Terremoto: a Modena arresti per sciacallaggio

da Polizia di Stato

Arrestate tre persone dalla polizia per tentato furto nelle zone del modenese colpite dal sisma. Nel pomeriggio di ieri una volante in servizio antisciacallaggio nel territorio di Mirandola, ha sorpreso tre persone che si aggiravano tra le abitazioni lasciate incustodite.

I poliziotti li hanno fermati e dal controllo sono risultati tutti con precedenti penali per reati contro il patrimonio.

Per i tre a quel punto sono stati applicati i provvedimenti dell’obbligo di lasciare la provincia. Provvedimento che non rispettavano perché qualche ora più tardi al 113 veniva segnalata la presenza di tre malfattori che da un cortile avevano rubato una bicicletta.

I poliziotti che prima li avevano identificati e intimato di lasciare la provincia se li sono di nuovo ritrovati davanti. Questa volta il finale è stato diverso perché i tre sono finiti in carcere, con l’accusa di furto aggravato, in attesa del processo per direttissima.

Sempre nelle zone terremotate della provincia di Modena vengono segnalati altri metodi che gli sciacalli usano per depredare le case lasciate incustodite: alcune persone girando in macchina, senza alcuna autorizzazione attraverso un megafono comunicano alla cittadinanza di abbandonare le proprie abitazioni per imminenti scosse di terremoto.

La stessa informazione viene data con attività “porta a porta” da persone con indosso pettorine false, o attraverso telefonate presso le varie abitazioni private.

Si sottolinea che tali avvisi sono da considerarsi assolutamente infondati.

Sisma in Emilia: le vittime, i danni, il 2 giugno

da Help Consumatori

La terra continua a tremare in Emilia Romagna. Si contano 17 morti, 350 feriti, migliaia di sfollati, una strage di lavoratori morti nei capannoni dove avevano ripreso a lavorare e che si sono sbriciolati come castelli di carta. Questa mattina il Consiglio dei Ministri si è riunito per decidere le misure per l’emergenza e i provvedimenti da adottare. Le perdite nel settore agroalimentare sono calcolate in circa 500 milioni di euro. Con le case e i capannoni è venuto giù un intero patrimonio culturale e architettonico. Da ieri sera, è attivo il numero 45500 per inviare messaggi o chiamare da telefonia fissa e donare 2 euro per l’emergenza.

I DANNI. Il primo bilancio stilato dalla Coldiretti, relativo al settore agroalimentare, parla di circa un milione di forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra dopo le ultime scosse e di danni per mezzo miliardo di euro. “Dai caseifici agli stabilimenti di lavorazione della frutta, dalla cantine alle acetaie di invecchiamento dell’aceto balsamico fino ai magazzini di stagionatura dei formaggi Grana e Parmigiano ma anche case rurali, stalle, fienili, macchinari distrutti e animali morti per un totale di 500 milioni di danni sono stati provocati dal terremoto tra le province di Modena, Ferrara, Piacenza, Mantova e Bologna ma anche tra Rovigo e Reggio Emilia”, è il primo bilancio di Coldiretti.

Il 2 GIUGNO. La richiesta sul web e sui social network rimbalza con forza da ieri: annullare la parata del 2 giugno, festa della Repubblica italiana, e destinare i fondi (almeno quelli che ancora non sono stati impiegati) alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di celebrazioni “sobrie” dedicate alle vittime del sisma: “Dedicheremo le sobrie celebrazioni del 2 giugno – ha detto il Capo dello Stato – al ricordo delle vittime del terremoto di questi giorni, al dolore delle famiglie, alla sofferenza delle popolazioni colpite. Le dedicheremo soprattutto a un rinnovato appello alla solidarietà nazionale e alla necessaria mobilitazione delle forze dello Stato e della società, nella certezza che possa valere l’esempio e rinnovarsi l’esperienza della straordinaria prova di coraggio e di volontà di rinascita di cui è stato teatro il Friuli nel drammatico 1976″.

Non tutti sono d’accordo. L’Aduc ricorda i ritardi nelle leggi antisismiche: “Questa sarebbe l’occasione per celebrare i funerali di uno Stato che ha fatto della negligenza e dell’inosservanza delle leggi un modus vivendi. La prima legge antisismica, in un Paese sismico, è del 1974, 27 anni dopo la proclamazione della Repubblica. Ci sono voluti altri 7 anni per varare il decreto di regolamentazione. I risultati sono, ancora una volta, i morti provocati dal terremoto in Emilia. In 40 anni si sono spesi 140 miliardi di euro per il post terremoto. Il Cnr calcola che basterebbero 8 anni per consolidare l’esistente oltre, evidentemente, a costruire bene.  Dov’è, dunque, la Repubblica che si vuole festeggiare?”.

Le Acli (Associazione cristiane lavoratori italiani) propongono che il 2 giugno sia una giornata di donazione per le popolazioni colpite dal sisma. “È la solidarietà che ci costituisce come comunità e che ci caratterizza come popolo. Gli italiani sapranno dare prova della loro generosità facendo ciascuno quanto possibile per aiutare e sostenere l’Emilia. Il 2 giugno, festa della Repubblica, potrebbe diventare la giornata nazionale della donazione per le popolazioni colpite dal terremoto – ha detto il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero – Esprimiamo il nostro cordoglio per le persone che hanno perso la vita, molte di loro mentre si trovavano al lavoro, tra questi anche lavoratori stranieri. La morte che avviene sui luoghi di lavoro – afferma Olivero – a distanza di pochi giorni da quanto di analogo accaduto con il crollo dei capannoni dopo le prime scosse, non può non farci interrogare sulle effettive condizioni di sicurezza di questi ambienti. La tutela della vita e del lavoro dovrebbe sempre precedere qualsiasi altra considerazione di ordine economico e organizzativo”.

Terremoto 29 maggio 2012: nella notte 60 scosse, 14mila gli sfollati

di Grazia De Marco

Dopo il sisma del 20 maggio, la terra torna a tremare in Emilia.

Sessanta scosse nella notte tra il 29 e 30 maggio, 16 morti, 350 feriti, 14.000 sfollati, danni ingenti ad infrastrutture ed aziende.

Un bilancio che si aggrava di ora in ora mentre gli abitanti delle zone colpite dal sisma hanno trascorso un’altra notte di paura all’aperto, con l’incubo che si abbatta su di loro una nuova forte scossa.

Nei territori colpiti si cercano ancora i dispersi

Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) la magnitudo delle scosse ha fatto registrare oscillazioni da un minimo di 2.0 a un massimo di 3.4, alle ore 3.54 di questa mattina, con epicentro nel modenese.

L’ultima scossa è stata avvertita dalla popolazione nelle province di Modena e Mantova: l’epicentro è stato localizzato a Novi di Modena e Concordia, in provincia di Modena, e Moglia, in provincia di Mantova.

Gli esperti avvisano che potrebbero verificarsi verosimilmente nuove forti scosse in tutto il Nord Italia.

La Provincia di Modena ha attivato un conto corrente sul quale è possibile effettuare versamenti per raccogliere risorse che saranno interamente devolute alle persone colpite dal terremoto. E’ possibile versare: con bonifico a codice Iban IT 52 M 02008 12930 000003398693 (indicare la causale “terremoto maggio 2012) o presso la sede di Giovane Italia Modena in via Castellaro 13 a Modena

Napoli: poliziotto rischia la vita per salvare una donna

da Polizia di Stato

Quella che si stava verificando ieri, in Via Alfieri a Giugliano in Campania (NA), era una doppia tragedia. Un poliziotto del Commissariato di P.S.  “Giugliano-Villaricca”, intervenuto per portare in salvo una donna, che stava tentando il suicidio, stava per perdere la vita se non fosse  intervenuto, tempestivamente, un suo collega. Gli agenti della sezione “Volanti”, infatti, intervenuti per una segnalazione di una donna che  minacciava di lanciarsi nel vuoto dalla sua abitazione, hanno da subito instaurato un dialogo con la 33enne, al fine di dissuaderla e  tranquillizzarla.

I poliziotti, al loro arrivo, hanno potuto constatare che la donna, in preda ad un’evidente stato di agitazione , si era posizionata fuori dalla  finestra con i piedi sul tubo del gas e, in lacrime, affermava di voler raggiungere la propria madre, deceduta 4 mesi fa. Gli agenti, dopo aver  posizionato alcuni materassi sotto la finestra, prelevati dalle abitazioni vicine, hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Nel  frattempo, gli agenti sono riusciti a raggiungere e ad accedere nell’appartamento della 33enne per sorprenderla alle spalle che, accortasi della  loro presenza, si è sporta in avanti nel vuoto lasciando con le mani il punto d’appoggio.

Intanto,il capo equipaggio della volante è corso verso di lei, afferrandola per le braccia, tentando così di impedire la caduta. Il  peso della giovane donna, però, ha fatto sì che, inevitabilmente, il poliziotto perdesse i punti d’appoggio trascinandoselo dietro.

Solo grazie all’intervento del secondo agente che, rapidamente, ha agguantato il collega per una gamba, si è evitata una tragedia ancor  più grande. Lo sforzo del poliziotto, nel tener ben salda la presa, ha consentito al capo equipaggio di riuscire a riprendere un punto  d’appoggio traendo così in salvo la donna. Dopo l’arrivo del personale del 118, è stato disposto il ricovero della 33enne in  ospedale, per impedire che potesse ripetere l’insano gesto.

Sequestro Equitalia, il vice brigadiere: “Martinelli è una persona normale, arrabbiata”

di Grazia De Marco

Si è arreso il sequestratore che si era barricato per ore all’interno della sede dell’Agenzia delle Entrate a Romano di Lombardia.

Luigi Martinelli, di 54 anni, minacciava di togliersi la vita, a causa un debito conlo Stato di circa 2000 euro, dovuto a cartelle del canone RAI non pagate  e ad imposte del consorzio di bonifica della media pianura bergamasca.

Ha fatto irruzione nella sede di Equitalia armato di due pistole ed un fucile a pompa, ed ha preso in ostaggio 15 persone.

Il vice brigadiere Roberto Lorini, che ha fatto da mediatore nel sequestro, ha affermato “Martinelli è una persona normale, arrabbiata e basta“.

Martinelli rischia 8 anni per un debito di 2000 euro

Pedofilia, arrestato lo zio orco che si vantava in chat

di Grazia De Marco

Nuovo casi di pedofilia in rete finito con l’individuazione e l’arresto del responsabile. Si tratta di un operaio residente a Bergamo accusato di aver abusato di alcuni bambini suoi parenti.

Le indagini iniziano lo scorso anno quando le forze dell’ordine ricevono la segnalazione  da parte dei genitori di un bimbo di 8 anni.

Pare che l’operaio, compagno della sorella del bambino, mostrasse particolari attenzioni nei confronti del piccolo.

I Carabinieri iniziano le indagini acquisendo elementi sufficienti per stabilire che nel corso del 2011 l’uomo avrebbe abusato di 2 bambini, suoi parenti, di cui uno invalido. Scoprono inoltre che su una chat intratteneva conversazioni con altri pedofili vantandosi dei suoi comportamenti.

Nel frattempo il giovane, accortosi della diffidena dei parenti, lascia la sua compagna e torna in Puglia, nel suo paese d’origine.

L’indagato è stato comunque rintracciato alla fine delle indagini e proprio in Puglia i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa da parte del Gip. L’uomo è stato infatti arrestato ed è stato trasferito nel carcere di Bergamo per rispondere dell’accusa di atti sessuali continuati nei confronti di due minorenni.

Delitto di via Poma: assolto in appello Raniero Busco, ex fidanzato di Simonetta Cesaroni

di Grazia De Marco

Dopo 22 anni l’omicidio della segretaria romana Simonetta Cesaroni non ha ancora un colpevole.

Oggi infatti Raniero Busco, l’ex fidanzato, è stato assolto in appello dopo una sentenza sfavorevole in primo grado.

Raniero ha atteso in aula con trepidazione il pronunciamento della corte per esplodere poi in un pianto di gioia.

La Prima sezione della Corte d’Assise d’Appello del  Tribunale di Roma si è ritirata in camera di  Consiglio intorno alle 11, e ha impiegato circa due ore e mezza per  decidere la conclusione del processo.

Busco, che in primo grado era stato condannato a 24 anni di reclusione, ha commentato:

“Da oggi ricomincio a vivere. Quando è  uscita la Corte, in un attimo, ho rivisto tutta  la mia vita”

, Cronaca Milano: centro blindato per tre manifestazioni, piano straordinario per l’ordine pubblico

di Grazia De Marco

Piano straordinario per l’ordine pubblico oggi a Milano. Il centro del capoluogo lombardo ospita ben 3 manifestazioni.

“Occupiamo Piazza Affari”, convocata” contro il modello Monti e lo strapotere delle banche e della finanza”,  è ritenuta quella che desta maggiori preoccupazioni.

Il corteo partirà alle 14 da piazza Medaglie d’Oro  per concludersi in Piazza Affari, sede della Borsa.

I partiti di centrosinistra in Regione hanno invece organizzato il sit-in “Liberalasedia” sotto Palazzo Lombardia“per far capire, si legge nel comunicato, all’inquilino del 39° piano che è giunta l’ora di liberare la poltrona”. L’inquilino in questione è Roberto Formigoni, Presidente della Regione da 4 mandati.

La terza ed ultima manifestazione è invece organizzata dal centrodestra (consiglieri comunali, regionale e parlamentari). La protesta, che si svolgerà dinanzi a Palazzo Marino, ha lo scopo di evidenziare “le numerose anomalie che hanno contrassegnato la vendita del 29% della società (la Sea ndr.) avvenuta lo scorso dicembre”. Aderisce anche la Lega Nord.

Predisposto dalla Prefettura un piano straordinario per garantire l’ordine pubblico.

Emilio Fede licenziato: il conduttore cacciato da Mediaset dopo la bravata in Svizzera

di Grazia De Marco

Emilio Fede, storico conduttore del TG4, è stato licenziato da Mediaset. Alla direzione del TG passa Giovanni Toti, direttore di Studio Aperto.

In un comunicato Mediaset “lo ringrazia per il lavoro svolto in tanti anni di collaborazione e per il contributo assicurato alla nascita dell’informazione del gruppo” in una nota stampa e fa sapere: “In una logica di rinnovamento editoriale della testata, cambia la direzione del Tg4. Dopo una trattativa per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro non approdata a buon fine, Emilio Fede lascia l’azienda”.

Ma dietro la decisione dell’azienda ci sarebbe un’altra motivazione. Il giornalista avrebbe provato a depositare 2,5 milioni di euro in una banca svizzera, ricevendo il rifiuto dei funzionari ad eseguire l’operazione.

Recentemente Emilio Fede aveva occupato le prime pagine dei giornali per altri 2 casi giudiziari essendo stato indagato per concorso in bancarotta fraudolenta con Lele Mora e per favoreggiamento della prostituzione.