Crimine informatico

Fonte Ministero Interno

Fonte Ministero Interno

Un computer, una rete o un dispositivo hardware possono essere l’agente, il mezzo o l’obiettivo del crimine

I continui progressi delle nuove tecnologie, la vasta diffusione di apparati digitali e la sempre più estesa e frequentata rete di social media vedono crescere in termini esponenziali il numero di utenti che accedono al mondo di internet. Una società sempre più introdotta nel mondo digitale, e che gestisce informaticamente gran parte della propria vita di relazione, fa avvertire pressante l’esigenza di una sicurezza di settore sempre più qualificata, specializzata e vicina al cittadino.

Accanto a fenomeni storici quali la pedopornografia online, che tende sempre più a celarsi nel mondo sommerso del web anche attraverso complessi sistemi di anonimizzazione della navigazione, si manifestano nuove attività predatorie gestite da agguerrite organizzazioni criminali transnazionali che colpiscono i servizi di e-commerce e home banking e anche attacchi pianificati a banche dati o ancora aggressioni sofisticate contro infrastrutture critiche istituzionali.

Per rispondere al meglio alla sfida e per affinare adeguatamente il bagaglio professionale, la Polizia delle Comunicazioni ha avviato innovative partnership con i migliori centri universitari e di ricerca per acquisire contributi formativi e concorrere a realizzare efficaci strategie operative di contrasto.

Per venire incontro alle esigenze di sicurezza e assistenza dei sempre più numerosi cittadini utenti della rete, è stato realizzato il portale del Commissariato di P.S. on line che, ponendosi come una vera volante del web, è costantemente operativo per monitorare la rete, diramare allarmi in caso di insidie, raccogliere le più varie istanze di aiuto e assistenza. Di pari passo sono state avviate speciali campagne di sensibilizzazione dei ragazzi per un uso consapevole del web.

Fonte: Ministero Interno

Adescava ragazzine su Facebook, arrestato

da Ansa.it

Lunigiana (Massa Carrara)  – Adescava le ragazzine su facebook proponendo rapporti sessuali, in cambio di ricariche telefoniche. Con l’accusa di stalking e’ finito in carcere un trentasettenne italiano in Lunigiana. E’ stata una delle sue vittime, una ragazzina, a smascherarlo raccontando alla madre quel che le stava accadendo. L’uomo le aveva fatto proposte di rapporti sessuali tramite webcam e l’aveva fatta oggetto di conversazioni riguardanti pratiche di autoerotismo.

Immediata la denuncia ai Carabinieri

Download gratis. La Guardia di Finanza oscura siti web

da Aduc

La Guardia di finanza di Agropoli, coordinata dal pm di Vallo della Lucania Renato Martuscelli, ha eseguito un provvedimento di oscuramento dall’Italia dei portali pirata internazionali Torrentreactor.net e Torrents.net per interrompere l’illecita diffusione di opere coperte dal diritto d’autore on line, con fini di lucro. L’ordine di inibizione dell’accesso e’ stato notificato ai fornitori di servizi internet operanti su tutto il territorio nazionale e scaturisce dagli esiti delle indagini condotte che tra il 2011 e il 2012, hanno gia’ portato all’oscuramento di altri 5 siti web, tutti appartenenti al network illegale “Italianshare”, altro supermarket pirata tra i piu’ diffusi in Italia, nonche’ all’arresto del suo amministratore, conosciuto sulla rete con il nickname di “Tex Willer”.
Le nuove investigazioni su internet scattate anche a seguito di una segnalazione pervenuta dalla Federazione dell’Industria Musicale Italiana (F.I.M.I.), per la diffusione di opere piratate da parte del sito “Islafenice.net”, nato dalle ceneri di Italianshare, nonche’ di altri portali pirata operanti in modo analogo, hanno permesso di constatare la sostanziale disattivazione di “Islafenice” a seguito della diffusione della notizia relativa all’arresto del pirata “Tex Willer”; l’effettiva operativita’ illecita di Torrentreactor.net e Torrents.net, che offrivano agli utenti la possibilita’ di usufruire di link dai quali poter effettuare in modo illegale il download di opere coperte da copyright: musica, prodotti cinematografici, libri e riviste, serie TV, cartoni animati, videogiochi, software.

Razzismo e antisemitismo sul web: 4 arresti

da Polizia di Stato

Utilizzavano la Rete per istigare il razzismo e l’antisemitismo: con l’accusa d’incitamento alla violenza per motivi  razziali, 4 cittadini italiani residenti in varie regioni d’Italia sono stati arrestati e 17 sono stati denunciati, all’alba di questa mattina,  dagli uomini della Digos della questura di Roma e dal Servizio polizia postale e delle comunicazioni.

Gli investigatori nel corso dell’indagine sono riusciti a individuare sul Web un gruppo “consacrato” alla supremazia della razza bianca che  diffondeva le sue “idee” sull’odio razziale e sul compimento di atti i discriminatori, attraverso un forum online.

Durante l’operazione, condotta in tutta Italia, sono state effettuate 17 perquisizioni nel corso delle quali sono stati sequestrati: materiale  informatico, pubblicazioni, manifesti e volantini cartacei ed oggetti legati alla “sottocultura” nazi-fascista, armi bianche e armi improprie.

Gli arresti sono stati effettuati a Milano, Frosinone e Pescara.

Alessandria: minacce via Facebook, arrestati

da Polizia di Stato

Ingiurie e diffamazioni,  attraverso Facebook, inneggianti alla violenza e all’odio.   E’ bastata una denuncia fatta da una persona negli uffici della polizia Postale per far scattare le indagini: padre e figlio sono stati arrestati  dalla Digos di Alessandria per detenzione abusiva di armi comuni da sparo.

Dal controllo dei profili Facebook, riconducibili ai due, gli agenti hanno trovato fotografie ed inserzioni varie che incitavano alla violenza.

Nella perquisizione domiciliari, invece, i poliziotti hanno sequestrato due pistole, di cui una a rotazione ed una a doppia canna, un elevato  quantitativo di munizioni alterate, un bastone in legno riportante il volto di Benito Mussolini, un tirapugni, una spada e un pugnale accuratamente  affilati dai due uomini.

Postale: 30 arresti nell’operazione “Nuclear”

da Polizia di Stato

Si è conclusa l’operazione “Nuclear” della polizia Postale di Milano che ha portato all’arresto di 30 persone, quasi tutte di nazionalità romena, per uso fraudolento di carte di credito.

La banda, specializzata nella clonazione di bancomat e che aveva come base logistica anche un appartamento a Milano, operava in vari Paesi europei fra i quali Italia, Romania, Spagna, Regno Unito, Danimarca, Austria, Germania nonché Stati Uniti.

Le indagini hanno messo in luce che l’organizzazione criminale asportava fisicamente gli sportelli bancomat per studiarne i vari meccanismi di funzionamento e i sistemi di manomissione per la realizzazione di prototipi identici che ingannavano i clienti.

Grazie all’efficace cooperazione internazionale è stato possibile catturare, lo scorso luglio in Spagna, il capo dell’organizzazione criminale mentre con la collaborazione delle autorità rumene è stato possibile risalire alla provenienza delle apparecchiature illecite sequestrate in Italia.

Tutti gli strumenti sequestrati venivano prodotti in una fabbrica clandestina individuata nella zona di Craiova in Romania.

On line la raccolta di normativa e giurisprudenza antimafia e anticorruzione

da Ministero dell’Interno

Realizzata dalla Scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno per gli operatori delle prefetture è consultabile sul sito dell’istituto di alta formazione del ministero

 

Tutta la normativa di settore, per agevolare le prefetture nella loro applicazione; una rassegna aggiornata della giurisprudenza per avere un quadro chiaro di riferimento interpretativo che aiuti a usare al meglio gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione degli uffici territoriali del governo nella loro attività antimafia e anticorruzione.

Tutto questo e molto altro è da oggi disponibile on line – e anche su cd-rom – nella sezione Multimedia del sito della Scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno (Ssai) dove è consultabile la raccolta di normativa e giurisprudenza antimafia e anticorruzione realizzata dalla Scuola, che è l’agenzia di alta formazione per gli operatori delle prefetture.

Agile e funzionale, il compendio dalla Ssai è stato pensato nell’ambito di un progetto di formazione partito mesi fa con le ‘Giornate tematiche in materia di antimafia e anticorruzione del 19 e 20 marzo scorsi. L’obiettivo è mettere in grado le prefetture di muoversi al meglio nel loro lavoro di prevenzione delle infiltrazioni mafiose nelle realtà amministrative ed economico-imprenditoriali locali e di lotta alla corruzione: fenomeni gravi che contaminano il tessuto produttivo e danneggiano il potenziale delle imprese che operano nel rispetto della legalità e della concorrenza.

Lo strumento principale di prevenzione per combattere infiltrazioni o condizionamenti nelle istituzioni locali è quello dello scioglimento degli organi dei comuni, mentre per quanto riguarda il mondo imprenditoriale, nel settore degli appalti pubblici, quello dei provvedimenti interdittivi nei confronti delle imprese ‘sospette’. Non a caso, la raccolta contiene una sezione dedicata agli indirizzi formulati dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici in materia di tracciabilità dei flussi finanziari.

Guardando sempre agli appalti pubblici, è di grande utilità nella raccolta anche la rassegna degli orientamenti giurisprudenziali – da segnalare quelli che riguardano l’attività dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – che offre elementi per suffragare i rilevamenti istruttori e le motivazioni alla base dei provvedimenti interdittivi.

La raccolta non trascura gli strumenti di promozione della cultura della legalità e della responsabilità in tutte le categorie produttive, offrendo una panoramica dei principali protocolli stipulati per prevenire infiltrazioni criminali e corruzione.

Sicurezza su Internet? “Buono a sapersi”

da Polizia di Stato

Suggerimenti utili per  avere più sicurezza sul Web scegliendo password sicure, saper gestire al meglio i propri dati personali online, ma anche rendere la ricerca  dei siti Internet più utile.

La campagna “Buono a sapersi” nasce dalla collaborazione della Polizia di Stato con Google e ha come obiettivo quello di aiutare gli utenti a  essere sicuri su Internet e a gestire le informazioni che condividono online.

La Polizia delle comunicazioni ha organizzato dei corsi per la sicurezza in Rete e l’uso responsabile delle nuove tecnologie con un progetto  formativo rivolto alle scuole medie inferiori e superiori italiane.

Gli incontri forniranno agli studenti, alle loro famiglie e agli insegnanti i principali strumenti conoscitivi e didattici per garantire una  navigazione in Internet consapevole e sicura.

Le “lezioni” della Polizia si terranno nelle scuole durante la terza settimana di ogni mese, in contemporanea in tutti i capoluoghi di provincia  italiani. Il calendario dettagliato verrà pubblicato all’inizio dell’anno scolastico.

Le Scuole interessate potranno inviare una richiesta al seguente indirizzo email: progettoscuola.poliziapostale@interno.it

Inneggiava al terrorismo su Internet, arrestato

da Polizia di Stato

Si era convertito  da qualche anno all’islam con il nome di Abdul Wahid as Siquili: un cittadino pesarese di 28 anni è stato arrestato stamattina dalla Digos  della questura di Cagliari nell’ambito dell’operazione “Niriya” che ha concluso un’indagine su un gruppo di estremisti islamici che diffondevano su  Internet documenti che esaltavano il terrorismo.

L’uomo arrestato è accusato di addestramento ad attività di terrorismo internazionale. L’estremista aveva più volte confidato  a un ristretto cerchio di internauti di voler partire appena possibile per l’Afghanistan, o verso altri territori di jihad, per unirsi alle  formazioni combattenti che operano in quelle aree.

L’operazione, coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione e che ha interessato diverse province italiane, è partita  oltre due anni fa ed è connessa all’arresto, il mese scorso a Brescia, dell’estremista marocchino accusato di pianificare attentati a  obiettivi sensibili tra cui la sinagoga di Milano.

I poliziotti hanno eseguito perquisizioni a Cagliari, Milano, Palermo, Pesaro, Salerno e Cuneo nei confronti di altri dieci indagati, tutti  gravitanti nella galassia fondamentalista islamica. Hanno inoltre oscurato gli spazi web sui quali si appoggiavano i blog jihadisti.

In particolare l’attenzione degli agenti si è concentrata sui frequentatori italiani del sito islamista Minbar-Sos, oscurato nel 2009 e  considerato uno dei più importanti siti dell’islam radicale creati in Europa.

Tra questi anche un docente di lettere residente a Cagliari, particolarmente attivo assieme ad altri militanti nella traduzione e diffusione sulla  Rete di testi di ispirazione qaedista e apologetici del terrorismo nonché nella creazione di blog intorno ai quali si raccoglieva la  comunità di estremisti coinvolta nell’operazione di oggi.

Internet: attenzione alla “multa online” è una truffa

da Polizia di Stato

La polizia postale e delle comunicazioni mette in guardia gli utenti della Rete sulla diffusione di un virus  informatico che blocca il computer facendo comparire una schermata che impone il pagamento di 100 euro per poter poi ricevere il codice di sblocco  del sistema.

L’immagine che compare riproduce fedelmente l’intestazione del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle  infrastrutture critiche) l’ufficio di Polizia che si occupa della prevenzione e della repressione dei crimini informatici.

Si tratta ovviamente di una riproduzione abusiva che non ha nulla a che fare con il vero ufficio della Polizia di Stato che non chiederebbe mai il  pagamento di una somma di denaro a nessun titolo.

Si tratta invece di un pagina presente su un server russo con la quale si tenta di trarre in inganno i navigatori del web facendo leva sul timore  che può incutere l’intestazione della pagina stessa, anche perché essa compare in conseguenza dell’accesso, da parte dell’utente, a  siti per adulti.

L’invito della polizia postale e delle comunicazioni è di dotarsi di un antivirus da tenere sempre aggiornato, di navigare mediante la  predisposizione di un account utente e non con diritti di amministrazione e soprattutto di non pagare nulla a nessuno. Per maggiori informazioni  consultare il sito del Commissariato di p.s. online.