POLIZIA DI STATO: OPERAZIONE BENGALA

La Polizia di Stato di Stato di Ventimiglia ha  eseguito  7 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti cittadini del Bangladesh, responsabili di associazione a delinquere e  favoreggiamento aggravato  dell´immigrazione clandestina di stranieri privi di idonei documenti. L´operazione, iniziata oltre un anno fa, alla  quale hanno contribuito anche i colleghi della corrispondente  Polizia di Frontiera Francese, stronca così l´organizzazione che ha messo salde radici nel comprensorio di Ventimiglia, ma con contatti anche nelle città di Torino e Milano.
Il materiale investigativo e probatorio ha permesso al GIP di emettere una ordinanza di custodia cautelare a carico di  7 stranieri,  arrestati nella notte, con l´impiego di circa 40 uomini della Polizia di Stato. I poliziotti della squadra investigativa hanno collezionato una serie di prove – monitorando i soggetti a distanza, adottando ogni utile strategia al fine di non essere individuati anche dalle cosiddette “vedette”, che si posizionavano in luoghi strategici proprio per tentare di identificare le auto della polizia ed avvertire immediatamente i “passeur”.  Anche l´utilizzo delle intercettazioni telefoniche hanno permesso di scoprire il complesso sodalizio criminale. Tra gli arrestati, spiccano elementi particolarmente violenti e privi di scrupolo, che non hanno esitato a mettere a repentaglio la vita di molte povere persone, stipandoli all´inverosimile dentro angusti portabagagli privi di aria, pur di ottenere il proprio guadagno, che ormai aveva raggiunto  proporzioni imponenti, tanto è vero che ogni “passaggio” fruttava anche fino a 500 euro per migrante, somma che doveva essere corrisposta in anticipo.   Significativo  il “guadagno” per viaggio, che  raggiungeva cifre  che potevano anche superare i  6000 euro.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto polizia di stato

TRASPORTO MERCI PERICOLOSE CONTROLLI A TAPPETO IN TUTTA ITALIA

Nuove azioni di controllo mirato della Polizia di Stato rivolte al trasporto di merci pericolose hanno interessato, dal 10 al 14 settembre, le principali direttrici della viabilità su tutto il territorio nazionale.  L’operazione ad “alto impatto”, articolata su 4 giorni consecutivi, è stata preceduta da un prima giornata di coordinamento, tecnico operativo, a livello nazionale. Quello dell’ autotrasporto, è un segmento della mobilità particolarmente professionalizzato, al fine di garantire il rispetto della normativa ADR che disciplina per il trasporto di merci pericolose. I conducenti devono essere titolari del cosiddetto patentino ADR. Sono stati impegnati nei servizi di controllo Operatori altamente specializzati dei reparti della  Polizia Stradale su tutto il territorio italiano. La campagna di controlli straordinari, si aggiunge agli ordinari controlli che la Polizia Stradale svolge quotidianamente nel settore. L’iniziativa, estesa a tutte le province e pianificata lungo le direttrici maggiormente interessate dal traffico di sostanze pericolose da e verso siti strategici, anche in corrispondenza di barriere e  caselli autostradali, ha consentito di ampliare significativamente i controlli nel settore soprattutto in chiave preventiva di eventuali eventi infortunistici. Sono state 1307 le pattuglie della Polizia Stradale che, in tutta Italia dal 10 al 14 settembre, hanno controllato  4.139 i veicoli,  di questi 3.693 italiani, 407 comunitari e 39 extracomunitari.
Le violazioni complessivamente accertate sono state 3.458, di cui 1.258, il 36% circa del totale, per irregolarità relative alla specifica normativa di settore (art. 168 C.d.S.). Delle violazioni accertate in materia di trasporto di merci pericolose, in particolare, 410  (circa un terzo) hanno riguardato irregolarità documentali, 398 sono state le violazioni riguardanti l’equipaggiamento di sicurezza, mentre 383 sono state le irregolarità relative al veicolo. Altre 67 violazioni sono state accertate relativamente a prescrizioni attinenti  l’autorizzazione, il conducente, il sovraccarico. Infine 236 sono state le violazioni dei tempi di guida e di riposo dei conducenti professionali (art. 174 C d.S). Gli illeciti amministrativi accertati hanno consentito di elevare sanzioni per un importo complessivo di 380.870 Euro. L’attività ha fatto emergere, per la più gran parte, violazioni “documentali, anche se la complessità della normativa ADR e i riscontri ottenuti hanno suggerito la pianificazione per il mese di ottobre e novembre di altri servizi ad alto impatto su tutto il territorio nazionale.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

Grottaglie Nubifragio salvato un bimbo intrappolato in macchina

Ore di intenso lavoro ieri pomeriggio per la Polizia di Stato di Taranto a causa del nubifragio con grandine che si è abbattuto ieri a Grottaglie
Numerose sono state le chiamate al 113 per segnalare la presenza di diverse autovetture sommerse dall´acqua, con i passeggeri a bordo.
L´equipaggio di una Volante del Commissariato di Grottaglie è stato immediatamente attratto da una macchina, sommersa dall´acqua fino ai finestrini ed occupata da una famiglia, l´acqua era già entrata nell´abitacolo ed aveva raggiunto il volante e sui sedili posteriori, ancorato sul seggiolino, era seduto un bambino di circa quattro anni.
L´equipaggio ha immediatamente tratto in salvo il bambino: è stato preso in braccio da uno degli operatori, portato sull´auto di servizio e tranquillizzato. Subito dopo, sono stati tratti in salvo anche i giovani genitori ed accompagnati in Commissariato per le prime cure.
Lo stesso equipaggio, tornando nelle zone allagate, ha tratto in salvo anche il conducente di un´altra vettura e dopo averlo messo in sicurezza ha prestato soccorso ad una donna che era uscita dall´abitacolo a seguito dell´inondazione e si era rifugiata in un´area completamente circondata dalle acque.
Inoltre, sulla Strada Provinciale 83, gli agenti hanno salvato un dipendente di Poste Italiane, con l´incarico di portalettere che a bordo dello scooter aziendale è stato investito lateralmente da un torrente di fango e acqua.

Di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

Potenza, 4 Arresti della Polizia

La Polizia di Stato di Potenza ha arrestato quattro persone ree di condotte estorsive, azioni intimidatorie e di ritorsione, compiute anche attraverso l’utilizzo di armi da fuoco, tra agricoltori/pastori impegnati nella raccolta, imballaggio e commercializzazione della paglia nei territori della zona sub-provinciale del “basso-melfese” e “alto bradano”, territori a forte vocazione cerealicola e, di conseguenza, a elevata produzione di paglia. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Potenza e dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Melfi. Nel corso dell’ esecuzione delle citate misure cautelari, è stata data esecuzione anche a decreti di perquisizione personale e locale disposti dal Pubblico Ministero sia nei confronti delle persone destinatarie delle misure cautelari, sia nei confronti di altri due indagati.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto polizia di stato

Ndrangheta: “HAPPY DOG”.

Tra gli arrestati dell’Operazione “HAPPY DOG” portata a termine questa mattina dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Bovalino (RC), figurano 2 imprenditori di Taurianova ritenuti vicini alla cosca VIOLA-ZAGARI-FAZZALARI, operanti nel settore canino e titolari/gestori di un canile nel predetto centro pianigiano, il nipote del boss di Platì (attualmente detenuto), mentre il titolare di un canile a Melissa (KR) è stato posto agli arresti domiciliari. Arresti domiciliari anche per il direttore del servizio veterinario dell’A.S.P. di Reggio Calabria, per il dirigente del servizio veterinario di Locri e per una rappresentante locale di un’associazione animalista. Disposto l’obbligo di dimora e della presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di rappresentanti e commercianti di prodotti per animali. Nel corso dell’operazione, sono state sequestrate diverse imprese con sede a Taurianova e a Rocca di Neto (KR), operanti nel settore della custodia e assistenza di cani randagi. Dall’inchiesta “HAPPY DOG” della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria emerge che l’imprenditore fortemente vessato da richieste estorsive ha collaborato con gli investigatori della Polizia di Stato. I tentativi di estorsione, posti in essere nei suoi confronti, a partire dal 2014, erano finalizzati a costringerlo a rinunciare all’espletamento del servizio di custodia ed assistenza di cani randagi del comune di Taurianova, per la durata di tre anni, per il quale era stato bandito nell’aprile di quell’anno, un appalto pubblico per un importo di 284.700,00 €, che si era aggiudicato. La rinuncia doveva favorire gli imprenditori taurianovesi, la cui società era stata affidataria del servizio fino a quando non era stata estromessa dalla partecipazione alla nuova gara a causa di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, poiché i titolari erano ritenuti contigui alla cosca FAZZALARI-ZAGARI-VIOLA, egemone nel comune di Taurianova. Ulteriori tre richieste estorsive, poste in essere nel 2016, erano finalizzate ad ottenere la somma di 58mila euro, per conto di esponenti della ‘ndrangheta di Sant’Ilario, oggetto di una precedente pretesa estorsiva rimasta insoddisfatta; altre somme di denaro per sé, quale corrispettivo per l’opera di mediazione con un suo zio detenuto in carcere e, infine, un terreno confinante con il suo che, in seguito alle resistenze della vittima, veniva danneggiato da un incendio ad opera di ignoti. Nel corso delle attività investigative sono state effettuate numerose attività di intercettazione che hanno consentito di acquisire solidi riscontri alle ipotesi di accusa ascritte agli indagati.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

ROMA OPERAZIONE “HAMPA”

Dalle prime luci dell’alba, è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma e della Polizia di Stato, con la collaborazione della Guardia Civil spagnola,  tra Roma, la Sardegna, il Molise e il Piemonte, nonché in Spagna, per dare esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 58 persone, emessa dal GIP di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di un’associazione per delinquere, egemone nel quartiere capitolino di Montespaccato, capeggiata da Franco Gambacurta, finalizzata ad una serie indeterminata di delitti aggravati dalle modalità mafiose (art. 7 L. 203/91), in particolare usura, esercizio abusivo del credito, estorsioni, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita, intestazione fittizia di beni immobili, rapporti creditizi, attività economiche ed imprenditoriali, nonché di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla transnazionalità. Contestualmente, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un decreto di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Roma “Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica” D.D.A. di Roma, riguardante 12 esercizi commerciali, 14 immobili, diversi rapporti finanziari e quote societarie, nonché numerosi veicoli, per un valore stimato di circa 7 milioni di euro.

Di Umberto Buzzoni e Renato D’Aangelo
Foto Polizia di Stato

Operazione “Boschetari” Polizia di Stato

La Polizia di Stato di Ragusa ha fermato cinque cittadini rumeni per reati connessi al fenomeno del “caporalato“, associazione a delinquere, traffico di esseri umani e sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche minorile.
Il provvedimento è stato emesso a seguito delle indagini svolte dagli uomini della Squadra Mobile di Ragusa a seguito delle dichiarazioni rese da un cittadino romeno che, prostrato da una situazione di grave sfruttamento lavorativo, si era recato presso la Questura di Ragusa, offrendo un agghiacciante narrato sulle modalità del suo trasferimento in Italia e sull´attività lavorativa in cui era impegnato.
Da tali dichiarazioni partiva l´indagine con cui veniva accertata l´esistenza di una associazione criminale finalizzata al traffico di esseri umani a fini dello sfruttamento lavorativo.
Le vittime venivano attirate con l´inganno e la falsa promessa di un´occupazione lavorativa, di una sistemazione abitativa dignitosa e, poi, invece, venivano private di ogni facoltà di negoziare condizioni di lavoro e di vita.
All´arrivo in Italia tutte le vittime venivano costrette ad abitare in immobili privi di riscaldamento, a vestirsi con indumenti prelevati dai rifiuti, a cibarsi di alimenti scaduti o di pessima qualità ed erano condotte nei vari terreni dai sodali e lì controllate al fine di mantenerne alta la produttività, usando a tale scopo una violenza inaudita.
L´attività permetteva di identificare numerose vittime del traffico di esseri umani gestito dagli indagati.
Tutte le vittime presenti sul territorio sono ora presso un´associazione anti-tratta specializzata nell´ambito della tratta di persone a scopo di sfruttamento lavorativo.

Di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

Carabinieri 204° Anniversario

L’Arma dei Carabinieri è da più di due secoli al servizio delle comunità, sempre con la stessa vocazione: proteggere, servire e consigliare, il tutto racchiuso nello slogan “Possiamo Aiutarvi”.

Il direttore del Mensile Polizia di Stato unitamente a tutta la redazione, augura all’Arma dei Carabinieri di continuar a vigilare, proteggere e aiutare  tutti i cittadini  come ha fatto per 204 anni.

di Umberto Buzzoni 

EUROPOL consiglio di amministrazione Sofia, Bulgaria

Si tratta della prima “uscita” ufficiale per il neo Direttore Esecutivo De Bolle ed anche l’occasione per fare il punto-situazione sulla sicurezza interna ed esterna dei Paesi membri, definendo le nuove strategie gestionali ed operative che coinvolgeranno i vari paesi membri e le altre agenzie internazionali di intelligence. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano partecipa alla riunione per tramite dello SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Criminalpol ed attraverso la propria struttura interna (BCN Interpol, Unità Nazionale Europol, Punti di Contatto Nazionali, Esperti per la Sicurezza dislocati nel mondo) e le collaborazioni operative con le Polizie degli altri paesi esprime un patrimonio di best practices a disposizione anche della cooperazione di Polizia in ambito Europol. La Direzione Centrale di Polizia Criminale, con lo SCIP, è impegnata in diversi progetti finanziati dalla Commissione con l’obiettivo di innalzare il livello di cooperazione di polizia internazionale e per raggiungere standard qualitativi che contribuiscono a rendere l’Europa un posto più sicuro.
Alcuni esempi ne sono il progetto PAMECA ed Eurol II nei Balcani. Al di là della sovranità nazionale il tema della sicurezza coinvolge tutte le agenzie di law enforcement dei paesi membri dell’Unione e le linee programmatiche comuni consentono di avere una risposta concreta ed immediata alle minacce del tempo corrente.

Di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato

BRESCIA: OPERAZIONE “PARCHI PULITI”

La Polizia di Stato di Brescia ha arrestato 10 stranieri, ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti in un parco cittadino.
Le indagini dei poliziotti della squadra mobile e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, sono state avviate lo scorso febbraio e sono state supportate dalla Direzione Centrale per Servizi Antidroga con la collaborazione dell´Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Brescia, sono state sviluppate con l´impiego di operatori sotto copertura del Servizio Centrale Operativo per l´acquisto di droga.
Sono stati utilizzati i cd. “undercover”, per l´acquisto di droga, tecnica investigativa che consente di “acquistare” lo stupefacente e di ritardare l´arresto degli spacciatori.
L´attività ha permesso di ottenere elementi probatori nei confronti di 10 persone: dopo l´esecuzione il GIP del Tribunale di Brescia ha convalidato gli arresti, disponendo la custodia in carcere per 4 persone e il divieto di dimora per 6.
L´attività investigativa si è sviluppata nei confronti di un gruppo di spacciatori stranieri, alcuni richiedenti asilo, che hanno presidiato stabilmente e a turno le aree del parco di via Sardegna, in prossimità dell´Oratorio Santa Maria da Silva e della Scuola Media Bettinsoli, luoghi notoriamente frequentati da giovani.
L’attività investigativa ha permesso di rilevare come gli indagati abbiano realizzato numerosi episodi di spaccio in pieno giorno senza che la presenza di estranei o di condizioni di tempo sfavorevoli influenzasse in negativo l´attività illecita, evidenziando una certa pervicacia e sfrontatezza da parte degli spacciatori, disinvolti nella reiterata consumazione del reato.
Lo stupefacente è stato sovente occultato all´interno di buche ricavate nel parco, in cespugli o muretti di recinzione; i quantitativi minori sono stati invece a volte nascosti dagli spacciatori sulla loro persona negli indumenti.

Di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
Foto Polizia di Stato