Sequestrati beni per 300mila euro a Trapani.

 I poliziotti della Questura e dai militari dei Carabinieri di Trapani hanno messo in atto un’importante operazione che ha portato al sequestro di beni per un valore che si avvicina ai 300 mila euro. Il provvedimento è stato preso nei confronti di un padre e un figlio di Trapani. L’indagine è stata improntata sulla analisi di una importante attività di spaccio di sostanza stupefacenti. Nei confronti dei due soggetti di 45 e 24 anni sono stati disposti gli arresti domiciliari dopo aver riportato diverse condanne per detenzione e commercio illecito di droga. Il più anziano dei due nel corso del 2018 e 2020 era stato considerato una pedina fondamentale che collegava i gruppi criminali palermitani con la “piazza” trapanese. Da loro infatti proveniva il rifornimento di sostanze stupefacenti che veniva poi spacciata al dettaglio tra Trapani e Erice attraverso una strutturata organizzazione a cui faceva capo proprio il quarantacinquenne.

Il ragazzo di 24 anni invece stava seguendo l’esempio del padre nello svolgimento dell’attività criminale, infondendo timore anche attraverso l’utilizzo di armi da fuoco e ferocia violenza nei confronti dei suoi oppositori o di chi non era in linea con i pagamenti. Tutto questo è stato possibile anche grazie alle importanti conoscenze del padre. Il figlio così era riuscito a mettere in piedi una organizzazione criminale tutta sua che si stava facendo strada nell’ambiente malavitoso della zona. Tutte queste attività illecite avevano portato la famiglia ad accumulare discrete ricchezze sia in denaro che in beni materiali. Possedevano anche due attività commerciali (nello specifico due pizzerie) che utilizzavano come “lavanderie” del denaro sporco che proveniva dallo spaccio. Le indagini delle forze dell’ordine hanno evidenziato la marcata sproporzione tra i redditi dichiarati e le proprietà del nucleo familiare. Nello specifico sono state messe sotto sequestro le due pizzerie, otto motociclette, tre conti correnti e infine un’abitazione e un terreno che sono risultati anche abusivi. Il tribunale di Trapani ha nominato un amministratore giudiziario che curerà gli interessi dei dipendenti e dei contratti economici.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arrestato con 30 chili di droga nel portabagagli.

La Squadra mobile di Arezzo e la Sottosezione di Polizia stradale di Bagno di Romagna, che si trova in provincia di Forlì-Cesena, hanno posto in arresto un uomo di ventidue anni con l’accusa di possesso di droga ai fini di spaccio. L’arresto è avvenuto durante la normale attività di pattuglia da parte degli uomini della mobile. Hanno notato una vettura che mostrava un andamento molto anomalo, alternando dei momenti di alta velocità a dei momenti in cui procedeva molto lentamente. Questa situazione ha insospettito le forze dell’ordine che hanno deciso di fermare la macchina attraverso l’aiuto anche degli agenti della stradale.

Una volta fatta accostare la vettura sospetta gli investigatori hanno notato un forte odore di sostanza stupefacenti e per questo hanno iniziato a perquisire la vettura e nel portabagagli hanno trovato 30 chili di hashish e marijuana. Le sostanze erano state confezionate in panetti con il sistema del sottovuoto. La droga era stata nascosta all’interno di alcuni scatoloni che riportavano il nome della città alla quale probabilmente erano destinati. (Torino, Rimini, Bolzano). Un sequestro di merce che una volta venduta avrebbe fruttato più di 200mila euro. Oltre alla droga sono stati sequestrati 500 euro in contanti, tre telefoni cellulari e delle banconote false. L’uomo arrestato dovrà rispondere anche di detenzione di banconote false e di guida senza patente.

Direttore Umberto Buzzoni
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A Taranto scattata l’operazione antidroga “Mediterraneo”.

La polizia di Taranto ha messo in atto una misura cautelare nei confronti di 12 persone con l’accusa di spaccio di droga (hashish, cocaina, marijuana), di possesso illegale di armi e infine per attività usuraia e per estorsione. Gli arresti sono il risultato di una importante indagine messa in atto dai poliziotti della Squadra mobile di Taranto denominata “Mediterraneo”. Come detto sono stati indagate 12 persone e di loro nove sono finiti in carcere, due invece sono finiti agli arresti domiciliari mentre per un soggetto è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. L’indagine delle forze dell’ordine è iniziata nell’anno 2019. A far iniziare il tutto è stata la sparatoria accaduta a dicembre 2018 in un negozio che porto all’arresto di 5 persone.

Uno dei malviventi che fini sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine forni moltissime informazioni sullo spaccio di droga che avveniva a Taranto in località Talsano in via Mediterraneo, strada che ha poi dato il nome all’attività di indagine. Durante il periodo di detenzione la moglie e il figlio dell’uomo hanno proseguito l’attività di spaccio portando avanti l’attività (illegale) di famiglia. Dall’attività investigativa sono emersi degli elementi fondamentali tra cui i fornitori e la struttura dell’associazione malavitosa . C’erano diversi spacciatori, delle vedette sistemate in diversi punti nevralgici, dei soggetti che avevano il compito di custodire le sostanze stupefacenti.  C’era poi un uomo che gestiva lo smercio. Lo spaccio avveniva 24h su 24 e addirittura nel periodo del COVID venivano effettuate delle consegne a domicilio con prezzi maggiorati. Il gruppo di malviventi agiva in maniera molto violenta nei confronti di chi era in ritardo con i pagamenti. L’indagine ha portato al sequestro di oltre 6 chili di stupefacente tra hashish e cocaina.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arrestato il nuovo referente dei Casalesi.

Un uomo è stato accusato di associazione di tipo mafioso e sottoposto a custodia cautelare. L’ordinanza è stata eseguita dagli uomini della Squadra mobile di Caserta. Le forze dell’ordine hanno svolto una intensa attività investigativa al termine della quale è stata emesso il provvedimento dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli. Nell’ambito dello stesso filone di indagine nel 2021 sei persone erano già finite in carcere per attività di estorsione e di traffico di armi. L’operazione ha lo scopo di ricomporre la nuova struttura di potere del clan dei Casalesi, dei legami tra le varie famiglie, dei collegamenti all’interno dell’organizzazione delle attività criminali nelle diverse aree territoriali.

Come riporta Wikipedia sul suo sito web: “Il clan dei Casalesi è uno dei più potenti clan camorristici e una delle più potenti organizzazioni criminali. Si tratta di una federazione di bande criminali unite tra loro, ma ognuno con una propria autonomia nei loro comuni d’appartenenza. Trova le proprie radici tra il comune di San Cipriano d’Aversa e quello di Casal di Principe e fu formato nella seconda metà del XX secolo”.

Nonostante siano stati tantissimi i colpi inflitti a questa organizzazione negli ultimi tempi, l’attività investigativa della Squadra Mobile ha messo in evidenza come il clan sia ancora molto operativo attraverso una nuova organizzazione. La nuova struttura viene gestita dalle nuove generazione delle famiglie Schiavone e Bidognetti. L’uomo arrestato e sottoposto al regime del 41 bis, appartiene proprio alla fazione Schiavone del clan. Le attività criminali vanno dal traffico di droga, all’estorsione fino alla truffa sul 110 %. Infine è accusato di gestire l’arsenale dell’organizzazione criminale.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arrestati a Milano due uomini nell’ambito della lotta al terrorismo.

Due uomini di origine egiziana sono stati arrestate a Milano con l’accusa di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo ed istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. I soggetti sono stati trasferiti in carcere a seguito dei provvedimenti emessi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale milanese. Gli arresti sono l’ottimo risultato dell’indagine condotta dalla Digos di Milano e dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Perugia con la collaborazione della Direzione centrale della Polizia di prevenzione e con il Servizio Polizia postale e delle comunicazioni. L’indagine è iniziata due anni fa nel 2021 dopo l’acquisizione di importanti elementi da parte dell’intelligence.

I due arrestati facevano parte di gruppi WhatsApp di matrice jihadista sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento dalla polizia che attraverso l’analisi delle conversazioni e delle ricerche sul web hanno evidenziato l’azione di promozione attiva nella diffusione del messaggio jihadista finalizzato al proselitismo. Il gruppo a cui si erano associato i due egiziani esaltavano palesemente le azioni terroristiche violente, attraverso anche un addestramento diffuso tramite la rete con video e testi espliciti. Il materiale che veniva inviato vedeva protagonisti spesso anche dei bambini. È stato messo in luce anche un trasferimento di denaro in favore di soggetti presenti in Yemen e Palestina. Infine ma non per importanza le forze dell’ordine hanno evidenziato come i due soggetti arrestati avessero una forte esperienza nell’uso delle armi e avessero minacciato più volte diverse cariche istituzionali.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arresti a Catania in merito ai finanziamenti del “decreto covid”.

I poliziotti della Squadra mobile di Catania e del Servizio centrale operativo, coordinati dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato hanno svolto una importante operazione a seguito di intense indagini su operazioni di falso ideologico in scrittura privata e in atti pubblici, di truffa allo Stato e soprattutto di favoreggiamento del clan mafioso Santapaola-Ercolano di Catania con lo scopo di ricevere finanziamenti pubblici e contributi garantiti dallo stato.

Le indagini hanno prodotto 10 provvedimenti cautelari. Nel carcere sono stati trasferiti 5 soggetti mentre per altri 5 soggetti è stato previsto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora. Le forze dell’ordine hanno utilizzato immagini video e intercettazioni telefoniche per certificare come l’associazione malavitosa riusciva a far ottenere finanziamenti che rientravano nel “decreto liquidità” emanato per fronteggiare l’emergenza economica dovuta alla pandemia da Covid-19, a soggetti che in realtà non ne avevano diritto. Si trattava soprattutto di piccoli imprenditori. Sul sito del ministero delle imprese e del made in Italy viene specificato come:” Su piccoli prestiti fino a 30 mila euro l’intervento del Fondo copre il 90% dei finanziamenti con durata massima di 15 anni senza che venga effettuata, ai fini della concessione della garanzia, la valutazione del merito di credito. Fermo restando l’importo massimo di 30 mila euro, il finanziamento non può superare il 25% dei ricavi o il doppio della spesa salariale annua dell’ultimo esercizio utile. “

All’interno dell’organizzazione criminale c’erano anche liberi professionisti e direttori di società finanziarie e i proventi criminale venivano convogliati in gran parte verso il clan mafioso. Hanno contribuito con il loro operato equipaggi del Reparto prevenzione crimine, la polizia scientifica e i poliziotti del Reparto mobile.

Direttore Umberto Buzzoni
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Operazione antidroga a Sondrio. 21 arresti.

Una importante operazione antidroga è stata condotta della Squadra mobile di Sondrio e  Il risultato si è concretizzato in 21 misure cautelari nei confronti di soggetti accusati di detenzione e spaccio di droga. Tutto è partito dal fenomeno di spaccio di stupefacenti che avviene nei boschi della Valtellina che ovviamente non è facile da controllare a causa dei luoghi impervi e dalla professionale accuratezza ai minimi particolari da parte dei malviventi. Proprio per colpire questo fenomeno illecito le forze dell’ordine hanno avviato delle indagini nel mese di marzo del corrente anno che hanno evidenziato come tutta l’attività di traffico di droga fosse gestita da due distinti gruppi che però collaboravano tra di loro. Uno operava nella zona di Berna e uno nella zona di Caiolo sempre nella provincia di Sondrio

Come detto le due associazioni malavitose avevano stretto un rapporto di collaborazione e dunque quando una delle due aveva problemi di approvvigionamento o finiva le scorte di droga interveniva l’altra in soccorso. Partiva un carico di droga che veniva trasportato da autisti ogni volta differenti che andavano da Bema-Caiolo e da Caiolo-Bema. Vi erano poi terzi soggetti che spalleggiavano i trafficanti aiutandoli nelle situazioni più avverse e facilitando i loro spostamenti in cambio di denaro o di droga. La polizia attraverso l’operazione messa in campo è riuscita a sequestrare sia la droga sia il denaro e anche numerose armi. Agli arresti hanno partecipato la Polizia di frontiera di Tirano a Sondrio e le squadre mobili di Pavia, Sassari, Siracusa, Verona, Bergamo e Milano.

Direttore Umberto Buzzoni

Arrestato a Vicenza un uomo ricercato per terrorismo.

I poliziotti della Digos e quelli dell’Ufficio immigrazione della Questura hanno arrestato a Vicenza che nel 2015 ha partecipato all’omicidio di un agente di Polizia nel suo Paese, El Salvador. Il presunto omicida ha 44 anni ed è originario di El Salvador (un piccolo Paese dell’America Centrale conosciuto da tutti per le spiagge sull’Oceano Pacifico) è accusato anche di associazione terroristica che agiva in modo concertato allo scopo di commettere dei reati terroristici. Ad accusarlo è stato un membro del gruppo criminale denominato “Programma SCHULTON 503” con il centro operativo a Usultan (capoluogo del dipartimento di Usulután e quarta città dell’El Salvador) , appartenente ad una struttura più grande denominato “MARA SALVATRUCHA” in El Salvador. La sua funzione all’interno dell’associazione era quella di traffico di stupefacenti in particolare di cocaina e di crack. L’Autorità giudiziaria salvadoregna ha cosi emanato il mandato di cattura internazionale nell’anno 2017.

E’ iniziata poi un intensa attività investigativa da parte delle forze dell’odine che hanno ricostruito tutti i suoi spostamenti all’interno del nostro paese fino a quando è scattata la cattura definitiva e il suo trasferimento al carcere di Vicenza. La Digos inoltre ha avviato ulteriori accertamenti sui possibili favoreggiamenti della sua latitanza da parte di terzi. Come riporta Wikipedia “Mara Salvatrucha (comunemente abbreviato in MS, Mara o MS-13) è un’organizzazione transnazionale di bande criminali associate, che ha avuto origine a Los Angeles e si è successivamente diffusa in altre regioni degli Stati Uniti, in Canada, in Messico, nel Nord dell’America centrale (Guatemala, El Salvador, Honduras), in Spagna e anche in Italia, a Milano e Genova, dove si sono verificati degli atti di aggressione da parte di membri della gang Latino-Americana MS-13.”

Direttore Umberto Buzzoni
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Operazione “Alto impatto” a Napoli.

Nei quartieri San Lorenzo – Vicaria di Napoli è stata messa in pratica una nuova operazione “Alto impatto” per il contrasto della criminalità. Hanno partecipato all’azione della polizia circa 300 uomini tra poliziotti e operatori delle altre Forze di polizia. Sono stati effettuati controlli e perquisizioni. Un uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Le forze dell’ordine infatti lo hanno fermato all’interno di una abitazione con sostanze stupefacenti e del denaro contante. All’interno dell’immobile era installato un sistema di videosorveglianza molto all’avanguardia che permetteva all’uomo di tenere sotto controllo il territorio sul quale svolgeva le sue attività illecite.

Le indagini effettuate hanno portato alla identificazione di una complessa piazza di spaccio. I poliziotti sono riusciti a sequestrare ingenti quantità di stupefacenti (eroina, marijuana e hashish) ma anche armi e munizioni. I malviventi sono stati sorpresi con numerosa merce contraffatta e macchinari utilizzati per il suo confezionamento.  Le perquisizioni hanno consentito inoltre di rintracciare orologi di valore, somme di denaro contante, macchinette video slot che mancavano di autorizzazioni e numerosi walkie talkie che venivano utilizzate per le comunicazioni. La polizia infine ha svolto numerosi controlli sulle auto in circolazione per evidenziare eventuali violazioni relative al codice della strada.

Direttore Umberto Buzzoni

Arrestato 58enne che ha drogato e violentato delle donne.

Un uomo è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Viterbo e Roma che gli ha contestato reati di violenza sessuale e diffusione indebita di foto e video che riguardavano atti sessualmente espliciti. Grazie alle indagini degli inquirenti è emerso come nel lasso di tempo compreso tra settembre 2022 e gennaio 2023 il malvivente abbia drogato e abusato di tre diverse donne. Grazie alla denuncia di una delle vittime è scattata l’attività investigativa. La donna si è presentata presso l’ospedale San Pietro di Roma e ha raccontato di aver iniziato la conoscenza del suo aguzzino su internet e precisamente sui social network. C’è stato n assiduo scambio di informazioni personali fino a quando è stata invitata ad una cena romantica e l’idea non le era sembrata pericolosa.

Il giorno dopo però si è svegliata con tutti i sintomi di una violenza sessuale e di una forte assunzione di droga nonostante lei non ne avesse fatto uso. Gli esami dei medici hanno confermato lo stupro ed hanno svolto cosi ulteriori accertamenti. Come abbiamo raccontato in un precedente articolo sempre più spesso sui mezzi di informazione si sente parlare della droga dello stupro. Si tratta di sostanze psicoattive che vengono somministrate allo scopo di fare della violenza sessuale. Hanno effetti sedativi e ipnotici e fanno si che la vittima cada in uno stato di amnesia che cancella tutti i ricordi della violenza almeno apparentemente. Le forze dell’ordine hanno fatto scattare la perquisizione domiciliare trovando sostanze compatibili con l’accusa delle due donne e tramite i dati del cellulare hanno ricostruito la modalità d’azione dell’indagato. Rintracciato a Roma, all’interno del quartiere Casilino, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli.

Direttore Umberto Buzzoni
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