Operazione “Tractor”: 19 indagati a Torino

Rubavano trattori e macchine agricole nel torinese e li esportavano illegalmente in Romania per rivenderli.

La banda è stata fermata, dopo una lunga indagine, dalla Polizia stradale di Torino. Diciannove le ordinanze di custodia cautelare eseguite, di cui sette in carcere e 12 con obbligo di firma o di dimora, nei confronti di altrettante persone accusate di riciclaggio, ricettazione e furto aggravato di trattori agricoli e macchine operatrici.

I poliziotti hanno scoperto che i macchinari venivano stoccati all’interno di tir e trasportati verso la Romania. Da quanto ricostruito la banda agiva in gruppi, solitamente composti da 4 o 5 cittadini di origine romena. Si introducevano di notte all’interno di cantieri, aziende agricole o attività commerciali specializzate in rivendita di macchine operatrici, escavatori e trattori agricoli, li rubano e poi li nascondevano in ”posti” sicuri dopodiché alteravano il numero di telaio prima di essere rivenduti in Romania.

I mezzi erano occultati in capannoni dismessi o box, terreni ed aziende individuati a Torino, Saluggia (Vercelli), Cherasco (Cuneo), Ivrea (Torino), Burolo (Torino), Corio (Torino), La Loggia (Torino) e Villanova D’Asti.

Trentotto i veicoli sequestrati per un valore commerciale di circa 800 mila euro. Agli indagati sono attribuiti 40 episodi di furto pluriaggravato ai danni di cantieri, aziende agricole o attività commerciali.

fonte Polizia di Stato

Due gruppi hacker nella trappola della Polizia postale

New generations” è l’operazione conclusa questa mattina dalla Polizia postale con cui ha individuato due gruppi criminali responsabili, negli ultimi giorni, di attacchi a sistemi informatici, a siti istituzionali e ad aziende private del Paese.

Sono 15 le persone denunciate con l’accusa di danneggiamento di sistemi informatici, interruzione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche, accesso abusivo a sistemi informatici, e per danneggiamento di dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o altro Ente pubblico o di pubblica utilità.

Si tratta di 14 giovani, alcuni minorenni e un 40enne che si celavano dietro i nomi delle crewAnonymous Iag” e “THC Squad“.

I due gruppi hanno agito secondo uno schema ben preciso e collaudato: dopo aver individuato gli obiettivi ed attaccato i siti acquisendo le credenziali di accesso, si introducevano all’interno dei web server e dei database, copiando i dati personali degli utenti e modificando il contenuto delle pagine web. I dati sottratti venivano poi diffusi sui più noti social network, quali Twitter o Facebook.

Tra i siti attaccati figurano il portale della stessa Polizia Postale commissariatodips.it, i siti delle Camere del lavoro in Lombardia, della UIL e della FIOM, i siti esercito.difesa.it, dps.tesoro.it, urp.cnr.it e quello dell’Agenzia del Territorio.

Le azioni criminose portate a termine dalle crew si possono distinguere sostanzialmente in tre tipologie:

-attacchi di tipo ddos, rendono irraggiungibile per un determinato periodo di tempo il sito bersaglio dell’attacco;

-attacchi di tipo sql injection, sottrae informazioni sensibili memorizzate sul database preposto alla gestione dei contenuti di un sito web;

-defacement, sostituisce la homepage originale del sito con un’altra pagina creata ad hoc, spesso con contenuti di rivendicazione diretta.

Nel corso delle perquisizioni, che hanno interessato 10 regioni italiane, sono stati sequestrati numerosi computer e altri dispositivi con cui gli hacker sono riusciti a portare a termine gli attacchi.

Le indagini del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.) e del Compartimento polizia postale di Perugia, si sono basate in particolare su attività di osint (open source intelligence) svolte su fonti aperte. Si è trattato di una vera e propria attività di ricerca nella rete finalizzata al rintraccio di indizi ed elementi che hanno permesso l’effettiva identificazione degli hacker.

fonte Polizia di Stato

Truffa ai danni di Poste Italiane, 11 indagati

Undici ordinanze di custodia cautelare di cui tre agli arresti domiciliari eseguiti a Roma, Napoli e Modena: questo è il risultato dell’operazione messa in atto dalla Polizia di Stato in stretta sinergia con Poste Italiane Spa, che ha interessato diverse province italiane.

Il reato contestato è quello di truffa e frode ai danni dei correntisti di Poste italiane.

Già nei giorni scorsi in Abruzzo e in Liguria i primi risultati: a Teramo, il primo episodio, dove sono stati denunciati un uomo e una donna che tentavano di attivare un libretto di risparmio attraverso documenti di identità contraffatti.

Il secondo episodio è accaduto a La Spezia dove i poliziotti hanno arrestato una 25enne accusata di aver utilizzato documenti falsi per aprire un conto corrente presso un Istituto di credito cittadino ove depositare un assegno risultato poi rubato.

A Roma poi l’operazione più massiccia: oltre 650mila euro sottratti a correntisti di Poste Italiane a opera di un’organizzazione criminale scoperta dai poliziotti della Polizia postale dopo una lunga indagine.

Determinante nell’indagine è stato il contributo di Poste Italiane, che ha permesso di scoprire che alcuni dipendenti infedeli accedevano alle banche dati e individuavano i conti correnti con maggiore disponibilità economica. Quindi si impossessavano delle copie dei documenti degli ignari titolari, della loro firma ed effettuavano varie operazioni fraudolente.

Nel corso delle indagini è stata infatti accertata la clonazione e riscossione in frode di assegni postali, buoni postali fruttiferi e libretti postali a risparmio.

Gli agenti della Postale hanno ricomposto quindi il flusso di denaro quantificato in circa 650mila euro riscossi in frode mentre le truffe tentate ammontano a circa 13mila euro.

fonte Polizia di Stato

A Prato scoperti maltrattamenti e furti ad anziani grazie a telecamere nascoste

fonte Polizia di Stato

Nella struttura sanitaria Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) di Narnali con sede a Prato in via del Gualdo si è scoperto che venivano perpetuati maltrattamenti, lesioni e furti ai danni degli anziani ricoverati che soffrono di patologie invalidanti e non autosufficienti.

Grazie al lavoro degli Investigatori della Squadra mobile di Prato pero’ questa mattina sono state notificate nove misure cautelari agli operatori socio sanitari e infermieri che lavoravano nella struttura con sospensione anche dall’esercizio di pubblico servizio per periodi di tempo dai sei mesi fino ad un anno. Inoltre figurano altre otto persone indagate ed in stato di libertà.

L’indagine era partita a dicembre a seguito di alcune segnalazioni e gli investigatori, grazie alla collaborazione della direzione sanitaria della Asl 4 di Prato, ad aprile avevano disposto l’installazione di 10 telecamere in altrettante stanze per poter monitorare l’attività.

Le riprese hanno confermato che nella struttura avvenivano quotidianamente furti ai danni degli anziani nonchè maltrattamenti fisici e morali senza un’apparente motivazione.

Umberto Buzzoni

Presi a Salerno due truffatori seriali con 1.100 anziani nel mirino

Li seguivano da settimane e finalmente li hanno presi, subito dopo aver messo a segno l’ennesima truffa ai danni di persone anziane.

Si tratta di due uomini, G.R. di 48 anni e R.B. di 50, entrambi di origine campana, bloccati dagli agenti della Squadra mobile di Salerno mentre uscivano da un condominio di via Vernieri. Avevano appena truffato una signora anziana dopo averle riferito telefonicamente che il figlio aveva urgentemente bisogno di soldi. Risultato del raggiro circa mille euro in contanti e gioielli per un valore approssimativo di 2mila euro.

Nell’auto dei truffatori i poliziotti hanno trovato una valigetta dentro la quale c’erano nomi, indirizzi e numeri di telefono di 1.100 persone anziane residenti nella provincia di Salerno e Caserta. Gli investigatori stanno verificando se qualcuno di questi fosse stato già contattato dai malfattori o se si trattava dell’elenco dei futuri probabili obiettivi.

I due pregiudicati erano stati individuati da alcune settimane grazie ai sistemi di videosorveglianza presenti in città e ai riscontri sulle celle telefoniche che avevano agganciato i loro cellulari nelle zone dove negli ultimi tre mesi si erano verificati colpi analoghi, dei quali i truffatori sono sospettati di essere gli autori.

Si presentavano alle vittime come amici o conoscenti di coniugi o parenti e riferivano notizie, positive o negative, in merito a necessità impellenti dei loro figli, ad esempio per problemi di salute o per rimborsi bancari o assicurativi da riscuotere in cambio di denaro.

Spesso le persone truffate non si rendevano subito conto di ciò che avevano subito, come nel caso del colpo messo a segno dagli indagati poco prima di essere arrestati.

Infatti quando gli agenti sono andati dalla vittima per metterla al corrente di ciò che le era realmente accaduto, questa ha stentato a credere addirittura che fossero poliziotti veri, confidando nella telefonata del figlio che avrebbe dovuto chiamarla per ringraziarla dell’aiuto che le aveva dato.

Continuano le indagini per verificare come i malviventi abbiano ottenuto quegli elenchi così particolareggiati, corredati anche di notizie utili per eventuali truffe future.

fonte Polizia di Stato

Asti: truffa nel settore agro-alimentare, 5 arresti

 Hanno truffato aziende del settore agroalimentare piemontesi ma anche nazionali, commercializzando i prodotti tramite aziende e rivendite compiacenti a prezzi inferiori.

Si tratta di cinque persone arrestate stamattina dai poliziotti della Squadra mobile di Asti in collaborazione con i colleghi di Torino, Alessandria, Cuneo, Vercelli e pattuglie dei Reparti prevenzione crimine di Piemonte e Liguria. Il gruppo criminale riciclava i proventi anche all’estero, tramite nuove società.

I fermati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, di tentate truffe, di falsi e di sostituzione di persona in danno di società finanziarie nazionali e multinazionali operanti nel settore agro-alimentare.

Durante l’operazione sono stati sequestrati beni mobili, rapporti bancari, per un valore di circa 1 milione di euro ed sequestrata, in via d’urgenza, una villa nel comune di La Morra (Cuneo) per un valore di mercato di circa 600mila euro. In questa attività ha collaborato anche la Guardia di finanza.

fonte Polizia di Stato

Operazione “Titano” a Rimini droga e soldi falsi in Riviera

 Ventinove persone sono state raggiunte, questa mattina, da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dagli uomini della Squadra mobile di Rimini per detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione, porto abusivo di armi da fuoco e spaccio di banconote false. A finire in carcere sono state 18 persone mentre per 8 indagati sono stati imposti gli arresti domiciliari; misure minori per le altre tre persone sottoposte ad indagini.

L’indagineTitano“, chiamata così dal monte della Repubblica di San Marino residenza del primo spacciatore identificato, è durata circa un anno e ha permesso agli investigatori della Squadra mobile di Rimini in collaborazione con le questure di Milano, Ancona, Ravenna, Pesaro ed Agrigento, di sequestrare oltre un chilo di cocaina e anche 23mila euro di banconote false.

Nel corso dell’operazione gli investigatori hanno constatato che uno degli indagati utilizzava come base di spaccio una “piazza privilegiata”, ovvero il proprio locale notturno che è stato chiuso.

fonte Polizia di Stato

Pene più dure per i reati contro la pubblica amministrazione

Pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge n.69/2015 che reintroduce la reclusione per il falso in bilancio e introduce la ‘riparazione pecuniaria’

Entrerà in vigore il 14 giugno prossimo la legge 27 maggio 2015, n.69, contenente ‘Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio’ pubblicata sulla Gazzetta, Serie generale n.124, del 30 maggio 2015.

La nuova legge, spiega la scheda di approfondimento sul sito del governo, aumenta le pene previste per i reati di corruzione, peculato, induzione indebita a dare o ricevere utilità. Aumentano le pene anche per le associazioni di tipo mafioso, anche straniere, mentre sono previsti sconti di pena per chi collabora con la giustizia contribuendo a consentire la prova di reati, l’individuazione di altri responsabili o il sequestro delle somme oggetto del reato.

Sotto quest’ultimo aspetto, la normativa in vigore da metà giugno punta al loro recupero introducendo nel codice penale una norma sulla riparazione pecuniaria, che prevede a carico dei condannati per peculato, concussione e corruzione anche la condanna al pagamento di una somma “pari a quanto indebitamente il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio abbiano ricevuto”. Altra ipotesi di recupero è l’ammissione al rito del patteggiamento subordinata al “versamento anticipato e integrale del prezzo o del profitto del reato”.

Altra novità della legge – che apporta anche modifiche alla n.190/2012 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione) – è la reintroduzione della pena della reclusione per il reato di falso in bilancio, per il quale si procede sempre d’ufficio tranne che nel caso di piccole società non soggette a disciplina fallimentare, per le quali si procede con querela.

fonte Ministero dell’Interno

Truffe agli anziani: ecco come riconoscerle

Oggi a Roma viene presentata la 2^ edizione della Campagna nazionale contro le truffe agli anziani.

L’iniziativa è promossa da Anap (Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato) insieme con la Direzione centrale della polizia criminale, con il contributo dell’Arma dei carabinieri e del Corpo della guardia di finanza.

La Campagna punta a sensibilizzare la popolazione anziana sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi dai malintenzionati e per prevenire i reati. E l’azione comune renderà più efficace la difesa dei cittadini, soprattutto in vista dei mesi estivi durante i quali si moltiplicano i rischi per gli anziani che rimangono soli.

L’iniziativa prevede la distribuzione, in tutta Italia, di vademecum e dépliant che contengono suggerimenti per difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine. Semplici regole di comportamento suggerite dalle Forze di polizia per evitare di finire nelle mani di malintenzionati in casa, per strada, sui mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici, ma anche utilizzando Internet.

Le occasioni di potenziale pericolo sono dappertutto e, per ogni circostanza, vengono indicati i trucchi messi in atto dai malintenzionati e i comportamenti da adottare. Tra le regole fondamentali, quella di rivolgersi con fiducia alle Forze dell’ordine per segnalare atteggiamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo.

Dai prossimi giorni, il materiale informativo verrà distribuito nel corso di convegni e incontri organizzati a livello provinciale da Anap Confartigianato, in accordo con le prefetture e le questure, e che prevedono la partecipazione di rappresentanti delle Forze dell’ordine, delle autorità locali e di psicologi.

fonte Polizia di Stato

Torino: in manette la banda dello pneumatico

fonte Polizia di Stato

Derubavano borse e valigie ai passeggeri nelle stazioni ferroviarie e aeroportuali e in più avevano escogitato la tecnica “della foratura dello pneumatico”: 13 persone sono state arrestate nei giorni scorsi, per furto e rapina, dagli uomini del commissariato “Dora Vanchiglia” e “Borgo Po” della questura di Torino.

Il metodo consiste nel bucare lo pneumatico dell’auto su cui viaggia la vittima, prevalentemente di nazionalità estera, che una volta impegnata nella sostituzione della gomma, viene distratta da altri complici che la derubano della borsa appoggiata, generalmente, sul sedile anteriore dell’auto.

Altre dieci persone risultano indagate in stato di libertà.

L’attività d’indagine ha tratto spunto da una serie di denunce false, da parte di un cittadino italiano, che aveva dichiarato in più circostanze il furto di auto a lui intestate ma che in realtà affidava a pregiudicati che le usavano per commettere i reati.

Infatti, l’italiano era complice dell’organizzazione di ladri che in alcune occasioni si sono resi responsabili anche di rapina.

Le video-riprese hanno permesso di arrestare in flagranza otto persone e poi di accertare la partecipazione a vario titolo degli altri destinatari della misura cautelare.

Gli investigatori, oltre ad aver individuato il “piazzista”, hanno scoperto anche un vero e proprio magazzino dove era ammassata la merce rubata.

L’operazione ha portato al sequestro di una somma di denaro di circa 10mila euro, macchine fotografiche, telecamere professionali, telefoni cellulari, navigatori satellitari, occhiali da sole, portafogli, borse, stereo per auto, pc, tablet, scarpe, indumenti, orologi, strumenti musicali, per un valore complessivo di circa 25mila euro.

La merce era stata allestita dal ricettatore come un vero e proprio emporio: la roba veniva poi venduta in stock anche all’estero (Francia e paesi nordafricani).