Traffico di droga tra Roma e la Sardegna, 7 arresti

La cocaina veniva trasportata nell’isola a bordo di un camion. A capo dell’organizzazione un pregiudicato ucciso nella capitale a dicembre. In manette già 49 persone.

I carabinieri dei Comandi provinciali di Roma e Cagliari stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 persone accusate di far parte, con vari ruoli, di un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti tra Roma ed il Sulcis Iglesiente. Tra gli arrestati ci sono elementi noti della criminalità capitolina. Secondo gli investigatori, il capo operativo del sodalizio romano era Igino Duello, il pregiudicato ucciso il 30 dicembre a colpi di pistola mentre rientrava a casa alla periferia di Roma.

L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari Dda e gli arresti di oggi sono il proseguimento di un’operazione che già nel marzo scorso aveva portato all’emissione di 49 misure cautelari nei confronti di altrettante persone residenti tra la Sardegna e la provincia di Roma. A quanto ricostruito, i trafficanti romani inviavano la cocaina in Sardegna sfruttando l’aiuto inconsapevole di un camionista sardo, amico di uno degli indagati, che trasportava nell’isola dei pacchi con il nome di una ditta di arredamento (estranea alla vicenda), al cui interno veniva ben nascosto lo stupefacente.

fonte La Repubblica

I controlli dei carabinieri in provincia di Napoli: locali multati e arresti

Tanti controlli in questo fine settimana da parte dei carabinieri in provincia di Napoli.

I carabinieri della compagnia di Sorrento hanno effettuato servizi per verificare il rispetto della normativa inerente i giochi leciti, controllando vari esercizi commerciali (tra i quali sale giochi, centri scommesse e locali pubblici) dove erano presenti giochi leciti.

In due locali, a Vico Equense e Piano di Sorrento, è stata accertata la presenza di 3 minorenni e di 1 minorenne, tutti non accompagnati, con l’irrogazione della conseguente sanzione amministrativa a ciascun esercente di 6.666 euro e segnalazione di quanto accertato all’autorità amministrativa competente.

I carabinieri della compagnia di Pozzuoli hanno invece effettuato servizi di controllo predisposti per contrastare fenomeni d’illegalità diffusa. Durante quelli alla circolazione stradale sono state contestate 26 infrazioni al codice della strada, 4 delle quali per circolazione senza copertura assicurativa e 4 elevate a carico di soggetti che esercitavano abusivamente la professione di parcheggiatore guardiamacchine. Per violazione agli obblighi di custodia sono state denunciate 4 persone: 2 di Pozzuoli, una di Napoli e la quarta di Arzano.

Un 36enne di monte di Procida è stato denunciato per ricettazione dopo essere stato sorpreso alla guida di un ciclomotore sul quale è stata trovata apposta una targa oggetto di furto. Un 39enne di Napoli e un 16enne di Pozzuoli sono stati trovati alla guida, con patente revocata, di una vettura e di uno scooter.

Un 30enne di Pozzuoli è stato segnalato al prefetto perché trovato in possesso di una modica quantità di stupefacente detenuta per uso personale. Tre soggetti, uno di Marano e gli altri di Villaricca, si aggiravano per la zona con fare sospetto e sono stati allontanati con la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio.

Durante i servizi sono stati inoltre tratti in arresto:

in esecuzione a ordine di carcerazione emesso dalla procura di Napoli, un 42enne già noto alle forze dell’ordine (dovrà espiare 6 anni di reclusione per rapina ed evasione ed e’ stato portato a Poggioreale); in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla procura di Taranto, un 34enne di Pozzuoli già noto alle forze dell’ordine (dovrà espiare 4 pena anni e 6 mesi di reclusione per estorsione e maltrattamenti in famiglia ).

I carabinieri della tenenza di sant’Antimo hanno arrestato per detenzione di cocaina a fini di spaccio A. M., 29 anni, residente a napoli al viale della resistenza, pregiudicato. L’uomo è stato notato mentre si intratteneva con fare sospetto a bordo della sua ford ka sul corso Europa. I carabinieri l’hanno sottoposto a perquisizioni, personale e della sua vettura, trovando 11 dosi di cocaina (8 grammi) che teneva nascoste sotto il sedile anteriore sinistro. L’arrestato è in attesa di rito direttsimo.

I carabinieri della compagnia di Giugliano in Campania hanno arrestato dopo un prolungato inseguimento iniziato nel corso di ricerche diramate dalla centrale operativa A. M., 38enne, residente a Giugliano, pregiudicato.

L’uomo è stato bloccato da cc dell’aliquota radiomobile in via dell’Acquario di Giugliano in campania a bordo di una Fiat uno risultata oggetto di furto perpetrato a Giugliano. . All’interno del mezzo sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola scenica, un mefisto nero e un paio di guanti di gomma.

Arrestato anche A. P. 57enne, residente a napoli al viale della resistenza, pregiudicato, fermato a Mugnano di Napoli a bordo di una fiat 500 risultata rubata a qualiano. I veicoli avevano entrambi evidenti segni di effrazione sulla portiera lato guida e dopo le formalità sono stati restituiti ai proprietari. Entrambi gli arrestati sono in attesa di rito direttissimo.

 

fonte Il Mattino

Brescia: arrestati in due con 500 chili di hashish

fonte Polizia di Stato

Due cittadini marocchini responsabili di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Brescia.

Lo stupefacente, hashish, era destinato prevalentemente agli studenti e ai giovani dell’area dell’est Lombardia. Le indagini da parte dei poliziotti sono iniziate dopo le segnalazioni fatte dai genitori e dai professori di alcune scuole cittadine. Gli agenti hanno dapprima individuato e arrestato un uomo, sorpreso mentre tentava di nascondere 20 chili di hashish destinato allo spaccio e poi sono arrivati ai fornitori, i due nord africani.

Le riprese del video fatto dalle telecamere nascoste, infatti, mostra l’attività del gruppo all’interno di un box, in provincia di Milano, dove era nascosta la droga, circa 500 chili contenuta in sacchi di yuta.

Roma devastata, il questore risponde a Marino: “Evitato il peggio, io di morti non ne faccio”

Ieri guerriglia e danni alla Barcaccia. Il sindaco: falle nella sicurezza. La replica: agito bene

Piazza di Spagna è stata ripulita, ma resta lo sfregio alla fontana della Barcaccia, danneggiata in più punti e in modo «indelebile». Il giorno dopo la devastazione di piazza di Spagna da parte degli hooligans del Feyenoord si fa la conta dei danni e non mancano le polemiche. Il sindaco Marino ha fatto un sopralluogo insieme ai tecnici della sovrintendenza e usato parole dure nei confronti di prefetto e questore. Quest’ultimo si è difeso nel corso di una conferenza stampa: «Abbiamo evitato il peggio, io morti non ne faccio».

L’IRA DI MARINO

«Esigo che la Capitale d’Italia abbia la gestione della sicurezza all’altezza di un Paese del G8» aveva sbottato Marino davanti ai giornalisti presenti in piazza di Spagna. «Molte istituzioni, banche, società mi hanno già chiamato da ieri sera perché vogliono intervenire economicamente per riparare i danni. Io credo però che valga il detto “chi rompe paga” e quindi la squadra e l’Olanda sono responsabili di ciò che è successo in questa città». «Cosa sarebbe successo – ha aggiunto – se fossimo andati noi in Olanda e avessimo messo a ferro e fuoco la città?». Il sindaco è tornato a puntare il dito contro prefetto e questore: «Suggerirei loro di andare su Internet e guardare le immagini. Se non hanno Internet possono venire nel mio ufficio perchè io le ho».

IL QUESTORE: “EVITATO IL PEGGIO”

Il questore Nicolò D’Angelo ha risposto a Marino: «Capisco il sindaco che si è visto la piazza vituperata ma non condivido una accusa di pressapochismo: abbiamo garantito l’incolumità, abbiamo impedito devastazione e saccheggi veri. Le forze dell’ordine hanno operato bene. Scaricare non serve, quando si perde si perde insieme». E ancora: «Non abbiamo né sottovalutato eventuali criticità né nascosto la nostra preoccupazione. In quella piazza ci sono scuole, bimbi dell’asilo che escono alle 16. Era pericoloso, si poteva innescare una miccia spaventosa, abbiamo protetto la piazza e la gente evitando di intervenire in maniera massiva». E parlando delle contromisure adottate: «Sapevamo che partita era a rischio e avevamo mobilitato per al sicurezza 1800 uomini, 600 solo nel centro storico. Non abbiamo né sottovalutato né in malafede nascosto la nostra preoccupazione».

Il questore mostra i video delle operazioni di polizia, spiega che «dalla polizia olandese ci sono arrivate informazioni frammentarie». «Ci avevano detto che lo zoccolo duro dei tifosi, prima 200 e poi 600, sarebbe arrivato da Bruxelles ma che non erano in grado di identificarli», ha detto D’Angelo scandendo lentamente una per una le parole «per evitare fraintendimenti», ha spiegato.

SI MUOVE ANCHE ALFANO

Intanto il ministro dell’Interno Angelino Alfano sta mettendo a punto la legge sulla sicurezza delle città ed il decoro urbano. Nei prossimi giorni incontrerà anche il presidente dell’Anci, Piero Fassino. In seguito ai disordini il ministro ha intenzione di proporre un Daspo europeo per i tifosi violenti. E per effetto del dl anti-terrorismo crescerà l’impiego dei militari nell’ottica dell’operazione «Strade sicure»: 500 militari saranno destinati in più a Roma.

LA CONTA DEI DANNI

Durante le verifiche alla fontana di piazza di Spagna sono stati trovati altri piccoli danni in aggiunta a quelli già accertati al candelabro. Su Twitter l’assessore alla cultura e al turismo Giovanna Marinelli ha fatto il punto sui danni: «Barcaccia. Restauratori a lavoro da stamattina per verificare danni. Tanti frammenti fortunatamente ritrovati». «Ieri avevamo già verificato la presenza di alcune scheggiature, in particolare un frammento di travertino di 10 centimetri appartenente all’orlo del candelabro centrale della vasca, questa mattina abbiamo fatto una perlustrazione con i tecnici della sovrintendenza e abbiamo potuto constatare che in realtà gli urti di queste bottigliette hanno causato molti più danni di quanti fossero visibili ad occhio nudo ieri sera», ha spiegato il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce.

SEI ULTRA’ IN CARCERE

Intanto si registrano i primi arrestati. Sono sei, tutti attualmente detenuti al Regina Coeli, i tifosi del Feyenoord in manette nel corso degli scontri. Sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Entro domani il magistrato invierà al gip la richiesta della convalida d’arresto e a quel punto il giudice avrà 48 ore per fissare gli interrogatori di garanzia che presumibilmente avverranno nella giornata di lunedì. In base a quanto si apprende, il gruppo di tifosi olandesi è stato bloccato durante gli scontri avvenuti nella zona di salita di San Sebastianello, all’estrema destra rispetto alla scalinata di Trinità dei Monti.

L’OLANDA APRE UNA INCHIESTA

Una maxinchiesta è stata aperta anche a Rotterdam. «Stiamo già lavorando alla raccolta delle prove», fanno sapere dall’Olanda.

«Orrore per la devastazione» è stato espresso anche dal sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, che ha inviato una lettera a Marino nella quale offre la collaborazione della sua amministrazione «per rintracciare individui che abbiano commesso illeciti». Stessa presa di posizione anche da parte dell’ambasciata olandese in Italia che «farà di tutto per aiutare l’Italia a individuare i colpevoli in modo che possano risarcire i danni».

GLI ERRORI

Che la partita con gli olandesi fosse ad alto rischio, però, il Viminale lo sapeva da tempo. Che i tifosi del Feyenoord fossero molto violenti, anche. E forse – qualcuno l’ammette – il dispositivo previsto da questura e prefettura è stato preso in contropiede dal numeri degli scatenati ospiti. Siccome l’Uefa aveva vietato ogni limitazione, solo nelle ultime ore si è scoperto che a Roma erano sbarcati in 5mila con il biglietto e altri 1500 che non ce l’avevano. Le domande senza risposta sono ancora molte.

fonte La Stampa

Genova: importavano droga, arrestati in cinque

fonte Polizia di Stato

È stata chiamata “Bellavita 2013” l’operazione della Squadra mobile di Genova conclusa questa mattina con l’arresto di 5 genovesi mentre un sesto è stato sottoposto all’obbligo di dimora.

Gli indagati devono rispondere di traffico di hashish e marijuana dall’estero che veniva poi smerciata nel mercato locale per clienti appartenenti a fasce medio – alte.

I poliziotti sono stati insospettiti dall’alto tenore di vita del gruppo non proporzionato al reddito dichiarato: giravano su auto di grossa cilindrata e vivevano in ville di lusso.

Oltre a numerose perquisizioni, gli agenti hanno eseguito il sequestro preventivo di abitazioni, box, autovetture, conti correnti, cassette di sicurezza, polizze ed altro riconducibili al gruppo criminale per un valore di oltre mezzo milione di euro.

Durante le indagini, iniziate nel 2013, sono stati sequestrati complessivamente 25 chili di sostanza stupefacente e denaro contante.

Tifosi olandesi, scontri e bombe carta Feriti dieci agenti e tre hooligan

Danneggiata la fontana di piazza di Spagna. Marino chiede giustizia e si apre lo scontro politico. Piano di emergenza per la partita di Europa League all’Olimpico contro la Roma

ROMA – Lancio di fumogeni e di bombe carta in piazza di Spagna: il cuore di Roma in mano alla guerriglia ultrà dove si sono riuniti circa 500 tifosi olandesi del Feyenoord, in vista della partita di Europa League contro la Roma in programma allo stadio Olimpico. Danneggiato uno dei monumenti simbolo della Città Eterna: la Barcaccia, la fontana sotto Trinità de’ Monti. E la violenza ultrà provoca anche uno scontro politico, con reazioni incrociate tra gli schieramenti. Salvini chiede le dimissioni di Alfano e del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. E anche il sindaco Marino se la prende con i vertici di sicurezza. «Perché la Barcaccia non è stata protetta? Sono inaccettabili queste falle nella sicurezza dell’Italia». Il premier Renzi è intervenuto dicendo che «quelli che abbiamo individuato li puniremo con grande severità e durezza, pronti a fare tutte le verifiche perché il sistema funzioni meglio che in altre circostanze».

Feriti e arresti

Negli scontri sono rimasti feriti dieci agenti e tre tifosi olandesi. Tra la notte di mercoledì (quando si sono verificati altri tafferugli in centro) e la giornata di giovedì sono in tutto 28 i supporter arrestati, già 19 le condanne per direttissima. Bottiglie rotte e immondizia ovunque: piazza di Spagna è diventata per alcune ore irraggiungibile da parte dei turisti in visita a Roma. Il gruppo di tifosi della squadra di Rotterdam è stato portato dalle forze dell’ordine nei pressi di piazza del Popolo e da qui, a bordo di 26 autobus, ha raggiunto lo stadio. Non prima, però, di aver danneggiato anche 15 vetture del trasporto pubblico. Sono circa 6mila i tifosi giunti a Roma dall’Olanda per seguire la partita di Europa League. Alcuni hanno attaccato sulle maglie un adesivo choccante con la lupa simbolo di Roma decapitata e i piccoli Romolo e Remo uccisi sotto di lei, con un «barbaro» armato di spada accanto, che è già apparso su Twitter.

Charter nella notte

Intanto, dopo la guerriglia di piazza di Spagna, i tifosi sono andati allo stadio, attesi da un imponente schieramento di forze di polizia e da una zona «rossa» tutta intorno allo stadio, per evitare scontri fra i piccoli gruppi «sciolti» di olandesi e i tifosi della Roma. Ma, a parte il traffico in tilt, all’Olimpico è tutto filato liscio. E per il rientro in Olanda dei primi trecento tifosi del Feynoord sono stati predisposti nella notte tra giovedì e venerdì due voli charter diretti ad Amsterdam ed un Terminal dedicato, il T2 dell’aeroporto di Fiumicino, controllato da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Il primo volo (HV7742) è programmato in partenza all’1.05; dieci minuti più tardi, il secondo. Altri 300 tifosi del Feyenoord lasceranno, invece, la Capitale venerdì mattina seguendo le «vie normali», cioè con due voli di linea, operati sempre dalla Transavia, diretti a Rotterdam dallo scalo romano Fiumicino.

La Barcaccia danneggiata: «Ora punizioni esemplari»

Il passaggio dei tifosi del Feyenoord a piazza di Spagna ha danneggiato la famosa fontana sotto la scalinata di Trinità de’ Monti. Un frammento della Barcaccia è stato divelto ed è visibile in fondo all’acqua tra bottiglie di vetro e cartoni di birra. Il celebre monumento di piazza di Spagna – il cui restauro era costato 200 mila euro e terminato solo lo scorso settembre – è stato trasformato in un contenitore di lattine e bottiglie di birra vuote. «È una vergogna. Non sono tifosi, sono vandali. Spero che adesso ci siano punizioni esemplari» chiede il ministro della cultura Franceschini. «È probabile che una parte del bordo del tripode centrale abbia subito qualche scheggiatura. Qualche danno c’è sicuramente ma dobbiamo attendere le verifiche definitive» dice il sovrintendente comunale ai beni culturali di Roma Capitale, Claudio Parisi Presicce. La fontana è stata svuotata per permettere la valutazione dei danni. Intanto, su piazza di Spagna devastata i turisti orientali scattano foto e selfie ricordo.

«Non finisce qui»

Il sindaco di Roma Ignazio Marino chiede «giustizia» per le devastazioni subite dalla città. «Quanto sta accadendo in queste ore a Roma è vergognoso e intollerabile. La nostra Capitale, così preziosa e delicata, e i suoi cittadini non possono diventare ostaggio di teppisti venuti con il pretesto di seguire la propria squadra», ha sottolineato il sindaco, che poi ha chiamato l’Ambasciata d’Olanda per chiedere i risarcimenti dei danni e ha detto con chiarezza: «Chi rompe paga». In contatto anche con il ministro dell’Interno, che vedrà venerdì, Marino sta cercando di capire se ci sono stati flop nella sicurezza:«C’è anche un danno al commercio, all’economia della città. I negozi hanno dovuto chiudere: una guerriglia urbana, inaccettabile. Io credo che domani dovremo fare un bilancio e capire cosa nella Prefettura, nella Questura, insomma nei vertici delle forze dell’ordine, è mancato», ha detto a Linea Notte su Rai Tre.

Richiesta di risarcimenti

Una richiesta di risarcimento danni alla società calcistica Feyenoord. È l’ipotesi sulla quale stanno lavorando gli uffici del Campidoglio dopo i danni accertati alla Barcaccia. «Ho chiamato il ministro degli Esteri per capire come possiamo agire nei confronti di chi ha pensato di venire qui nel nostro Paese e distruggere oggetti e spaventare le persone» dice il sindaco Marino. L’assunto dal quale si parte è che alcuni tifosi, veri e propri hooligans, non avrebbero dovuto raggiungere Roma e dovevano essere controllati dal club. Ma la società protesta: «Siamo sorpresi dalle decisioni della questura di Roma. Siamo rimasti spiacevolmente sorpresi – si legge nella nota – dalla decisione unilaterale della polizia di cambiare le disposizioni concordate per i nostri tifosi». E Eric Gudde, dg del Feyenoord, pur condannando il comportamento di alcuni sostenitori olandesi a Roma, precisa: «La Uefa decide su ciò che si verifica nello stadio e come si è visto è stato lasciato immacolato. Penso che la Roma subirà una multa salata per lancio di fumogeni».

L’ambasciatore: «Io sto con la polizia»

Per fortuna i danni alla Barcaccia sono lievi, «qualche bottiglia è arrivata sul margine, si è staccata solo qualche scheggia», ma resta la «vergogna». Il portavoce dell’ambasciata olandese Aart Heering commenta così quanto accaduto a piazza di Spagna, con i tifosi del Feyenoord che hanno danneggiato la Barcaccia. «Io sto con la Polizia», ripete.

L’ordinanza antialcol

Intanto da mercoledì sera alle 20 è scattato anche il divieto di vendita e somministrazione di alcolici nei municipi I, II e XV, che corrispondono al centro storico e alla zona dello stadio Olimpico. Lo stop, stabilito con un’ordinanza emessa dal prefetto di Roma, è terminato alle 24 di giovedì. Ma la Confesercenti protesta per le modalità e la frettolosa comunicazione del provvedimento. «Un’ordinanza fatta alla svelta, molti operatori non ne sapevano nulla. E poi i venditori abusivi continuano a vendere bottiglie di birra, ma nessuno dice nulla».

Il bilancio della notte di mercoledì

Ventidue persone arrestate, undici fermate, due manganelli di ferro sequestrati, alcuni agenti contusi: è il bilancio degli incidentidella serata di mercoledì 18 febbraio provocati da decine di tifosi olandesi del Feyenoord giunti a Roma per la partita di Europa League. E i primi 8 ultrà olandesi sono già stati processati per direttissima: sono stati condannati a 6 mesi di reclusione, convertiti in 45 mila euro di multa ciascuno, il divieto di dimora a Roma con effetto immediato. I condannati sono stati rispediti a Fiumicino in attesa dell’aereo già prenotato per venerdì mattina. Ma il rischio è che anche in aereoporto possano scoppiare disordini e risse.

fonte Il Corriere della Sera

Teramo: carte di credito clonate, 20 indagati

fonte Polizia di Stato

Scoperta a Teramo un’associazione a delinquere che ha truffato le banche per oltre 500 mila euro utilizzando carte di credito clonate. A finire agli arresti questa mattina sono state 9 persone tra italiani e stranieri mentre un’altra è ricercata ed altre dieci sono al momento indagate.

Le indagini della Squadra mobile in collaborazione con gli specialisti della Polizia postale, hanno permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione criminale con sede stabile nei comuni di Alba Adriatica, Teramo e Colonnella e con diramazioni in altre regioni italiane. L’organizzazione si procurava ed utilizzava i codici di carte di pagamento sottratti a cittadini statunitensi, australiani e indiani.

La banda, grazie ai contatti in Pakistan tenuti da uno degli indagati, procurava i codici che clonati venivano divulgati agli altri affiliati; questi ultimi li utilizzavano per acquistare articoli di ogni genere, specie elettrodomestici e capi di abbigliamento firmati, per poi rivenderli, a prezzi vantaggiosi, a privati.

Il gruppo, inizialmente, si era rivolto anche ad alcuni titolari di attività commerciali compiacenti che consentivano il pagamento della merce con le carte clonate realizzando un vantaggio economico immediato: i compratori ricevevano in denaro la metà del valore del prodotto e il rivenditore si teneva invece la merce.

Holding del sesso nel centro di Ragusa

fonte Polizia di Stato

Aveva messo in piedi una vera e propria impresa della prostituzione a Ragusa il brasiliano arrestato dalla Squadra mobile iblea. L’uomo, oltre a prostituirsi personalmente, gestiva tre case dove sfruttava donne o transessuali stranieri.

Il meccanismo si è inceppato quando ha deciso di invitare in Italia una prostituta cinquantenne dominicana che viveva in Spagna. Il giro di affari promesso alla prostituta era enorme ma appena arrivata in Italia, la donna ha dovuto constatare che il suo contatto in Italia gli faceva pagare cifre enormi per tutto: trasferimenti in auto, affitto dell’appartamento, annunci su siti internet; alla donna non rimaneva nemmeno di che vivere.

La sudditanza psicologica era anche accentuata dalla mancata conoscenza della lingua tanto che, ad un certo punto, l’uomo le aveva tolto il cellulare. Il brasiliano prendeva contatto con i clienti italiani, direttamente stabilendo prezzi, tipologia di prestazioni e orari.

La donna, dopo poche settimane, decideva quindi di rivolgersi alla Polizia che, presa la denuncia, iniziava l’attività di indagine acquisendo video, audio e prove materiali per incastrare lo sfruttatore.

Per i soli affitti delle stanze l’arrestato guadagnava 2.600 euro al netto più una parte degli incassi di uomini e donne che si prostituivano sotto il suo controllo.

Nel caso della denunciante la somma era pari al 50% degli incassi per le prestazioni. Accertate anche minacce e violenze fisiche sulla denunciante.

Le altre persone, che si prostituivano negli appartamenti sequestrati, hanno preferito, per evidente paura di ritorsioni, non denunciare il loro sfruttatore.

Prostituzione: a Pescara sei cinesi arrestati

fonte Polizia di Stato

Operazione antiprostituzione questa mattina a Pescara con sei cinesi finiti in manette.

Gli arrestati, tre uomini e tre donne, tutti con regolare permesso di soggiorno, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e al favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina.

La Squadra mobile di Pescara, in collaborazione con quelle di Venezia, Prato, Rimini e Padova, anche grazie alle dichiarazioni di una di una delle ragazze liberate dopo l’operazione, ha ricostruito un giro d’affari di almeno 90 mila euro al mese. Il denaro che l’organizzazione criminale intascava finiva poi in Cina attraverso operatori finanziari.

Il centro dell’organizzazione era a Venezia, mentre le ragazze si prostituivano in tre appartamenti di Pescara e provincia.

Per trovare i clienti, la banda pubblicava annunci sui giornali locali ricorrendo a inserzioni con avvenenti ragazze nude o seminude che offrivano massaggi.

Erano inoltre i membri dell’ organizzazione a tenere i contatti con i clienti e a comunicare il loro arrivo alle prostitute che, di solito, non sapevano neppure parlare l’italiano.

Gli sfruttatori non si facevano scrupolo nel sollecitare le connazionali a soddisfare ogni richiesta dei clienti, anche quando si trattava di concedere rapporti non protetti.

L’indagine, durata un anno, con appostamenti, pedinamenti e intercettazioni telefoniche, ha messo in luce anche come il mercato del sesso “low cost” a Pescara fosse in mano ai cinesi.

Non a caso le prostitute venivano chiamateoperaie“, in quanto impiegate come in una fabbrica, con prezzi fortemente concorrenziali, le prestazioni partivano da 30 euro.

Le ragazze ricevevano periodicamente la visita del capo dell’organizzazione, una donna, o dei suoi emissari, che le rifornivano di cibo e tutto il necessario per vivere e lavorare; in quella stessa occasione riscuotevano gli incassi.

Dalla Polizia Postale allarme per un nuovo virus su Facebook

Un tag su una foto può nascondere un programma malevolo che si insinua nel computer per carpire i dati sensibili. Meglio non cliccare in caso di dubbi

Se siete tra il miliardo e 390 milioni di iscritti a Facebook vi sarà capitato almeno una volta di ricevere link sospetti o di essere taggati in immagini di foto più o meno esplicite. In questi casi, meglio non cliccare, come conferma l’«Agente Lisa», il profilo Facebook della Polizia di Stato. Che parla di un nuovo virus informatico e spiega: «Se risultate taggati in un video o in una foto, in genere con contenuti pornografici, da un vostro amico e per curiosità, cliccate sul link, potreste infettare il vostro pc. Non per colpa del vostro amico, che è sicuramente ignaro di tutto, ma per un programma malevolo che si insinua nel computer per carpire i dati sensibili».

Così si legge in un post della pagina Facebook di «Agente Lisa» e il consiglio ha già superato le 45 mila condivisioni e quasi 4 milioni di visualizzazioni. «Questo virus, inoltre, si può trasmettere da contatto a contatto, quindi se chattate con un amico infetto, potreste essere infettati anche voi. Fate attenzione poi anche agli smartphone, perché si può diffondere pure sui telefonini».

Per evitare danni, dicono gli esperti della Polizia Postale, «evitate di cliccare su link che vi sembrano strani, installate un buon antivirus aggiornato e poi usate il passaparola con i vostri contatti di Facebook. Una buona idea è quella di scrivere un post sulla vostra bacheca dicendo a tutti gli amici che non avete taggato nessuno e di non aprire link inviati a vostro nome perché si tratta di un virus». In alternativa, si può condividere il post pubblicato sulla bacheca di «Agente Lisa». La Polizia Postale correttamente invita alla prudenza, incoraggia a non cliccare a caso, sensibilizza all’uso più consapevole di Facebook e di internet in genere, tuttavia almeno in questo caso non fornisce dettagli più precisi sul tipo di virus e su come funzionerebbe: sembrerebbe infatti che colpisca indipendentemente computer Windows, Mac, smartphone e tablet, perché attivo all’interno di Facebook e non nel sistema operativo del computer.

La pagina Facebook di «Agente Lisa» permette alla Polizia di Stato di comunicare, in particolare ai giovani, i risultati del lavoro quotidiano dei poliziotti, ma soprattutto di mettere in guardia i cittadini dai pericoli che ci sono in internet e nella vita di tutti i giorni. E oltre ai virus, attenzione anche alle truffe, che su Facebook si stanno rapidamente moltiplicando.

Siamo in attesa di una risposta ufficiale dal social network, che peraltro si è sempre mostrato molto sensibile al tema della privacy e dalla sicurezza informatica: rappresentanti di Facebook erano presenti infatti anche al Festival di Sanremo, dove hanno presentato “ Una vita da Social”, l’imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, sui rischi e pericoli della Rete.

fonte La Stampa