Ercoli d’oro agli Europei in acque libere

Ai Campionati europei di nuoto in acque libere di Piombino (Livorno), ancora un atleta delle Fiamme oro sul gradino più alto del podio. Simone Ercoli, insieme agli azzurri  Rachele Bruni e Luca Ferretti, ha vinto la medaglia d’oro nella 5 chilometri a cronometro. Per il terzetto azzurro si tratta di una conferma in  quanto già vincitori nella precedente edizione.

La gara si è svolta con la formula mista, che prevede una squadra formata da due uomini e una donna. I team partono a distanza di un minuto  l’uno dall’altro e l’Italia ha iniziato la gara per ultima.

Simone Ercoli delle Fiamme oro nuoto gran fondoDavanti al pubblico accorso numeroso a  fare il tifo per i tre nuotatori, tutti toscani, gli azzurri hanno da subito impresso un ritmo forsennato che gli avversari non sono riusciti a  sostenere, tanto che a metà gara avevano già 40 secondi di vantaggio nei confronti della Grecia, giunta seconda. Alla fine la  distanza con il team medaglia d’argento è stata quasi di un minuto, mentre i tedeschi, terzi classificati, hanno fatto registrare oltre 90  secondi di ritardo rispetto agli italiani.

Lo schema di gara prevedeva Simone come battistrada, con il compito fondamentale di scegliere la rotta, mentre la Bruni doveva cercare di mantenere  la sua scia, con Ferretti pronto a segnalare un eventuale suo distacco.

“L’obiettivo era confermare l’oro – ha commentato Simone dopo la premiazione – ci siamo riusciti e siamo felicissimi. Siamo un trio affiatatissimo,  ci conosciamo da tanti anni. Sul finale ci siamo un po’ scontrati con la Russia (partita 2 minuti prima e superata nel finale, ndr) ma siamo  riusciti a passare. Adesso riposiamo e concentriamoci sulla 5 chilometri individuale. Dedico questa vittoria al mio gruppo sportivo, le Fiamme  oro”.

Infatti non è ancora finita. Dopo le vittorie dei due portacolori della Polizia di Stato, Simone Ercoli e Martina Grimaldi, c’è  ancora la possibilità di rimpinguare il bottino di medaglie.

Ma non diciamo nulla… la scaramanzia è d’obbligo

Londra 2012: per Roberto Cammarelle argento amaro

da Polizia di Stato

Roberto Cammarelle chiude le olimpiadi delle Fiamme oro con una medaglia d’argento dal gusto veramente amaro.

Il punteggio finale di 18 pari ha reso necessaria la decisione arbitrale per l’assegnazione della medaglia d’oro dei supermassimi. Contro ogni ragionevole giudizio sensato la vittoria è stata letteralmente “assegnata” dai giudici al pugile britannico Anthony Joshua, che al momento del verdetto invece di gioire ha guardato per un attimo il pugile italiano con incredulità, quasi scusandosi per la decisione.

Se la finale si fosse disputata in qualsiasi altra parte del mondo l’incontro non avrebbe avuto questo epilogo, ma in terra britannica con il pugile inglese sul ring è potuto accadere anche questo.

Sempre sicuro e determinato, il pugile delle Fiamme oro ha chiuso il primo round in vantaggio “solo” per 6 a 5. Conscio della propria forza Roberto ha continuato a martellare il suo avversario con delle buone serie di colpi sempre a bersaglio, aggiudicandosi anche il secondo round per 7 a 5, presentandosi agli ultimi tre minuti del match in vantaggio per 13 a 10.

Purtroppo, come in tutti gli altri incontri di questa olimpiade, anche questa volta i giudici sono stati molto avari con il pugile delle Fiamme oro e molto di manica larga con il suo avversario, arrivando all’incredibile verdetto, assegnando un vantaggio di tre punti all’inglese che in realtà avrebbe al massimo potuto pareggiare il terzo round. I giudici hanno visto un incredibile 8 a 5 per l’inglese e, soprattutto, una sua preferenza finale a dir poco ingiustificata.

Per la prima volta nella storia la delegazione azzurra ha fatto ricorso, ritienendo molto strano che la vittoria sia stata assegnata al britannico per “superiorità” visto che Cammarelle aveva vinto due riprese su tre. Il ricorso non è stato però accolto, ed era prevedibile per una giuria che in realtà era pienamente consapevole dell’ingiustizia appena commessa. Nello sport si vince e si perde, ma in questo modo è veramente brutto e poco edificante.

Il pugile delle Fiamme oro Roberto CammarelleGrande anche davanti all’ingiustizia Roberto Cammarelle ha controllato le proprie emozioni, ha salutato con rispetto sia il pubblico che l’avversario, regalando una lezione di stile e fair play, quando avrebbe dovuto intervenire come poliziotto ed arrestare i giudici che lo hanno letteralmente scippato della medaglia d’oro, regalandola al suo avversario, privando un grande campione della gioia di confermarsi ancora una volta, e soprattutto meritatamente, campione olimpico.

Amaro il commento del campione delle Fiamme oro: “Son qui a commentare un argento e una sconfitta che non c’è stata. C’erano cinque giudici e pensavo che comunque il verdetto potesse essere favorevole. Credevo di averli convinti con i primi due round. Forse dovevo gestire meglio il vantaggio nel terzo. No so proprio cosa dire. Ho dato tutto quello che avevo dentro. Finisco la mia carriera con tre medaglie, oro, argento e bronzo, in tre diverse olimpiadi. Devo essere contento, ma adesso è davvero difficile”.

Anche se non sarà sul gradino più alto del podio di Londra 2012, Roberto Cammarelle ha comunque dimostrato di essere il supermassimo più forte e sicuramente per tutti gli sportivi l’oro olimpico è virtualmente sul suo petto.

Con questo risultato Roberto probabilmente chiude la sua carriera entrando di diritto nella storia dello sport, unico pugile italiano a conquistare tre podi olimpici consecutivi, dopo il bronzo di Atene e l’oro di Pechino: “A 24 anni sono arrivato non da numero uno e il bronzo non mi è bastato – racconta Cammarelle dopo il match – ho lavorato in questi anni per vincere sempre le olimpiadi, impresa che mi è riuscita una volta, non la seconda. Ma se penso che fino a due mesi e mezzo fa non pensavo neanche di venire a Londra, posso dire di essere contento così”.

Londra 2012: Jessica Rossi vince tutto, oro, record mondiale e olimpico

da Polizia di Stato

Giornata indimenticabile per la tiratrice delle Fiamme oro Jessica Rossi che ha vinto la medaglia d’oro nel tiro a volo, specialità fossa olimpica. La neo campionessa olimpica ha condotto una gara storica, con un solo errore commesso, per un punteggio finale di 99 centri su 100.

Jessica ha fatto registrare tutti i record possibili: medaglia d’oro, record del mondo e olimpico, oltre al primato realizzato nelle qualificazioni con 75 piattelli abbattuti su 75.

La ventenne del Gruppo sportivo della Polizia di Stato si è dimostrata sicura di se, come una veterana, ed ha condotto la gara sempre in testa, con le avversarie che non hanno potuto far altro che assistere alla giornata storica del tiro a volo.

“Avevo preparato questa gara nei minimi particolari, sia dal pundo di vista tecnico che psicologico, non ho lasciato nulla al caso – è stato il commento di Jessica subito dopo la gara – Non ho avuto emozioni, questo giorno lo avevo già vissuto tante volte proprio così, dopo l’unico errore mi è venuto da sorridere. Dedico la vittoria a tutti i terremotati dell’Emilia”.

Argento per la tiratrice slovacca Zuzana Stefecekova e terza la francese Delfine Reau, dopo lo spareggio.

Continua quindi a vincere la ragazza prodigio del tiro a volo che nel 2009, a soli 17 anni, stupì il mondo vincendo i campionati del mondo e quelli europei. E anche oggi ha continuato a stupire con una prestazione che rimarrà per molto tempo nella memoria dello sport.

Immancabili i complimenti del capo della Polizia Antonio Manganelli, che si è congratulato con l’atleta del Gruppo sportivo della Polizia di Stato Jessica Rossi, per la medaglia d’oro conquistata alle olimpiadi di Londra.

Londra 2012: Elisa Di Francisca è medaglia d’oro

da Polizia di Stato

Elisa Di Francisca ha vinto la finale olimpica del fioretto femminile scrivendo il  proprio nome nella storia dello sport.

Ancora una volta è stato il derby con un’azzurra a decidere la vittoria. Arianna Errigo ha conteso la medaglia alla campionessa delle Fiamme  oro fino all’ultimo.

Al termine della prima frazione dell’assalto Elisa era in vantaggio per 3 a 2 e alla fine del secondo per 7 a 6. Nell’ultima parte dell’incontro la  fiorettista cremisi ha subito un calo di concentrazione che ha portato la sua avversaria prima a pareggiare i conti e poi a superarla arrivando a  condurre con tre stoccate di vantaggio.

Ma la fiorettista cremisi era la più forte e voleva a tutti i costi la vittoria. Ha recuperato punto su punto fino a raggingere la  parità, 11 a 11 quando mancavano 19 secondi dalla fine del tempo regolamentare.

Nel minuto supplementare Elisa ha preso subito l’iniziativa piazzando la stoccata decisiva che le ha regalato la medaglia d’oro.

Storico podio tutto azzurro e per due terzi color cremisi, con l’altra portacolori delle Fiamme oro, Valentina Vezzali, medaglia di bronzo.

Il capo della Polizia, Antonio Manganelli si è congratulato personalmente con le atlete del Gruppo sportivo della Polizia di Stato per le  medaglie conquistate. Manganelli ha espresso ”vivo apprezzamento per la medaglia d’oro vinta da Elisa Di Francisca nella finale olimpica di  fioretto individuale e per la medaglia di bronzo conquistata da Valentina Vezzali, ennesimo riconoscimento ottenuto dalla grande fiorettista della  Polizia di Stato”.

Sicurezza negli stadi, ‘C’era una volta l’ultras’

da Ministero dell’Interno

L’Osservatorio chiede ai tifosi di riempire un questionario per tracciare l’evoluzione della concezione di fare tifo in Italia, anche grazie alle politiche di prevenzione delle forme estreme di violenza

Barriere negli stadiPer mettere in luce il cambiamento socio-culturale che ha caratterizzato le tifoserie negli ultimi anni, l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive con la Link Campus University ha lanciato un’iniziativa tra i tifosi di calcio, in particolare, rivolta ai gruppi cosiddetti ‘ultras’che consiste nella diffusione di un questionario sul web.
Le domande a cui dovranno rispondere i tifosi riguardano la conoscenza delle offerte commerciali televisive, le abitudini di ingresso allo stadio in casa e in trasferta ma anche la percezione del livello di sicurezza infrastrutturale degli stadi e una verifica sulla conoscenza delle normative. Dalle risposte che giungeranno si potrà seguire e ricavare l’evoluzione dei comportamenti tipici dei gruppi ultras, in conseguenza dell’attività di prevenzione e contrasto condotta in questi anni.
La ricerca è stata coordinata dalla presidenza dell’Osservatorio, con il contributo scientifico di docenti e ricercatori dell’Università Link Campus e La Sapienza di Roma ed il supporto della Federazione Italiana Giuoco Calcio e delle Leghe Calcio professionistiche.

SCENA DEL CRIMINE NON ENTRARE: “IL NUOVO SCANDALO DEL MONDO DEL CALCIO”

di Grazia De Marco

Il mondo del calcio italiano è di nuovo nella bufera, a causa dei 19 provvedimenti che il GIP Salvini ha emesso nei confronti di esponenti della criminalità transnazionale e del mondo del calcio italiano, tra i quali 14 di custodia cautelare in carcere, 3 ai  domiciliari e 2 provvedimenti di obbligo di presentazione, per associazione a delinquere finalizzata a commettere reati connessi alla manipolazione di eventi sportivi. (art. 416, 1°, 2°, 3° e 5° co. cp. art. 3 e 4 L. 16.3.2006 n.146).

Oltre a Istvan BORGULYA, Zoltan KENESEI, Matyas LAZAR, Laszlo, SHULTZ, LaszloSTRASSER, tutti elementi di vertice del gruppo criminale ungherese agli ordini di TAN SEET ENG, boss singaporiano dedito al match fixing, sono rimasti coinvolti, a vario titolo, anche alcuni nomi noti del calcio italiano tra cui il capitano della Lazio Stefano MAURI, Omar MILANETTO, già in forza al Genoa, nonchè Paolo Domenico ACERBIS, Cristian BERTANI, Matteo GRITTI, Marco TURATI, Francesco RUOPOLO, Kewullay CONTEH e Josè Inacio JOELSON.

TAN SEET ENG, nell’ordinanza di custodia cautelare, è indicato come capo ed organizzatore per realizzare a livello mondiale, anche con ripartizione di zone territoriali di competenza tra alcuni associati, una pianificazione degli interventi illeciti, qualificabili come delitti di frode in competizioni sportive, nonché di truffe, reati diretti ad influire sul risultato e ad alterare il naturale esito delle partite in diversi campionati nazionali ed internazionali, per conseguire vincite in scommesse per milioni di euro effettuate prevalentemente su siti asiatici.

Tra i 19 destinatari dei provvedimenti giudiziari figurano anche i nomi degli ex calciatori Alessandro PELLICORI e Ivan TISCI e di Vittorio GATTI, personaggio di riferimento del gruppo slavo-singaporiano e di Luca BURINI e Daniele RAGONE, collegato al gruppo bolognese riferibile a Giuseppe SIGNORI.

Indagati a piede libero sono i calciatori Sergio PELLISSIER del Chievo Verona, Andrea SONCIN dell’Ascoli e Giuseppe SCULLI del Genoa, quest’ultimo, in particolare, nipote del boss della ‘ndrangheta Giuseppe MORABITO, sospettato di essere collegato alla famiglia mafiosa siciliana dei FIANDACA, tramite il pregiudicato albanese Altic SAFET, suo uomo di fiducia, che ha fatto ipotizzare collegamenti con famiglie della criminalità organizzata siciliana e calabrese.

L’inchiesta rappresenta una seconda fase di quella partita nel 2011, che aveva coinvolto 16 persone, tra cui Giuseppe SIGNORI e Marco PAOLONI ed è stata favorita dalla deposizione di alcuni “pentiti”, che hanno deciso di collaborare per evitare il carcere, come Kewullay CONTEH e Francesco RUOPOLO, i quali hanno ammesso di aver ricevuto ingenti somme di denaro per alterare il risultato di numerose partite di calcio.

L’indagine, tuttavia, non è ancora giunta nella sua fase conclusiva, per cui si possono prevedere nuovi sviluppi eclatanti che vedano coinvolti altri personaggi di rilievo del mondo calcistico italiano.

Gli inquirenti, negli ultimi giorni hanno infatti concentrato la loro attenzione sull’allenatore della Juventus Antonio CONTE, al quale hanno sequestrato il computer e l‘I PHONE, per vicende relative al periodo in cui era allenatore del SIENA, sul calciatore della stessa squadra torinese Leonardo BONUCCI, su Bobo VIERI per la partita INTER-LECCE del 2011 e su Domenico CRISCITO, difensore della nazionale italiana, peraltro allontanato dal ritiro azzurro per i prossimi europei.

Stradale in Giro per l’Italia

da Polizia di Stato

Ancora una volta la Polizia di Stato, attraverso il servizio di polizia stradale, sarà fianco a  fianco dei ciclisti e del pubblico 95° Giro d’Italia. In programma dal 5 al 27 maggio (le prime tre tappe si sono svolte in Danimarca) il Giro  sbarca nel nostro Paese mercoledì 9 maggio, a Verona.
Un premio ai poliziotti “eroi della strada”  La Polizia ha come obiettivo quello di promuovere la cultura della sicurezza stradale. Sicurezza che ha fatto notevoli passi avanti grazie alle  campagne di prevenzione, alla presenza capillare di pattuglie e alla diffusione di sistemi tecnologici come il Tutor e l’Autovelox. E proprio  nell’ambito della campagna per la sicurezza legata a questo evento sportivo verranno premiati in altrettante sedi di tappa significative  (Modena-Fano, Urbino-Porto S.Elpidio, Civitavecchia-Assisi, Savona-Cervere, Treviso-Alpe di Pampeago, Milano-Milano) sei poliziotti della Stradale  che si sono distinti recentemente in un’attività di soccorso o in un intervento a favore di automobilisti in difficoltà. La  premiazione sarà fatta dalla Società autostrade per L’Italia.

Biciscuola, Pullman Azzurro e stand della sicurezza   Anche quest’anno al servizio di scorta si affiancherà una campagna di sicurezza stradale che sarà legata al progetto Biciscuola  promosso dalla Rcs – La Gazzetta dello sport. Un’iniziativa rivolta agli studenti delle scuole elementari e medie che, facendo leva sul clima  festoso della manifestazione sportiva, ha l’obiettivo di coinvolgere i giovani per affermare la cultura di legalità sulle strade.

Il Giro d’Italia sarà anche un’occasione per gli agenti della Stradale di coinvolgere i ragazzi di qualsiasi età sui temi della  sicurezza, con il Pullman Azzurro e uno stand ad hoc che promuove l’uso della bicicletta, presenti entrambi a ogni tappa di arrivo.

Sicurezza negli stadi, l’Osservatorio apre ai tifosi

da Ministero dell’Interno

Prima riunione allargata ai rappresentanti delle tifoserie per predisporre delle misure condivise nell’interesse dei supporter. Varato anche un albo on line per gli striscioni in trasferta

Aprire una nuova stagione nel percorso di legalità negli stadi. Con questo obiettivo si è tenuta ieri presso la Scuola Superiore di Polizia, la prima riunione nella storia dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive allargata a rappresentanze di tifosi. Erano presenti, infatti, in qualità di osservatori esterni la Federazione italiana sostenitori squadre calcio e la Federsupporter, due organizzazioni il cui scopo è di dare appunto voce alle tifoserie organizzate nel confronti delle istituzioni che governano il mondo del calcio.
E proprio su una proposta lanciata dai presidenti delle due federazioni, sono state stabilite alcune misure organizzative che dovranno regolare l’introduzione negli stadi dei cosiddetti ‘oggetti proibiti’ e disciplinare l’esposizione degli striscioni in trasferta. A questo proposito, partirà sul sito dell’Osservatorio l’Albo nazionale degli striscioni autorizzati dove potranno essere inseriti all’inizio della stagione in maniera tale da non dover essere comunicati di nuovo alle questure in occasione delle trasferte.
Sempre sfruttando le potenzialità della rete, verrà implementata una sezione dedicata ai tifosi nella quale è già riportata una mini-guida sulle misure di semplificazione adottate dall’Osservatorio negli ultimi mesi, come il progetto – riservato ai possessori di ‘fidelity card’ – ‘Porta un amico allo stadio’ che consente di acquistare per le sole trasferte, ove sia attivo ed efficiente il collegamento con “Questura on line”, un tagliando di ingresso per un proprio conoscente non fidelizzato.

Concorso pubblico, per titoli, per l’assunzione di 23 atleti da assegnare ai gruppi sportivi della Polizia di Stato – Fiamme Oro

da Polizia di Stato

Il bando di concorso pubblico, per titoli, per l’assunzione di 23 atleti da assegnare ai gruppi sportivi della Polizia di Stato – Fiamme oro, che  saranno inquadrati nel ruolo degli agenti ed assistenti della Polizia di Stato, indetto con D.M. 4 aprile 2012, è stato pubblicato sulla  Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4^ Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n 28, del 10 aprile 2012

Il bando di concorso

Allegati: modulo di domanda, modulo titoli, dichiarazione genitori,  informazioni

Termine ultimo per la domanda: 10 maggio 2012

Drastica riduzione degli episodi di violenza negli stadi. Cancellieri: «Sono stati fatti passi da gigante»

da Ministero Interno

In un convegno a Roma, organizzato dall’Associazione nazionale funzionari di Polizia, gli ultimi dati dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Presentato il libro ‘La Sicurezza negli stadi’

Le attività di contrasto alla violenza negli stadi stanno producendo interessanti risultati. Innanzitutto, una generale riduzione del numero degli incidenti nel corso delle manifestazioni sportive e un calo degli arresti e delle denunce. Inoltre, una maggiore presenza sugli spalti, soprattutto degli spettatori che seguono il campionato di serie B. Proprio in questi incontri, però, si registrano più casi di violenza con feriti. Ancora in controtendenza rispetto alla serie A, dove prevale la logica della sicurezza partecipata, nella categoria minore cresce l’impiego delle forze di sicurezza. Complessivamente sono stati emessi 4.747 provvedimenti DASPO, 1.059 solo in questa stagione. La tessera del tifoso si conferma un successo, avendo superato il milione di emissioni.
I dati sono stati elaborati dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive al termine del girone di andata dei campionati professionistici di serie A, serie B e Lega Pro e divulgati questa mattina nel corso di un convegno presso l’Hotel Quirinale a Roma.

Sono intervenuti il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e il capo della Polizia Antonio Manganelli. Presenti, inoltre, il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano, il vice capo di Gabinetto vicario Vincenzo Cardellicchio, il questore di Roma Francesco Tagliente, il nuovo presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive Pasquale Ciullo, il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, l’onorevole Alfredo Mantovano, l’onorevole Emanuele Fiano. In sala anche i ragazzi delle scuole superiori Righi e Sereni.

Copertina 'La sicurezza degli stadi'«Dall’anno zero – quello in cui è stato ucciso l’ispettore Filippo Raciti – sono stati fatti passi da gigante» ha commentano il ministro Cancellieri nel corso del suo intervento. Il ministro, inoltre, ha lodato la presa di coscienza delle società calcistiche che hanno staccato ogni legame con gli ultrà e l’attività dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive per la normativa e la messa in sicurezza degli stadi. «Ora dobbiamo fare un salto di qualità», ha poi aggiunto il ministro, «augurandoci che vengano costruiti nuovi stadi più funzionali e lontani dai centri cittadini».
Inoltre, ha detto, «bisogna che la gente si riappropri della partita» perché «vedere una partita allo stadio è tutta un’altra cosa che vederla in tv, è una festa di popolo, un rito festoso».
«Il sogno – ha auspicato anche il capo della Polizia Manganelli – è uno stadio senza forze di polizia e senza divisori in cui la sicurezza è garantita esclusivamente da addetti delle società sportive».

Nel corso dell’evento, organizzato dall’Associazione nazionale funzionari di Polizia, è stato presentato il libro ‘La sicurezza negli stadi’ – edito da Franco Angeli – curato da Roberto Massucci dell’Osservatorio sullo sport e da Nicola Gallo, funzionario di Polizia in servizio presso la questura di Ravenna. Il volume ha il patrocinio dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e contiene i contributi di magistrati, docenti universitari e psicologi di Polizia che hanno voluto così contribuire alla diffusione della cultura della sicurezza e della legalità.
«La sicurezza nelle manifestazioni sportive – ha osservato il segretario dell’Osservatorio Massucci – non può e non deve essere un problema solo della Polizia, ogni soggetto coinvolto deve assumersi le proprie responsabilità».