato alcune ditte di lavorazione e trasporto di materiale ferroso di Catania. Questa mattina, però, 4 persone titolari delle ditte sono finite ai domiciliari ed ad una quinta è stato imposto l’obbligo di dimora.

La Squadra mobile della città etnea ha documentato, nell’OperazioneCopper“, rame appunto, tra il dicembre 2012 e il maggio 2013 tutto il sistema di utilizzo del rame rubato.

Un sistema che permetteva, in modo apparentemente legale, di spostare migliaia di chili di materiale ferroso lungo tutto lo Stivale.

I ladri sottraevano alla Telecom o ad aziende di trasporti che utilizzano il rame per la propria attività, il metallo; questo veniva poi trasportato con fatture finte e bolle di trasporto da un’azienda all’altra.

Questo movimento consentiva ai criminali di nascondere la movimentazione del rame rubato tra quello acquistato lecitamente.

Una volta creato in modo documentale il rame e avendolo quindi reso legale, il metallo veniva rivenduto ad aziende del nord Italia.

Il rame non era l’unico metallo ricettato, la Polizia di Stato di Catania, che si è avvalsa dell’aiuto della Polizia provinciale, ha anche scoperto che venivano ricettati tombini di ghisa.

Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno sequestrato 6 mila chili di rame e materiale ferroso, rubato.

fonte Polizia di Stato