Ambulanza viaggia senza assicurazione e scatta il sequestro

Napoli. L’episodio è avvenuto ieri, nel primo pomeriggio, quando una pattuglia della polizia stradale in servizio è intervenuta ed ha intimato l’alt ad un’ambulanza.

Il conducente ha accostato e sono iniziate le verifiche di routine. Attraverso la documentazione esibita gli agenti si sono resi conto che l’ambulanza circolava senza il contrassegno assicurativo.

Gli agenti della polizia stradale hanno quindi multato il conducente per circolazione senza assicurazione e sequestrato l’ambulanza, come prevede il Codice della Strada in questi casi specifici.

Quello accaduto ieri non è il primo caso di sequestro di ambulanze di operatori privati.

Cooperazione internazionale: presi tre assassini fuggiti all’estero

fonte Polizia di Stato

fonte Polizia di Stato

Sono finite le vacanze per tre latitanti stranieri: un rumeno, un nigeriano ed un albanese ricercati per omicidio e rintracciati dagli investigatori italiani, attraverso il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia – Scip della Direzione centrale della polizia criminale. I tre infatti, proprio in questo mese, sono stati assicurati alla giustizia. L’ultimo in ordine di tempo è Lucian Valcelian, che aveva ucciso a colpi di bastone la moglie; detenuto presso una struttura sanitaria in provincia di Mantova era evaso tornando nel suo Paese e stabilendosi di nuovo nel comune di residenza.

Altra cattura importante è avvenuta in Svizzera: Clement Ebuh, un 23enne nigeriano accusato a Crotone di aver ucciso un 49enne con il quale aveva una relazione.

L’11 agosto, infine, è stato rintracciato in Belgio Erjon Sejdiraj, soprannominato “lacrima”, un albanese ricercato dal 2003.

Assieme ad altri due complici, Erjon Sejdiraj è stato condannato per aver rapito, seviziato e ucciso una giovane prostituta e per averne nascosto il cadavere. L’omicidio rappresentava un atto di forza per affermare la supremazia nella gestione della prostituzione nella provincia di Piacenza. L’uomo, in Belgio con un nome falso, aveva ricostruito la propria esistenza creandosi anche una famiglia.

fonte Polizia di Stato

Rimini: preso anche il secondo stupratore di Ferragosto

Ci sono voluti 5 giorni alla task-force messa in campo dalla Questura di Rimini per individuare ed arrestare il presunto violentatore che, all’alba del 16 agosto ha stuprato una giovane milanese.

In seguito all’arresto avvenuto poche ore dopo il tentativo di stupro di una giovane riminese, la Polizia ha arrestato anche il responsabile di una violenza sessuale avvenuta poche ore dopo il primo.

La ragazza, una ventenne in vacanza con un gruppo di amici, era in spiaggia alla ricerca dei suoi compagni di viaggio per rientrare insieme in albergo dopo aver trascorso la serata ad una festa.

Sulla spiaggia, intorno alle 5 di mattina, la vittima ha incontrato un ragazzo di colore che, dapprima gentile poi insistente, l’ha trascinata tra le cabine di uno stabilimento balneare violentandola.

Le urla della donna hanno messo in fuga il violentatore. In suo aiuto sono arrivati dei passanti che l’hanno soccorsa.

La task force investigativa si è messa subito al lavoro anche grazie alla descrizione fornita dalla ragazza; il giovane, alto, snello e con le treccine ai capelli, è stato cercato in tutta la provincia.

Dopo aver individuato una serie di sospetti, la Squadra mobile di Rimini ha chiuso il cerchio intorno al 27 enne senegalese, residente in Piemonte, fermato stamattina.

fonte Polizia di Stato

Rimini: scoperto un arsenale della criminalità

Aveva in casa tutto il necessario per fabbricare e modificare armi di ogni tipo e calibro.

L’uomo, un palermitano di 53 anni abitante in provincia di Rimini, è stato arrestato questa notte dagli agenti della Squadra mobile.

Le indagini hanno permesso di sequestrare un kalashnikov, un fucile a canne mozze, una pistola calibro 9 e diverse armi per soft air modificate o in corso di modifica; tra queste 3 revolver, 5 pistole semiautomatiche ed una mitragliatrice Skorpion. L’improvvisato armaiolo aveva anche oltre mille cartucce di vario calibro, parti di armi e poi passamontagna, giubbetti antiproiettile e vario altro materiale.

Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i legami tra l’uomo, il materiale sequestrato ed eventi criminosi verificatisi nella provincia.

fonte Polizia di Stato

Costa Smeralda: preso latitante nigeriano

 La cooperazione internazionale dà i suoi frutti. Grazie alla banca dati comune di Interpol, questa volta a finire nella rete dei controlli è stato un cittadino nigeriano residente a Londra, ma in vacanza a Porto Cervo (Sassari).

Il 16 agosto, nel corso di alcune verifiche effettuate in diversi hotel della nota località turistica, i poliziotti hanno scoperto un 46enne nigeriano, destinatario di una mandato di arresto emesso dalla Suprema Corte della Nigeria, per il reato di frode nel commercio.

L’uomo, ricercato dal 2014, è finito in carcere perchè deve ancora scontare una condanna di sette anni di reclusione.

Il latitante, tra il 2007 e il 2008, in qualità di direttore generale di una società era riuscito, presentando documenti falsi, ad ottenere un consistente prestito dalle banche, mai restituito.

Infatti il nigeriano aveva fatto dapprima perdere le sue tracce in Inghilterra e ieri sera è stato rintracciato in Sardegna.

fonte Polizia di Stato

Operazione Ferragosto sicuro: undici spacciatori in manette

PALERMO – I controlli dei carabinieri nei locali lungo la costa e sulle strade: denunciate 88 persone per uso di stupefacenti, 33 auto sequestrate

Undici spacciatori in manette: è il risultato dell’operazione Ferragosto dei Carabinieri del Comando di Palermo che hanno intensificato i servizi di prevenzione lungo le arterie stradali durante il “ponte” del fine settimana. Gli undici pusher arrestati verranno giudicati con il rito direttissimo domani presso i Tribunali di Palermo e Termini Imerese.

Le strade di afflusso ai locali più noti e frequentati della costa tra Bagheria e Cefalù, da Terrasini a Cinisi, sono state battute senza sosta dalle gazzelle dell’Arma. Lo scopo era quello di evitare l’ingresso di stupefacenti nei locali e l’uscita di giovani privi di lucidità a bordo di automezzi. Sono undici i denunciati in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per detenzione di stupefacenti, mentre sono 88 tra giovani e meno giovani segnalati all’Ufficio Territoriale del Governo, quali assuntori di sostanze stupefacenti. Complessivamente sono stati sequestrati: 58 grammi di cocaina, 7 grammi di eroina, 235 grammi di hashish e 397 grammi di marijuana. Tra coloro che cercavano divertimento anche soggetti in stato di restrizione per disposizione del Tribunale. E’ finita così con l’arresto, l’uscita che si è concessa per ferragosto un pregiudicato, B.B. di 34 anni, fermato dai Carabinieri della Compagnia di Palermo San Lorenzo per aver violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Numerose le contestazioni al codice della strada: denunciate 51 persone, sequestrate 33 autovetture e 66 tra ciclomotori e motocicli.

fonte La Repubblica

Dehors abusivi, è guerra ai recidivi: “Ora c’è l’arresto”

ROMA – Il municipio I applica il codice penale che prevede multe fino a 1.032 euro

Dehors abusivi? Non più solo multe e rimozioni, ma ora si applica il codice penale. In sostanza, il ristoratore che rimette i tavolini in strada senza permessi dopo il primo sequestro, rischia di finire in galera. È l’ultima misura studiata dal I municipio per fermare il dilagare di sedie e tavoli selvaggi.

Sono troppi infatti i casi in cui i commercianti, spesso privi di qualsiasi tipo di concessione, dopo l’intervento dei vigili e le multe, tornano a riposizionare gli arredi da esterno come se nulla fosse, sbarrando il passaggio anche ai mezzi di soccorso. Un comportamento che rischia di vanificare l’opera di contrasto all’abusivismo commerciale intrapresa dall’amministrazione. “Abbiamo deciso – annuncia la presidente della City, Sabrina Alfonsi – di applicare gli articoli 633 e 639 bis del codice penale: prevedono la reclusione fino a due anni e una multa fino a 1.032 euro per chi occupa arbitrariamente il suolo pubblico o privato allo scopo di trarne profitto. Se il reato viene commesso sul suolo pubblico si può procedere d’ufficio”.

Il provvedimento è stato già sperimentato in un primo caso e ha dato i suoi frutti. “I vigili l’hanno usato contro un ristoratore di via dei Fienili che in passato era stato perseguito per occupazione abusiva – spiega Alfonsi – e la magistratura ha convalidato la misura dandoci ragione. Così oggi abbiamo in mano uno strumento forte, che ci consente di imporre il rispetto delle regole in maniera definitiva”.

Gli sforzi profusi nei mesi scorsi per tentare di mettere ordine alla giungla delle 15mila attività sul territorio, la costituzione di un ufficio di scopo per il contrasto all’abusivismo commerciale e la task force dei caschi bianchi, pur conferendo una maggiore tempestività ai controlli si sono spesso scontrati contro il mancato rispetto delle regole degli esercenti. D’altronde anche quando i commercianti perdono i ricorsi, la spesa per la multa viene compensata dal lauto business dei dehors in una città come Roma. Un esempio? “In via della Croce – racconta il presidente dell’Associazione residenti Campo Marzio, Roberto Tomassi – ogni sera, su un totale di nove dehors, se ne contano cinque completamente abusivi. Bene fa il municipio ad adottare il codice penale, cosa che per altro avevamo suggerito proprio noi. Ci avevano assicurato che ne avrebbero verificato l’applicabilità. Ora ci aspettiamo che spariscano almeno le occupazioni completamente fuorilegge”.

I controlli ad hoc partiranno a stretto giro e riguarderanno i professionisti del “togli e rimetti”, come il titolare dell’hotel al civico 36 di via delle Carrozze, che dopo aver subìto ben tre rimozioni, ha rimesso i tavoli e sfregiato la parete esterna del palazzo con decine di insegne e lampioncini. Ora rischia la detenzione. “Penso che i cittadini debbano essere liberi di non sedersi ai tavoli abusivi – sottolinea il minisindaco – E la nostra idea, già realizzata, di delimitare le concessioni con le strisce verdi o con le borchie viaggia proprio in quella direzione”.

fonte La Repubblica

Estorsione ventennale, 8 arresti a Catanzaro e sequestri per 1,5 milioni

 Sono accusate di concorso in estorsione continuata, aggravata dalla metodologia mafiosa, le otto persone arrestate dagli agenti della Squadra mobile di Catanzaro al termine dell’operazione “Scheria”.

Si tratta di esponenti delle cosche di ‘Ndrangheta Gallelli e Procopio-Mongiardo, attive nel basso versante jonico del capoluogo calabrese.

Nell’ambito della stessa indagine gli uomini della Guardia di finanza hanno contestato ad alcuni indagati anche il reato di intestazione fittizia di beni, aggravata dalla metodologia mafiosa, e sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza due aziende, quote societarie, nonchè beni immobili e mobili, per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro.

L’attività investigativa, condotta dalla Mobile catanzarese e coordinata dalla locale Procura distrettuale antimafia, ha fatto luce in particolare sulla pressante attività estorsiva posta in essere dalle ‘ndrine locali nei confronti di un imprenditore edile della zona, sottoposto a una vessazione ventennale.

La vittima era costretta a pagare un pizzo annuale, in percentuale agli appalti realizzati, come per esempio il 3 per cento su un affare di circa 500mila euro per la costruzione di un sottopasso ferroviario nel comune di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio. Il pagamento veniva definito “panettone” perché contenuto in pacchi natalizi consegnati nel periodo delle feste.

Gli investigatori hanno valutato in circa 200mila euro l’ammontare pagato dall’imprenditore alle famiglie che si alternavano periodicamente nel controllo della zona.

Se non pagava o ritardava qualche “rata”, scattavano subito le intimidazioni sotto forma di minacce o danneggiamenti, che nel tempo hanno superato come valore il totale pagato in denaro.

fonte Polizia di Stato

Camorra: arrestato Ammendola, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi

 Arrestato Giuseppe Ammendola, considerato reggente del clan camorristico Contini-Licciardi, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi.

Ammendola soprannominatoPeppe ‘o Guaglione” era ricercato dal 2012 ed è stato preso dagli uomini dello Sco e delle Squadre mobili di Roma e Napoli sulla spiaggia di Torvajanica, sul litorale della Capitale.

Il latitante era in vacanza proprio a Torvajanica dove aveva affittato un appartamento e si era fatto raggiungere dalla famiglia.

I poliziotti lo hanno bloccato sulla spiaggia senza che il criminale opponesse resistenza. La perquisizione personale e quella dell’appartamento poi non hanno fatto rinvenire armi.

Ammendola deve rispondere di estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione per delinquere di stampo mafioso e riciclaggio.

Dopo l’arresto di Patrizio Bosti e di Paolo Di Mauro, Ammendola era divenuto di fatto il reggente del clan Contini, radicato nel rione Vasto ed in alcuni quartieri centrali della città.

Il clan Contini è alleato con i Licciardi ed i Mallardo nel cartello dell’ “Alleanza di Secondigliano“.

Il capo della Polizia, Alessandro Pansa si è congratulato con gli uomini e le donne che hanno partecipato alla cattura del latitante.

“L’arresto di Ammendola – ha sottolineato il prefetto Pansa – dimostra come sia sempre alta l’attenzione da parte degli uffici investigativi della Polizia di Stato, nei confronti dei più pericolosi soggetti appartenenti in associazioni criminali di stampo mafioso”, ricordando l’operazione dello scorso 3 agosto nei confronti di diversi fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro.

“In questa occasione – ha concluso il capo della Polizia – desidero ricordare e ringraziare anche tutti i poliziotti che quotidianamente lavorano per la nostra sicurezza durante il periodo estivo e che in ogni campo sono attivi per rendere più serene le vacanze di tutti”.

fonte Polizia di Stato

Tenta di uccidere la ex e il suo compagno, arrestato dalla polizia

Ferrara, il 31enne li ha investiti con l’auto

Ha tentato di uccidere la sua ex fidanzata e il suo compagno investendoli con l’auto, poi è fuggito, ma la polizia lo ha rintracciato in pieno centro di Ferrara e arrestato per tentato omicidio. Protagonista un 31enne romeno, vittime una russa di 29 anni – che da quattro mesi subiva continue minacce dall’uomo – e il suo attuale convivente. Fondamentale per le indagini il filmato della videosorveglianza di una stazione di servizio.

fonte La Repubblica