Terrorismo e Stazione unica appaltante, Cancellieri in visita a Genova

da Ministero dell’Interno

Due appuntamenti per il ministro dell’Interno nel capoluogo ligure: un convegno sulla lotta all’eversione e la firma di tre convenzioni con regione Liguria, Anci e comune finalizzate ad assicurare la trasparenza della gestione dei contratti pubblici e prevenire il rischio infiltrazioni mafiose

«Non voglio parlare di ‘autunno caldo’ perché si rischia di riportare in vita vecchi fantasmi. Siamo un paese con dei problemi ma con una maturità diversa dal passato. La situazione è difficile ma sono certa che ce la faremo». Lo ha detto il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, nel suo intervento al convegno su ‘Sicurezza e terrorismo’, organizzato questa mattina nella prefettura di Genova.
Per la prima volta in visita da ministro nella città che la vide in carica come prefetto, Cancellieri ha parlato del rischio che, su quello cha ha definito ‘un brodo di coltura’ di situazioni delicate legate alla crisi, «possa nascere di tutto, anche un fenomeno come il terrorismo». Ed ha aggiunto, «credo che Genova possa reagire. Quella di oggi è un’altra Italia rispetto agli anni ’70 e il terrorismo avrebbe una natura diversa. Però, più che mai – ha osservato – occorre che tutti facciano la propria parte per vigilare, perché non vogliamo rivivere ciò che abbiamo vissuto».
Sul ferimento dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e alle indagini che hanno portato alla carcerazione dei due presunti responsabili la titolare del Viminale si è congratulata con le Forze dell’ordine e la magistratura per il lavoro svolto. Un esempio di come «il Paese sappia reagire a questi problemi con capacità e professionalità».
Parlando poi della Federazione anarchica informale, nell’ambito della quale è maturato l’attentato ad Adinolfi, la titolare del Viminale ha affermato che «la Fai nasce da movimenti che si sviluppano in Grecia e, come sempre, l’Italia è al centro di grandi interessi. La situazione internazionale è molto delicata ma, se ognuno prende consapevolezza dei propri compiti e, con senso laico, fa la propria parte, sono convinta – ha concluso il ministro Cancellieri – che supereremo anche questo momento».
Il ministro ha poi presieduto in prefettura a ‘Una bandiera per la scuola’, la cerimonia di consegna della bandiera d’Italia e d’Europa alle scuole genovesi, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico.
Secondo appuntamento della giornata, la firma di tre convenzioni con la regione Liguria, l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e il comune di Genova – per la realizzazione di una Stazione unica appaltante – finalizzate ad assicurare la trasparenza, la regolarità e l’economicità della gestione dei contratti pubblici per prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose.

«E’ un momento importante, frutto di un lungo cammino, percorso in tanto tempo con tanta buona volontà». Questo il commento del ministro all’iniziativa che, come ha sottolineato, consentirà «la massima trasparenza e correttezza e la velocità degli adempimenti». Nel ringraziare tutti coloro che hanno concorso a realizzare questo obiettivo, Cancellieri ha sottolineato che, grazie alle Stazioni uniche appaltanti, si potrà «lavorare meglio, sempre nel nome della legalità. Non si può – ha concluso – non coniugare sicurezza e sviluppo».

In ricordo di Luigi Calabresi

da Polizia di Stato

Sono trascorsi 40 anni dall’assassinio del commissario di polizia Luigi Calabresi.

La cerimonia si è svolta a pochi passi dall’abitazione dove abitava il commissario e dove poi avvenne l’agguato; erano presenti le autorità civili e militari, tra le quali il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, il sindaco Giuliano Pisapia, i rappresentanti di Regione e Provicia e il questore di Milano Alessandro Marangoni, che si sono strette intorno alla vedova, Gemma Capra e ai suoi figli.

Nel giorno del ricordo, il questore di Milano Alessandro Marangoni, ha usato parole di riconciliazione e parla di “un momento di riflessione sulla morte di Giuseppe Pinelli”.
”C’è stata da tempo una stretta di mano tra la vedova di Calabresi e la vedova di Pinelli – ha aggiunto il questore – e credo possa essere il tempo di una riflessione che serva a creare un ancor miglior clima di riconciliazione”.

Il 17 maggio del 1972, alle 9, il commissario della polizia Luigi Calabresi – addetto all’Ufficio politico della questura di Milano – veniva assassinato, mentre stava aprendo la sua auto, con due colpi di revolver esplosi alle sue spalle da un giovane. Il 14 maggio del 2004 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato, alla famiglia del commissario, la medaglia d’oro alla memoria.

Inneggiava al terrorismo su Internet, arrestato

da Polizia di Stato

Si era convertito  da qualche anno all’islam con il nome di Abdul Wahid as Siquili: un cittadino pesarese di 28 anni è stato arrestato stamattina dalla Digos  della questura di Cagliari nell’ambito dell’operazione “Niriya” che ha concluso un’indagine su un gruppo di estremisti islamici che diffondevano su  Internet documenti che esaltavano il terrorismo.

L’uomo arrestato è accusato di addestramento ad attività di terrorismo internazionale. L’estremista aveva più volte confidato  a un ristretto cerchio di internauti di voler partire appena possibile per l’Afghanistan, o verso altri territori di jihad, per unirsi alle  formazioni combattenti che operano in quelle aree.

L’operazione, coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione e che ha interessato diverse province italiane, è partita  oltre due anni fa ed è connessa all’arresto, il mese scorso a Brescia, dell’estremista marocchino accusato di pianificare attentati a  obiettivi sensibili tra cui la sinagoga di Milano.

I poliziotti hanno eseguito perquisizioni a Cagliari, Milano, Palermo, Pesaro, Salerno e Cuneo nei confronti di altri dieci indagati, tutti  gravitanti nella galassia fondamentalista islamica. Hanno inoltre oscurato gli spazi web sui quali si appoggiavano i blog jihadisti.

In particolare l’attenzione degli agenti si è concentrata sui frequentatori italiani del sito islamista Minbar-Sos, oscurato nel 2009 e  considerato uno dei più importanti siti dell’islam radicale creati in Europa.

Tra questi anche un docente di lettere residente a Cagliari, particolarmente attivo assieme ad altri militanti nella traduzione e diffusione sulla  Rete di testi di ispirazione qaedista e apologetici del terrorismo nonché nella creazione di blog intorno ai quali si raccoglieva la  comunità di estremisti coinvolta nell’operazione di oggi.

Terrorismo: in Italia hezbollah organizza viaggi “all inclusive”

da Polizia di Stato

Facevano entrare in Italia immigrati clandestini fornendo loro, dietro pagamento, un pacchetto “all inclusive” che garantiva viaggio, alloggio e un lavoro presso i “Kebab” dell’organizzazione. Tutto questo dopo averli istruiti sulle dichiarazioni da fare alle autorità italiane, con storie false di torture nei Paesi di origine per ottenere l’asilo politico.

Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina le 9 persone appartenenti all’organizzazione terroristica turca Hezbollah arrestati stamattina dai poliziotti della questura di Terni, coordinati dal Servizio centrale antiterrorismo. Tra gli arrestati tre donne due ucraine ed un’italiana.
La base dell’organizzazione era a Terni ma alcune delle 41 perquisizioni sono state eseguite anche a Milano, Modena, Roma, Como e a Trieste.
Almeno 30 gli immigrati che pagando gli arrestati sono riusciti ad entrare in Italia grazie all’attività di questa organizzazione, secondo quanto scoperto dalla polizia nel corso dell’indagine durata quasi un anno e mezzo.

Le indagini sono iniziate con l’arresto, in Lombardia, di un cittadino turco su cui pendeva un mandato di cattura internazionale per terrorismo.

L’organizzazione criminale faceva arrivare in Italia clandestini curdi e palestinesi con una falsa documentazione che consentiva di poter richiedere l’asilo politico e ottenere il permesso di soggiorno. Gran parte degli arrestati sono turchi riconducibili all’organizzazione Hezbollah turca, che nulla ha a che vedere con l’Hezbollah libanese.

Chi sono gli Hezbollah
Il gruppo terroristico turco “Hezbollah” (in arabo “Il partito di Dio”) nasce durante gli anni Ottanta con l’obiettivo di creare uno stato islamico retto dalla shari’a sul territorio della Repubblica turca.
Nonostante, in apparenza, ideologicamente ispirato all’omonimo movimento islamista libanese, l’hezbollah turco nasce e si sviluppa come movimento sunnita, al contrario del gruppo attivo nel Libano meridionale che raggruppa individui aderenti al movimento sciita.

Responsabili in Turchia di atti di cruda violenza nei confronti dei militari e dei civili e vista la forte pressione operata dall’autorità di Ankara,l’organizzazione sta cercando di ricollocarsi, in piccole cellule, in varie regioni all’estero, dove poter esprimere il loro potere e condurre la loro battaglia.