Droga: 18 arresti in Campania, scoperto arsenale armi da guerra

diada Agi

Salerno – I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli e Salerno hanno eseguito all’alba 18 ordinanze di custodia cautelare tra le province di Salerno e di Napoli, in particolare nell’area vesuviana. Le persone arrestate sono accusate di spaccio di droga e detenzione di armi, anche da guerra. L’operazione vede impegnati 120 militari in collaborazione con le unita’ cinofile. Le ordinanze cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda di Napoli. Le 18 persone arrestate sono ritenute responsabili di spaccio di droga, del tipo cocaina e hashish, e cessione di armi e munizioni. Nel corso del blitz dei militari sono state rinvenute diverse armi da guerra.

Napoli,Carabinieri fermano 80 auto non assicurate

carabinierida Ansa.it

In una notte, nel centro di Napoli, i Carabinieri hanno fermato e sequestrato 80 auto che circolavano senza assicurazione, hanno denunciato 18 giovani che guidavano senza aver mai conseguito la patente e hanno multato 28 parcheggiatori abusivi.

I controlli sono stati fatti nelle centralissime via Toledo e via Chiaia e nelle aree della movida.

Sono state inoltre sottoposte a fermo amministrativo 17 moto con a bordo giovani senza casco e sono state fatte multe per oltre 110.000 euro

RIFIUTI: 21 arresti a Napoli

finanza-2-2da TGCOM24

La guardia di finanza di Napoli ha arrestato 21 persone nell’ambito dell’inchiesta sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Tra i destinatari dei provvedimenti c’è anche l’ex sottosegretario Carlo Malinconico, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari. Custodia in carcere, invece, per gli imprenditori Sabatino Stornelli (ex a.d. di Selex Management, gruppo Finmeccanica), Maurizio Stornelli e Francesco Paolo Di Martino.

Durante le indagini i finanzieri hanno trovato un documento in cui sarebbero indicate una serie di consulenze per un milione di euro che l’imprenditore De Martino avrebbe pagato a Malinconico, all’epoca dei fatti presidente di una commissione tecnica sul Sistri del Ministero dell’ambiente.

Napoli, chi ha bruciato la Città della Scienza?

rogoda IL FATTO QUOTIDIANO

Il ritrovamento da parte degli inquirenti di alcuni reperti con tracce di benzina avallerebbe incredibilmente la tesi che l’incendio della Città della Scienza sia stato doloso. Verrebbe quindi meno la tesi, avanzata da talune autorità (in)competenti, che si sarebbe trattato di autocombustione dovuta al torrido caldo ferragostano di questi giorni o al solito incivile che getta il mozzicone su materie infiammabili.

Chi c’è dietro? Probabilmente una speculazione sul futuro di quelle aree, un gesto di provocazione politica, ma sicuramente anche una divergenza più di fondo, di carattere direi culturale, su quello che debba essere il futuro del nostro Paese.

Ricordo che alla Città della Scienza tenemmo, negli anni Novanta, varie riunioni di redazione della gloriosa rivista Giano, diretta dall’indimenticabile Luigi Cortesi, e nel cui Comitato direttivo sedevaVittorio Silvestrini, che della Città della Scienza è stato, allora come oggi, l’infaticabile animatore.

Di fronte alla sua distruzione provo ovviamente una grande tristezza. Si è trattato con ogni evidenza di un atto politico. Chiunque siano stati gli esecutori materiali non è certo casuale che tale atto sia avvenuto in un territorio dove la malavita organizzata svolge da tempo un ruolo importante. La camorra, come la mafia e la ndrangheta, è diretta da persone dotate di una loro precisa intelligenza strategica. Il momento dell’attentato è stato scelto proprio all’indomani delle ultime elezioni, che ci hanno consegnato il quadro di un’Italia spaccata, dove avanzano le forze del cambiamento ma quelle della reazione, forti della compravendita dei voti e della corruzione di massa, si asserragliano a difesa dei loro privilegi e del loro modello di sottosviluppo basato sul gioco d’azzardo e sulla prostituzione non solo e non tanto dei corpi.

Il mondo della ricerca e della scienza è già duramente provato dai  tagli imposti dalle scelte a livello europeo, dalle insulse normative e dalle false meritocrazie (ANVUR), attività che hanno visto in prima linea i recenti governi Berlusconi e Monti. Ecco ora scendere in campo anche gli incendiari della camorra, per distruggere ogni possibile alternativa a questo modello di sottosviluppo e condannare tutto il nostro Paese, e in particolare i giovani, a un futuro di ignoranza, ignavia e ignominia.

Tutto questo in una città, come Napoli, con i noti gravissimi problemi strutturali ma che ha anche unatradizione scientifica di primo piano. Come ricorda il mio amico Enrico Alleva, accademico dei Lincei e dirigente dell’Istituto superiore di sanità, “Napoli ha segnato la storia del pensiero europeo (e non solo)” e si chiede “Quando sarà rimesso in sesto il luogo dove ci riunivamo per riflettere coralmente sul futuro dell’innovazione nazionale ed europea, con un deciso accento su un progetto scientifico innovativo per il Meridione italiano?”. Occorre reagire in fretta, seguendo le indicazioni del sindaco De Magistris e delle migliaia di napoletani che hanno manifestato dopo l’incendio!

Perché la scienza, anche se è difficile farlo capire alla nostra classe dirigente economica composta in maggioranza da gretti bottegai opportunisti capaci solo di sfruttare la forza-lavoro e le occasioni di arricchimento qualsivoglia, costituisce la principale forza produttiva. Una forza produttiva, fra l’altro, che risiede in un organo collettivo, che, parafrasando la citazione marxiana, definirei  ”general intellect” sociale-Una risorsa che gli immondi politicanti che ci hanno governato finora hanno fatto di tutto per affossare, costringendo i giovani a partire o ad accettare lavori umilianti, precari e dequalificati.

Il general intellect sociale va invece rilanciato e potenziato, in ossequio al preciso principio costituzionale di cui all’art. 33, e  nell’interesse del Paese, specie in un momento come quello attuale. Al suo consolidamento e sviluppo va finalizzato il reddito di cittadinanza per giovani e disoccupati. Tale reddito infatti  va collegato ad effettive attività di formazione e conoscenza consolidando la pletora dei precari attivi nella ricerca e nell’istruzione e introducendo nuove forme di ricerca collettiva che segnino avanzamenti nell’acquisizione di conoscenze.

Su di un disegno di questo tipo  potrebbero convergere le migliori energie presenti  nel Parlamento e nel Paese, dal Movimento Cinque Stelle alla sinistra  a settori consistenti del centrosinistra.Promuovere la ricerca e la scienza costituisce il miglior antidoto alla crisi e potrebbe rappresentare la base del rinnovamento politico, sociale e culturale dell’Italia. Ci sono forze reazionarie, che fanno capo alla malavita organizzata e non solo ad essa, che hanno tutto l’interesse a bloccare questo rinnovamento. Per questo bruciano le città della scienza…

Napoli, in fiamme la «Città della Scienza» Non si esclude l’ipotesi dell’incendio doloso

citta della scienzada Corriere.it

Quattro capannoni completamente bruciati, danni ingentissimi e la pesante incognita sul futuro dei 160 lavoratori (oltre ai 100 operatori del’indotto) della Città della Scienza di Napoli, il museo interattivo considerato tra i gioielli culturali della città. E adesso, a poche ore dallo scoppio dello spaventoso rogo che ha mandato in fumo un’area di 12mila metri quadrati. Sopravvivono solo i muri perimetrali, l’interno dei padiglioni è devastato.

 

LA PISTA DOLOSA – L’intera area è stata posta sotto sequestro dalla magistratura. Per le cause dell’incendio non si esclude alcuna ipotesi, anche se si fa strada l’iptesi dell’incendio doloso. Mentre gli uomini della Scientifica della Questura di Napoli stanno ultimando i rilievi nella zona, il sindaco Luigi de Magistris ha commentato: «Ad occhio e per l’esperienza mi sembra un incendio doloso per la rapidità, devastante». E ha aggiunto: «Napoli saprà reagire, ha grande cuore, dignità e forza, non bisogna piegarsi e ripartire subito». «La città è sotto attacco», ha aggiunto poi con un messaggio su Twitter. Anche all’esterno della struttura, tra i dipendenti, si sottolinea come sia molto improbabile che un incendio del genere, così vasto e così rapido, possa essersi sviluppato per cause accidentali e si punta il dito su una pista dolosa che deve però ancora trovare conferma da parte degli inquirenti.

SEQUESTRATI BENI PER 500 MILA EURO A PENTITO CLAN CASALESI

La Dia di Napoli ha sequestrato beni per un valore di circa 500 mila euro riconducibili a Emilio Di Caterino, 39 anni, di Casal di Principe, indicato come esponente di spicco del clan dei casalesi. Il provvedimento e’ stato emesso su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Di Caterino arrestato nel 2008, dopo un lungo periodo di latitanza, ha iniziato a collaborare con la giustizia nel 2011. Conseguentemente e’ stato trasferito, secondo il programma di protezione previsto dalla normativa sui pentiti, in localita’ protetta. Sotto sequestro sono finiti un terreno ed un villino.
(ITALPRESS).

Cronaca: Napoli, 15enne picchiato da branco e pakistani accoltellati

da Ansa.it

NAPOLI – Forse un insulto, forse altro. La polizia sta cercando di far luce su quello che e’ successo ieri sera in via Scarlatti, a Napoli, dove un 15enne e’ stato aggredito da un gruppo di ragazzi. Secondo la versione fornita dal minorenne, stava passeggiando poco dopo le dieci di sera insieme con degli amici quando e’ stato avvicinato da altri ragazzi che ha detto di non conoscere.

Ragazzi che, sempre secondo quanto riferito dal 15enne, senza motivo, avrebbero iniziato a picchiarlo. Soccorso all’ospedale Cardarelli, per il minorenne una prognosi di venti giorni per politrauma ed escoriazioni varie.

REAGISCONO A RAPINA, PAKISTANI ACCOLTELLATI A NAPOLI – Hanno reagito ad una rapina e per questo sono stati feriti. Vittime, la scorsa notte a Napoli, due cittadini pakistani; uno è in prognosi riservata. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, verso la mezzanotte, due persone con il volto coperto sono entrati in un negozio di alimentari in via Cesare Rosaroll. All’interno il titolare e un suo connazionale, rispettivamente di 43 e 37 anni, hanno cercato di reagire alla rapina. I due malviventi prima hanno sparato un colpo di pistola, risultata a salve, e poi li hanno feriti con un coltello. Il 43enne, colpito anche all’addome, è in prognosi riservata; ferita alla coscia sinistra per il 37enne. Portato via l’incasso di 450 euro.

Giornata antiracket per Manganelli a Napoli

da Polizia di Stato

” Se si denuncia non si resta soli..” questo il capo della Polizia Antonio Manganelli ha dichiarato, ai giornalisti, a conclusione di un incontro con le associazioni antiracket della Campania svolto, questa mattina, presso la chiesa della Piazzetta Pietrasanta a Napoli; Manganelli ha tenuto a precisare che questa frase non è uno slogan, ma un’espressione intorno alla quale la Polizia ha costruito il suo rapporto di vicinanza con chi ha il coraggio di denunciare.

Alla fine dell’evento sono state consegnate 6 targhe, di cui una al questore di Napoli Luigi Merolla e le altre a poliziotti, appartenenti alla Squadra mobile, alle scorte e ai commissariati di “frontiera” che si son distinti per la loro professionalità.

Nel corso dell’incontro, promosso dalla Fai (Federazione delle Associazioni antiracket e antiusura Italiane), è stata presentata la campagna “Cento strade. Natale Antiracket”. L’iniziativa è stata presentata da Tano Grasso e Silvana Fucito, rispettivamente presidente e coordinatrice regionale e fa parte di un programma di manifestazioni antiracket che si svolgeranno a Napoli e in provincia fino al prossimo 20 dicembre.

Criminalità a Napoli: Manganelli riunisce vertice operativo

da Polizia di Stato

Tavolo tecnico questa mattina al Viminale. Il tema affrontato è l’emergenza criminalità nella provincia di Napoli. La decisione di convocare il vertice è arrivata dopo l’omicidio del giovane rimasto vittima di uno scambio di persona da parte di un killer.

Intorno a sé il capo della Polizia Antonio Manganelli ha riunito i vertici investigativi del Dipartimento della PS: Francesco Cirillo vice capo della Polizia e direttore Centrale della polizia criminale, Alessandro Valeri a capo della segreteria del Dipartimento, Gaetano Chiusolo responsabile della Direzione centrale anticrimine, Maria Luisa Pellizzari direttore del Servizio centrale operativo e Raffaele Grassi al vertice del Servizio per il controllo del territorio.

”Chiudere il cerchio attorno ai boss emergenti della Camorra”. È questo l’obiettivo che il capo della Polizia Antonio Manganelli ha chiesto di raggiungere ai responsabili dell’investigazione presenti al Viminale per il vertice. Il Prefetto ha chiuso l’incontro chiedendo di “Dare una risposta durissima ai clan della Camorra”.

Il dispositivo di contrasto sarà operativo da lunedì 22 ottobre. L’agenda prevede inoltre che martedì prossimo il vice capo della Polizia Cirillo ed il responsabile della Dac Chiusolo saranno a Napoli per un incontro con il procuratore capo del capoluogo partenopeo, Colangelo.

Napoli: poliziotto rischia la vita per salvare una donna

da Polizia di Stato

Quella che si stava verificando ieri, in Via Alfieri a Giugliano in Campania (NA), era una doppia tragedia. Un poliziotto del Commissariato di P.S.  “Giugliano-Villaricca”, intervenuto per portare in salvo una donna, che stava tentando il suicidio, stava per perdere la vita se non fosse  intervenuto, tempestivamente, un suo collega. Gli agenti della sezione “Volanti”, infatti, intervenuti per una segnalazione di una donna che  minacciava di lanciarsi nel vuoto dalla sua abitazione, hanno da subito instaurato un dialogo con la 33enne, al fine di dissuaderla e  tranquillizzarla.

I poliziotti, al loro arrivo, hanno potuto constatare che la donna, in preda ad un’evidente stato di agitazione , si era posizionata fuori dalla  finestra con i piedi sul tubo del gas e, in lacrime, affermava di voler raggiungere la propria madre, deceduta 4 mesi fa. Gli agenti, dopo aver  posizionato alcuni materassi sotto la finestra, prelevati dalle abitazioni vicine, hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Nel  frattempo, gli agenti sono riusciti a raggiungere e ad accedere nell’appartamento della 33enne per sorprenderla alle spalle che, accortasi della  loro presenza, si è sporta in avanti nel vuoto lasciando con le mani il punto d’appoggio.

Intanto,il capo equipaggio della volante è corso verso di lei, afferrandola per le braccia, tentando così di impedire la caduta. Il  peso della giovane donna, però, ha fatto sì che, inevitabilmente, il poliziotto perdesse i punti d’appoggio trascinandoselo dietro.

Solo grazie all’intervento del secondo agente che, rapidamente, ha agguantato il collega per una gamba, si è evitata una tragedia ancor  più grande. Lo sforzo del poliziotto, nel tener ben salda la presa, ha consentito al capo equipaggio di riuscire a riprendere un punto  d’appoggio traendo così in salvo la donna. Dopo l’arrivo del personale del 118, è stato disposto il ricovero della 33enne in  ospedale, per impedire che potesse ripetere l’insano gesto.