Costa Smeralda: preso latitante nigeriano

 La cooperazione internazionale dà i suoi frutti. Grazie alla banca dati comune di Interpol, questa volta a finire nella rete dei controlli è stato un cittadino nigeriano residente a Londra, ma in vacanza a Porto Cervo (Sassari).

Il 16 agosto, nel corso di alcune verifiche effettuate in diversi hotel della nota località turistica, i poliziotti hanno scoperto un 46enne nigeriano, destinatario di una mandato di arresto emesso dalla Suprema Corte della Nigeria, per il reato di frode nel commercio.

L’uomo, ricercato dal 2014, è finito in carcere perchè deve ancora scontare una condanna di sette anni di reclusione.

Il latitante, tra il 2007 e il 2008, in qualità di direttore generale di una società era riuscito, presentando documenti falsi, ad ottenere un consistente prestito dalle banche, mai restituito.

Infatti il nigeriano aveva fatto dapprima perdere le sue tracce in Inghilterra e ieri sera è stato rintracciato in Sardegna.

fonte Polizia di Stato

Operazione Ferragosto sicuro: undici spacciatori in manette

PALERMO – I controlli dei carabinieri nei locali lungo la costa e sulle strade: denunciate 88 persone per uso di stupefacenti, 33 auto sequestrate

Undici spacciatori in manette: è il risultato dell’operazione Ferragosto dei Carabinieri del Comando di Palermo che hanno intensificato i servizi di prevenzione lungo le arterie stradali durante il “ponte” del fine settimana. Gli undici pusher arrestati verranno giudicati con il rito direttissimo domani presso i Tribunali di Palermo e Termini Imerese.

Le strade di afflusso ai locali più noti e frequentati della costa tra Bagheria e Cefalù, da Terrasini a Cinisi, sono state battute senza sosta dalle gazzelle dell’Arma. Lo scopo era quello di evitare l’ingresso di stupefacenti nei locali e l’uscita di giovani privi di lucidità a bordo di automezzi. Sono undici i denunciati in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per detenzione di stupefacenti, mentre sono 88 tra giovani e meno giovani segnalati all’Ufficio Territoriale del Governo, quali assuntori di sostanze stupefacenti. Complessivamente sono stati sequestrati: 58 grammi di cocaina, 7 grammi di eroina, 235 grammi di hashish e 397 grammi di marijuana. Tra coloro che cercavano divertimento anche soggetti in stato di restrizione per disposizione del Tribunale. E’ finita così con l’arresto, l’uscita che si è concessa per ferragosto un pregiudicato, B.B. di 34 anni, fermato dai Carabinieri della Compagnia di Palermo San Lorenzo per aver violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Numerose le contestazioni al codice della strada: denunciate 51 persone, sequestrate 33 autovetture e 66 tra ciclomotori e motocicli.

fonte La Repubblica

Dehors abusivi, è guerra ai recidivi: “Ora c’è l’arresto”

ROMA – Il municipio I applica il codice penale che prevede multe fino a 1.032 euro

Dehors abusivi? Non più solo multe e rimozioni, ma ora si applica il codice penale. In sostanza, il ristoratore che rimette i tavolini in strada senza permessi dopo il primo sequestro, rischia di finire in galera. È l’ultima misura studiata dal I municipio per fermare il dilagare di sedie e tavoli selvaggi.

Sono troppi infatti i casi in cui i commercianti, spesso privi di qualsiasi tipo di concessione, dopo l’intervento dei vigili e le multe, tornano a riposizionare gli arredi da esterno come se nulla fosse, sbarrando il passaggio anche ai mezzi di soccorso. Un comportamento che rischia di vanificare l’opera di contrasto all’abusivismo commerciale intrapresa dall’amministrazione. “Abbiamo deciso – annuncia la presidente della City, Sabrina Alfonsi – di applicare gli articoli 633 e 639 bis del codice penale: prevedono la reclusione fino a due anni e una multa fino a 1.032 euro per chi occupa arbitrariamente il suolo pubblico o privato allo scopo di trarne profitto. Se il reato viene commesso sul suolo pubblico si può procedere d’ufficio”.

Il provvedimento è stato già sperimentato in un primo caso e ha dato i suoi frutti. “I vigili l’hanno usato contro un ristoratore di via dei Fienili che in passato era stato perseguito per occupazione abusiva – spiega Alfonsi – e la magistratura ha convalidato la misura dandoci ragione. Così oggi abbiamo in mano uno strumento forte, che ci consente di imporre il rispetto delle regole in maniera definitiva”.

Gli sforzi profusi nei mesi scorsi per tentare di mettere ordine alla giungla delle 15mila attività sul territorio, la costituzione di un ufficio di scopo per il contrasto all’abusivismo commerciale e la task force dei caschi bianchi, pur conferendo una maggiore tempestività ai controlli si sono spesso scontrati contro il mancato rispetto delle regole degli esercenti. D’altronde anche quando i commercianti perdono i ricorsi, la spesa per la multa viene compensata dal lauto business dei dehors in una città come Roma. Un esempio? “In via della Croce – racconta il presidente dell’Associazione residenti Campo Marzio, Roberto Tomassi – ogni sera, su un totale di nove dehors, se ne contano cinque completamente abusivi. Bene fa il municipio ad adottare il codice penale, cosa che per altro avevamo suggerito proprio noi. Ci avevano assicurato che ne avrebbero verificato l’applicabilità. Ora ci aspettiamo che spariscano almeno le occupazioni completamente fuorilegge”.

I controlli ad hoc partiranno a stretto giro e riguarderanno i professionisti del “togli e rimetti”, come il titolare dell’hotel al civico 36 di via delle Carrozze, che dopo aver subìto ben tre rimozioni, ha rimesso i tavoli e sfregiato la parete esterna del palazzo con decine di insegne e lampioncini. Ora rischia la detenzione. “Penso che i cittadini debbano essere liberi di non sedersi ai tavoli abusivi – sottolinea il minisindaco – E la nostra idea, già realizzata, di delimitare le concessioni con le strisce verdi o con le borchie viaggia proprio in quella direzione”.

fonte La Repubblica

Ferragosto: al Viminale incontro con le Forze dell’ordine

Fonte Polizia di Stato

Fonte Polizia di Stato

A Ferragosto, anche quest’anno, si svolgerà al Viminale  il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica con la presenza del capo della Polizia Alessandro Pansa, dei vertici delle altre Forze dell’ordine, dei servizi di intelligence e sarà presieduto dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Al termine dell’incontro è previsto anche un collegamento in video-conferenza con il Centro di cooperazione polizia e dogana di Ventimiglia (Imperia), la questura di Napoli e i rappresentanti di Vigili del fuoco, Guardia costiera, Protezione civile, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo forestale dello Stato che saranno nella sala operativa allestita a Milano per l’Expo.

Un’occasione importante per fare gli auguri per la festività e al contempo ringraziare gli operatori che a Ferragosto sono impegnati a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.

Dopo il vertice è inoltre prevista una conferenza stampa per presentare i dati dell’attività del ministero dell’Interno nell’ultimo anno.

di Umberto Buzzoni

Estorsione ventennale, 8 arresti a Catanzaro e sequestri per 1,5 milioni

 Sono accusate di concorso in estorsione continuata, aggravata dalla metodologia mafiosa, le otto persone arrestate dagli agenti della Squadra mobile di Catanzaro al termine dell’operazione “Scheria”.

Si tratta di esponenti delle cosche di ‘Ndrangheta Gallelli e Procopio-Mongiardo, attive nel basso versante jonico del capoluogo calabrese.

Nell’ambito della stessa indagine gli uomini della Guardia di finanza hanno contestato ad alcuni indagati anche il reato di intestazione fittizia di beni, aggravata dalla metodologia mafiosa, e sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza due aziende, quote societarie, nonchè beni immobili e mobili, per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro.

L’attività investigativa, condotta dalla Mobile catanzarese e coordinata dalla locale Procura distrettuale antimafia, ha fatto luce in particolare sulla pressante attività estorsiva posta in essere dalle ‘ndrine locali nei confronti di un imprenditore edile della zona, sottoposto a una vessazione ventennale.

La vittima era costretta a pagare un pizzo annuale, in percentuale agli appalti realizzati, come per esempio il 3 per cento su un affare di circa 500mila euro per la costruzione di un sottopasso ferroviario nel comune di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio. Il pagamento veniva definito “panettone” perché contenuto in pacchi natalizi consegnati nel periodo delle feste.

Gli investigatori hanno valutato in circa 200mila euro l’ammontare pagato dall’imprenditore alle famiglie che si alternavano periodicamente nel controllo della zona.

Se non pagava o ritardava qualche “rata”, scattavano subito le intimidazioni sotto forma di minacce o danneggiamenti, che nel tempo hanno superato come valore il totale pagato in denaro.

fonte Polizia di Stato

Camorra: arrestato Ammendola, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi

 Arrestato Giuseppe Ammendola, considerato reggente del clan camorristico Contini-Licciardi, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi.

Ammendola soprannominatoPeppe ‘o Guaglione” era ricercato dal 2012 ed è stato preso dagli uomini dello Sco e delle Squadre mobili di Roma e Napoli sulla spiaggia di Torvajanica, sul litorale della Capitale.

Il latitante era in vacanza proprio a Torvajanica dove aveva affittato un appartamento e si era fatto raggiungere dalla famiglia.

I poliziotti lo hanno bloccato sulla spiaggia senza che il criminale opponesse resistenza. La perquisizione personale e quella dell’appartamento poi non hanno fatto rinvenire armi.

Ammendola deve rispondere di estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione per delinquere di stampo mafioso e riciclaggio.

Dopo l’arresto di Patrizio Bosti e di Paolo Di Mauro, Ammendola era divenuto di fatto il reggente del clan Contini, radicato nel rione Vasto ed in alcuni quartieri centrali della città.

Il clan Contini è alleato con i Licciardi ed i Mallardo nel cartello dell’ “Alleanza di Secondigliano“.

Il capo della Polizia, Alessandro Pansa si è congratulato con gli uomini e le donne che hanno partecipato alla cattura del latitante.

“L’arresto di Ammendola – ha sottolineato il prefetto Pansa – dimostra come sia sempre alta l’attenzione da parte degli uffici investigativi della Polizia di Stato, nei confronti dei più pericolosi soggetti appartenenti in associazioni criminali di stampo mafioso”, ricordando l’operazione dello scorso 3 agosto nei confronti di diversi fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro.

“In questa occasione – ha concluso il capo della Polizia – desidero ricordare e ringraziare anche tutti i poliziotti che quotidianamente lavorano per la nostra sicurezza durante il periodo estivo e che in ogni campo sono attivi per rendere più serene le vacanze di tutti”.

fonte Polizia di Stato

Tenta di uccidere la ex e il suo compagno, arrestato dalla polizia

Ferrara, il 31enne li ha investiti con l’auto

Ha tentato di uccidere la sua ex fidanzata e il suo compagno investendoli con l’auto, poi è fuggito, ma la polizia lo ha rintracciato in pieno centro di Ferrara e arrestato per tentato omicidio. Protagonista un 31enne romeno, vittime una russa di 29 anni – che da quattro mesi subiva continue minacce dall’uomo – e il suo attuale convivente. Fondamentale per le indagini il filmato della videosorveglianza di una stazione di servizio.

fonte La Repubblica

Risse, furti e violenze: i fatti di cronaca

Rimini. Scomparsa da casa il 10 luglio scorso, una 17enne di origine magrebina residente a Imola è stata trovata nella notte tra venerdì e sabato dalla polizia mentre ballava sui cubi del Coconuts, locale frequentato da giovani a Marina Centro. I poliziotti, impegnati nei consueti controlli del fine settimana nei luoghi di maggiore affluenza turistica, hanno notato la ragazza molto giovane esibirsi nel locale e hanno proceduto con gli accertamenti. In un primo momento la giovane ha mentito sull’età dichiarando di avere 21 anni, ma poi messa alle strette ha raccontato la verità. Gli agenti hanno così affidato la 17enne ai servizi sociali mentre ora scatteranno ulteriori verifiche sul locale per capire come mai la ragazzina stesse ballando lì. I gestori del Coconuts hanno al momento riferito di non sapere che la cubista fosse minorenne.

Reggio Emilia. Due ragazzi feriti e quattro denunce. E’ il bilancio di una rissa avvenuta nel parcheggio esterno di una piscina a San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. Al termine degli accertamenti quattro persone sono state denunciate dai carabinieri con l’accusa di concorso in rissa aggravata. Tra i quattro identificati, due hanno riportato serie lesioni giudicate guaribili, stando alla prima prognosi, in 27 e 10 giorni. Protagonista della vicenda un gruppo imprecisato di giovani tra cui gli indagati, due fratelli di 30 e 26 anni e due amici, che hanno ingaggiato una rissa sotto gli occhi attoniti di numerose persone, tra cui anche famiglie con bambini. Alla base della rissa, secondo quanto accertato finora, ci sarebbero futili motivi dovuti a incomprensioni sorte poco prima all’interno degli spogliatoi della piscina.

Misano. Ha modificato la data di nascita sulla sua carta di identità così da risultare maggiorenne e poter bere alcolici in discoteca. Protagonista della vicenda un 17enne di Parma, controllato e denunciato dai Carabinieri all’interno di un noto locale di Misano Adriatico, nel Riminese. Il giovane, fermato dai militari, era stato trovato in possesso di 5 grammi di hashish e per questo segnalato alla Prefettura di Rimini. Nel corso del controllo i miliari si sono accorti che la carta di identità posseduta dal minorenne era stata modificata in modo da risultare più grande.

Bologna. Prima il tentativo di estorsione, poi il il furto dell’auto. Vittima, un bolognese di 75 anni. La vicenda, conclusasi ieri mattina, era iniziata ben due anni fa, quando l’uomo ebbe un rapporto sessuale a pagamento con una donna. Quest’ultima per due anni avrebbe cercato di estorcergli del denaro minaccinado di raccontare tutto alla moglie del suo cliente. L’ultimo tentativo di ricatto sarebbe avvenuto proprio ieri, quando – apparentemente con l’intenzione di fare da mediatore – è intervenuto il compagno della donna. Senonché, anziché risolvere la questione, ha sfilato al settantacinquenne le chiavi dell’auto e gli ha portato via la vettura. A quel punto la vittima ha avvertito la polizia, che nel giro di poco tempo ha trovato l’automobile e bloccato l’autore del furto.

Reggio Emilia. Un uomo di 28 anni è stato arrestato con l’accusa di avere minacciato e violentato l’ex fidanzata a Sant’Ilario d’Enza, nel Reggiano. L’uomo lo scorso 20 luglio era stato arrestato per avere scassinato la porta d’ingresso della casa della ex e avere rubato un televisore. In attesa del processo, era stato raggiunto dal divieto di dimora in provincia di Reggio Emilia. Qualche giorno dopo – incurante del divieto – era tornato nell’abitazione della donna rimasta per ore in sua balia. Nuovo arresto per violazione di domicilio aggravata, il 31 luglio, e, dopo la convalida, il rilascio con l’ulteriore provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento all’abitazione dell’ex. Le indagini condotte dai militari sull’ultima irruzione in casa della donna hanno però evidenziato come, oltre ad averla sottoposta a gravi minacce, l’uomo la avrebbe violentata. A quel punto la Procura reggiana ha chiesto ed otteneruto dal Gip del Tribunale l’aggravamento delle misure cautelari e l’arresto.

fonte La Repubblica

Arrestati i presunti scafisti del naufragio al largo della Libia

362 migranti sbarcati a Palermo, ventisei le salme tra le quali tre bambini, circa duecento i dispersi in mare. Le testimonianze dei sopravvissuti hanno inchiodato cinque stranieri, algerini, libici e tunisini

Sono stati arrestati dalla Polizia di Stato, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio plurimo aggravato, cinque cittadini stranieri, algerini, libici e tunisini, sbarcati ieri pomeriggio nel porto di Palermo dalla nave militare irlandese ‘Le Niamh’. A bordo della nave si trovavano 362 migranti ma anche ventisei salme, tra le quali quelle di tre bambini.

I sopravvissuti hanno raccontato di aver subito terribili violenze, diversificate a seconda delle etnie di appartenenza.

Erano saliti su un’imbarcazione in circa 650 e stipati nella stiva del motopesca. Quando dopo tre ore il peschereccio si è fermato per un guasto, imbarcando acqua, gli scafisti hanno costretto i migranti a buttare fuori l’acqua con alcuni secchi. Questi, non riuscendo nell’operazione, hanno disperatamente tentato di raggiungere la coperta dell’imbarcazione ma sono stati ricacciati dentro dagli scafisti che li colpivano con coltelli e bastoni. Teste marchiate con i coltelli per gli africani che non obbedivano agli ordini, cinghiate per gli arabi, calci e pugni per gli uomini sposati, picchiati davanti alle mogli. Poi hanno sigillato la botola e costretto altri migranti a sedervisi sopra per impedire l’uscita degli africani.

All’arrivo dei soccorsi della nave irlandese, i migranti si sono spostati tutti per lasciare l’imbarcazione provocandone il capovolgimento e poi l’affondamento. Chi era sul ponte si è buttato in mare, mentre i circa duecento rinchiusi nella stiva sono affondati con il peschereccio. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, gli scafisti arrestati avrebbero causato la morte di 26 migranti e quella presunta di circa 200 che sarebbero rimasti rinchiusi all’interno dell’imbarcazione capovoltasi e affondata due giorni fa a quindici miglia a nord di Al Zwara.

I cinque presunti scafisti arrestati sono due algerini di 25 e 26 anni, tre libici di 21, 26 e un tunisino di 21 anni, tutti accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio plurimo aggravato. Ciascuno di loro avrebbe avuto un ruolo ben preciso: uno comandava il motopesca con l’aiuto di altri due, gli altri impedivano ai migranti di muoversi, utilizzando per questo anche forme di violenza. I viaggi sarebbero costati ai migranti da un minimo di 1200,00 dollari a un massimo di 1800,00 dollari a persona. Il prezzo del viaggio sarebbe poi aumentato in base alle condizioni di sicurezza: quelle più vicine alla postazione di comando avrebbero avuto un costo superiore, la disponibilità di un giubbotto di salvataggio sarebbe stata pagata a parte (dai 35 ai 70 dinari libici).

fonte Ministero degli Interni

Calendari della polizia: una gara di solidarietà

Camerun, Indonesia, Tanzania, Bangladesh, Sud Sudan. Questi sono solo alcuni dei Paesi nei quali i progetti Unicef – Polizia di Stato hanno portato aiuto ai bambini più bisognosi.

Dal 2001 la Polizia destina i proventi dei Calendari ufficiali agli interventi che Unicef segue nei Paesi poveri, per il sostegno alla parte più debole della popolazione: i bambini.

Con i calendari 2001- 2015, grazie alla generosità degli amici della polizia, nonchè delle donne e degli uomini in uniforme, la vendita del Calendario ha permesso di raccogliere oltre 2 milioni di euro che, consegnati ad Unicef, hanno garantito il sostegno a dispendiose attività di supporto alle popolazioni dove Unicef opera.

I fondi dei calendari 2007 e 2008 furono ad esempio destinati alla protezione dell’infanzia in Guinea Bissau; quelli del 2011 e del 2014 per i bambini lavoratori e di strada in Bangladesh; quelli del 2002 e del 2003 contro il traffico e lo sfruttamento sessuale dei bambini rispettivamente in Cambogia e Benin.

Un calendario quindi dal grande valore etico e che merita di esser esposto nelle case e negli uffici di chi, anche in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, decide di fare un piccolo sforzo per dare una grande mano a chi è nato nella parte più povera del mondo.

Quest’anno il Calendario, come abbiamo raccontato, è stato realizzato gratuitamente da un grande fotografo italiano e grande amico della Polizia, Massimo Sestini.

Il fotoreporter ha sposato con entusiasmo la proposta di un nuovo calendario per la Polizia di Stato e ha scattato centinaia di foto per raccontare, a suo modo, la professione del poliziotto.

La speranza è sempre la stessa: raccogliere quanti più fondi possibili e superare le vendite dell’anno precedente.

Le modalità di acquisto sono sempre le stesse: il pagamento tramite bollettino postale da consegnare alla questura della provincia di residenza.

fonte Polizia di Stato