Mafia:estorsione e usura,arresti Foggia

Guardia di Finanzada Ansa

Quattro provvedimenti restrittivi in carcere, emessi dal gip del Tribunale di Bari su richiesta dei pm della Procura antimafia di Bari, Giuseppe Gatti, e della Procura di Foggia, Alessandra Fini, sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Foggia in collaborazione con il Gico della Guardia di Finanza di Bari e la polizia giudiziaria della Procura di Foggia.

Gli arrestati sono accusati di estorsione, tentata estorsione, usura ed altri reati minori, con l’aggravante della modalità mafiosa.

Operazione Stive Pulite. Arrestati 19 dipendenti Alitalia

stive puliteda Tgcom 24

Pioggia di arresti per i furti nei bagagli dei passeggeri in transito nei vari aeroporti italiani. La polizia ha eseguito 86 misure cautelari che riguardano altrettanti dipendenti di diversi scali nazionali. Le indagini, condotte dall’ufficio di polizia di frontiera aerea di Lamezia Terme, hanno riguardato oltre 100 episodi di furto, tentato furto e danneggiamento. Nel mirino anche decine di dipendenti Alitalia.

Risultano infatti 49 misure cautelari emesse nei confronti di altrettanti dipendenti dell’Alitalia-Cai a Fiumicino, coinvolti nell’inchiesta sui furti nei bagagli dei passeggeri. Di questi, 19 addetti alle operazioni di handling sono agli arresti domiciliari, mentre ad altri 30 operai è stato notificato l’obbligo di firma.

Le indagini sono state condotte sotto le direttive della Procura della Repubblica di Lamezia Terme e sono durate oltre un anno. Per far fronte ai numerosi arresti, nell’operazione, denominata “Stive pulite”, sono stati impegnati oltre 400 uomini agenti in tutta Italia.

La Direzione Sicurezza di Alitalia, nel corso del 2012, recita un comunicato ufficiale, ha attivamente collaborato con la Polizia di Frontiera di Fiumicino e di Lamezia Terme nello studio, nello sviluppo e nella conduzione di una articolata attività investigativa avente come obiettivo l’individuazione dei responsabili di numerosi furti che, in forma sempre più invasiva, si sono registrati sui bagagli dei passeggeri Alitalia. Inizialmente la tratta Roma Fiumicino – Lamezia Terme era risultata la più colpita da questo fenomeno che successivamente si è esteso anche ad altri scali nazionali che, seppur in forma minore, sono stati interessati dalla stessa problematica.

Il proficuo scambio, tra Alitalia e la Polizia di Frontiera, delle reciproche conoscenze, competenze ed esperienze professionali, unito alla fattiva collaborazione della Compagnia, hanno consentito di raggiungere un importante risultato, permettendo alla magistratura inquirente, che ha coordinato tutte le fasi dell’indagine, di emettere gli odierni provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti colpevoli. Alitalia, quale parte lesa da questi avvenimenti, continuerà a garantire la totale collaborazione alle Forze di Polizia e all’Autorità giudiziaria.

RIFIUTI: 21 arresti a Napoli

finanza-2-2da TGCOM24

La guardia di finanza di Napoli ha arrestato 21 persone nell’ambito dell’inchiesta sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Tra i destinatari dei provvedimenti c’è anche l’ex sottosegretario Carlo Malinconico, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari. Custodia in carcere, invece, per gli imprenditori Sabatino Stornelli (ex a.d. di Selex Management, gruppo Finmeccanica), Maurizio Stornelli e Francesco Paolo Di Martino.

Durante le indagini i finanzieri hanno trovato un documento in cui sarebbero indicate una serie di consulenze per un milione di euro che l’imprenditore De Martino avrebbe pagato a Malinconico, all’epoca dei fatti presidente di una commissione tecnica sul Sistri del Ministero dell’ambiente.

Palermo: la mafia gestiva le case popolari

da Polizia di Stato

Erano andati a Milano per alcune cure mediche. Mentre si trovavano in ospedale la loro casa, nel quartiere Zen di Palermo, era stata occupata. Un clan mafioso composto da una decina di persone aveva assegnato il loro alloggio popolare ad un’altra famiglia.

Questo è lo sfondo dell’operazione condotta dalla Squadra mobile di Palermo che, in collaborazione con la Dia, ha arrestato stamattina 13 persone. Sono tutti accusati di associazione mafiosa, tentata estorsione, estorsione e violenza privata aggravate.

Dalle indagini, portate avanti con intercettazioni telefoniche e servizi sul territorio a riscontro delle dichiarazioni di collaboratori, è emerso che il clan mafioso estorceva denaro agli abitanti dei padiglioni di edilizia popolare e ai commercianti della zona per gestire direttamente l’assegnazione delle case popolari su un canale parallelo illegale.

L’organizzazione faceva presidiare da persone di sua fiducia gli alloggi popolari lasciati liberi per più di 10-15 giorni dai legittimi assegnatari, che perdevano così il diritto alla loro casa. L’immobile vacante veniva preso in consegna da Cosa nostra e poi “riassegnato” a non meno di 15 mila euro.

Tratta di immigrati, maxi blitz contro trafficanti somali: 55 arresti

da AdnKronos

Maxi operazione di Polizia e Guardia di Finanza, coordinata dalle procure distrettuali di Catania e Firenze e dalla Dna, contro due organizzazioni criminali somale accusate di traffico di esseri umani: 55 gli arresti, a conclusione di una complessa attività d’indagine durata un anno e mezzo. Gli affiliati alle due organizzazioni criminali, spiega una nota, sono accusati di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina di cittadini extracomunitari provenienti da quell’area africana e diretti, attraverso il territorio italiano, verso il Nord Europa, nonché di contraffazione di documenti, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, di riciclaggio ed altri gravi reati.

 

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Le indagini, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia, che rientrano in un più ampio contesto investigativo finalizzato a contrastare le organizzazioni criminali extra nazionali dedite all’immigrazione clandestina, hanno preso avvio dalla procura della Repubblica di Modica e sono state successivamente condotte, considerati i reati di tipo mafioso, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania nell’ambito dell’operazione denominata ‘Boarding pass’, che ha consentito di accertare le responsabilità penali di 48 cittadini somali, mentre, sul fronte fiorentino, dall’omologa Procura Distrettuale nell’ambito dell”operazione ‘Bakara’, che ha individuato le responsabilità penali di altri 7 soggetti di etnia somala.

 

 

Le attività sul territorio, prosegue la nota, sono state condotte dalle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato (Servizio Centrale Operativo e Squadra Mobile di Ragusa) e della Guardia di Finanza (GICO e Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze), mentre i profili internazionali sono stati curati da Eurojust che ha ottenuto la collaborazione delle diverse Autorità giudiziarie straniere, interessate per le azioni penali in quegli Stati esteri. Il cartello criminale, composto da cellule operative radicate in Italia, in Kenya e in Libia, conduceva i migranti clandestini verso i territori di Malta e Grecia per poi convogliarli in Italia presso alcune basi logistiche individuate a Roma, Milano, Torino, Firenze, Prato, Bergamo, Cuneo e Napoli, considerate città strategiche per la loro vicinanza agli aeroporti che collegano, anche con voli low coast, le principali capitali europee.

 

 

Solo successivamente, dopo averli muniti di falsi documenti, venivano avviati verso paesi del Nord Europa, in particolare Olanda, Francia, Danimarca, Regno Unito e, soprattutto, Norvegia, Svezia e Finlandia dove, anche in alcuni di questi Paesi, è stata accertata l’esistenza di cellule operative dedite all’attività illecita dell’immigrazione clandestina. Tra gli arrestati, spiccano Abdurahman Hussein Mohamed inteso ‘Banje’, mediatore culturale presso l’Ambasciata italiana di Nairobi, considerato il punto di riferimento per l’ottenimento, illecito, dei visti d’ingresso in territorio italiano e Bashir Ali Mohamed Sheik inteso ‘Bashir Ali’, collaboratore dell’organizzazione internazionale World Food Program.

 

 

Nell’ambito della stessa operazione, conclude la nota, sono stati deferiti in stato di libertà altri 23 soggetti ritenuti responsabili di aver agevolato le attività illecite del cartello criminale ed inoltre saranno eseguiti numerosi sequestri preventivi di attività economiche, conti correnti, agenzie di money transfer e altri beni riconducibili alla stessa organizzazione transnazionale, basti pensare che il giro d’affari è stato stimato in circa 25 milioni di euro l’anno.

Camorra, riciclavano denaro: arresti in tutta Italia

da Ansa.it

Un’operazione contro il riciclaggio di denaro della camorra e’ scattata all’alba in tutta Italia. Centinaia di agenti della Direzione investigativa antimafia (Dia) stanno eseguendo decine di provvedimenti cautelari in carcere emessi dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) del capoluogo campano.

Beni per 120 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia nell’operazione contro il riciclaggio di denaro della camorra, scattata all’alba. Sulla base di un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Dda di Napoli sono stati bloccati beni immobili, aziende, automezzi e rapporti finanziari che secondo le indagini facevano capo agli arrestati e ai loro familiari. Le persone arrestate – secondo gli investigatori – fanno capo al clan camorristico Fabbrocino, operante nella zona del Vesuviano, con propaggini operative finanziarie ed imprenditoriali in tutta Italia, in particolare in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Abruzzo e Calabria. Con l’operazione scattata all’alba – spiegano alla Dia – è stato inferto un duro colpo alla capacità operativa militare ed economica del clan. Le indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sono state effettuate dal Centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia del capoluogo campano. E’ stato scoperto un riciclaggio di capitali mafiosi in Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo, Calabria e Campania per un valore di oltre 112 milioni di euro e sono stati accertati reati di estorsione, anche in appalti pubblici e nel settore della raccolta dei rifiuti solidi urbani, usura, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, turbativa d’asta, voto di scambio.

Arresti sono in corso a Napoli, Milano, Bergamo, Brescia, Caserta, Bologna, Roma, Chieti, L’Aquila, Avellino, Benevento, Salerno e Catanzaro. All’operazione della Dia, denominata ‘Fulcro’, partecipano Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza.

Pesaro: clonavano carte di credito, 3 arresti

da Polizia di Stato

La mente del gruppo era la donna, stilista di talento; i due uomini, un ex pugile e un romeno ex appartenente ai servizi segreti di quel Paese, eseguivano i suoi ordini.

I poliziotti della questura di Pesaro, insieme ai militari della Guardia di finanza, hanno arrestato le 3 persone, perché responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione e alla ricettazione, nonché alla clonazione di carte di credito.

Dalle indagini è emerso che i componenti dell’organizzazione si procuravano, grazie alle complicità a livello internazionale vantate dal romeno, i codici di carte di credito di ignari cittadini stranieri, per poi trasferirli su delle comuni carte dotate di banda magnetica, che venivano usate come strumenti elettronici di pagamento.

L’utilizzo di queste carte avveniva in negozi di persone compiacenti nella provincia di Pesaro, attraverso l’acquisto simulato di merci – abbigliamento, mobili, telefonia, ricariche telefoniche ed altro, le “strisciate” con le carte clonate avvenivano anche in stazioni di servizio, ristoranti e alberghi.

Il volume d’affari della banda è di circa 10 milioni di euro. Nel corso dell’operazione, sono state eseguite oltre 30 perquisizioni in varie città d’Italia, sono state sequestrate 2 pistole, 4 caricatori di cui 2 inseriti nelle armi, centinaia di munizioni, giubbotti antiproiettili con piastra d’acciaio, coltelli, manganelli elettrici e strumenti per effrazione, lettori di bande magnetiche, carte di credito contraffatte.

Trento: aggredivano anziane, arrestati minorenni

da Polizia di Stato
 
La banda specializzata in scippi è stata fermata stamattina dalla Squadra mobile di Trento. Le aggressioni, circa una ventina, hanno avuto come vittime donne anziane.

Le persone venivano individuate alle fermate dei mezzi pubblici, seguite a bordo degli autobus e aggredite, una volta scese, mentre si dirigevano verso casa.

La scelta delle vittime era effettuata con grande cura: l’attenzione verso persone non più giovanissime, dava modo ai criminali di non rischiare una reazione energica e pericolosa e limitava la possibilità di essere riconosciuti successivamente all’intervento delle forze dell’ordine.

La banda aveva un’organizzazione ben definita: ogni componente aveva il proprio compito e l’uno sapeva perfettamente le funzioni dell’altro.

Il profitto consisteva nella divisione, a ciascuno per la sua parte di merito, delle somme di denaro ricavate dalla vendita dei gioielli rubati.

In un occasione la banda, dopo aver rubato un’autovettura Bmw da un’abitazione privata di Povo (Trento), ha speronato un equipaggio della Squadra volante, in località Mattarello, riuscendo a dileguarsi nel buio delle campagne.

Dalle indagini è emerso anche che il gruppo criminale ha effettuato furti in appartamento e in grandi magazzini di abbigliamento.

Razzismo e antisemitismo sul web: 4 arresti

da Polizia di Stato

Utilizzavano la Rete per istigare il razzismo e l’antisemitismo: con l’accusa d’incitamento alla violenza per motivi  razziali, 4 cittadini italiani residenti in varie regioni d’Italia sono stati arrestati e 17 sono stati denunciati, all’alba di questa mattina,  dagli uomini della Digos della questura di Roma e dal Servizio polizia postale e delle comunicazioni.

Gli investigatori nel corso dell’indagine sono riusciti a individuare sul Web un gruppo “consacrato” alla supremazia della razza bianca che  diffondeva le sue “idee” sull’odio razziale e sul compimento di atti i discriminatori, attraverso un forum online.

Durante l’operazione, condotta in tutta Italia, sono state effettuate 17 perquisizioni nel corso delle quali sono stati sequestrati: materiale  informatico, pubblicazioni, manifesti e volantini cartacei ed oggetti legati alla “sottocultura” nazi-fascista, armi bianche e armi improprie.

Gli arresti sono stati effettuati a Milano, Frosinone e Pescara.

Appalti truccati a Trenitalia: 27 arresti

da Polizia di Stato

Imprenditori e funzionari di Trenitalia ritenuti responsabili di aver inquinato e truccato il sistema degli appalti della  società sono stati arrestati, questa mattina, dalla Squadra mobile di Firenze e dal compartimento della polizia Ferroviaria della Toscana.

Tra i reati contestati alle 27 persone, tutti agli arresti domiciliari, ci sono: corruzione, turbata libertà degli incanti, turbativa  d’asta, peculato, falso abuso di ufficio e accesso abusivo alle banche dati riservate di Trenitalia.

L’operazione, denominata “Espresso 2”, è il risultato della seconda tranche dell’inchiesta sugli appalti truccati di Trenitalia e di  un’azienda di trasporti campana, la Sepsa, nell’ambito della quale nell’ottobre del 2011 sono state arrestate 15 persone e indagate 42, accusate di  aver pilotato gare relative alla fornitura di accessori per la manutenzione dei treni.

Tredici le province coinvolte tra cui Firenze, Prato, Ascoli Piceno, Vicenza, Monza, Pavia, Milano, Torino, Bari, Pordenone, Verona, Genova e  Napoli.