PESCARA : TRUFFE ATTRAVERSO VENDITE ON-LINE

truffadi Umberto Buzzoni – direttore

Gli uomini della Sottosezione Polizia AutoStradale di PE/Nord, diretti dal Comandante Sabatino PULCINI,  su ordinanza di Custodia Cautelare dell’A.G. inquirente, hanno tratto in arresto per associazione per delinquere finalizzata alla truffa tre pluripregiudicati di Pescara, di cui una donna: K.M. di 20 anni, C.R. di 22 e D.C. di 21(donna).

I tre, in concorso con altre 16 persone, anch’esse rinviate a giudizio per associazione per delinquere, tutte già note alle forze dell’ordine, si sono resi responsabili di vendite fantasma  sui siti Web seminando numerose vittime su tutto il territorio nazionale ( da Bolzano a Palermo).

Infatti, l’organizzazione criminale inseriva sui siti di vendite on-line foto di pneumatici completi di cerchi in lega per BMW, navigatori satellitari, volanti per auto, pezzi di ricambio per auto, cellulari, macchinette fotografiche ed altro a prezzi molto più bassi  rispetto a quelli di mercato. L’unico problema che era tutto finto, riuscendo ad ottenere comunque i soldi in anticipo mediante versamento su carte Postepay intestati ai soggetti partecipanti  o su altre carte prepagate  e ricaricabili senza mai consegnare la merce per poi scomparire.

foto 2Le indagini della Polizia Autostradale del capoluogo adriatico hanno permesso di ricostruire, attraverso un laborioso lavoro, ruoli e responsabilità anche attraverso perquisizioni e sequestri di materiale in possesso agli indagati ( hard disk  dei P.C. trovati in possesso dei prevenuti). Infatti,  dalle perizie richieste sugli hard disk dalla A.G. è stato rinvenuto un quantitativo consistente di fotografie dei beni offerti in vendita e utilizzate negli annunci inseriti sui siti Web ( SUBITO .IT – “EBAY. ANNUNCI ”- Kijiji).

Attraverso gli stessi hard disk dei P.C. sequestrati gli investigatori sono risaliti anche ai nominativi degli acquirenti che avevano poi proposto formale denuncia Querela presso gli uffici di Polizia.

 

Pesaro: clonavano carte di credito, 3 arresti

da Polizia di Stato

La mente del gruppo era la donna, stilista di talento; i due uomini, un ex pugile e un romeno ex appartenente ai servizi segreti di quel Paese, eseguivano i suoi ordini.

I poliziotti della questura di Pesaro, insieme ai militari della Guardia di finanza, hanno arrestato le 3 persone, perché responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione e alla ricettazione, nonché alla clonazione di carte di credito.

Dalle indagini è emerso che i componenti dell’organizzazione si procuravano, grazie alle complicità a livello internazionale vantate dal romeno, i codici di carte di credito di ignari cittadini stranieri, per poi trasferirli su delle comuni carte dotate di banda magnetica, che venivano usate come strumenti elettronici di pagamento.

L’utilizzo di queste carte avveniva in negozi di persone compiacenti nella provincia di Pesaro, attraverso l’acquisto simulato di merci – abbigliamento, mobili, telefonia, ricariche telefoniche ed altro, le “strisciate” con le carte clonate avvenivano anche in stazioni di servizio, ristoranti e alberghi.

Il volume d’affari della banda è di circa 10 milioni di euro. Nel corso dell’operazione, sono state eseguite oltre 30 perquisizioni in varie città d’Italia, sono state sequestrate 2 pistole, 4 caricatori di cui 2 inseriti nelle armi, centinaia di munizioni, giubbotti antiproiettili con piastra d’acciaio, coltelli, manganelli elettrici e strumenti per effrazione, lettori di bande magnetiche, carte di credito contraffatte.

Truffava persone facoltose, preso il “mago” delle truffe

da Polizia di Stato

Erano esperti in truffe in grande stile architettate per raggirare persone facoltose sulla riviera apuo-versiliese. Nella rete “cadde” anche Vittorio Emanuele di Savoia. Stamattina la Squadra mobile di Lucca ha bloccato il gruppo criminale arrestando il capo e indagandone a piede libero altre due.

I poliziotti, durante l’operazione “Arsenale” hanno inoltre sequestrato 3 mila euro in contanti, numerosi orologi di marca e vari gioielli.

Le vittime erano persone facilmente circuibili, in quanto spesso in stato di disagio psicologico. Gli impostori facevano loro credere di avere una grave malattia oppure di essere spiati dalle forze dell’ordine o ancora di poter avere dei facili guadagni: così facendo avevano “spillato” alle vittime oltre un milione di euro.

Tra i raggiri anche quello della possibilità di comprare abitazioni di lusso e veicoli di grossa cilindrata millantando conoscenze in magistratura e tra le forze dell’ordine.

Occhio alle truffe: la scusa dei soldi infetti

da Polizia di Stato

Sono molte le tecniche che i truffatori mettono in atto con grande bravura per spillare soldi, specialmente alle persone anziane.

Proprio per dare alle persone la possibilità di difendersi meglio dagli imbroglioni, raccoglieremo in questa sezione, denominata “Occhio alle  truffe”, le tipologie dei raggiri più diffusi.

Vi spiegheremo come avvengono questi reati e quali sono, in genere, le persone prese di mira, in modo da richiamare l’attenzione delle potenziali  vittime, ma soprattutto dei loro familiari o conoscenti.

Una premessa sempre valida: specialmente per le truffe in casa, il consiglio migliore da seguire è quello di non far entrare estranei nella  propria abitazione, qualsiasi possa essere la scusa; in caso di dubbi, chiamare il 113 per farsi aiutare.

La descrizione delle truffe è resa più semplice ed efficace attraverso la pubblicazione di video realizzati dalla redazione di “Striscia  la notizia” che mettono in scena le situazioni più ricorrenti, anche se, naturalmente, l’abilità dei malviventi sta spesso nel cambiare  alcuni particolari per non esser prevedibili.

La descrizione delle truffe

Il raggiro dei soldi infetti

Se non fosse che ci sono cascati in molti, sembrerebbe quasi unabarzelletta. Invece è tutto vero: con la scusa di “disinfettare” soldi    contagiati da chissà quale virus, anziani signori vengono alleggeriti dei propri risparmi. Scoprite come.

Occhio alle truffe: la scusa della borsetta ritrovata

da Polizia di Stato

Molte sono le tecniche che i truffatori mettono in atto con mestiere e abilità per spillare soldi alla gente, specialmente alle persone  anziane.

Proprio per dare ai cittadini la possibilità di difendersi dagli imbroglioni, stiamo raccogliendo in questa sezione, chiamata appunto “Occhio  alle truffe”, gli inganni più diffusi.

Ma come avvengono questi reati e chi sono i soggetti presi di mira?
È facile scoprirlo, grazie ai video realizzati da “Striscia la notizia”, partner della Polizia di Stato in questa caccia ai furfanti. Ogni  settimana una truffa diversa, per mettere in guardia i nostri utenti e per renderli partecipi delle situazioni più ricorrenti.
E ricordatevi: se siete in casa non fate mai entrare estranei. Se avete un dubbio, qualsiasi dubbio, chiamate subito il 113!

 

La descrizione delle truffe

La scusa della borsetta ritrovata

Anche al cimitero potete imbattervi in chi vuole approfittare della vostra buona fede. Questa volta qualcuno ha pensato di rubare la borsetta a    una signora per poi mettere in atto una truffa particolarmente odiosa

“Porte chiuse” per gli esperti del phishing

da Polizia di Stato

Avevano organizzato un  vasto giro di truffe informatiche finalizzate all’uso illegittimo di carte di credito ricaricabili.

Stamattina la polizia postale di Milano, in collaborazione con la questura del capoluogo gli uffici dell’Interpol a Roma e con i poliziotti romeni,  ha arrestato 45 persone nell’operazione “Porte chiuse”.

L’organizzazione criminale aveva realizzato una struttura, con sede all’estero, che si occupava di mandare delle e-mail “trappola” che inducevano i  titolari di conti correnti a visitare siti clone in modo da poter sottrarre loro le credenziali di accesso di gestione dei conti.

I soldi illeciti venivano trasferiti su carte di credito ricaricabili e schede telefoniche oppure utilizzando i meccanismi di gioco online.

I componenti della banda infatti si erano resi conto che i canali di riciclaggio del denaro, via via si chiudevano grazie agli interventi delle  banche; così si ingegnavano nel creare nuovi sistemi di spostamento di denaro come, appunto, il settore dei giochi online: chi perdeva era  normalmente uno dei terminali della truffa che però faceva vincere un altro giocatore, complice.

Sono oltre 600 i correntisti colpiti, per un totale di 2 milioni di euro che però è stato limitato a circa 300 mila grazie  all’intervento dei poliziotti.

L’indagine è partita a seguito di un controllo, effettuato da una Volante della questura di Milano, ad un cittadino che aveva con sé  molte carte prepagate intestate a persone diverse.

Dalle prime indagini si è scoperto che l’organizzazione era di tipo verticistico: un primo gruppo, che operava principalmente nel Regno  Unito, si occupava di accaparrarsi le credenziali di accesso dei conti correnti; un secondo gruppo, che agiva tra Italia e Svizzera, ripuliva il  denaro sottratto, con l’acquisto di carte di credito o schede telefoniche; un terzo gruppo, con base in Romania, si occupava degli aspetti tecnici.

Milioni di euro dalle truffe, fermata banda di zingari

da Polizia di Stato

Truffe, furti e rapine erano la loro  attività. Si tratta di una banda di zingari “Sinti” di cittadinanza italiana scoperta dalle Squadre mobili di Brescia e di Trento. Sono otto  gli arresti che questa mattina la polizia ha eseguito nelle province di Brescia, Mantova, Bolzano e Venezia province dove la banda svolgeva le sue  attività illecite.

L’operazione denominata “Derrick”, dal soprannome di uno degli arrestati, ha portato alla denuncia anche di 20 persone e al sequestro di lussuose  ville, denaro contante, quadri ed altri oggetti di valore ed autovetture di lusso, come Ferrari, Bentley, Jaguar.

Nessuno degli zingari proprietari di tali beni svolge un’attività lavorativa o ha mai presentato dichiarazione di redditi, e le ricchezze,  quantificate in almeno 8 milioni di euro, vengono considerate dagli inquirenti come arricchimento illecito.

Le truffe realizzate dal gruppo criminale sono una quarantina, tutte ai danni di imprenditori che venivano anche picchiati e minacciati di morte  per non denunciare i fatti.   Denunce che spesso non venivano presentate anche perché le grosse somme di denaro truffate erano soldi in nero.

Le indagini erano iniziate separatamente in Trentino Alto Adige e nel bresciano fino dal 2009.

La banda,da quanto si è scoperto, era ben organizzata: I malviventi si facevano conoscere come magnati russi o degli Emirati Arabi,  provenienti da Dubai e gli imprenditori, nessuno alle prime armi, si erano fidati anche perché i Sinti si presentavano bene, con le auto di  lusso e inviti nelle loro ville sul Garda bresciano.   Quelle stesse ville ora sequestrate tra gli applausi della gente del posto, a dire: ”Qui ci hanno truffati tutti”.
Cercavano le loro vittime con annunci sui giornali e così avevano trovato anche quattro imprenditori di Bolzano, che vendevano alberghi e ai  quali hanno truffato più di 600 mila euro.

Oltre a contrattare questi affari, i nomadi proponevano anche cambi di valuta, ad esempio tra franchi svizzeri ed euro, con guadagni dal 15 al 20  per cento ma lasciavano immancabilmente in mano al malcapitato una valigia piena di cartaccia.
Nel corso delle perquisizioni un arresto è stato effettuato perché una persona è stata trovata in possesso di una pistola con  matricola abrasa.

Sicurezza su Internet? “Buono a sapersi”

da Polizia di Stato

Suggerimenti utili per  avere più sicurezza sul Web scegliendo password sicure, saper gestire al meglio i propri dati personali online, ma anche rendere la ricerca  dei siti Internet più utile.

La campagna “Buono a sapersi” nasce dalla collaborazione della Polizia di Stato con Google e ha come obiettivo quello di aiutare gli utenti a  essere sicuri su Internet e a gestire le informazioni che condividono online.

La Polizia delle comunicazioni ha organizzato dei corsi per la sicurezza in Rete e l’uso responsabile delle nuove tecnologie con un progetto  formativo rivolto alle scuole medie inferiori e superiori italiane.

Gli incontri forniranno agli studenti, alle loro famiglie e agli insegnanti i principali strumenti conoscitivi e didattici per garantire una  navigazione in Internet consapevole e sicura.

Le “lezioni” della Polizia si terranno nelle scuole durante la terza settimana di ogni mese, in contemporanea in tutti i capoluoghi di provincia  italiani. Il calendario dettagliato verrà pubblicato all’inizio dell’anno scolastico.

Le Scuole interessate potranno inviare una richiesta al seguente indirizzo email: progettoscuola.poliziapostale@interno.it

Occhio alle truffe: il piccione “dispettoso”

da Polizia di Stato

Sono molte le tecniche che i truffatori mettono in atto con grande bravura per spillare soldi, specialmente alle persone anziane.

Proprio per dare alle persone la possibilità di difendersi meglio dagli imbroglioni, raccoglieremo in questa sezione, denominata “Occhio alle  truffe”, le tipologie dei raggiri più diffusi.

Vi spiegheremo come avvengono questi reati e quali sono, in genere, le persone prese di mira, in modo da richiamare l’attenzione delle potenziali  vittime, ma soprattutto dei loro familiari o conoscenti.

Una premessa sempre valida: specialmente per le truffe in casa, il consiglio migliore da seguire è quello di non far entrare estranei nella  propria abitazione, qualsiasi possa essere la scusa; in caso di dubbi, chiamare il 113 per farsi aiutare.

La descrizione delle truffe è resa più semplice ed efficace attraverso la pubblicazione di video realizzati dalla redazione di “Striscia  la notizia” che mettono in scena le situazioni più ricorrenti, anche se, naturalmente, l’abilità dei malviventi sta spesso nel cambiare  alcuni particolari per non esser prevedibili.

La descrizione delle truffe

Occhio alle truffe il falso piccione dispettoso Il piccione “dispettoso”

Un imbroglione spruzza sui capelli o sulla giacca della vittima una sostanza simile a un escremento di piccione. Il complice, con la scusa di    aiutare la persona colpita a pulirsi, in realtà lo “ripulisce” del portafoglio

Acquistavano auto con assegni falsi, 21 arresti a Pescara

da Polizia di Stato

Una banda di rom in provincia di Pescara era riuscita a mettere in piedi una serie di  truffe per l’acquisto di auto che poi venivano rivendute anche all’estero con un giro di affari superiore al milione di euro.

Sono 21 gli arresti eseguiti questa mattina dalla polizia stradale di Pescara per falso e ricettazione e altre 30 persone sono state denunciate.  Sono 55 le autovetture recuperate dalla polizia.   I malviventi falsificavano documenti e assegni per l’acquisto di autoveicoli, alcuni dei quali esportati anche in Lituania, Germania e Bulgaria.

L’inchiesta della Polstrada ha scoperto che l’organizzazione criminale, il cui nucleo centrale faceva capo a un gruppo di Montesilvano (Pescara),  contattava i venditori privati delle auto su Internet e giornali e poi, con abili trattative, documenti ed assegni falsi acquistava le macchine  raggirando i proprietari.

Le trattative venivano concluse sempre di venerdì o nei giorni di chiusura delle banche per poter pagare con assegni scoperti o assegni  circolari falsi senza che ci fosse il controlla degli istituti bancari.

Alle agenzie per le pratiche auto invece i criminali pagavano in contanti la formalizzazione del passaggio di proprietà, per far credere ai  venditori che non esistevano problemi di soldi.

La truffa si concludeva con un ulteriore passaggio di proprietà a persone compiacenti prima ancora che i primi proprietari si accorgessero  del raggiro.