Crimini informatici: Rinnovato l’Accordo tra Polizia e Banca Sella

fonte Polizia di Stato

fonte Polizia di Stato

E’ stato rinnovato a Roma l’accordo tra Polizia di Stato e Gruppo Banca Sella riguardante la prevenzione e il contrasto degli attacchi informatici. La collaborazione nacque grazie alla convenzione-quadro per il settore bancario, sottoscritta dal ministero dell’Interno e dall’Associazione bancaria italiana nel dicembre 2010.

Il protocollo d’intesa ha come obiettivo il contribuire a rendere ancora più sicuri i servizi di home banking e monetica e per tale motivo verranno intensificati lo scambio dei dati e di informazioni utili per poter individuare poi dei protocolli che aiuteranno a contrastare i crimini informatici che danneggiano l’Istituto bancario e i suoi clienti.

di Umberto Buzzoni

Ergastolo al fondatore del mercato nero internet

Massima sanzione a New York per l’ideatore di “Silkroad“, rete illegale del deep web

Quando si parla di pericoli della rete o delle insidie del web, il pensiero va alle vittime dei comportamenti illeciti che proliferano in internet e a quei navigatori che, occasionalmente oppure quali frequentatori abituali, vengono appunto “irretiti” in commerci illegali, promesse illusorie di facili arricchimenti, compravendita di merce illecita, pratiche sessuali riprovevoli e molto altro ancora di tutto quello che è presente nel web e nel deep web.

I pericoli della rete tuttavia riguardano anche chi quei traffici illeciti li gestisce o addirittura li ha escogitati e architettati. E’ il recente caso di Ross W. Ulbricht, il 30enne ingegnere statunitense, bachelor of science in fisica alla University of Texas con un master alla Pennsylvania State University.

Ulbricht, giudicato colpevole in febbraio da una “giuria di suoi pari”, è stato infatti condannato il 29 maggio 2015 all’ergastolo dal tribunale federale di New York per sette capi d’accusa, dal riciclaggio di denaro sporco al traffico di droga, a reati informatici. Operando con lo pseudonimo di “Dread Pirate Roberts“, ha accumulato in commissioni un patrimonio di milioni di dollari effettuando in tre anni un milione e mezzo di transazioni con la moneta virtuale bitcoin. Fondatore di «Silkroad», sito considerato «il mercato nero del web» che vantava un fatturato mondiale da 200 milioni di dollari, Ulbricht vendeva illegalmente farmaci, narcotici, armi, documenti falsi e non solo. Il 13.7% del suo mercato era costituito dalla vendita di marijuana, 9% di droghe illegali, 7.3% di prescrizioni mediche, 2.6% di cocaina, 1.6% di metilenediossimetanfetamina (ecstasy), 1.5% di eroina. E ancora: beni piratati e servizi digitali di hackeraggio, formazione iniziale per hacker e un’intera categoria dedicata all’erotismo.

L’intraprendente ingegnere passerà dunque il resto della vita in carcere, una pena, quella dell’ergastolo, che potrebbe apparire eccessiva per reati non legati alla violenza o al sangue. Per la giustizia Usa tuttavia le azioni di Ulbricht avrebbero causato la morte di sei persone, quelle che sul sito ci andavano per procacciarsi sostanze stupefacenti, dall’eroina agli acidi.

L’insieme della azioni criminali ideate e gestite da Ulbricht sono state giudicate dal tribunale di Manhattan «terribilmente distruttive per il nostro tessuto sociale» e di qui la massima sanzione detentiva, un monito per chiunque si avvicini alla rete con scopi criminali, una rete densa di opportunità ma anche di pericoli, per le vittime e per i carnefici.

fonte Ministero dell’Interno

Una Convenzione per combattere i crimini informatici

Il capo della Polizia Pansa firma un accordo triennale con Telecom

La prevenzione come arma privilegiata contro il cybercrime. Con questo obiettivo è stata firmata questa mattina a Roma una convenzione, dopo i positivi risultati ottenuti con il precedente accordo firmato nel 2009, tra il capo della Polizia Alessandro Pansa e l’amministratore delegato di Telecom Italia spa Marco Patuano.

Il piano di collaborazione, di durata triennale, punta alla prevenzione dei crimini informatici sui sistemi informativi critici della società di servizi di comunicazione telefonici e elettronici e gestore della principale infrastruttura di rete per le telecomunicazioni dell’Italia. Il Servizio polizia postale e delle comunicazioni, attraverso il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic), opererà, in collaborazione con i responsabili della sicurezza di Telecom, alla prevenzione e alla repressione dei crimini informatici.

​Viene prevista:

– la condivisione e l’analisi di informazioni
– la segnalazione di emergenze di vulnerabilità, minacce e incidenti in danno della regolarità dei servizi di telecomunicazione
– il coordinamento operativo degli uffici territoriali e delle funzioni aziendali
– lo sviluppo di attività formative congiunte sui sistemi e tecnologie informatiche e anche sulle procedure di intervento.

fonte Ministero dell’Interno

Dalla Polizia Postale allarme per un nuovo virus su Facebook

Un tag su una foto può nascondere un programma malevolo che si insinua nel computer per carpire i dati sensibili. Meglio non cliccare in caso di dubbi

Se siete tra il miliardo e 390 milioni di iscritti a Facebook vi sarà capitato almeno una volta di ricevere link sospetti o di essere taggati in immagini di foto più o meno esplicite. In questi casi, meglio non cliccare, come conferma l’«Agente Lisa», il profilo Facebook della Polizia di Stato. Che parla di un nuovo virus informatico e spiega: «Se risultate taggati in un video o in una foto, in genere con contenuti pornografici, da un vostro amico e per curiosità, cliccate sul link, potreste infettare il vostro pc. Non per colpa del vostro amico, che è sicuramente ignaro di tutto, ma per un programma malevolo che si insinua nel computer per carpire i dati sensibili».

Così si legge in un post della pagina Facebook di «Agente Lisa» e il consiglio ha già superato le 45 mila condivisioni e quasi 4 milioni di visualizzazioni. «Questo virus, inoltre, si può trasmettere da contatto a contatto, quindi se chattate con un amico infetto, potreste essere infettati anche voi. Fate attenzione poi anche agli smartphone, perché si può diffondere pure sui telefonini».

Per evitare danni, dicono gli esperti della Polizia Postale, «evitate di cliccare su link che vi sembrano strani, installate un buon antivirus aggiornato e poi usate il passaparola con i vostri contatti di Facebook. Una buona idea è quella di scrivere un post sulla vostra bacheca dicendo a tutti gli amici che non avete taggato nessuno e di non aprire link inviati a vostro nome perché si tratta di un virus». In alternativa, si può condividere il post pubblicato sulla bacheca di «Agente Lisa». La Polizia Postale correttamente invita alla prudenza, incoraggia a non cliccare a caso, sensibilizza all’uso più consapevole di Facebook e di internet in genere, tuttavia almeno in questo caso non fornisce dettagli più precisi sul tipo di virus e su come funzionerebbe: sembrerebbe infatti che colpisca indipendentemente computer Windows, Mac, smartphone e tablet, perché attivo all’interno di Facebook e non nel sistema operativo del computer.

La pagina Facebook di «Agente Lisa» permette alla Polizia di Stato di comunicare, in particolare ai giovani, i risultati del lavoro quotidiano dei poliziotti, ma soprattutto di mettere in guardia i cittadini dai pericoli che ci sono in internet e nella vita di tutti i giorni. E oltre ai virus, attenzione anche alle truffe, che su Facebook si stanno rapidamente moltiplicando.

Siamo in attesa di una risposta ufficiale dal social network, che peraltro si è sempre mostrato molto sensibile al tema della privacy e dalla sicurezza informatica: rappresentanti di Facebook erano presenti infatti anche al Festival di Sanremo, dove hanno presentato “ Una vita da Social”, l’imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, sui rischi e pericoli della Rete.

fonte La Stampa