Il capo della Polizia e gli scenari della sicurezza

da Polizia di Stato

“La sicurezza è e deve restare una priorità per il Paese, a cui tutti devono contribuire  perché è l’unico strumento che può garantire la libertà, che è il primo diritto di ogni cittadino. E dunque la  missione delle forze di polizia è consentire a ciascuno di vivere liberi dalla paura”.

Questo ha affermato stamattina il capo della Polizia Antonio Manganelli durante la sua conferenza sul tema “Gli scenari della sicurezza alla luce  dell’attuale situazione generale”.

L’incontro si è svolto alla Scuola di perfezionamento per le forze di polizia a Roma.

Il capo della Polizia, nel corso della lezione, è tornato a ribadire con forza che solo con la collaborazione tra forze dell’ordine,  istituzioni e cittadini si può parlare di “vera” sicurezza.

Il prefetto ha poi concluso che le forze di polizia “non devono essere arbitrarie” ma devono “offrire sicurezza ai cittadini senza privarli della  loro

libertà”.

L’iniziativa di questa mattina si inserisce nel ciclo di conferenze tenute da illustri personalità del mondo istituzionale, economico e  culturale organizzate dalla Scuola durante l’anno accademico.

Sicurezza su Internet? “Buono a sapersi”

da Polizia di Stato

Suggerimenti utili per  avere più sicurezza sul Web scegliendo password sicure, saper gestire al meglio i propri dati personali online, ma anche rendere la ricerca  dei siti Internet più utile.

La campagna “Buono a sapersi” nasce dalla collaborazione della Polizia di Stato con Google e ha come obiettivo quello di aiutare gli utenti a  essere sicuri su Internet e a gestire le informazioni che condividono online.

La Polizia delle comunicazioni ha organizzato dei corsi per la sicurezza in Rete e l’uso responsabile delle nuove tecnologie con un progetto  formativo rivolto alle scuole medie inferiori e superiori italiane.

Gli incontri forniranno agli studenti, alle loro famiglie e agli insegnanti i principali strumenti conoscitivi e didattici per garantire una  navigazione in Internet consapevole e sicura.

Le “lezioni” della Polizia si terranno nelle scuole durante la terza settimana di ogni mese, in contemporanea in tutti i capoluoghi di provincia  italiani. Il calendario dettagliato verrà pubblicato all’inizio dell’anno scolastico.

Le Scuole interessate potranno inviare una richiesta al seguente indirizzo email: progettoscuola.poliziapostale@interno.it

Operazione “Last bet”: altri 17 arresti nel calcio

da Polizia di Stato

Si è conclusa  la terza fase dell’operazione “Last Bet” con l’esecuzione di 19 provvedimenti  (14 arresti in carcere, 3 ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) emessi dall’autorità giudiziaria di  Cremona.

Le persone interessate dovranno rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva e alla truffa, con l’aggravante  dell’internazionalità.

Tra gli arrestati figurano anche calciatori di serie A, B e Lega pro, tra i quali spiccano Omar Milanetto, ex del Genoa e attualmente in forza al  Padova, e Stefano Mauri della Lazio.

Gli uomini della Squadra mobile di Cremona, Brescia, Alessandria e Bologna, coordinati dagli agenti del Servizio centrale operativo (Sco), oltre ai  provvedimenti, hanno anche eseguito 30 perquisizioni domiciliari nei confronti di altri calciatori di serie A e B, tecnici e dirigenti di  società professionistiche, indagati in stato di libertà.

Le indagini hanno confermato l’esistenza di un gruppo criminale internazionale, composto da singaporiani, balcanici e ungheresi, impegnato nel  truccare alcune partite utilizzando un sistema di corruzione di giocatori professionisti compiacenti.

Gli investigatori hanno in particolare comprovato le manipolazioni delle partire di serie A del campionato 2010/2011, Palermo-Bari, Lazio-Genoa,  Lecce-Lazio, Brescia-Lecce, Bari-Sampdoria, e della serie B Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, oltre alle altre combine emerse nelle fasi precedenti  dell’inchiesta.

Le ricompense e le onorificenze al 160° anniversario

da Polizia di Stato

Anche quest’anno, in occasione del 160°anniversario della fondazione della Polizia vengono consegnate  le onorificenze e le ricompense ai poliziotti che si sono distinti in servizio.

C’è chi ha catturato latitanti di massima pericolosità; oppure chi ha dimostrato di avere intuizione, audacia e senso del dovere non  comuni; o anche chi ha perso la vita nello svolgimento del proprio dovere. A questi poliziotti, in occasione del 160°anniversario della  fondazione della Polizia, vengono consegnate le onorificenze e le ricompense.

Medaglie vengono assegnate ad agenti che hanno messo a rischio la propria vita durante il servizio e a chi, invece, la vita l’ha persa mentre stava  compiendo il proprio dovere di poliziotto.

Anche la bandiera della Polizia di Stato è stata insignita di una medaglia d’oro: gli uomini e le donne della polizia  stradale, dando prova di esemplare perizia professionale, eccezionale dedizione e generoso altruismo, si sono prodigati, in modo particolare in  ambito autostradale, anche in occasione di calamità naturali, nell’assistenza ai cittadini e nel soccorso di persone in pericolo.

Una la medaglia alla memoria: è stata consegnata ai familiari dell’agente scelto Giuseppe Iacovone. Mentre si trovava in  servizio insieme all’assistente Angelo Di Giglio, è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale. I due poliziotti stavano inseguendo un  Suv che stava mettendo a repentaglio l’incolumità di altri utenti della strada. Di Giglio nell’incidente è rimasto ferito in modo  grave.

Sono state premiate inoltre le operazioni che hanno consentito l’arresto di pericolosi latitanti: il boss Giuseppe Falsone, inserito nell’elenco  dei 30 latitanti più pericolosi, catturato dagli uomini delle questure di Palermo e Agrigento; il latitante Cosimo Alvaro, boss dell’omonima  cosca, arrestato dai poliziotti della questura di Reggio Calabria; catturati dagli agenti della questura di Catania i latitanti Antonino Arena e  Giovanni Arena.

Premiato anche il sovrintendente capo Clemente Iannucci che fuori servizio interveniva all’interno di un supermercato dove si stava compiendo una  rapina a mano armata rimanendo inoltre gravemente ferito.

Promozioni per merito straordinario per gli atleti delle Fiamme oro, che hanno vinto titoli mondiali in ogni parte del mondo  rappresentando gli ideali dello sport e i valori della legalità.

Una storia lunga 160 anni

da Polizia di Stato

Il 25 maggio si è celebrato un  pezzo di storia del Paese, perché la Polizia di Stato è un pezzo di storia, è un pezzo di noi. Un’istituzione nata addirittura  prima dell’Unità d’Italia (con il Corpo delle guardie di pubblica sicurezza istituito nel 1852), che è cresciuta insieme alla  Nazione, insieme alla gente.
Un traguardo importante il 160° anniversario della fondazione, che però rappresenta solo una tappa per gli uomini e le donne che hanno  il compito di garantire ogni giorno la sicurezza dei cittadini. Proprio la gente è la forza della nostra istituzione: la fiducia delle  persone comuni nei confronti della polizia è cresciuta costantemente, fino a renderla una delle istituzioni più amate dagli  italiani.
I vice capi della Polizia a Casal Monferrato, Lucca e Agrigento   Quest’anno sono state celebrazioni sobrie, minimali, a basso costo (un giorno e una piazza invece che i tradizionali tre giorni e due piazze),  senza tralasciare però i contenuti e l’importanza della partecipazione dei cittadini, che a piazza del Popolo hanno potuto comunque ammirare  alcuni mezzi speciali esposti per l’occasione, dall’elicottero alle tecnologie usate dagli artificieri. È un segnale di attenzione anche per  la situazione di crisi economica che sta attraversando l’Italia e di rispetto per la dolorosa cronaca di questi giorni (dalla barbara uccisione  della studentessa Melissa a Brindisi, al devastante terremoto che ha colpito l’Emilia).
Oltre che nella Capitale, l’anniversario della fondazione della Polizia è stato celebrato anche dalle questure italiane. I vice capi della  Polizia Nicola Izzo, Francesco Cirillo e Paola Basilone si sono recati rispettivamente ad Agrigento, Lucca e Casal Monferrato (in provincia di  Alessandria), scelti come luoghi simbolo dell’Italia del Sud, del Centro, del Nord.

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La cronaca delle celebrazioni del 160° anniversario   Tutto è iniziato alle 9, quando il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e il capo della Polizia Antonio Manganelli si sono recati  all’Altare della Patria per deporre una corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto.

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Alle 11 la cerimonia in piazza del Popolo: con l’arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del presidente del Senato Renato  Schifani, del presidente della Camera Gianfranco Fini, del premier Mario Monti e delle più alte autorità civili e militari si  è aperta ufficialmente la giornata celebrativa. Presidente e autorità che ricevono gli onori dei Reparti di polizia schierati sulle  note dell’Inno di Mameli suonato dalla Banda musicale in uniforme storica.
Medaglia d’oro alla Bandiera della Polizia di Stato   Il presidente Napolitano è protagonista di un momento solenne e di alto valore morale: la consegna delle onorificenze ai poliziotti che si  sono distinti in servizio per atti particolarmente arditi, alcuni perdendo la vita, altri per meriti straordinari o sportivi. Per la Bandiera della  Polizia di Stato quest’anno arriva il riconoscimento più ambìto: il conferimento della Medaglia d’oro al valore civile, per la  straordinaria “professionalità e altruismo” dei poliziotti della Stradale.

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Il “compleanno” della Polizia continua poi in piazza gremita di spettatori, cittadini e curiosi che hanno voluto dare un segno tangibile del loro  affetto per gli uomini e le donne della Polizia. Una celebrazione improntata all’austerità e al ricordo di quanti hanno donato la vita per  difendere i propri concittadini.
Storia di coraggio e innovazione: il senso dell’anniversario   Lo slogan ”Storia di coraggio e innovazione” è il filo conduttore di questa giornata. Ce lo ribadisce più volte il capo della  Polizia Antonio Manganelli che ricorda come la “nostra istituzione è fatta di storie, di valori, di sacrifici che spesso arrivano fino  all’estremo”. Una storia basata sulla fiducia dei cittadini, come dimostrano i numeri: solo l’anno scorso più di 6 milioni di chiamate al  113, oltre 25mila arresti, tra cui molti mafiosi e latitanti “importanti”, sequestri di beni per un miliardo di euro, tonnellate di droga  sequestrate, migliaia e migliaia di soccorsi a cittadini in difficoltà.

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Il coraggio è “la virtù che più la gente riconosce e apprezza nelle donne e negli uomini della Polizia di Stato – sostiene il  prefetto Antonio Manganelli – sia quello dato dalla fermezza, dalla costanza e dalla serenità nell’affrontare qualsiasi tipo di rischio, sia  quello che si caratterizza con la capacità di fare autocritica e di rimettersi in gioco”.
Manganelli sottolinea come la Polizia sia anche innovazione, “una dopo l’altra, a volte accompagnate da clamori e critiche, molto più spesso  realizzate con un lavoro silenzioso. Senza perdere mai di vista la nostra, unica mission: dare sicurezza a quanti, cittadini italiani e non,  rispettano la legalità”.
La coreografia in piazza   Uno straordinario colpo d’occhio a conclusione della cerimonia ufficiale: decine di ragazzi che hanno inscenato una coreografia fatta di movimenti  e di colori che richiamavano il 160° anniversario della Polizia. Un fascio di luce in più in una piazza assolata. Subito dopo la piazza  è stata invasa dal gente.

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Partecipate anche voi al nostro anniversario inviandoci le foto  delle cerimonie svolte nella vostra città. Le immagini saranno pubblicate su questo sito

Anniversario della fondazione: 160 anni di coraggio e innovazione

da Polizia di Stato

Sobrietà,  vicinanza e memoria sono questi gli ingredienti con i quali la Polizia di Stato si presenta oggi al suo 160° Anniversario della fondazione.

In un momento delicato per la Nazione, la Pollizia di Stato ha deciso di ridurre gli eventi legati alle celebrazioni che, venerdì a Roma e  sabato in tutte le città italiane faranno tuttavia avvicinare cittadini e poliziotti.

La scelta di essere comunque insieme ai cittadini è dettata proprio dalla difficoltà del momento storico; un momento in cui non deve  mancare il contatto concreto tra le istituzioni e le persone.

Nella conferenza stampa di presentazione degli eventi, il direttore dell’Ufficio relazioni esterne della Polizia Maurizio Masciopinto ha illustrato  la filosofia che ha ispirato l’organizzazione degli eventi del 160° anniversario della fondazione; l’anniversario costituisce anche il momento  per presentare l’attività della polizia del 2011 attraverso i dati.

La cerimonia a Roma avverrà, come ormai di consueto, a Piazza del Popolo alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e  dalle massime cariche dello Stato.

Un momento di raccoglimento per i caduti e la consegna delle onorificenze agli uomini e alle donne che si sono distinti durante questo anno saranno  al centro delle celebrazioni.

Poi, terminata la cerimonia ufficiale, si aprono gli spazi di vicinanza e di condivisione con cittadini. Spazi in cui la Polizia di Stato in questo  importante compleanno ha deciso di far conoscere la propria storia, una “Storia di coraggio e innovazione” come recita lo slogan di quest’anno.

I martiri uccisi dalla mafia e dal terrorismo rappresenteranno lo sfondo ideale per raccontare le innovazioni che i tanti giovani, uomini e donne  della polizia hanno portato insieme al loro entusiasmo e alle loro capacità.

Del resto è stato così sin dalla sua fondazione. La polizia è stata sempre in prima fila nel recepire le istanze della società  immersa com’era e com’è nella società stessa. Ha cambiato spesso organizzazione, strutture e ordinamenti dimostrandosi sempre al passo  con i mutamenti che avvenivano nel Paese, dalla fondazione, che ha preceduto di pochi anni l’unità d’Italia, sino ai tempi più recenti.

La velocità con la quale la società si è trasformata è stata la stessa con la quale la polizia ha saputo adeguare la propria  organizzazione e la propria mentalità: basti ricordare i primi sindacati delle forze dell’ordine, la smilitarizzazione, e poi le donne in  uniforme con pari diritti e doveri, le specializzazioni per fronteggiare un crimine sempre più complesso sino ad arrivare agli accordi  bilaterali con molti Paesi del mediterraneo e la collaborazione internazionale intensificata negli ultimi anni dal capo della Polizia Antonio  Manganelli.

Ma il coraggio che racconteremo sarà anche il coraggio di chi in silenzio, ogni giorno, svolge il proprio servizio per la comunità; la  forza delle migliaia di uomini e donne in uniforme che lontani dal clamore della cronaca contribuiscono alla sicurezza del Paese.

Su queste pagine racconteremo gli eventi con articoli, foto e video.

Partecipate anche voi al nostro anniversario inviandoci le foto delle cerimonie svolte nella vostra città. Le  immagini saranno pubblicate sul sito della Polizia di Stato.

Traffico di esseri umani dall’Egitto, 14 arresti

da Polizia di Stato

Reclutavano i passeggeri nei villaggi egiziani, predisponendo il viaggio via mare e preoccupandosi anche  dello smistamento dopo l’arrivo in Italia.   Un’organizzazione criminale specializzata nel traffico di esseri umani provenienti dall’Egitto è stata scoperta dalla Squadra mobile di  Messina che, questa mattina, ha arrestato 14 persone.

L’operazione, chiamata “Rais”, è stata coordinata dallo Sco (Servizio centrale operativo) e si è avvalsa della collaborazione delle  Squadre Mobili di Ancona, Catania, Milano e Roma. L’indagine prende il via nel luglio del 2010 quando una pattuglia della polizia stradale di  Giardini Naxos (Messina) ferma un Tir per un controllo.   In tale occasione a bordo del tir furono scoperti 84 cittadini extracomunitari; il conducente del Tir e due passeggeri furono arrestati per avere  organizzato il trasporto e l’ingresso sul territorio italiano dei clandestini.

Si è risaliti così all’attività criminale che aveva base in Egitto e programmava e gestiva l’ingresso illegale in Italia  avvalendosi anche di una fitta rete organizzativa con cellule operanti in grandi città come Roma e Milano. Dalle indagini è emerso  che l’associazione agiva in Italia da oltre dieci anni.   Le persone arrestate questa mattina sono ritenute responsabili anche di sequestro di persona a scopo di estorsione.

Passaporti: cambiano le regole per i minorenni

da Polizia di Stato

Novità in arrivo per i passaporti italiani. A partire dal 26 giugno 2012 tutti i minori potranno viaggiare fuori  dall’Italia soltanto con un documento di viaggio individuale. Non sono quindi più valide tutte le iscrizioni dei minori sul passaporto dei  genitori.

I passaporti dei genitori con iscrizioni di figli minori rimangono comunque validi per i titolari fino alla naturale scadenza.

Tale norma è valida anche per chi decide di utilizzare il passaporto per  spostarsi in Europa

Mafia: colpito il clan Cursoti e il suo boss

da Polizia di Stato

Venti persone, compreso lo storico boss del clan dei Cursoti, Giuseppe  Garozzo, 63 anni, noto come “Pippu u maritatu” (Pippo lo sposato), sono state arrestate stamattina dalla Squadra mobile della questura di Catania.

Tutti sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti, e detenzione di armi da guerra.

Il boss Garozzo, scarcerato alla fine del 2010 dopo quasi 18 anni di reclusione, stava tentando di riorganizzare la cosca dei Cursoti che era stata  decimata durante il periodo della sua detenzione.

Il ritorno del vecchio capomafia non è stato gradito dagli esponenti dei clan rivali che nel giugno del 2011 hanno tentato di ucciderlo,  ferendo lui e un’altra persona, in un agguato.

Giuseppe Garozzo è considerato dai poliziotti capo indiscusso di una delle più sanguinose frange del clan dei Cursoti, quella di  Catania. È stato uno dei promotori della faida mafiosa iniziata nel 1991 che causò in tre anni circa 300 morti ammazzati nella  contrapposizione tra clan per il dominio nella gestione degli affari criminali a Catania.

Un fermo è stato eseguito anche in Piemonte dove la cosca aveva una base logistica.

FOGGIA: Operazione ALL IN

da Polizia di Stato

Traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e ricettazione: queste sono le accuse mosse nei confronti di 25 persone arrestate stamattina dagli agenti della Squadra mobile di Foggia, in collaborazione con quelli del commissariato di San Severo e dei Reparti volo e prevenzione crimine di Bari.

Tra gli arrestati durante l’operazione “All-in”, 7 sono agli arresti domiciliari.

L’indagine ha portato a scoprire una fitta rete di trafficanti e spacciatori di sostanze stupefacenti (hashish, marijuana, eroina e cocaina), che aveva fatto di San Severo (Foggia) la centrale di rifornimento di droga e che la distribuiva in numerose regioni del centro Italia, quali Abruzzo e Molise oltre che Puglia e Basilicata.

L’inchiesta è partita da uno dei numerosi atti intimidatori nei confronti di negozi e circoli ricreativi che nella seconda metà del 2009 si stavano verificando a San Severo e che avevano reso particolarmente preoccupante la situazione dell’ordine pubblico tanto da generare un vero e proprio allarme sociale.