Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, le iniziative di sicurezza

fonte Polizia di Stato

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Nella terza domenica di novembre si celebra la giornata mondiale della memoria delle vittime della strada. Per la tutela della sicurezza stradale la polizia di Stato, oltre ai controlli per la prevenzione, ha creato una rete di collaborazioni con istituzioni, enti, associazioni e privati e realizza campagne sul rispetto delle regole per diffondere la consapevolezza dei rischi in modo che la sicurezza diventi uno stile di vita.

Per raggiungere l’obiettivo della Commissione europea di dimezzare la mortalità per incidente stradale è fondamentale che si tratti di una sicurezza partecipata e condivisa da tutte le persone che circolano con i loro veicoli sulle strade.

Tra le varie iniziative la Polizia si è occupata anche della realizzazione e diffusione del lungometraggio “Young Europe” girato in Italia, Francia, Irlanda e Slovenia, in cui si raccontano le storie di ragazzi a cui un incidente stradale ha cambiato per sempre la vita.

Con il progettoChirone” la Polizia ha inoltre definito un manuale con le linee guida per aiutare i poliziotti e le vittime ad affrontare a livello emotivo la notizia della morte improvvisa di un familiare per incidente o per suicidio.

di Umberto Buzzoni

Massa Carrara: arrestati in flagranza rapinatori di banca

Agivano armati di coltelli a serramanico e taglierini per fare rapine negli Istituto di credito ma gli uomini della questura di Massa Carrara li hanno arrestati in flagranza appena subito dopo l’ultimo colpo.

Si tratta di 3 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere, rapina aggravata plurima, tentata rapina e falso in certificazione amministrativa.

Almeno 6 sono le rapine a carico dei tre, compiute dal novembre 2014 ad aprile 2015 nelle zone di Carrara, Viareggio e Sarzana.Le indagini hanno altresì accertato che utilizzavano un’autovettura munita di adesivo di portatori di handicap e un’altra intestata ad una persona deceduta.

Gli agenti hanno ritrovato anche un considerevole numero di schede telefoniche molte delle quali intestate a dei prestanome stranieri, nonché due targhe contraffatte, coltelli e taglierini.

fonte Polizia di Stato

Palermo: operazione “Stirpe” arrestati esponenti di spicco di “Cosa Nostra”

Oltre al capo cosca, anche altri esponenti di spicco della famiglia mafiosa Santa Maria di Gesù sono stati arrestati, questa mattina, dalla Squadra mobile di Palermo nell’operazione chiamata “Stirpe“. Sei persone sono finite in manette mentre due sono state poste ai domiciliari.

Il boss mafioso indicato da alcuni collaboratori di giustizia come “uomo d’onore” già destinatario di numerose condanne per associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti, fu arrestato per la strage di via d’Amelio dove venne assassinato il magistrato Paolo Borsellino e la sua scorta.

Nel 2011 venne scarcerato a seguito della revisione del processo.

Non appena è stato rimesso in libertà, l'”uomo d’onore” ha ripreso le redini del mandamento radunando i suoi affiliati e alcuni stretti congiunti per riprendere la gestione degli affari della consorteria mafiosa.

Il riconoscimento del suo ruolo e del suo “peso mafioso” è stato sin da principio incondizionato, avallato pure da altri esponenti mafiosi di spicco, che, come documentato dalle indagini, hanno affermato la posizione di supremazia del boss, sottoponendosi al “rito del bacio in fronte”.

Le indagini iniziate dal 2012, grazie alle intercettazioni telefoniche, ambientali e tradizionali hanno permesso di documentare le attività criminali, di varia natura, gestite dal mandamento mafioso.

fonte Polizia di Stato

Campagna Blackfin: la Polizia in “pista” per la sicurezza informatica

fonte Polizia di Stato

fonte Polizia di Stato

L’Operazione Blackfin, la campagna sulla cyber-consapevolezza, è iniziata il 10 e proseguirà fino a domani 13 novembre, negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

Nelle aree attigue ai gate del Terminal 1, ai passeggeri in transito, gli specialisti della Polizia postale e delle comunicazioni, operatori dell’Unità Europol italiana che dipende dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e rappresentanti delle maggiori società di cyber security, forniscono informazioni e consigli sulla sicurezza informatica.

L’operazione si svolge contemporaneamente anche in altri Paesi europei, e non solo, con iniziative differenti in ogni location, ma con l’obiettivo comune di dare al pubblico indicazioni utili per proteggere i propri dispositivi di accesso alla rete quindi contrastare il furto di dati personali e finanziari da parte dei criminali informatici.

Roberto Di Legami, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, ha commentato “L’impegno della Polizia di Stato per sensibilizzare gli utenti all’uso consapevole della rete è iniziato più di 15 anni fa. Come protagonisti istituzionali nella sicurezza informatica, siamo convinti che rendere il web più sicuro con tecnologie innovative e sempre più sofisticate sia un nostro obiettivo primario per contribuire ad uno sviluppo sostenibile della rete Internet e dei suoi servizi a beneficio di tutti gli utenti”.

di Umberto Buzzoni

Omicidio di Ancona: Arrestata anche la 16enne

fonte Ansa

fonte Ansa

Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona, Paola Mureddu, nei confronti della 16enne (già in stato di fermo), per concorso, insieme al fidanzato Antonio Tagliata, nell’omicidio della madre, Roberta Pierini, e nel ferimento del padre, Fabio Giacconi (ormai in coma irreversibile).

I fatti risalgono al 7 novembre scorso, quando, in Ancona, nell’abitazione della famiglia Giacconi-Pierini, il 18enne Antonio Tagliata, armato di una pistola calibro 9, fa fuoco contro i genitori della sua fidanzatina 16enne, uccidendo la mamma e ferendo gravemente il papà, riducendolo in fin di vita: secondo le prime indiscrezioni, Roberta Pierini, impiegata 49enne, è stata raggiunta da tre colpi cal. 9 x 21, uno mortale alla testa (regione parietale destra), uno al fianco destro ed uno di striscio al fianco sinistro. Fabio Giacconi, anche lui 49enne, sottufficiale dell’Aeronautica Militare, invece, pare sia stato attinto da 4 colpi al torace. L’assurdo movente è da individuare in un giovane amore contrastato: la colpa di Roberta Pierini e di suo marito Fabio Giacconi, sarebbe stata quella di essersi opposti alla relazione tra la figlia 16enne ed il fidanzato, appena maggiorenne.

Il dramma si è consumato alle ore 13.30 circa, nella palazzina sita al civico 9 di via Crivelli, quando i vicini di casa, allarmati dal fragore di almeno cinque o sei colpi d’arma da fuoco provenienti dall’appartamento al quarto piano, hanno chiamato i Carabinieri ed il 118. Entrati in casa, i militari hanno trovato Roberta Pierini priva di vita, riversa a terra sul terrazzo, dove, forse, aveva cercato una via di fuga. A ucciderla un proiettile alla testa. Poco distante suo marito, Fabio Giacconi, colpito 4 volte al torace e di striscio ad un orecchio. Le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravissime, tanto che, nei giorni successivi, è entrato in coma irreversibile.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Andrea Laurino, si sono concentrate immediatamente nei confronti della figlia 16enne della coppia e del suo fidanzato, il 18enne Antonio Tagliata, resisi irreperibili e quindi considerati in fuga. Qualche ora dopo, i due ragazzi sono stati intercettati dai Carabinieri alla stazione di Falconara, ove erano arrivati in motorino.

Il giovane si è assunto la piena responsabilità dell’accaduto, riferendo agli inquirenti che a sparare contro i coniugi Giacconi era stato solamente lui e l’aveva fatto perché, in occasione dell’ennesima lite avuta con i predetti a causa della sua relazione con la 16enne, si era spaventato per l’atteggiamento oltremodo aggressivo avuto nei suoi confronti da Fabio Giacconi.

Poco dopo, il giovane omicida ha fatto ritrovare anche la pistola, che aveva gettato in un cassonetto per l’immondizia. In seguito, ha dichiarato che l’arma l’aveva comprata da un albanese, in pieno centro storico di Ancona, per la somma di 450 euro. Insieme alla pistola, aveva comprato anche tre caricatori e ben 86 proiettili.

Nell’immediatezza delle indagini, Antonio Tagliata è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per omicidio, tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Dopo la convalida del fermo, il GIP di Ancona ha emesso nei suoi riguardi ordinanza di custodia cautelare in carcere, per gli stessi reati. La ragazza, invece, è stata portata in una comunità protetta. Con il passare delle ore, però, il Tagliata, cambiando atteggiamento, ha cominciato scaricare le colpe sulla sua fidanzatina, sostenendo che era stata lei a dirgli di sparare.

Intervistato in occasione di una trasmissione televisiva, il padre di Antonio Tagliata, Carlo Tagliata (tra l’altro anche lui resosi responsabile di omicidio quando era ancora minorenne), dopo aver sottolineato che i genitori della ragazzina si erano più volte opposti alla relazione con suo figlio e che l’avevano tenuta spesso segregata in casa, ha dichiarato “la fidanzata di mio figlio è molto problematica, ha una situazione familiare molto difficile. Penso che mio figlio sia stato plagiato da lei; sono inoltre certo che mio figlio non voleva uccidere, anzi voleva suicidarsi. Era questa la sua intenzione prima di recarsi all’appuntamento con i genitori della sua fidanzata. Mio figlio ha preso la pistola per togliersi la vita, ve lo posso assicurare. Aveva anche chiamato la madre per dirle addio. Non era lucido quando ha sparato al padre della sua ragazza”.

A seguito della mutata strategia processuale di Paolo Tagliata e sulla base di ulteriori risultanze investigative, la posizione della 16enne si è aggravata, tanto che, come detto all’inizio, anche nei suoi confronti è stata adottata ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dal canto suo, la ragazza, delusa dal quel “tradimento” di Antonio, continua a ribadire la propria versione dei fatti, affermando “non è vero, non gli ho detto spara, spara…doveva esserci solo un chiarimento tra me, Antonio ed i miei genitori che osteggiavano il nostro rapporto…pensavo che fosse una pistola giocattolo e non è vero che ho detto spara”.

Fin qui la cronaca di questa tragedia che tanta commozione ha suscitato nella comunità di Ancona. A questo punto, però, come non chiedersi in che razza di mondo viviamo: FIGLI CHE UCCIDONO I GENITORI, GENITORI CHE UCCIDONO I FIGLI! Quella di Ancona, infatti, non è che l’ultima, in ordine di tempo, di una lunga serie di tragedie analoghe verificatesi negli ultimi anni, tra le quali, probabilmente, le più emblematiche e note al grande pubblico sono quella di Novi Ligure del 22 febbraio 2001, quando Erika De Nardo (16enne) ed il fidanzato Mauro (detto Omar, 17enne) uccidono la madre ed il fratellino di lei, e di Cogne del 30 gennaio 2002, quando Annamaria Franzoni massacra, uccidendolo, il figlioletto.

Ed immancabilmente, dopo ogni dramma del genere, sia sulla carta stampata che nelle trasmissioni televisive, c’è la rincorsa agli esperti più titolati nel settore della psiche, affinchè forniscano una qualche spiegazione plausibile su questi efferati delitti familiari, dai più definiti “contra natura”. Ma proprio perché “contra natura”, molto difficilmente potranno mai trovare una spiegazione.

di Dott. Rosario Calardo

Guerra di camorra: 3 arresti nel clan dei Quaqquaroni

Il 24 aprile 2009 tentarono di uccidere Franco Cortese, affiliato al clan dei Belforte di Marcianise, detti i Mazzacane, contrapposti al loro gruppo, quello dei Piccolo, attivo nello stesso comune della provincia di Caserta.

Questa mattina gli agenti della Squadra mobile casertana hanno arrestato tre affiliati al clan dei Piccolo, detto dei Quaqquaroni, con l’accusa di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione e danneggiamento, tutti reati aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare l’organizzazione camorristica.

L’indagine della Mobile, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, è stata supportata dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che aveva confessato di aver personalmente esploso i colpi di pistola che raggiunsero al torace Franco Cortese, ferendolo gravemente.

L’uomo ha raccontato di aver raggiunto la vittima a bordo di uno scooter insieme a un suo complice, e di aver agito su commissione dell’allora reggente del clan Piccolo.

Il tentato omicidio fu l’apice della lotta tra clan, fatta di atti intimidatori e danneggiamenti, che in quel periodo era in atto nella zona e con la quale il clan dei Piccolo voleva affermare la propria egemonia sul territorio. In particolare il tentato omicidio avvenne perché la vittima aveva chiesto il pizzo ad un imprenditore edile, impegnato nella realizzazione della piscina comunale di S. Nicola la Strada (Caserta), che già pagava i Quaqquaroni.

Durante l’indagine gli investigatori hanno anche ricostruito numerose estorsioni poste in essere dagli indagati, in particolare tra il 2009 e il 2010, ai danni di imprenditori e commercianti.

fonte Polizia di Stato

Immigrazione clandestina: 36 arresti a Palermo con “Golden circus”

Arrivavano in Italia come artisti circensi o ballerini, per essere assunti da compagnie di circo e teatrali, ma nella maggior parte dei casi nemmeno passavano sotto i tendoni o sui palcoscenici dei teatri.

Con l’operazioneGolden circus” gli agenti della Squadra mobile di Palermo hanno interrotto l’attività di un’organizzazione criminale specializzata nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dalla transnazionalità dei reati. Per qualcuno anche l’accusa di corruzione di pubblico ufficiale, falso materiale e ideologico. Coinvolti anche numerosi impresari operanti nel circuito circense italiano.

La Mobile palermitana ha eseguito 36 delle 41 ordinanze emesse dalla Procura della Repubblica nei confronti degli appartenenti all’organizzazione che aveva un giro d’affari stimato nell’ordine di 7 milioni di euro.

Almeno 500 i cittadini indiani, bengalesi e pakistani arrivati irregolarmente nel nostro Paese grazie all’attività del gruppo criminale che ruotava intorno alla figura fondamentale di un dipendente pubblico infedele.

L’uomo, dipendente dell’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, faceva ottenere la documentazione necessaria agli immigrati per ottenere il visto d’ingresso per ragioni di lavoro.

Ogni immigrato pagava almeno 15mila euro: 2 o 3mila, a seconda che lo straniero fosse assunto veramente o solo fittiziamente, finivano nelle tasche degli impresari circensi compiacenti. Un’altra parte andava ai procacciatori di clienti, che agivano nei loro Paesi di origine, mentre una buona fetta andava al dipendente dell’assessorato regionale.

L’uomo, responsabile dell’Ufficio speciale di collocamento per i lavoratori dello spettacolo, produceva dei falsi nulla osta al lavoro per prima occupazione o visti d’ingresso per cittadini extracomunitari, necessari per ottenere, da parte delle ambasciate, il visto d’ingresso nel territorio nazionale.

Gli impresari circensi inoltravano la domanda di assunzione dello straniero all’ufficio dove lavorava il dipendente corrotto, il quale predisponeva, pure in mancanza dei presupposti, il “nulla osta al lavoro per prima occupazione o visto d’ingresso cittadini extracomunitari“.

Per ottenere la documentazione servivano una copia del passaporto del cittadino straniero, il certificato di sana e robusta costituzione, alcune referenze lavorative e il nulla osta dell’Ufficio immigrazione della questura. Quando non riusciva ad ottenere il nulla osta per le vie regolari, l’uomo faceva ricorso a due stratagemmi alternativi: utilizzava un falso timbro dell’Ufficio immigrazione della questura di Palermo, oppure emetteva direttamente un provvedimento dell’Assessorato che attestava, falsamente, la presenza agli atti del nulla osta della Questura.

Per sveltire le “pratiche amministrative”, il dipendente pubblico infedele ad un certo punto ha deciso di mettersi in proprio. Mantenendo il suo incarico alla regione ha aperto un suo ufficio privato, attraverso il quale ottenere diretti contatti con gli imprenditori circensi.

In questo “nuovo contesto lavorativo” ha coinvolto anche la moglie e i suoi due figli, che hanno messo a disposizione conti correnti e postepay su cui far confluire le cifre pagate dagli imprenditori circensi.

fonte Polizia di Stato

Calendario Date Novembre: Donazione di Sangue

fonte Polizia di Stato

L’Associazione donatori e volontari personale della Polizia di Stato prosegue con l’attività di raccolta sangue anche per il mese di novembre.

L’invito a donare è rivolto a tutti i cittadini in buona salute e di età compresa tra i 18 e i 65 anni. È essenziale recarsi al prelievo a digiuno.  È possibile bere un caffè, un tè o un succo di frutta. Non è consentito ingerire latte e derivati.

 

 

 

Calendario degli appuntamenti di Novembre:

Roma

    • Venerdì 13 novembre 2015 – 1°reparto volo della Polizia di Stato
      via del Mare,45 – Pratica di Mare Pomezia
    • Venerdì 20 novembre 2015 – Scuola di formazione e aggiornamento
      Corpo polizia Penitenziaria
      via di Brava, 99 – Roma
    • Giovedì 26 novembre 2015 – Polo investigativo
      via Torre di Mezzavia, 9 Roma
    • Venerdì 27 novembre 2015 – Polizia di frontiera Aerea
      via fratelli Wright, 40 Fiumicino
    • Lunedì 30 novembre 2015 – Scuola superiore di Polizia
      via Pier della Francesca, 3 Roma

Milano

  • dal lunedì al sabato – Irccs ospedale San Raffaele
    servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale
    via Olgettina, 60 – Milano
    lunedì: 8.00-12.00 e 13.30-15.15 – dal martedì al giovedì: 8.00-13.00
    venerdì: 8.00-13.00 – sabato: 8.00-11.00
  • dal lunedì al sabato – Ospedale San Paolo
    via di Rudinì, 8 – Milano
    dalle ore 8:00 alle ore 11:00 sabato 8.00/12.00
  • dal lunedì al venerdì – Ospedale San Carlo
    via Pio II 3 – Milano
    dalle ore 8:00 alle ore 11:30

Imperia

  • tutti i giorni di novembre 2015 – ospedale di Imperia azienda usl
    centro trasfusionale
    via Sant’Agata, 31 – Imperia
    dalle ore 8:00 alle ore 12:00

Agrigento

  • venerdi’ 6 -13-20-27 novembre 2015 – ospedale San Giovanni di Dio
    centro trasfusionale
    contrada Consolida – Agrigento

Napoli

  • venerdì 27 novembre 2015 – ospedale “Fondazione G.Pascale” centro trasfusionale
    via C. dei Cangiani, 1 – Napoli
    e tutti i lun merc e ven dalle 8.00 alle 11.00

Genova

  • mercoledì 25 novembre 2015 – Reparto mobile di Genova Bolzaneto
    via Sardorella 57 – Genova

di Umberto Buzzoni

Biglietti aerei comprati con carte clonate: maxi operazione di Europol

Si è svolta nei giorni scorsi una vasta operazione a livello internazionale per le frodi sull’acquisto di biglietti aerei attraverso l’uso illegale di carte di credito.

L’operazione è stata compiuta il 3 e 4 novembre e ha coinvolto diversi stati europei, America Latina e Canada.

Per l’Italia ha partecipato la Polizia postale che ha istituito una Sala operativa centrale per coordinare il personale sul territorio nei principali aeroporti italiani.

Global Airport Action” ha permesso d’individuare e denunciare 137 persone(108in Europa, 15 in America Latina e 14 in Canada).

Per coordinare circa 100 aeroporti in 31 Stati partecipanti sono state allestite tre centrali operative: ad Ottawa (Canada), dove personale dell’Interpol ha coordinato le attività nelle aerostazioni asiatiche; a Bogotà (Colombia), con personale di Ameripol che ha coordinato le attività degli scali delle due Americhe; all’Aja (Olanda), dove personale dell’Europol ha gestito le informazioni provenienti da tutto il mondo.

L’operazione è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione di circa 40 vettori operanti nel campo del trasporto aereo e di società come Mastercard, Visa, American Express, Diners, Discover, Iata e Perseuss, ed il supporto di Interpol, Europol, Ameripol, Frontex, Eurojust e Iata.

In Italia 15 persone che sono state trovate con biglietti acquistati senza essere in possesso della carta e per questo denunciate.

“Una grande soddisfazione non solo per i risultati raggiunti dall’attività di intelligence ma anche per la consolidata partnership tra pubblico e privato realizzata dal Servizio polizia Postale” – spiega Roberto Sgalla, direttore delle Specialità della Polizia di Stato che ha inoltre sottolineato anche “È stato dimostrato ancora una volta che la cooperazione internazionale può avere un grandissimo impatto nella lotta contro la criminalità organizzata”.

fonte Polizia di Stato

Caserta: furti di carburante ai tir in autostrada 4 in manette

Agli ordinativi telefonici di “vino bianco” e “vino rosso” seguiva sempre un furto ai Tir in sosta nelle aree di servizio dell’A1, intorno a Teano e, sull’A30, tra Caserta e Salerno.

L’indagine della Sezione di polizia stradale di Caserta ha però messo fine all’attività criminale di 4 persone, arrestandole.

Il colore del vino distingueva la necessità del momento: bianco per la benzina e rosso per il gasolio.

Il gruppo criminale, organizzato nella ripartizione di compiti e ruoli, individuava accuratamente i mezzi pesanti parcheggiati e dopo aver atteso il momento giusto sottraeva, oltre a grossi quantitativi di carburante, anche parti della carrozzeria dei mezzi pesanti.

Questi furti avevano condizionato a tal punto gli autotrasportatori tanto da costringerli ad evitare le aree di sosta su quei tratti di autostrada.

Tra gli arrestati anche una guardia particolare giurata, che riceveva gli ordinativi del carburante da parte dei ricettatori, e un custode di un cantiere, che riutilizzava il gasolio rubato per rifornire ruspe ed autocarri destinati all’attività edilizia.

La polizia Stradale ha recuperato e restituito ai legittimi proprietari circa 2mila litri di carburante.

fonte Polizia di Stato