A Milano 4 arresti per tratta di esseri umani

Ammontava anche a 70mila euro il debito che alcune prostitute nigeriane, ridotte in schiavitù, dovevano ad una rete criminale specializzata nella tratta di esseri umani. Così, dopo un’indagine durata più di un anno, la Squadra mobile di Milano ha arrestato quattro cittadini nigeriani che avviavano giovani donne alla prostituzione in provincia di Milano.

L’organizzazione operava già dalla Nigeria; le ragazze infatti venivano sottoposte ad una variante del rito voodoo con cui si sottomettevano psicologicamente.

Dopo questa preparazione arrivavano nel nostro Paese, in molti casi attraversando il deserto, e poi a bordo di barconi dalla Libia a Lampedusa.

In Italia, inizialmente erano affidate a una “madame” che le avviava alla prostituzione facendo credere loro di essere debitrici di grosse somme di denaro per esser state “aiutate” a raggiungere l’Europa.

Almeno 9 le ragazze individuate dagli investigatori di cui 4 quelle collocate in una comunità di recupero del comune di Milano.

Gli agenti hanno recuperato, inoltre, anche dei quaderni in cui la madame teneva la contabilità che avrebbe reso libere per sempre le ragazze.

fonte Polizia di Stato

Estonia accoglierà la quota prevista di asilanti provenienti dall’Italia

fonte Ministero dell'Interno

fonte Ministero dell’Interno

E’ stata ufficialmente sottoscritta con l’Estonia, la dichiarazione sull’accoglienza della prima quota di asilanti provenienti dall’Italia, nell’incontro di ieri al Viminale, tra il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ed il Ministro dell’Interno della Repubblica d’Estonia, Hanno Pevkur.

Nel quadro delle recenti decisioni europee, nella Dichiarazione congiunta, l’Estonia conferma l’accoglienza della quota prevista di asilanti provenienti dall’Italia e il Ministro Pevkur ha dichiarato il suo impegno perché nelle prossime settimane il primo gruppo possa lasciare l’Italia alla volta dell’Estonia.

Alfano e Pevkur hanno poi sottolineato la necessità di un impegno rigoroso dell’Unione Europea riguardo la politica europea dei rimpatri, affinché resti in Europa solo chi ne ha effettivamente diritto, secondo i criteri di redistribuzione recentemente stabiliti.

di Umberto Buzzoni

120 mila Rifugiati arrivati negli ultimi 2 anni saranno ricollocati negli Stati membri dell’Unione Europea

fonte Ministero dell'Interno

fonte Ministero dell’Interno

Ieri a Bruxelles nel Consiglio Straordinario Giustizia e Affari Interni è stata presa la decisione di redistribuire, i 120 mila rifugiati giunti negli ultimi due anni, tra gli Stati membri dell’Unione Europea.

Il Ministro Alfano ha commentato «Abbiamo avuto ragione su tutta la linea» «Qui hanno impiegato due anni a capire quello che era sotto gli occhi di tutti. Dovevamo lavorare come Europa nella prevenzione di ciò che sarebbe accaduto e invece siamo intervenuti con ritardo».

In merito alla precedente riunione del Consiglio in cui non si era raggiunto il consenso di tutti gli Stati membri sulla proposta ha poi dichiarato «Otto giorni fa non ci credeva nessuno» «abbiamo ottenuto quello che volevamo».

Infine per quanto riguarda chi non ha diritto all’asilo, migranti economici che sono giunti illegalmente, ha aggiunto «Adesso bisogna spiegare che se non funzionano i rimpatri» «ci troveremo al collasso. La nostra azione in Europa sarà, d’ora in poi, di dire rimpatri, rimpatri, rimpatri».

di Umberto Buzzoni

Immigrazione: anche minorenni tra gli scafisti egiziani

 Si è chiusa stanotte l’ennesima indagine sui mercanti di esseri umani che arrivano ogni giorno nel nostro Paese, con il loro carico di disperati. A finire in carcere, questa volta, sono stati nove egiziani che componevano l’equipaggio della barca che, dall’Egitto, ha portato in acque internazionali 131 migranti. I profughi sono stati soccorsi da una nave della Marina militare francese.

Tra gli arresti effettuati dagli uomini della Squadra mobile di Ragusa anche due nei confronti di 17enni.

Per tutti sono state accertate le responsabilità e i singoli ruoli nella traversata, iniziata il 5 settembre dalle coste egiziane. Sino al superamento delle acque internazionali, tutti i migranti sono stati costretti con la violenza a restare sottocoperta in un clima irrespirabile per tutta la giornata. Solo la notte veniva concesso di salire in coperta e respirare un po’.

Questa restrizione, attuata con la minaccia dagli scafisti che impugnavano coltelli e spade, era giustificata con il superamento di eventuali controlli da parte delle autorità egiziane.

Per i primi 5 giorni di viaggio le persone a bordo sono state sfamate solo con pane e formaggini; poi il cibo, già scarso, è terminato. Ogni persona soccorsa ha dovuto pagare per questo viaggio circa 3 mila dollari statunitensi; il singolo viaggio ha così fruttato all’intera organizzazione criminale 400 mila dollari.

La somma pagata è molto superiore a quella richiesta ai migranti che partono dalla Libia. Le coste libiche infatti sono ritenute punti di partenza meno sicuri rispetto ai porti egiziani.

Molto importanti, per ricostruire le singole fasi del viaggio e le responsabilità dell’equipaggio, sono state le testimonianze incrociate dei migranti, che hanno permesso agli investigatori di individuare in modo inequivocabile la rete di trafficanti.

fonte Polizia di Stato

E’ stato approvato il Programma Nazionale del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione

fonte Ministero dell'Interno

fonte Ministero dell’Interno

Dopo il via libera ricevuto dalla Commissione Europea verranno finanziate una serie di iniziative per la gestione integrata dei fenomeni migratori.

La Commissione Europea ha infatti approvato il Programma Nazionale per l’Italia del Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami) a seguito del processo di concertazione con i partner e gli stakeholder istituzionali e territoriali. Nel Programma sono stati individuati i fabbisogni di medio termine più importanti nel settore dell’asilo, dei rimpatri e dell’integrazione con i relativi obiettivi prioritari.

Il Fami ha l’obiettivo dichiarato di “contribuire alla gestione efficace dei flussi migratori e all’attuazione, al rafforzamento e allo sviluppo della politica comune di asilo, protezione sussidiaria e protezione temporanea e della politica comune dell’immigrazione, nel pieno rispetto dei diritti e dei principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.

Le attività finanziate saranno concentrate sulla gestione integrata della migrazione sotto tutti gli aspetti includendo l’asilo, la migrazione regolare, il rimpatrio dei cittadini stranieri e l’integrazione.

di Umberto Buzzoni

Tenta di uccidere la ex e il suo compagno, arrestato dalla polizia

Ferrara, il 31enne li ha investiti con l’auto

Ha tentato di uccidere la sua ex fidanzata e il suo compagno investendoli con l’auto, poi è fuggito, ma la polizia lo ha rintracciato in pieno centro di Ferrara e arrestato per tentato omicidio. Protagonista un 31enne romeno, vittime una russa di 29 anni – che da quattro mesi subiva continue minacce dall’uomo – e il suo attuale convivente. Fondamentale per le indagini il filmato della videosorveglianza di una stazione di servizio.

fonte La Repubblica

Arrestati i presunti scafisti del naufragio al largo della Libia

362 migranti sbarcati a Palermo, ventisei le salme tra le quali tre bambini, circa duecento i dispersi in mare. Le testimonianze dei sopravvissuti hanno inchiodato cinque stranieri, algerini, libici e tunisini

Sono stati arrestati dalla Polizia di Stato, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio plurimo aggravato, cinque cittadini stranieri, algerini, libici e tunisini, sbarcati ieri pomeriggio nel porto di Palermo dalla nave militare irlandese ‘Le Niamh’. A bordo della nave si trovavano 362 migranti ma anche ventisei salme, tra le quali quelle di tre bambini.

I sopravvissuti hanno raccontato di aver subito terribili violenze, diversificate a seconda delle etnie di appartenenza.

Erano saliti su un’imbarcazione in circa 650 e stipati nella stiva del motopesca. Quando dopo tre ore il peschereccio si è fermato per un guasto, imbarcando acqua, gli scafisti hanno costretto i migranti a buttare fuori l’acqua con alcuni secchi. Questi, non riuscendo nell’operazione, hanno disperatamente tentato di raggiungere la coperta dell’imbarcazione ma sono stati ricacciati dentro dagli scafisti che li colpivano con coltelli e bastoni. Teste marchiate con i coltelli per gli africani che non obbedivano agli ordini, cinghiate per gli arabi, calci e pugni per gli uomini sposati, picchiati davanti alle mogli. Poi hanno sigillato la botola e costretto altri migranti a sedervisi sopra per impedire l’uscita degli africani.

All’arrivo dei soccorsi della nave irlandese, i migranti si sono spostati tutti per lasciare l’imbarcazione provocandone il capovolgimento e poi l’affondamento. Chi era sul ponte si è buttato in mare, mentre i circa duecento rinchiusi nella stiva sono affondati con il peschereccio. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, gli scafisti arrestati avrebbero causato la morte di 26 migranti e quella presunta di circa 200 che sarebbero rimasti rinchiusi all’interno dell’imbarcazione capovoltasi e affondata due giorni fa a quindici miglia a nord di Al Zwara.

I cinque presunti scafisti arrestati sono due algerini di 25 e 26 anni, tre libici di 21, 26 e un tunisino di 21 anni, tutti accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio plurimo aggravato. Ciascuno di loro avrebbe avuto un ruolo ben preciso: uno comandava il motopesca con l’aiuto di altri due, gli altri impedivano ai migranti di muoversi, utilizzando per questo anche forme di violenza. I viaggi sarebbero costati ai migranti da un minimo di 1200,00 dollari a un massimo di 1800,00 dollari a persona. Il prezzo del viaggio sarebbe poi aumentato in base alle condizioni di sicurezza: quelle più vicine alla postazione di comando avrebbero avuto un costo superiore, la disponibilità di un giubbotto di salvataggio sarebbe stata pagata a parte (dai 35 ai 70 dinari libici).

fonte Ministero degli Interni

Migranti, due sbarchi al porto di Crotone

La prefettura coordina le operazioni di accoglienza e di assistenza sanitaria

Doppio sbarco di migranti nel porto di Crotone. Il primo avvenuto nelle prime ore di lunedì scorso con 86 migranti (35 uomini, 24 donne e 27 minori di nazionalità siriana e irachena) a bordo del guardiacoste “Denaro” del gruppo Aeronavale di Taranto della Guardia di Finanza.

Arrestati per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina due scafisti di nazionalità turca e albanese.

Il secondo è avvenuto nella mattinata di ieri, 394 migranti (180 presunti minori) di nazionalità siriana, sudanese, iraniana ed eritrea a bordo della nave mercantile norvegese “Siem Pilot”. Fermati 10 presunti scafisti.

I migranti sono stati ospitati presso i centri di accoglienza (Cda) e i centri accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Isola Capo Rizzuto per la pre-identificazione, nei prossimi giorni saranno trasferiti, secondo un piano di riparto del ministero dell’Interno, in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Campania.

Le attività di primo soccorso e assistenza, coordinate dalla prefettura, sono state prestate dal personale del comune, delle Forze di polizia, della Capitaneria di Porto, dell’Azienda sanitaria provinciale, della Croce Rossa e della Misericordia.

fonte Ministero degli Interni

Tor Bella Monaca, in 50 assaltano la polizia per far fuggire due pusher

Via dell’Archeologia, gli agenti sono stati circondati e bersagliati di oggetti lanciati dalle finestre: quattro feriti

Roma. Residenti contro poliziotti per difendere i pusher appena arrestati. Dopo il caso del Pigneto, quartiere della movida romana dove mercoledì sera tre carabinieri sono stati accerchiati da almeno 50 africani immigrati inferociti per il fermo di alcuni connazionali sorpresi a spacciare, i disordini in strada continuano a Tor Bella Monaca, periferia est della Capitale: in seguito al fermo di due pusher, i residenti sono scesi in strada, affrontando i poliziotti impegnati nell’operazione. Sputi, insulti, si è arrivati alle mani e alla fine, nel caos generale, gli spacciatori – protetti dal quartiere – sono riusciti a fuggire mentre quattro agenti aggrediti hanno riportato lesioni e contusioni.

È successo intorno alle 17.45 in via dell’Archeologia, strada piagata da occupazioni selvagge e microcriminalità in un quartiere – quello Tor Bella Monaca – già al limite per la sicurezza. Spaccio, sassi lanciati per noia contro gli autobus in corsa: non è la prima volta che questa strada finisce sulle pagine di cronaca nera. L’episodio di ieri è comunque un brutto salto di qualità. Gli agenti delle volanti e del commissariato Casilino erano impegnati in un controllo di routine quando hanno avvistato i due pusher, poi fermati, mentre vendevano delle dosi. Tutto è precipitato nel giro di pochi minuti, mentre si stava procedendo all’identificazione dei due – personaggi molto conosciuti in zona – stando alle prime informazioni. Agli insulti dai palazzoni bianchi che si affacciano sulla strada è seguito il lancio di oggetti, bottiglie e suppellettili. Poi i residenti – almeno una cinquantina, tutti del posto – sono scesi in strada accerchiando gli agenti, che nel frattempo chiamavano i rinforzi. «Liberateli, lasciateli andare via», urlavano mentre inveivano contro le forze dell’ordine. Si è arrivati allo scontro fisico: quattro agenti sono finiti in ospedale per contusioni e lesioni in varie parti del corpo, mentre il quartiere ha centrato il suo (peggiore) obiettivo: proteggere i pusher che, approfittando della confusione, si sono dileguati facendo perdere le tracce.

La reazione della polizia è stata immediata. Sono partiti i controlli a tappeto – volanti, Falchi della Mobile e commissariato di zona – per individuare i due fuggitivi e i loro sostenitori: in serata due pluripregiudicati, italiani, ritenuti responsabili di aver favorito la fuga dei pusher, sono stati arrestati. E la caccia ai fuggitivi è andata avanti tutta la notte.

Intanto dal Pigneto, dove ormai lo spaccio è diventata un’emergenza che si palesa anche con le siringhe abbandonate ovunque, per strada o nei giardini pubblici, i residenti chiedono interventi urgenti: «Avete letto sui giornali – ha scritto il comitato «abitanti del Pigneto» in una lettera indirizzata a prefetto e alle istituzioni – che cittadini e commercianti hanno difeso i carabinieri coi loro corpi, rischiando la loro incolumità. Tutto questo – è l’accusa – perché voi non avete fatto abbastanza: questo è un pezzo di città sottratto alla legalità, i cittadini non hanno più pazienza».

fonte Il Corriere della Sera

Traffico di migranti: ecco come sono organizzati gli scafisti

Sono cinque gli ultimi arrestati per il “traffico” di migranti provenienti dalla Libia.

Uno di loro si è pentito e ha confessato, accusando tutti gli altri: “Noi del Senegal sappiamo condurre i gommoni, i gambiani si occupano della bussola e del satellitare“.

Dopo qualche ora hanno confessato anche gli altri e hanno descritto ogni particolare sull’organizzazione del “traffico” di esseri umani.

L’individuazione dei gommoni con i migranti è avvenuta venerdì ad opera di una nave tedesca e sabato di una nave militare italiana che hanno salvato complessivamente 398 persone e fermato cinque scafisti.

Gli scafisti pentiti hanno riferito agli uomini della Squadra mobile che i libici, organizzatori dei traffici, si avvalgono dei senegalesi perché essendo pescatori sanno navigare ma, non avendo idea di come si usa la bussola o il telefono satellitare, assoldano anche gli uomini del Gambia e loro in questa maniera non rischiano nulla.

Anche in questa circostanza gli investigatori hanno appurato che il traffico di migranti, permette agli organizzatori libici l’incasso di migliaia di dollari per ogni gommone che sommati per tutti quelli soccorsi hanno fruttato centinaia di migliaia di dollari ai criminali.

In questi primi mesi del 2015 i poliziotti della questura di Ragusa hanno già fermato 32 scafisti mentre lo scorso anno ne sono stati arrestati circa 200.

fonte Polizia di Stato